Centri sociali autogestiti dell'Emilia-Romagna: differenze tra le versioni

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Sono quindi riportati sia i centri che utilizzano spazi ottenuti tramite la pratica dell'occupazione che quelli utilizzanti spazi concessi dalle istituzioni, spesso in seguito ad un periodo di occupazione o a trattative per lo sgombero di un altro spazio occupato, oppure affittati. A seconda delle caratteristiche le varie realtà di questo tipo utilizzano in molti casi le sigle '''CSOA''' (Centro sociale occupato autogestito), '''CSA''' (Centro sociale autogestito), '''SPA''' (Spazio pubblico autogestito), '''CCA''' (Circolo culturale autogestito).  
Sono quindi riportati sia i centri che utilizzano spazi ottenuti tramite la pratica dell'occupazione che quelli utilizzanti spazi concessi dalle istituzioni, spesso in seguito ad un periodo di occupazione o a trattative per lo sgombero di un altro spazio occupato, oppure affittati. A seconda delle caratteristiche le varie realtà di questo tipo utilizzano in molti casi le sigle '''CSOA''' (Centro sociale occupato autogestito), '''CSA''' (Centro sociale autogestito), '''SPA''' (Spazio pubblico autogestito), '''CCA''' (Circolo culturale autogestito).  
:'''P.S''' '''''Se sei al corrente di nuove occupazioni o di sgomberi o comunque di modifiche dello status di alcuni di questi centri puoi intervenire tu stesso nell'articolo per modificarlo e aggiornarlo.'''''


==Bologna==
==Bologna==


===Atlantide===
===Atlantide===
Occupato nel [[1997]] lo spazio è autogestito dal [[1999]] dai collettivi "''Clitoristrix - femministe e lesbiche''", "''Antagonismogay''" e "''NullaOsta''" <ref>[http://www.ecn.org/agaybologna/ASSEMBLEA_cittadina.pdf Volantino Atlantide per iniziativa pubblica del 14-7-2006]</ref>. Si trova all'interno della [[porta Santo Stefano]] e svolge attività politico-culturale principalmente incentrata sul problema dal genere e sull'attivismo [[GLBT]] e [[queer]]. ''NullaOsta'' è invece legata al movimento [[Hardcore punk]], e produce un'omonima rivista. Atlantide è stato a lungo sotto minaccia di sgombero, fino al [[2007]] quando sono iniziati i lavori di restauro della porta, dopo un accordo che prevede l'assegnazione dello spazio ai collettivi da parte del quartiere <ref>[http://it.notizie.yahoo.com/quotidi/20080218/tit-an-contro-multe-e-spesa-pubblica-13-e23ea19_1.html An contro multe e spesa pubblica: 13 emendamenti alla manovra], Quotidiano.net, 18-2-2008</ref>.
Occupato nel [[1997]] lo spazio è autogestito dal [[1999]] dai collettivi "''Clitoristrix - femministe e lesbiche''", "''Antagonismogay''" e "''NullaOsta''" <ref>[http://www.ecn.org/agaybologna/ASSEMBLEA_cittadina.pdf Volantino Atlantide per iniziativa pubblica del 14-7-2006]</ref>. Si trova all'interno della [[porta Santo Stefano]] e svolge attività politico-culturale principalmente incentrata sul problema dal genere e sull'attivismo [[GLBT]] e [[queer]]. ''NullaOsta'' è invece legata al movimento [[Hardcore punk]], e produce un'omonima rivista. Atlantide è stato a lungo sotto minaccia di sgombero, fino al [[2007]] quando sono iniziati i lavori di restauro della porta, dopo un accordo che prevede l'assegnazione dello spazio ai collettivi da parte del quartiere <ref>[https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/2008/02/18/65561-contro_multe_spesa_pubblica.shtml An contro multe e spesa pubblica: 13 emendamenti alla manovra], Quotidiano.net, 18-2-2008</ref>.
Nella primavera del [[2011]], il commissario prefettizio della città Anna Maria Cancellieri ha dato lo sfratto alle associazioni presenti in ''Atlantide'', annunciando di voler assegnare lo spazio di [[porta Santo Stefano]] tramite un bando pubblico.
Nella primavera del [[2011]], il commissario prefettizio della città Anna Maria Cancellieri ha dato lo sfratto alle associazioni presenti in ''Atlantide'', annunciando di voler assegnare lo spazio di [[porta Santo Stefano]] tramite un bando pubblico.
Il 15 Ottobre 2015 Atlantide è stato sgomberato.
Il 15 Ottobre 2015 Atlantide è stato sgomberato.


===A.U.L.A.===
===A.U.L.A.===
Aula della Facoltà di Economia occupata di piazza Scaravilli in zona universitaria, occupata <ref>[http://uniboom.gnumerica.org/vogliamotutto.html#2610:_Aula_Occupata_in_Piazza :uN((i))b00m:<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> da più collettivi nell'ottobre 2005 viene sgomberata a distanza di quattro settimane <ref>[http://uniboom.gnumerica.org/vogliamotutto.html#2311:_SGOMBERATA_LA.U.L.A._OCCUPATA :uN((i))b00m:<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Aula della Facoltà di Economia occupata di piazza Scaravilli in zona universitaria, occupata <ref>[http://uniboom.gnumerica.org/vogliamotutto.html#2610:_Aula_Occupata_in_Piazza un((i))b00m]</ref> da più collettivi nell'ottobre 2005 viene sgomberata a distanza di quattro settimane <ref>[http://uniboom.gnumerica.org/vogliamotutto.html#2311:_SGOMBERATA_LA.U.L.A._OCCUPATA un((i))b00m]</ref>.


===Aula C===
===Aula C===
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===Community Center Santa Insolvenza===
===Community Center Santa Insolvenza===
Occupato da precari e studenti nella giornata di mobilitazione dell'11 novembre 2011 promossa <ref>[http://www.facebook.com/events/179186642163285/ 11.11.11 Occupy The Streets. Occupy The World. | Facebook<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>dalla rete di protesta aggregatasi negli [[Usa]] attorno a [[Occupy Wall Street]], e partecipato anche dagli attivisti della rete TimeOut (costituita <ref name=autogenerato1>[http://vag61.noblogs.org/post/2011/05/06/time-out-tempo-di-sciopero-tempi-di-vita/ Time Out!: tempo di sciopero, tempi di vita | Vag61 Spazio Libero Autogestito<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> a maggio 2011 tra [[#Bartleby|Bartleby]], [[#Vag61|Vag61]], [[#Atlantide|Laboratorio Smaschieramenti]] e gli studenti del collettivo Utopia) ha rappresentato un luogo di democrazia diretta ed ha portato alla nascita di diversi laboratori sulla crisi economica e sul debito. Ubicato in pieno centro a Bologna, presso l'ex Cinema Arcobaleno di Piazza Re Enzo, subisce a distanza di cinque giorni uno sgombero di Polizia <ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/16/bologna-sgombero-forzato-indignati-avevano-occupato-vecchio-cinema/171047/ Bologna, sgombero all'alba per 200 indignati: avevano occupato un cinema (video) | Redazione Il Fatto Quotidiano | Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Durante i giorni di occupazione, il cinema è stato riattivando, proiettando documentari e cortometraggi.
Occupato da precari e studenti nella giornata di mobilitazione dell'11 novembre 2011 promossa <ref>[http://archive.is/T3yj5 11.11.11 Occupy The Streets. Occupy The World. | Facebook]</ref> dalla rete di protesta aggregatasi negli [[Usa]] attorno a [[Occupy Wall Street]], e partecipato anche dagli attivisti della rete TimeOut (costituita <ref name=autogenerato1>[http://vag61.noblogs.org/post/2011/05/06/time-out-tempo-di-sciopero-tempi-di-vita/ Time Out!: tempo di sciopero, tempi di vita | Vag61 Spazio Libero Autogestito]</ref> a maggio 2011 tra [[#Bartleby|Bartleby]], [[#Vag61|Vag61]], [[#Atlantide|Laboratorio Smaschieramenti]] e gli studenti del collettivo Utopia) ha rappresentato un luogo di democrazia diretta ed ha portato alla nascita di diversi laboratori sulla crisi economica e sul debito. Ubicato in pieno centro a Bologna, presso l'ex Cinema Arcobaleno di Piazza Re Enzo, subisce a distanza di cinque giorni uno sgombero di Polizia <ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/16/bologna-sgombero-forzato-indignati-avevano-occupato-vecchio-cinema/171047/ Bologna, sgombero all'alba per 200 indignati: avevano occupato un cinema (video) | Redazione Il Fatto Quotidiano | Il Fatto Quotidiano]</ref>. Durante i giorni di occupazione, il cinema è stato riattivando, proiettando documentari e cortometraggi.
Gli occupanti si dichiaravano devoti a [[Santa Insolvenza]], immaginaria protettrice di chi non vuole pagare debiti privati né sovrani <ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/11/preghiera-santa-insolvenza/169737/ La preghiera di Santa Insolvenza | San Precario | Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Gli occupanti si dichiaravano devoti a [[Santa Insolvenza]], immaginaria protettrice di chi non vuole pagare debiti privati né sovrani <ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/11/preghiera-santa-insolvenza/169737/ La preghiera di Santa Insolvenza | San Precario | Il Fatto Quotidiano]</ref>


===Covo delle guerriere===
===Covo delle guerriere===
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===Circolo anarchico Berneri===
===Circolo anarchico Berneri===
Circolo [[anarchismo|anarchico]] posizionato dentro il cassero di Porta Santo Stefano (nella metà opposta a quella dove si trova ''Atlantide''). La sede venne concessa ad un affitto simbolico dal Comune di Bologna come risarcimento per l'esproprio avvenuto in epoca fascista della sede dell'[[Unione Sindacale Italiana|USI]], presso la Vecchia Camera del Lavoro di Via delle Lame <ref>[http://www.horstfantazzini.net/libero_fantazzini.htm Biografia di Libero Fantazzini], Tomaso Marabini, Roberto Zani, 24 aprile 2003</ref>. Grazie anche al sostegno dell'[[ANPI]], con cui avevano mantenuto buoni rapporti, i militanti anarchici bolognesi, tra cui [[Libero Fantazzini]] e [[Elio Xerri]], riuscirono ad ottenere l'edificio ed inaugurare la sede il [[5 agosto]] [[1972]]. Il circolo, che fu intitolato a [[Camillo Berneri]], andò ad affiancare l'altra sede anarchica bolognese "''Cafiero''" di via Paglietta.  
Circolo [[anarchismo|anarchico]] posizionato dentro il cassero di Porta Santo Stefano (nella metà opposta a quella dove si trova ''Atlantide''). La sede venne concessa ad un affitto simbolico dal Comune di Bologna come risarcimento per l'esproprio avvenuto in epoca fascista della sede dell'[[Unione Sindacale Italiana|USI]], presso la Vecchia Camera del Lavoro di Via delle Lame <ref>[https://web.archive.org/web/20210920230105/http://www.horstfantazzini.net/libero_fantazzini.htm Biografia di Libero Fantazzini], Tomaso Marabini, Roberto Zani, 24 aprile 2003</ref>. Grazie anche al sostegno dell'[[ANPI]], con cui avevano mantenuto buoni rapporti, i militanti anarchici bolognesi, tra cui [[Libero Fantazzini]] e [[Elio Xerri]], riuscirono ad ottenere l'edificio ed inaugurare la sede il [[5 agosto]] [[1972]]. Il circolo, che fu intitolato a [[Camillo Berneri]], andò ad affiancare l'altra sede anarchica bolognese "''Cafiero''" di via Paglietta.  
Attorno al circolo ''Berneri'' ruotarono le principali esperienze della Bologna anarchica degli anni successivi: la ''libreria del Picchio'', la ''libreria-osteria dell'Onagro'', l'''osteria-music hall della Talpa'' (in seguito ''Punkreas''), i ''Nuclei Libertari di Fabbrica'', i ''Nuclei Liberari degli studenti'', il ''Nucleo Anarchico Universitario'', i gruppi "''Pensiero e Azione''", "''Azione Anarchica''", "''Autogestione''" fino alla costituzione della ''Federazione Anarchica Bolognese'' nel [[1975]] <ref>[http://libreriailpicchio.blogspot.com/2006/12/blog-post_21.html Se trent'anni vi sembran pochi... Iniziative per i 30 anni di attività del circolo anarchico "Camillo Berneri"]</ref>.  
Attorno al circolo ''Berneri'' ruotarono le principali esperienze della Bologna anarchica degli anni successivi: la ''libreria del Picchio'', la ''libreria-osteria dell'Onagro'', l'''osteria-music hall della Talpa'' (in seguito ''Punkreas''), i ''Nuclei Libertari di Fabbrica'', i ''Nuclei Liberari degli studenti'', il ''Nucleo Anarchico Universitario'', i gruppi "''Pensiero e Azione''", "''Azione Anarchica''", "''Autogestione''" fino alla costituzione della ''Federazione Anarchica Bolognese'' nel [[1975]] <ref>[http://libreriailpicchio.blogspot.com/2006/12/blog-post_21.html Se trent'anni vi sembran pochi... Iniziative per i 30 anni di attività del circolo anarchico "Camillo Berneri"]</ref>.  
Negli [[anni 1990]] a Bologna si è andata delineando una spaccatura tra i militanti anarchici legati alla [[Federazione Anarchica Italiana]], alla quale è sempre stato legato il Circolo Berneri, e gruppi anarchici non organizzati, spesso definiti dai [[media]] «[[anarco-insurrezionalismo|anarco-insurrezionalisti]]». Nella notte del [[31 agosto]] [[1996]] un episodio sancisce la rottura: una festa di protesta organizzata dai gruppi autonomi al circolo Berneri, prestato per l'occasione, degenera a causa di alcuni militanti ubriachi che richiedono soldi alle auto che transitano. Intervengono le forze dell'ordine che assediano fino al mattino i partecipanti all'iniziativa barricati dentro al Berneri ed un centinaio di militanti del circolo e delle realtà di movimento bolognesi che tentano di frapporsi tra polizia e assediati, mentre dal tetto dell'edificio vengono lanciate tegole e vengono contestati anche i militanti sopraggiunti. Il circolo Berneri e la [[FAI]] condannarono «certi atti teppistici e provocatori, lontani dall'etica anarchica, che hanno messo a repentaglio l'incolumità della sede», provocando la rottura definitiva <ref>[http://squat.net/tmc/msg02445.html Repubblica on-line del 13-1-2002]<br />[http://www.tmcrew.org/news/cassero.htm Assediato il Cassero Anarchico]<br />''Pacchi bomba, indagini a Bologna'', Sara Menafra, Il Manifesto, 14 gennaio 2004</ref>.
Negli [[anni 1990]] a Bologna si è andata delineando una spaccatura tra i militanti anarchici legati alla [[Federazione Anarchica Italiana]], alla quale è sempre stato legato il Circolo Berneri, e gruppi anarchici non organizzati, spesso definiti dai [[media]] «[[anarco-insurrezionalismo|anarco-insurrezionalisti]]». Nella notte del [[31 agosto]] [[1996]] un episodio sancisce la rottura: una festa di protesta organizzata dai gruppi autonomi al circolo Berneri, prestato per l'occasione, degenera a causa di alcuni militanti ubriachi che richiedono soldi alle auto che transitano. Intervengono le forze dell'ordine che assediano fino al mattino i partecipanti all'iniziativa barricati dentro al Berneri ed un centinaio di militanti del circolo e delle realtà di movimento bolognesi che tentano di frapporsi tra polizia e assediati, mentre dal tetto dell'edificio vengono lanciate tegole e vengono contestati anche i militanti sopraggiunti. Il circolo Berneri e la [[FAI]] condannarono «certi atti teppistici e provocatori, lontani dall'etica anarchica, che hanno messo a repentaglio l'incolumità della sede», provocando la rottura definitiva <ref>Repubblica on-line del 13-1-2002<br />[http://www.tmcrew.org/news/cassero.htm Assediato il Cassero Anarchico]<br />''Pacchi bomba, indagini a Bologna'', Sara Menafra, Il Manifesto, 14 gennaio 2004</ref>.


===CCA Peace Maker (Imola)===
===CCA Peace Maker (Imola)===
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Gli occupanti hanno motivato l'azione come una risposta diretta all'emergenza casa, di fronte alla latitanza del Comune di Bologna: “Gli spazi pubblici non devono essere venduti, ma riutilizzati a fini sociali”.
Gli occupanti hanno motivato l'azione come una risposta diretta all'emergenza casa, di fronte alla latitanza del Comune di Bologna: “Gli spazi pubblici non devono essere venduti, ma riutilizzati a fini sociali”.
Pur con questi presupposti, la risposta repressiva non si è fatta attendere a lungo. Il 19 dicembre 2012 polizia e carabinieri si sono presentati e hanno chiuso l'occupazione con modi già ampiamente conosciuti. Per quanto tempo l'ex clinica odontoiatrica rimarrà chiusa e abbandonata? L'esperienza di un'altra ex struttura ospedaliera come Villa Salus sta a testimoniare che le nostre preoccupazioni non sono infondate."
Pur con questi presupposti, la risposta repressiva non si è fatta attendere a lungo. Il 19 dicembre 2012 polizia e carabinieri si sono presentati e hanno chiuso l'occupazione con modi già ampiamente conosciuti. Per quanto tempo l'ex clinica odontoiatrica rimarrà chiusa e abbandonata? L'esperienza di un'altra ex struttura ospedaliera come Villa Salus sta a testimoniare che le nostre preoccupazioni non sono infondate."
Da Zic del marzo 2014: "Oggi 1 marzo Giornata Mondiale del Rifugiato e del Richiedente Asilo abbiamo occupato lo stabile, vuoto, di via XXI Aprile di proprietà dell'azienda sanitaria locale, quindi pubblico meglio conosciuto, da molti cittadini bolognesi che li si curavano i denti, come “il Beretta”. La giornata mondiale dei migranti viene ancora celebrata tra crisi economica, dignità e diritti calpestati alla luce di quanto visto nel Centro di Identificazione ed Espulsione di Lampedusa e dei morti nel mare mediterraneo ormai diventato un vero cimitero umano. Per questo abbiamo deciso di nominare l'Occupazione” CENTRO DI ACCOGLIENZA AUTOGESTITO LAMPEDUSA”. Questa nostra azione è la risposta concreta e reale ad una esigenza reale e concreta cioè quella che vede centinaia di profughi, richiedenti asilo e migranti defraudati del diritto alla casa e del diritto ad una vita dignitosa sul territorio italiano ed europeo.
Da Zic del marzo 2014: "Oggi 1 marzo Giornata Mondiale del Rifugiato e del Richiedente Asilo abbiamo occupato lo stabile, vuoto, di via XXI Aprile di proprietà dell'azienda sanitaria locale, quindi pubblico meglio conosciuto, da molti cittadini bolognesi che li si curavano i denti, come “il Beretta”. La giornata mondiale dei migranti viene ancora celebrata tra crisi economica, dignità e diritti calpestati alla luce di quanto visto nel Centro di Identificazione ed Espulsione di Lampedusa e dei morti nel mare mediterraneo ormai diventato un vero cimitero umano. Per questo abbiamo deciso di nominare l'Occupazione "CENTRO DI ACCOGLIENZA AUTOGESTITO LAMPEDUSA". Questa nostra azione è la risposta concreta e reale ad una esigenza reale e concreta cioè quella che vede centinaia di profughi, richiedenti asilo e migranti defraudati del diritto alla casa e del diritto ad una vita dignitosa sul territorio italiano ed europeo.


Nei mesi scorsi abbiamo assistito agli ipocriti piagnistei di istituzioni e associazioni sui morti di Lampedusa. Queste istituzioni e queste lobby di giorno piangono e di notte, quando tutto torna nel dimenticatoio, speculano sulla pelle dei migranti e di coloro che scappano da guerre e fame molte volte generate da gli stessi Stati che dovrebbero accoglierli e renderli cittadini. Noi non stiamo con le mani aperte a chiedere carità o a spartirci le briciole che vengono da gli appalti, dai fondi europei e dagli sprar che lo stato fa cadere dal tavolo, noi rispondiamo ad un'esigenza primaria come quella della casa che è la base per la dignita di ogni persona.
Nei mesi scorsi abbiamo assistito agli ipocriti piagnistei di istituzioni e associazioni sui morti di Lampedusa. Queste istituzioni e queste lobby di giorno piangono e di notte, quando tutto torna nel dimenticatoio, speculano sulla pelle dei migranti e di coloro che scappano da guerre e fame molte volte generate da gli stessi Stati che dovrebbero accoglierli e renderli cittadini. Noi non stiamo con le mani aperte a chiedere carità o a spartirci le briciole che vengono da gli appalti, dai fondi europei e dagli sprar che lo stato fa cadere dal tavolo, noi rispondiamo ad un'esigenza primaria come quella della casa che è la base per la dignita di ogni persona.
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La prima occupazione è del [[28 novembre]] [[2003]], ma dura poche ore. Il progetto si propone di portare avanti le lotte sociali legate al diritto alla casa, all'[[antifascismo]], all'[[antirazzismo]] e all'[[antisessismo]] unendo immigrati, studenti e precari. Il collettivo è ideologicamente legato all'esperienza dell'[[Autonomia Operaia]].
La prima occupazione è del [[28 novembre]] [[2003]], ma dura poche ore. Il progetto si propone di portare avanti le lotte sociali legate al diritto alla casa, all'[[antifascismo]], all'[[antirazzismo]] e all'[[antisessismo]] unendo immigrati, studenti e precari. Il collettivo è ideologicamente legato all'esperienza dell'[[Autonomia Operaia]].
Il [[5 marzo]] [[2005]] i militanti di Crash! occupano uno stabile abbandonato in via Avesella, denunciando lo stato fatiscente e pericoloso (a causa delle centraline Enel abbandonate) dell'edificio, nonostante un progetto di recupero tramite ingenti fondi pubblici stanziati nel [[1998]]. Lo stabile viene lasciato dallo stesso collettivo il [[15 aprile]], quando arrivano reali assicurazioni sulla ristrutturazione degli appartamenti e la rimozione delle centraline inquinanti (effettivamente realizzate solo a fine 2008). Subito dopo viene occupato un nuovo stabile in via San Donato, con l'obiettivo di impedire che diventasse sede di un'illegale discarica di [[amianto]] e teatro di spaccio d'[[eroina]]. Ancora una volta lo stabile viene sgomberato dopo una richiesta di sgombero del proprietario.
Il [[5 marzo]] [[2005]] i militanti di Crash! occupano uno stabile abbandonato in via Avesella, denunciando lo stato fatiscente e pericoloso (a causa delle centraline Enel abbandonate) dell'edificio, nonostante un progetto di recupero tramite ingenti fondi pubblici stanziati nel [[1998]]. Lo stabile viene lasciato dallo stesso collettivo il [[15 aprile]], quando arrivano reali assicurazioni sulla ristrutturazione degli appartamenti e la rimozione delle centraline inquinanti (effettivamente realizzate solo a fine 2008). Subito dopo viene occupato un nuovo stabile in via San Donato, con l'obiettivo di impedire che diventasse sede di un'illegale discarica di [[amianto]] e teatro di spaccio d'[[eroina]]. Ancora una volta lo stabile viene sgomberato dopo una richiesta di sgombero del proprietario.
Le successive occupazioni sono il [[25 febbraio]] [[2006]] in via Gioanneti e in via Zanardi 45 il [[12 maggio]], quest'ultimo sgomberato nell'agosto del 2007 da parte della polizia, come da consuetudine in piena estate approfittando del fatto che lo spazio era vuoto. Un altro stabile sarà occupato l'8 ottobre dello stesso anno in via Zanardi 106 <ref>[http://bologna.repubblica.it/dettaglio/Crash-duemila-in-corteo-Occupato-uno-stabile/1373855 Crash, duemila in corteo Occupato uno stabile | Bologna la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>sgomberato il [[26 novembre]] [[2008]]) e in via Donato Creti 24, sgomberato il [[3 dicembre]] [[2008]]. Oggi il Laboratorio Crash! si trova in via della Cooperazione 10 in un vecchio stabile della banca Unicredit occupato nel febbraio 2009. Nonostante gli ultimi anni si siano succeduti in un clima di sostanziale accettazione della presenza del Laboratorio Crash!, sia per quanto riguarda le iniziative messe in atto dal CSOA sia per il flusso di visitatori, negli ultimi mesi della prima metà del [[2014]] occupanti e vicinato hanno riscontrato la presenza, nei pressi del centro sociale, di "ronde" di dubbia matrice politica. Inoltre, quasi contemporaneamente, sono stati rinvenuti nottetempo diversi volantini propagandistici firmati [[Fronte Nazionale]], affissi ai muri e ai cancelli esterni del Crash! Queste 'incursioni' sono state definite dagli occupanti "pure provocazioni, anche se di natura simbolica".
Le successive occupazioni sono il [[25 febbraio]] [[2006]] in via Gioanneti e in via Zanardi 45 il [[12 maggio]], quest'ultimo sgomberato nell'agosto del 2007 da parte della polizia, come da consuetudine in piena estate approfittando del fatto che lo spazio era vuoto. Un altro stabile sarà occupato l'8 ottobre dello stesso anno in via Zanardi 106 <ref>[http://bologna.repubblica.it/dettaglio/Crash-duemila-in-corteo-Occupato-uno-stabile/1373855 Crash, duemila in corteo Occupato uno stabile | Bologna | la Repubblica.it]</ref> sgomberato il [[26 novembre]] [[2008]]) e in via Donato Creti 24, sgomberato il [[3 dicembre]] [[2008]]. Oggi il Laboratorio Crash! si trova in via della Cooperazione 10 in un vecchio stabile della banca Unicredit occupato nel febbraio 2009. Nonostante gli ultimi anni si siano succeduti in un clima di sostanziale accettazione della presenza del Laboratorio Crash!, sia per quanto riguarda le iniziative messe in atto dal CSOA sia per il flusso di visitatori, negli ultimi mesi della prima metà del [[2014]] occupanti e vicinato hanno riscontrato la presenza, nei pressi del centro sociale, di "ronde" di dubbia matrice politica. Inoltre, quasi contemporaneamente, sono stati rinvenuti nottetempo diversi volantini propagandistici firmati [[Fronte Nazionale]], affissi ai muri e ai cancelli esterni del Crash! Queste 'incursioni' sono state definite dagli occupanti "pure provocazioni, anche se di natura simbolica".


===Labas - Ex Caserma Masini===
===Labas - Ex Caserma Masini===
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La storia del Lazzaretto è dunque fatta di tante storie che confluiscono l'una nell'altra, ognuna andrebbe raccontata e nessuna di queste, certamente, verrà dimenticata.
La storia del Lazzaretto è dunque fatta di tante storie che confluiscono l'una nell'altra, ognuna andrebbe raccontata e nessuna di queste, certamente, verrà dimenticata.
Alla fine del [[2009]] Via del Lazzaretto viene abbandonata per cause di forza maggiore: un progetto enorme e dispendioso, finanziato dal Comune e da enti privati, prevede l'abbattimento del casolare.
Alla fine del [[2009]] Via del Lazzaretto viene abbandonata per cause di forza maggiore: un progetto enorme e dispendioso, finanziato dal Comune e da enti privati, prevede l'abbattimento del casolare.
La ricerca spasmodica di una nuova soluzione che garantisca la continuità della nostra incredibile avventura ci porta, in seguito a un accordo con il Comune, a gestire un piccolo spazio in Via Mattei, a patto della transitorietà della permanenza <ref>[http://radio.rcdc.it/archives/nuova-casa-temporanea-per-il-lazzaretto-40354/ Nuova casa temporanea per il Lazzaretto | Città del capo - Radio metropolitana | RCDC.IT<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.  
La ricerca spasmodica di una nuova soluzione che garantisca la continuità della nostra incredibile avventura ci porta, in seguito a un accordo con il Comune, a gestire un piccolo spazio in Via Mattei, a patto della transitorietà della permanenza <ref>[http://radio.rcdc.it/archives/nuova-casa-temporanea-per-il-lazzaretto-40354/ Nuova casa temporanea per il Lazzaretto | Città del capo - Radio metropolitana | RCDC.IT]</ref>.  
Le trattative continuano anche durante le tormentate vicende politiche che portano al commissariamento della città e, nel maggio-giugno 2010, in seguito a una proposta avanzata dal Lazzaretto, si ottiene in concessione la struttura di Via del Battirame.
Le trattative continuano anche durante le tormentate vicende politiche che portano al commissariamento della città e, nel maggio-giugno 2010, in seguito a una proposta avanzata dal Lazzaretto, si ottiene in concessione la struttura di Via del Battirame.
I lavori di recupero del bene comunale in Via del Battirame iniziano il [[26 gennaio]] [[2011]], fino al luglio [[2011]], quando il neo-sindaco Merola, in occasione di un incontro con Cna, rifiuta in maniera repentina e ingiustificata la sede di Via del Battirame al Lazzaretto <ref>[http://archive.is/wZ7L Merola: «Il Lazzaretto non andrà alle Roveri» - Corriere di Bologna]</ref>.
I lavori di recupero del bene comunale in Via del Battirame iniziano il [[26 gennaio]] [[2011]], fino al luglio [[2011]], quando il neo-sindaco Merola, in occasione di un incontro con Cna, rifiuta in maniera repentina e ingiustificata la sede di Via del Battirame al Lazzaretto <ref>[http://archive.is/wZ7L Merola: «Il Lazzaretto non andrà alle Roveri» - Corriere di Bologna]</ref>.
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Aprile 2014 - da Zic.it "Avevano aspettato in presidio in piazza Maggiore, lunedì pomeriggio, la sentenza del processo scaturito dall'inchiesta Outlaw, per poi muoversi dopo l'assoluzione, ex imputati e solidali, in via Paglietta, occupando uno stabile. Intorno alle otto di stamattina si sono tuttavia presentati polizia e digos, forzando la catena all'ingresso. Dentro hanno trovato tre persone, denunciate per invasione.
Aprile 2014 - da Zic.it "Avevano aspettato in presidio in piazza Maggiore, lunedì pomeriggio, la sentenza del processo scaturito dall'inchiesta Outlaw, per poi muoversi dopo l'assoluzione, ex imputati e solidali, in via Paglietta, occupando uno stabile. Intorno alle otto di stamattina si sono tuttavia presentati polizia e digos, forzando la catena all'ingresso. Dentro hanno trovato tre persone, denunciate per invasione.


“Si tratta della sede di un circolo anarchico intitolato a Carlo Cafiero che ospitava la Libreria Circolante”, spiegava un comunicato a firma Anarchiche e anarchici arrivato in redazione poche ore prima dello sgombero. “A metà degli anni '60 – continua la nota – fu preso in affitto da Libero Fantazzini [partigiano anarchico bolognese, N.d.R] con alcuni compagni. Il comune di Bologna lo concesse a un costo simbolico per sostituire la sede storica di Porta Galliera chiusa durante il ventennio fascista. Nel giugno del 1999 fu messo sotto sequestro e poi chiuso con mattoni e cemento a seguito di un'inchiesta che aveva condotto in carcere una compagne e un compagno.”
“Si tratta della sede di un circolo anarchico intitolato a Carlo Cafiero che ospitava la Libreria Circolante”, spiegava un comunicato a firma Anarchiche e anarchici arrivato in redazione poche ore prima dello sgombero. “A metà degli anni '60 – continua la nota – fu preso in affitto da Libero Fantazzini [partigiano anarchico bolognese] con alcuni compagni. Il comune di Bologna lo concesse a un costo simbolico per sostituire la sede storica di Porta Galliera chiusa durante il ventennio fascista. Nel giugno del 1999 fu messo sotto sequestro e poi chiuso con mattoni e cemento a seguito di un'inchiesta che aveva condotto in carcere una compagne e un compagno.”


Dopo il processo e “3 anni di accanimento sbirresco, con l'evidente e dichiarato tentativo di toglierci ogni spazio di agibilità”, scrivevano gli occupanti, “ci siamo ripresi uno spazio sottratto al piacere e all'esigenza di utilizzarlo. Uno spazio per confrontarci, discutere e trovare il modo di opporci con efficacia a un sistema che opprime, affama, devasta e avvilisce la vita”. Attualmente sgomberato.
Dopo il processo e “3 anni di accanimento sbirresco, con l'evidente e dichiarato tentativo di toglierci ogni spazio di agibilità”, scrivevano gli occupanti, “ci siamo ripresi uno spazio sottratto al piacere e all'esigenza di utilizzarlo. Uno spazio per confrontarci, discutere e trovare il modo di opporci con efficacia a un sistema che opprime, affama, devasta e avvilisce la vita”. Attualmente sgomberato.
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Continua nella nuova sede l'attività di informazione e propaganda antiproibizionista, con la nascita del "Laboratorio Antiproibizionista" (Lab57), la collaborazioni con i [[SERT]] per l'informazione sulle sostanze stupefacenti, progetto che ottiene anche un finanziamento dalla [[Comunità Europea]].
Continua nella nuova sede l'attività di informazione e propaganda antiproibizionista, con la nascita del "Laboratorio Antiproibizionista" (Lab57), la collaborazioni con i [[SERT]] per l'informazione sulle sostanze stupefacenti, progetto che ottiene anche un finanziamento dalla [[Comunità Europea]].
Nel centro nascono nuove realtà che portano avanti le esperienze artistiche: nella musica e arte elettronica "''Mutek''" (creato dal fondatore di [[Mutoidi]], Joe Rush) e nell'hip-hop la "''Zona Dopa'', che realizzò anche la più grande rampa per skate presente in [[Italia]] in quel periodo.  
Nel centro nascono nuove realtà che portano avanti le esperienze artistiche: nella musica e arte elettronica "''Mutek''" (creato dal fondatore di [[Mutoidi]], Joe Rush) e nell'hip-hop la "''Zona Dopa'', che realizzò anche la più grande rampa per skate presente in [[Italia]] in quel periodo.  
Dal [[1997]] il Livello organizza la più grande manifestazione musicale di strada: la "''Street rave parade antiproibizionista''". Il festival musicale negli anni è giunta a raccogliere oltre 100.000 persone <ref>[http://www.sentireascoltare.com/CriticaMusicale/Recensioni/2005/livello%203/Album/StreetRave.htm Street Rave Parade Antiproibizionista, Bologna (25 – 26 giugno 2005)] recensione per SentireAscoltare di Daniele Follero</ref> che sfilano per le strade del centro di Bologna, con decine di carri di musica elettronica ed uso massiccio di sostanze stupefacenti.  
Dal [[1997]] il Livello organizza la più grande manifestazione musicale di strada: la "''Street rave parade antiproibizionista''". Il festival musicale negli anni è giunta a raccogliere oltre 100.000 persone <ref>Street Rave Parade Antiproibizionista, Bologna (25 – 26 giugno 2005), recensione per SentireAscoltare di Daniele Follero</ref> che sfilano per le strade del centro di Bologna, con decine di carri di musica elettronica ed uso massiccio di sostanze stupefacenti.  
Tra la fine del [[1998]] e l'ottobre del [[1999]] il centro sociale chiude per problemi e spaccature interne, aggravate dai persistenti problemi con spacciatori e microcriminalità. Con l'arrivo della giunta guidata da Giorgio Guazzaloca iniziano dal [[2000]] delle trattative che portano alla firma di una convenzione con il comune, con la quale vengono date in affitto la sede di via Muggia, da utilizzare per iniziative con un basso impatto sonoro e di affollamento, ed una sede in via del Battirame per i grossi eventi.  
Tra la fine del [[1998]] e l'ottobre del [[1999]] il centro sociale chiude per problemi e spaccature interne, aggravate dai persistenti problemi con spacciatori e microcriminalità. Con l'arrivo della giunta guidata da Giorgio Guazzaloca iniziano dal [[2000]] delle trattative che portano alla firma di una convenzione con il comune, con la quale vengono date in affitto la sede di via Muggia, da utilizzare per iniziative con un basso impatto sonoro e di affollamento, ed una sede in via del Battirame per i grossi eventi.  
Con l'elezione a sindaco di Bologna di [[Sergio Cofferati]] nel [[2004]] iniziano nuovi problemi per il Livello. La nuova amministrazione non vuole concedere i permessi per il transito della Street Rave Parade per le strade del centro. Nelle edizioni del [[2006]] e soprattutto nel [[2007]] il corteo è stato limitato a strade periferiche ed alla location finale, con conseguente calo nelle partecipazioni. A partire dal [[2006]] Cofferati mette in discussione la convenzione stipulata per il mancato rispetto di alcuni accordi. Il [[26 maggio]] [[2006]] la sede di via Muggia venne perquisita dai carabinieri, che arrestarono due occupanti per possesso di sostanze stupefacenti, di cui uno immediatamente prosciolto per la modica quantità e la seconda, l'avvocato del Livello ''Maria Pia Scarciglia'' accusata del possesso di oltre 500 g di [[hashish]], prosciolta in appello <ref>[http://www.confinizero.it/?q=node/606 Sito consultato il 24-2-2008]</ref>. A seguito della perquisizione entrambe le sedi del centro sociale vennero messe sotto sequestro il [[25 luglio]], ed i portavoce del Livello accusarono Cofferati di aver messo in piedi un "disegno persecutorio" per chiudere il Livello <ref>[http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15188 Livello57 accusa Cofferati per il sequestro], 26-07-2006</ref>. Una nuova occupazione nell'ottobre del [[2007]] in via Stalingrado viene sgomberata dopo pochi giorni <ref>[http://gazzettadimodena.repubblica.it/notizie-dal-web/dettaglio/Livello-57:-altro-sgombero-a-Bologna/4163997 Livello 57: altro sgombero a Bologna], Gazzetta di Modena, 29-10-2007</ref>.
Con l'elezione a sindaco di Bologna di [[Sergio Cofferati]] nel [[2004]] iniziano nuovi problemi per il Livello. La nuova amministrazione non vuole concedere i permessi per il transito della Street Rave Parade per le strade del centro. Nelle edizioni del [[2006]] e soprattutto nel [[2007]] il corteo è stato limitato a strade periferiche ed alla location finale, con conseguente calo nelle partecipazioni. A partire dal [[2006]] Cofferati mette in discussione la convenzione stipulata per il mancato rispetto di alcuni accordi. Il [[26 maggio]] [[2006]] la sede di via Muggia venne perquisita dai carabinieri, che arrestarono due occupanti per possesso di sostanze stupefacenti, di cui uno immediatamente prosciolto per la modica quantità e la seconda, l'avvocato del Livello ''Maria Pia Scarciglia'' accusata del possesso di oltre 500 g di [[hashish]], prosciolta in appello <ref>[https://web.archive.org/web/20071017183039/http://www.confinizero.it/?q=node/606 Sito consultato il 24-2-2008]</ref>. A seguito della perquisizione entrambe le sedi del centro sociale vennero messe sotto sequestro il [[25 luglio]], ed i portavoce del Livello accusarono Cofferati di aver messo in piedi un "disegno persecutorio" per chiudere il Livello <ref>[http://archive.is/MrAQ Livello57 accusa Cofferati per il sequestro], 26-07-2006</ref>. Una nuova occupazione nell'ottobre del [[2007]] in via Stalingrado viene sgomberata dopo pochi giorni <ref>Livello 57: altro sgombero a Bologna, Gazzetta di Modena, 29-10-2007</ref>.
L'esperienza del Livello57 di Bologna continua con l'inaugurazione di un nuovo spazio a Bologna, in via 25 settembre, col nome di H.U.B.,in via Serra 2h. "L'associazione Livello57 si propone la realizzazione di esperienze di cooperazione sociale in grado di intervenire sui bisogni dei giovani, delle componenti meno abbienti, meno garantite e più disagiate, l'organizzazione di attività rivolte al benessere psicofisico, in particolare da realizzare nel contesto del quartiere Bolognina.
L'esperienza del Livello57 di Bologna continua con l'inaugurazione di un nuovo spazio a Bologna, in via 25 settembre, col nome di H.U.B.,in via Serra 2h. "L'associazione Livello57 si propone la realizzazione di esperienze di cooperazione sociale in grado di intervenire sui bisogni dei giovani, delle componenti meno abbienti, meno garantite e più disagiate, l'organizzazione di attività rivolte al benessere psicofisico, in particolare da realizzare nel contesto del quartiere Bolognina.
L'attività riguarderà innanzitutto costruire comunicazione che abbia come obbiettivo la promozione di percorsi equi e solidali, d'integrazione e l'implemento delle pari opportunità, che aiutino il cittadino bolognese e aspirante tale (straniero o studente fuori sede) alla convivenza e alla mescolanza di culture e abitudini.
L'attività riguarderà innanzitutto costruire comunicazione che abbia come obbiettivo la promozione di percorsi equi e solidali, d'integrazione e l'implemento delle pari opportunità, che aiutino il cittadino bolognese e aspirante tale (straniero o studente fuori sede) alla convivenza e alla mescolanza di culture e abitudini.
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Nel [[1991]] furono occupati due stabili, i civici 76 e 78, che erano stati dichiarati inagibili dal comune. Vennero ristrutturati i tetti e gli appartamenti che divennero luogo di abitazione e spazio sociali attorno ai quali si incontrarono movimenti politici, culturali ed artistici molto eterogenei, dai [[punk (cultura)|punk]] a gruppi di teatranti, dai musicisti ai militanti comunisti.  
Nel [[1991]] furono occupati due stabili, i civici 76 e 78, che erano stati dichiarati inagibili dal comune. Vennero ristrutturati i tetti e gli appartamenti che divennero luogo di abitazione e spazio sociali attorno ai quali si incontrarono movimenti politici, culturali ed artistici molto eterogenei, dai [[punk (cultura)|punk]] a gruppi di teatranti, dai musicisti ai militanti comunisti.  
Le occupazioni, che si trovavano all'incrocio con via Pietralata al centro del micromondo costituito del Pratello, si caratterizzarono per l'intenso rapporto con il quartiere. I rapporti con gli abitanti del circondario furono spesso molto difficili ma portarono anche a iterazioni positive ed un grande livello di integrazione. Nel [[1992]] in tale contesto nacque "''Prate TV''" <ref>[https://web.archive.org/web/20070817025850/http://www.teleosservanza.it/biblioteca/Inchiesta/3.%20ROMANINI%206-7.pdf Prate Tv: prime esperienze di Tv di strada a Bologna] di Cesare Romani</ref>, una delle prime [[Telestreet|tv di strada]] italiane nata con scopi non commerciali. Negli appartamenti del Pratello si svilupparono inoltre importanti esperienze musicali.
Le occupazioni, che si trovavano all'incrocio con via Pietralata al centro del micromondo costituito del Pratello, si caratterizzarono per l'intenso rapporto con il quartiere. I rapporti con gli abitanti del circondario furono spesso molto difficili ma portarono anche a iterazioni positive ed un grande livello di integrazione. Nel [[1992]] in tale contesto nacque "''Prate TV''" <ref>[https://web.archive.org/web/20070817025850/http://www.teleosservanza.it/biblioteca/Inchiesta/3.%20ROMANINI%206-7.pdf Prate Tv: prime esperienze di Tv di strada a Bologna] di Cesare Romani</ref>, una delle prime [[Telestreet|tv di strada]] italiane nata con scopi non commerciali. Negli appartamenti del Pratello si svilupparono inoltre importanti esperienze musicali.
Gli edifici vennero sgomberati nell'agosto del 1996, dopo un ultimo tentativo di resistenza degli occupanti dai tetti degli edifici. La storia dell'occupazione è narrata nel romanzo "''La notte del Pratello''" <ref>La prima parte del libro è disponibile on-line: [http://www.fazieditore.it/pdf/88-8112-196-4.pdf ''La notte del Pratello'']</ref> di Emidio Clementi, occupante della prima ora, e nel documentario "''Aiuto - orde barbare al pratello''" di [[Cosimo Terlizzi]] <ref>Disponibile sul sito [http://www.ngvision.org/download/719/ngv.bradipz.net/new_global_vision/disc117/ngv_bo_it_19960606_aiuto_orde_barbare_al_pratello.avi ngvision.org]</ref>
Gli edifici vennero sgomberati nell'agosto del 1996, dopo un ultimo tentativo di resistenza degli occupanti dai tetti degli edifici. La storia dell'occupazione è narrata nel romanzo "''La notte del Pratello''" <ref>La prima parte del libro è disponibile on-line: [https://web.archive.org/web/20041105225810/http://www.fazieditore.it/pdf/88-8112-196-4.pdf ''La notte del Pratello'']</ref> di Emidio Clementi, occupante della prima ora, e nel documentario "''Aiuto - orde barbare al pratello''" di [[Cosimo Terlizzi]].


===Officina Tsunami===
===Officina Tsunami===
Occupazione avvenuta nel novembre 2011 a scopo artistico, culturale e ricreativo sita in via Larga 35/2. L'edificio, ex deposito delle Poste, è di proprietà della società Immofinanziaria di Roma che ne aveva richiesto lo sgombero (27 dicembre 2011).
Occupazione avvenuta nel novembre 2011 a scopo artistico, culturale e ricreativo sita in via Larga 35/2. L'edificio, ex deposito delle Poste, è di proprietà della società Immofinanziaria di Roma che ne aveva richiesto lo sgombero (27 dicembre 2011).
Al fine di portare avanti l'"House Project Officina Tsunami" gli occupanti hanno creato un'associazione (denominata URBAN RESET)e avviato trattative con la proprietà per la concessione dello spazio.Nel frattempo proseguono i lavori di ripristino dello stabile.In data 11 marzo ha avuto luogo una sorta di anteprima "open day" per mostrare al pubblico la parte dei lavori ultimati fino a quel momento.L'Officina Tsunami è work in progress e in continua trasformazione...Sgomberato il 24/10/2012.
Al fine di portare avanti l'"House Project Officina Tsunami" gli occupanti hanno creato un'associazione (denominata URBAN RESET)e avviato trattative con la proprietà per la concessione dello spazio.Nel frattempo proseguono i lavori di ripristino dello stabile.In data 11 marzo ha avuto luogo una sorta di anteprima "open day" per mostrare al pubblico la parte dei lavori ultimati fino a quel momento.L'Officina Tsunami è work in progress e in continua trasformazione. Sgomberato il 24/10/2012.


===PPm8===
===PPm8===
Occupazione del 1992, a scopo abitativo e ricreativo sorta nella piazza di Porta Mascarella al civico numero 8. Sgomberata nello stesso anno.
Occupazione del 1992, a scopo abitativo e ricreativo sorta nella piazza di Porta Mascarella al civico numero 8. [http://vimeo.com/2771694 Sgomberata nello stesso anno.]
http://vimeo.com/2771694


===Rage===
===Rage===
Centro sociale occupato in via Zago, dal volantino dell'occupazione:" L'esistente cova nella sua schizofrenia intasando le strade della città. Alla cinghia neoliberista entro cui è stato stretto, al panico autoritario che lo sottomette, noi rispondiamo liberando questo edificio dalla tristezza disperata della speculazione divorante. Diamo vita ad uno stabile inabitato sottraendolo dalla logica del potere, rivendicando un ruolo, una voce ed una presenza nel battuto tessuto urbano di Bologna. Mentre il processo di Gentrificazione si abbatte sul corpo di una società sempre più sradicata, disumanizzata e vulnerabile, mentre il circolo del lavorare-per-vivere e del vivere-per lavorare dipinge il disegno di vita capitalista, un contagio di idee getta luce tra le crepe delle mura di via Emilio Zago 1. Il desiderio che alimenta quest'azione, è il bisogno di sentirci, come individui e come collettività, parte di un intreccio di progetti politici, artistici, pratici che possano ridare senso al buio vivere quotidiano. L'istinto che muove questa decisione è la necessità di riprenderci un tempo ormai reificato dai meccanismi segmentari della società del consumo-produco-mi annullo. Il nostro intento è quello di dare forma e contenuto al vuoto post-industriale, costituire, autogestire, e plasmare una posizione, intellettuale e concreta, di critica e resistenza.
Centro sociale occupato in via Zago, dal volantino dell'occupazione:" L'esistente cova nella sua schizofrenia intasando le strade della città. Alla cinghia [[neoliberismo]] entro cui è stato stretto, al panico autoritario che lo sottomette, noi rispondiamo liberando questo edificio dalla tristezza disperata della speculazione divorante. Diamo vita ad uno stabile inabitato sottraendolo dalla logica del potere, rivendicando un ruolo, una voce ed una presenza nel battuto tessuto urbano di Bologna. Mentre il processo di Gentrificazione si abbatte sul corpo di una società sempre più sradicata, disumanizzata e vulnerabile, mentre il circolo del lavorare-per-vivere e del vivere-per lavorare dipinge il disegno di vita capitalista, un contagio di idee getta luce tra le crepe delle mura di via Emilio Zago 1. Il desiderio che alimenta quest'azione, è il bisogno di sentirci, come individui e come collettività, parte di un intreccio di progetti politici, artistici, pratici che possano ridare senso al buio vivere quotidiano. L'istinto che muove questa decisione è la necessità di riprenderci un tempo ormai reificato dai meccanismi segmentari della società del consumo-produco-mi annullo. Il nostro intento è quello di dare forma e contenuto al vuoto post-industriale, costituire, autogestire, e plasmare una posizione, intellettuale e concreta, di critica e resistenza.


Dare vita sull'asfalto a situazioni di piacere, creatività e socialità. Riappropriarsi dell'esistente, dilagando nelle vie, sovvertendo un reale astratto in cui si è persa l'identità. Da oggi, La Rage apre le porte a tutte le soggettività nomadiche, compagni e compagne, che condividono i principi di anti-militarismo, anti-capitalismo, anti-fascismo, anti-sessismo, anti-specismo ed anti-autoritarismo. Occupiamo questo spazio nel tentativo di accendere un focolaio di idee che divampi nella selva moderna. Rivendichiamo il tempo che ci è stato sequestrato. Liberiamo La Rage."
Dare vita sull'asfalto a situazioni di piacere, creatività e socialità. Riappropriarsi dell'esistente, dilagando nelle vie, sovvertendo un reale astratto in cui si è persa l'identità. Da oggi, La Rage apre le porte a tutte le soggettività nomadiche, compagni e compagne, che condividono i principi di anti-militarismo, anti-capitalismo, anti-fascismo, anti-sessismo, anti-specismo ed anti-autoritarismo. Occupiamo questo spazio nel tentativo di accendere un focolaio di idee che divampi nella selva moderna. Rivendichiamo il tempo che ci è stato sequestrato. Liberiamo La Rage."
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===Vag61===
===Vag61===
Vag61 nacque con l'occupazione del ex Dopolavoro dei Monopoli di Stato in Via Azzo Gardino 61 il [[6 dicembre]] [[2003]], allo scopo di creare un ''media center''. Dopo le proteste dei proprietari dello stabile, i Monopoli di Stato, e nonostante un appello con migliaia di firmatari per la salvaguardia del Vag, il centro fu sgomberato il [[29 dicembre]] successivo <ref>[http://www.vag61.info/vag61/indices/index_43.html Un Media Center per la città. Un po' di storia...] dal sito del Vag61</ref>. Iniziarono le trattative con l'amministrazione comunale, in particolare tramite ''Valerio Monteventi'', consigliere comunale dal [[1990]] e rieletto nel [[2004]] come indipendente nelle liste di [[Rifondazione Comunista]], attivista del centro, per ottenere una nuova sede. Fu così assegnato al Vag l'edificio in via Paolo Fabbri 110, archivio della Procura della Repubblica del Tribunale in via di smantellamento. Dopo la ristrutturazione dello stabile il [[9 ottobre]] [[2004]] riaprì nella nuova sede, per la quale corrisponde al comune un affitto annuo di 14.000€. <ref>Comune di Bologna, Deliberazioni di giunta e consiglio n.231/2004 del 10/06/2004</ref>. Nel 2008 i pagamenti vennero sospesi per qualche tempo, in risposta <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2397.html Vag61 di nuovo sotto attacco<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> ad un'ordinanza comunale che autorizza la Polizia Giudiziaria a porre i sigilli allo stabile qualora venissero somministrati cibi o bevande o riprodotta musica senza le dovute autorizzazioni. La convenzione è scaduta nell'agosto 2010 e non è ancora stata rinnovata. A novembre 2010 il centro sociale rese nota l'intenzione del Comune di Bologna, allora amministrato dal Commissario [[Anna Maria Cancellieri]] di trasferire la sede altrove. Ci furono proteste <ref>[http://vag61.noblogs.org/post/2010/11/29/vag61-ancora-sotto-tiro-ma-lanomalia-non-si-arrende/ VAG61 ANCORA SOTTO TIRO, MA L'ANOMALIA NON SI ARRENDE (comunicato) | Vag61 Spazio Libero Autogestito<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e l'amministrazione commissariale tornò sui suoi passi
Vag61 nacque con l'occupazione del ex Dopolavoro dei Monopoli di Stato in Via Azzo Gardino 61 il [[6 dicembre]] [[2003]], allo scopo di creare un ''media center''. Dopo le proteste dei proprietari dello stabile, i Monopoli di Stato, e nonostante un appello con migliaia di firmatari per la salvaguardia del Vag, il centro fu sgomberato il [[29 dicembre]] successivo <ref>[http://www.vag61.info/vag61/indices/index_43.html Un Media Center per la città. Un po' di storia...] dal sito del Vag61</ref>. Iniziarono le trattative con l'amministrazione comunale, in particolare tramite ''Valerio Monteventi'', consigliere comunale dal [[1990]] e rieletto nel [[2004]] come indipendente nelle liste di [[Rifondazione Comunista]], attivista del centro, per ottenere una nuova sede. Fu così assegnato al Vag l'edificio in via Paolo Fabbri 110, archivio della Procura della Repubblica del Tribunale in via di smantellamento. Dopo la ristrutturazione dello stabile il [[9 ottobre]] [[2004]] riaprì nella nuova sede, per la quale corrisponde al comune un affitto annuo di 14.000€. <ref>Comune di Bologna, Deliberazioni di giunta e consiglio n.231/2004 del 10/06/2004</ref>. Nel 2008 i pagamenti vennero sospesi per qualche tempo, in risposta <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2397.html Vag61 di nuovo sotto attacco]</ref> ad un'ordinanza comunale che autorizza la Polizia Giudiziaria a porre i sigilli allo stabile qualora venissero somministrati cibi o bevande o riprodotta musica senza le dovute autorizzazioni. La convenzione è scaduta nell'agosto 2010 e non è ancora stata rinnovata. A novembre 2010 il centro sociale rese nota l'intenzione del Comune di Bologna, allora amministrato dal Commissario [[Anna Maria Cancellieri]] di trasferire la sede altrove. Ci furono proteste <ref>[http://vag61.noblogs.org/post/2010/11/29/vag61-ancora-sotto-tiro-ma-lanomalia-non-si-arrende/ VAG61 ANCORA SOTTO TIRO, MA L'ANOMALIA NON SI ARRENDE (comunicato) | Vag61 Spazio Libero Autogestito]</ref> e l'amministrazione commissariale tornò sui suoi passi
Il '' progetto media center'' si propone di fornire libero accesso alla comunicazione indipendente alla cittadinanza, e in particolare ai migranti, studenti, minoranze, associazioni no-profit. Hanno inoltre sede nel centro sociale il ''Centro di documentazione dei Movimenti Francesco Lorusso/Carlo Giuliani'', il ''Collettivo studenti medi Utòpia''<ref>[http://vag61.noblogs.org/utopia/ Utopia | Vag61 Spazio Libero Autogestito<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, il ''Gruppo video Occhiovago'', le autoproduzioni musicali ''Studio61'', la ''Brigata cucinieri della Cirenaica'', un mercato settimanale dei produttori biologici organizzato dall'associazione Campiaperti <ref>[http://www.campiaperti.org/Mercati.htm Campiaperti.org]</ref>, la redazione del giornale cartaceo e online ''Zic.it - Zero in Condotta''<ref>[http://www.zic.it/chi-siamo/ Chi siamo]</ref>, il progetto di produzioni di spettacolo per adolescenti a rischio del quartiere Pilastro ''Katun Party''. Vag61 è stato in passato anche sede della ''Rete Universitaria'', collettivo studentesco attivo dal novembre 2003, fino al suo scioglimento nel febbraio 2007 <ref>[http://reteuniversitariabologna.noblogs.org/post/2006/12/22/chisiamo Chi siamo | reteuniversitariabologna<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, dell'emittente ''Radio Città Fujiko'', che trasmetteva dal primo piano dello stabile, e che ha traslocato in una nuova sede nel 2008 a seguito di dissidi sulla trasmissione di spot elettorali di estrema destra <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2511.html Vag61 sugli spot elettorali fascisti su Radiocittà fujiko<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, e di altre realtà come il ''network della comunicazione antagonista Malabocca'' (attivo per circa un anno nel 2007-2008), il ''Bologna Free Software Forum'', il progetto informatico ''Comodino'', l'''UFO - unione fotografi organizzati''.
Il '' progetto media center'' si propone di fornire libero accesso alla comunicazione indipendente alla cittadinanza, e in particolare ai migranti, studenti, minoranze, associazioni no-profit. Hanno inoltre sede nel centro sociale il ''Centro di documentazione dei Movimenti Francesco Lorusso/Carlo Giuliani'', il ''Collettivo studenti medi Utòpia'' <ref>[http://archive.is/DKjh Utopia | Vag61 Spazio Libero Autogestito]</ref>, il ''Gruppo video Occhiovago'', le autoproduzioni musicali ''Studio61'', la ''Brigata cucinieri della Cirenaica'', un mercato settimanale dei produttori biologici organizzato dall'associazione Campiaperti <ref>[http://archive.is/f30Qa Campiaperti.org]</ref>, la redazione del giornale cartaceo e online ''Zic.it - Zero in Condotta'' <ref>[http://www.zic.it/chi-siamo/ Chi siamo]</ref>, il progetto di produzioni di spettacolo per adolescenti a rischio del quartiere Pilastro ''Katun Party''. Vag61 è stato in passato anche sede della ''Rete Universitaria'', collettivo studentesco attivo dal novembre 2003, fino al suo scioglimento nel febbraio 2007 <ref>[http://reteuniversitariabologna.noblogs.org/post/2006/12/22/chisiamo Chi siamo | reteuniversitariabologna]</ref>, dell'emittente ''Radio Città Fujiko'', che trasmetteva dal primo piano dello stabile, e che ha traslocato in una nuova sede nel 2008 a seguito di dissidi sulla trasmissione di spot elettorali di estrema destra <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2511.html Vag61 sugli spot elettorali fascisti su Radiocittà fujiko]</ref>, e di altre realtà come il ''network della comunicazione antagonista Malabocca'' (attivo per circa un anno nel 2007-2008), il ''Bologna Free Software Forum'', il progetto informatico ''Comodino'', l'''UFO - unione fotografi organizzati''.
Nel maggio [[2011]], con altri collettivi e centri sociali cittadini, Vag61 costituisce la Rete ''TimeOut''<ref name=autogenerato1 />, che a sua volta si riconosce, a livello nazionale, negli ''Stati generali della precarietà '', di cui a settembre proprio negli spazi di via Paolo Fabbri viene ospitata la quarta assemblea nazionale <ref>[http://archive.is/LitWQ BOLOGNA, 25 SETTEMBRE: COSTITUENTE DELLO SCIOPERO PRECARIO » Sciopero Precario<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Nel maggio [[2011]], con altri collettivi e centri sociali cittadini, Vag61 costituisce la Rete ''TimeOut'' <ref name=autogenerato1 />, che a sua volta si riconosce, a livello nazionale, negli ''Stati generali della precarietà '', di cui a settembre proprio negli spazi di via Paolo Fabbri viene ospitata la quarta assemblea nazionale <ref>[http://archive.is/LitWQ BOLOGNA, 25 SETTEMBRE: COSTITUENTE DELLO SCIOPERO PRECARIO » Sciopero Precario]</ref>.


===Villa Serena Occupata===
===Villa Serena Occupata===
Occupata nel '94 dagli studenti universitari di Rifondazione Comunista e da un'area vicina al Centro di documentazione di via Avesella 5, aveva poi cessato le attività. Nel '96 è stata rioccupata a scopo abitativo da alcuni giovani che, saltuariamente, facevano feste e concertini pomeridiani. Attualmente sgomberato.
Occupata nel '94 dagli studenti universitari di Rifondazione Comunista e da un'area vicina al Centro di documentazione di via Avesella 5, aveva poi cessato le attività. Nel '96 è stata rioccupata a scopo abitativo da alcuni giovani che, saltuariamente, facevano feste e concertini pomeridiani. Attualmente sgomberato.


===Ex Mercato 24 (XM24)===
===Ex Mercato 24 (XM24) [SGOMBERATO]===
Nel luglio del [[2000]], sull'onda della protesta contro il vertice [[OCSE]], nacque in via Ranzani l'esperienza ''Contropiani'' (e della "Libera università Contropiani"), legata al movimento antiglobalizzazione e che sarà una delle realtà costituenti il ''Bologna Social Forum''. Nel [[2002]] l'amministrazione comunale guidata da Guazzaloca decise di togliere lo spazio a ''Contropiani'' e concesse l'utilizzo dell'ex mercato ortofrutticolo in via Fioravanti, che prese il nome di ''Ex Mercato 24'', comunemente abbreviato ''XM24''<ref>[http://www.ecn.org/xm24/ Cos'è l'XM24], dal sito web dell'XM24, consultato il 25-2-2008</ref>.  
Nel luglio del [[2000]], sull'onda della protesta contro il vertice [[OCSE]], nacque in via Ranzani l'esperienza ''Contropiani'' (e della "Libera università Contropiani"), legata al movimento antiglobalizzazione e che sarà una delle realtà costituenti il ''Bologna Social Forum''. Nel [[2002]] l'amministrazione comunale guidata da Guazzaloca decise di togliere lo spazio a ''Contropiani'' e concesse l'utilizzo dell'ex mercato ortofrutticolo in via Fioravanti, che prese il nome di ''Ex Mercato 24'', comunemente abbreviato ''XM24'' <ref>[http://www.ecn.org/xm24/ Cos'è l'XM24], dal sito web dell'XM24, consultato il 25-2-2008</ref>.  
Numerose le realtà associative e le iniziative che "abitano" gli spazi del XM24 oltre a ''Contropiani'': la "''Ciclofficina Ampioraggio''", l'associazione di giardinaggio critico "''Critical garden - Crepe urbane''", le gallerie artistiche "''Da Marisa gallery''" e "''Wernice''", il collettivo musicale "''Frigotecniche''", il collettivo per il diritto alla case e le occupazioni a scopo abitativo "''Habit_Azione''", il progetto di controinformazione "''Inf0SHoCK''", un mercatino biologico settimanale, la [[banca del tempo]] "''MOMO''", il collettivo queer "''frangettestreme''", il [[sound system]] "''Onde Bastarde''", l'"''Osservatorio America Latina''", una palestra, la [[camera oscura]] pubblica "''Reflecsa''", il collettivo per il recupero alimentare "''RobinFood''", la sala cinematografica "Salavisioni", una scuola di lingue ed una di italiano con migranti, la mediateca "Visual Space", il media-attivismo di "''Teleimmagini''", un internet point e il "''Coordinamento migranti Bologna''".  
Numerose le realtà associative e le iniziative che "abitano" gli spazi del XM24 oltre a ''Contropiani'': la "''Ciclofficina Ampioraggio''", l'associazione di giardinaggio critico "''Critical garden - Crepe urbane''", le gallerie artistiche "''Da Marisa gallery''" e "''Wernice''", il collettivo musicale "''Frigotecniche''", il collettivo per il diritto alla case e le occupazioni a scopo abitativo "''Habit_Azione''", il progetto di controinformazione "''Inf0SHoCK''", un mercatino biologico settimanale, la [[banca del tempo]] "''MOMO''", il collettivo queer "''frangettestreme''", il [[sound system]] "''Onde Bastarde''", l'"''Osservatorio America Latina''", una palestra, la [[camera oscura]] pubblica "''Reflecsa''", il collettivo per il recupero alimentare "''RobinFood''", la sala cinematografica "Salavisioni", una scuola di lingue ed una di italiano con migranti, la mediateca "Visual Space", il media-attivismo di "''Teleimmagini''", un internet point e il "''Coordinamento migranti Bologna''".  
Dal [[2005]] la nuova amministrazione comunale guidata da Cofferati dichiara che la convenzione per l'assegnazione dello spazio all'XM24 è solo un'assegnazione temporanea del 2002 e non un regolare contratto <ref>''Bologna: Cofferati, Nessun Contratto Tra Comune e Centro Sociale Xm24'', AdnKronos, 20-7-2006</ref>, e profila la chiusura del centro sociale per far spazio alla costruzione di nuovi edifici. Nel febbraio 2008 il comune ha dichiarato che i locali in cui si trova Xm24 non saranno demoliti, quindi, probabilmente, il c.s.a. potrà continuare la sua esistenza.
Dal [[2005]] la nuova amministrazione comunale guidata da Cofferati dichiara che la convenzione per l'assegnazione dello spazio all'XM24 è solo un'assegnazione temporanea del 2002 e non un regolare contratto <ref>''Bologna: Cofferati, Nessun Contratto Tra Comune e Centro Sociale Xm24'', AdnKronos, 20-7-2006</ref>, e profila la chiusura del centro sociale per far spazio alla costruzione di nuovi edifici. Nel febbraio 2008 il comune ha dichiarato che i locali in cui si trova Xm24 non saranno demoliti, quindi, probabilmente, il c.s.a. potrà continuare la sua esistenza.
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===Dazdramir===
===Dazdramir===
Centro sociale occupato in viale Alfonso I° d'Este a partire dal [[1994]] da gruppi facenti riferimento a diverse aree ideologiche: [[anarchici]], antiimperialisti, [[Zapatismo|zapatisti]], ecc.  Nel [[2002]] vennero arrestati alcuni migranti clandestini ospitati dentro al [[centro sociale]] per spaccio di sostanze stupefacenti. Negli anni successivi le diverse anime presenti nel centro sociale andarono incontro a spaccature sempre più profonde, con la fuoriuscita di molti militanti nel [[2004]]-[[2005]] ed una progressiva diminuzione dell'attività politica. Il Dazdamir venne definitivamente sgomberato il [[25 luglio]] [[2007]], per riaprire nel [[2008]] con una gestione affidata ad un'associazione culturale dall'amministrazione comunale.
Centro sociale occupato in viale Alfonso I° d'Este a partire dal [[1994]] da gruppi facenti riferimento a diverse aree ideologiche: [[anarchici]], antiimperialisti, [[Zapatismo|zapatisti]] ecc.  Nel [[2002]] vennero arrestati alcuni migranti clandestini ospitati dentro al [[centro sociale]] per spaccio di sostanze stupefacenti. Negli anni successivi le diverse anime presenti nel centro sociale andarono incontro a spaccature sempre più profonde, con la fuoriuscita di molti militanti nel [[2004]]-[[2005]] ed una progressiva diminuzione dell'attività politica. Il Dazdamir venne definitivamente sgomberato il [[25 luglio]] [[2007]], per riaprire nel [[2008]] con una gestione affidata ad un'associazione culturale dall'amministrazione comunale.


===CSA R34 La Resistenza===
===CSA R34 La Resistenza===
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===Al Confino===
===Al Confino===
L'ex scuola elementare della frazione di Pontecucco (nella campagna cesenate), abbandonata da anni, nel [[1994]] venne concessa dal comune di Cesena al "''Centro di comunicazione antagonista''" <ref>[http://www.corrierecesenate.com/2008/01/18/ordinanze-di-carta-straccia/ Ordinanze di carta straccia?] di Michelangelo Bucci, dal Corriere Cesenate, 18-1-2008</ref>, un'organizzazione impegnata prevalentemente in battaglie di [[controinformazione]], in parte vicina alle posizioni [[zapatismo|zapatiste]]. La gestione dello spazio proseguì per alcuni anni in collaborazione con diverse anime del movimento cesenate e ravennate (ad esempio il collettivo ''Estrella Roja'' ed il ''Comitato internazionalista di Cesena''), ed il centro sociale prese il nome "Al Confino".  Nel [[1998]] la parte degli attivisti più politicizzati del centro fuoriuscirono e si spostarono in uno spazio in affitto in zona centrale a Cesena, il ''Pellerossa''. Verso fine anni 1990 rimasero così al Confino prevalentemente dei giovani delle scuole superiori, legati in gran parte alla musica hard core, emocore e indie rock, fu un breve ma intenso periodo, ricco di concerti di artisti italiani e internazionali.
L'ex scuola elementare della frazione di Pontecucco (nella campagna cesenate), abbandonata da anni, nel [[1994]] venne concessa dal comune di Cesena al "''Centro di comunicazione antagonista''" <ref>[http://www.corrierecesenate.com/2008/01/18/ordinanze-di-carta-straccia/ Ordinanze di carta straccia?] di Michelangelo Bucci, dal Corriere Cesenate, 18-1-2008</ref>, un'organizzazione impegnata prevalentemente in battaglie di [[controinformazione]], in parte vicina alle posizioni [[zapatismo|zapatiste]]. La gestione dello spazio proseguì per alcuni anni in collaborazione con diverse anime del movimento cesenate e ravennate (ad esempio il collettivo ''Estrella Roja'' ed il ''Comitato internazionalista di Cesena''), ed il centro sociale prese il nome "Al Confino".  Nel [[1998]] la parte degli attivisti più politicizzati del centro fuoriuscirono e si spostarono in uno spazio in affitto in zona centrale a Cesena, il ''Pellerossa''. Verso fine anni 1990 rimasero così al Confino prevalentemente dei giovani delle scuole superiori, legati in gran parte alla musica hard core, emocore e indie rock, fu un breve ma intenso periodo, ricco di concerti di artisti italiani e internazionali.
Il Confino diventò successivamente centro di aggregazione prevalentemente di militanti [[anarchici]], e si intensificò la collaborazione con il ''Casello Occupato'' di [[Lido di Savio]]. Nel [[2001]] ci furono trattative con il comune per la riassegnazione formale dello spazio, ma non venne poi firmato l'accordo ed il centro sociale divenne di fatto occupato. Negli anni successivi Al Confino diventa uno dei centri più importanti del circuito [[hardcore punk]] italiano, ospitando innumerevoli concerti con gruppi internazionali. Il gruppo musicale hc [[Contrasto (gruppo musicale)|Contrasto]] (autore di concerti nei centri sociali di tutta Europa e di numerose uscite discografiche, autoprodotte come da tradizione per il genere, una delle quali in split con gli storici [[Sin Dios]]) diviene una delle colonne dell'occupazione <ref>[http://www.contrastohc.com/download/testi/CONTRASTO-intervista-2005.pdf Intervista ai CONTRASTO] da parte di Cccapo'(T.M.D.) – Gennaio 2005 (PDF)</ref>. Vengono inoltre organizzate iniziative in particolari sui temi dell'[[antipsichiatria]], contro il sistema carcerario (spesso in collaborazione con ''Giù mura/Giù box'') ed animaliste (in collaborazione con ''Equal Rights'' di [[Forlì]]).
Il Confino diventò successivamente centro di aggregazione prevalentemente di militanti [[anarchici]], e si intensificò la collaborazione con il ''Casello Occupato'' di [[Lido di Savio]]. Nel [[2001]] ci furono trattative con il comune per la riassegnazione formale dello spazio, ma non venne poi firmato l'accordo ed il centro sociale divenne di fatto occupato. Negli anni successivi Al Confino diventa uno dei centri più importanti del circuito [[hardcore punk]] italiano, ospitando innumerevoli concerti con gruppi internazionali. Il gruppo musicale hc [[Contrasto (gruppo musicale)|Contrasto]] (autore di concerti nei centri sociali di tutta Europa e di numerose uscite discografiche, autoprodotte come da tradizione per il genere, una delle quali in split con gli storici [[Sin Dios]]) diviene una delle colonne dell'occupazione <ref>[http://www.contrastohc.com/download/testi/CONTRASTO-intervista-2005.pdf Intervista ai CONTRASTO] da parte di Cccapo' (T.M.D.) – Gennaio 2005 (PDF)</ref>. Vengono inoltre organizzate iniziative in particolari sui temi dell'[[antipsichiatria]], contro il sistema carcerario (spesso in collaborazione con ''Giù mura/Giù box'') ed animaliste (in collaborazione con ''Equal Rights'' di [[Forlì]]).


L'amministrazione comunale e le forze dell'ordine minacciano più volte lo sgombero, e vengono emesse ordinanze per richiedere che la struttura venga abbandonata. Nel [[2008]] riparte una nuova ondata di polemiche, in particolare per gli attacchi dell'opposizione di centrodestra all'amministrazione comunale per la tolleranza verso la situazione di illegalità e per la pressione dell'ente proprietario dello stabile. In seguito ad un nuovo rifiuto da parte degli occupanti di firmare un accordo con l'amministrazione comunale, il [[6 maggio]] del [[2008]] l'ex scuola viene sgomberata dai vigili urbani di Cesena e l'edificio viene destinato alla vendita a privati.
L'amministrazione comunale e le forze dell'ordine minacciano più volte lo sgombero, e vengono emesse ordinanze per richiedere che la struttura venga abbandonata. Nel [[2008]] riparte una nuova ondata di polemiche, in particolare per gli attacchi dell'opposizione di centrodestra all'amministrazione comunale per la tolleranza verso la situazione di illegalità e per la pressione dell'ente proprietario dello stabile. In seguito ad un nuovo rifiuto da parte degli occupanti di firmare un accordo con l'amministrazione comunale, il [[6 maggio]] del [[2008]] l'ex scuola viene sgomberata dai vigili urbani di Cesena e l'edificio viene destinato alla vendita a privati.


Il [[21 giugno]] 2008 il collettivo che fa riferimento al Confino ha nuovamente occupato uno stabile nella prima periferia di Cesena, a Case Castagnoli, ribattezzato '''Ex Consorzio'''<ref>[https://web.archive.org/web/20171129192400/http://www.informa-azione.info/cesena_occupato_ex_consorzio_agrario Cesena - Occupato ex-Consorzio Agrario da Informa-Azione]</ref>.
Il [[21 giugno]] 2008 il collettivo che fa riferimento al Confino ha nuovamente occupato uno stabile nella prima periferia di Cesena, a Case Castagnoli, ribattezzato '''Ex Consorzio''' <ref>[https://web.archive.org/web/20171129192400/http://www.informa-azione.info/cesena_occupato_ex_consorzio_agrario Cesena - Occupato ex-Consorzio Agrario da Informa-Azione]</ref>.


===Casa Rossa===
===Casa Rossa===
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===Centro Sociale Fassbinder (Sassuolo)===
===Centro Sociale Fassbinder (Sassuolo)===
I gruppi ''Tribù libere'' e il circolo ''R.W.Fassbinder'' occuparono nel [[1986]] l'ex scuola S.Giovanni Bosco in via Giordano dopo lo sgombero dell'ex Enel. Il consiglio comunale di Sassuolo concesse lo spazio al circolo culturale per "l'effettuazione di iniziative culturali, artistiche e sociali" <ref>[http://www.sassuolo2000.it/modules.php?name=News&file=print&sid=6660 Tosi e Genitoni rispondono a Caselli su Fassbinder], Sassuolo 2000, 21-03-2003</ref>. I due gruppi si separarono negli anni seguenti e nella struttura restò l'associazione Fassbinder. Il centro sociale è stato sgomberato, con un ingente dispiegamento di forze, nel gennaio 2010 dopo 24 anni di autogestione.
I gruppi ''Tribù libere'' e il circolo ''R.W.Fassbinder'' occuparono nel [[1986]] l'ex scuola S.Giovanni Bosco in via Giordano dopo lo sgombero dell'ex Enel. Il consiglio comunale di Sassuolo concesse lo spazio al circolo culturale per "l'effettuazione di iniziative culturali, artistiche e sociali" <ref>Tosi e Genitoni rispondono a Caselli su Fassbinder, Sassuolo 2000, 21-03-2003</ref>. I due gruppi si separarono negli anni seguenti e nella struttura restò l'associazione Fassbinder. Il centro sociale è stato sgomberato, con un ingente dispiegamento di forze, nel gennaio 2010 dopo 24 anni di autogestione.


===Ekidna (Carpi)===
===Ekidna (Carpi)===
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===Libera===
===Libera===
{{vedi|Libera}}
{{vedi|Libera}}
Il collettivo anarchico degli "''agitati''", che dal [[26 settembre]] [[1998]] gestisce la biblioteca "''Unidea''" a Modena, ha occupato nel giugno del [[2000]] un casolare nella campagna modenese, vicino a Marzaglia. Dal [[2003]] si profila la volontà dell'amministrazione comunale di procedere allo sgombero, in quanto l'edificio si trova nell'area sulla quale dovrebbe sorgere un nuovo autodromo. Libera, assieme alle associazioni ecologiste, inizia una battaglia contro la pista, che andrebbe a distruggere un'area di 25 ettari di verde. Contro di essa e contro le cave di ghiaia che mettono a rischio le falde acquifere della zona negli anni successivi vengono organizzate dal centro sociale numerose iniziative, tra cui sei cortei a Modena <ref>"La lotta di Libera", Pdf consultato il 23-2-2008</ref>. Le amministrazioni locali si sono offerte di trovare un nuovo spazio per il centro sociale <ref>[http://www.ainfos.ca/04/sep/ainfos00417.html Comunicato di Libera del 23-9-2004] Sito consultato il 23-2-2008</ref>, ma l'opposizione al progetto è continuata, rivendicando un preesistente vincolo nel lascito dei terreni interessati che dovrebbero essere usati per "impianti sportivi, ricreativi ad uso pubblico" <ref>[http://archive.is/OlG3 4 NO all'Autodromo di Marzaglia] Consultato il 23-2-2008</ref>. Nel gennaio del [[2008]] il progetto ha ricevuto una valutazione di impatto ambientale positiva <ref>[http://www.modena2000.it/modules.php?name=News&file=article&sid=68052&mode=thread&order=1 Valutazione impatto ambientale pista Marzaglia], Modena 2000, 15-01-2008</ref> ed i lavori dovrebbero partire nei mesi seguenti.  
Il collettivo anarchico degli "''agitati''", che dal [[26 settembre]] [[1998]] gestisce la biblioteca "''Unidea''" a Modena, ha occupato nel giugno del [[2000]] un casolare nella campagna modenese, vicino a Marzaglia. Dal [[2003]] si profila la volontà dell'amministrazione comunale di procedere allo sgombero, in quanto l'edificio si trova nell'area sulla quale dovrebbe sorgere un nuovo autodromo. Libera, assieme alle associazioni ecologiste, inizia una battaglia contro la pista, che andrebbe a distruggere un'area di 25 ettari di verde. Contro di essa e contro le cave di ghiaia che mettono a rischio le falde acquifere della zona negli anni successivi vengono organizzate dal centro sociale numerose iniziative, tra cui sei cortei a Modena <ref>"La lotta di Libera", Pdf consultato il 23-2-2008</ref>. Le amministrazioni locali si sono offerte di trovare un nuovo spazio per il centro sociale <ref>[http://www.ainfos.ca/04/sep/ainfos00417.html Comunicato di Libera del 23-9-2004] Sito consultato il 23-2-2008</ref>, ma l'opposizione al progetto è continuata, rivendicando un preesistente vincolo nel lascito dei terreni interessati che dovrebbero essere usati per "impianti sportivi, ricreativi ad uso pubblico" <ref>[http://archive.is/OlG3 4 NO all'Autodromo di Marzaglia] Consultato il 23-2-2008</ref>. Nel gennaio del [[2008]] il progetto ha ricevuto una valutazione di impatto ambientale positiva <ref>[https://www.modena2000.it/2008/01/15/valutazione-impatto-ambientale-pista-marzaglia/ Valutazione impatto ambientale pista Marzaglia], Modena 2000, 15-01-2008</ref> ed i lavori dovrebbero partire nei mesi seguenti.  


Peculiarità del centro sociale anarchico è stato negli anni l'impegno all'autoproduzione: gran parte delle necessità per la vita del centro vengono soddisfatte dall'orto, frutteto, dai pannelli solari autocostruiti, dall'impianto di fito-depurazione per l'acqua. Viene inoltre prodotto il giornale informativo "''Stellanera''" ed è in corso un'operazione di rimboschimento del vicino boschetto minacciato dall'autodromo.
Peculiarità del centro sociale anarchico è stato negli anni l'impegno all'autoproduzione: gran parte delle necessità per la vita del centro vengono soddisfatte dall'orto, frutteto, dai pannelli solari autocostruiti, dall'impianto di fito-depurazione per l'acqua. Viene inoltre prodotto il giornale informativo "''Stellanera''" ed è in corso un'operazione di rimboschimento del vicino boschetto minacciato dall'autodromo.
Viene violentemente sgomberato dalle forze dell'ordine l'[[8 agosto]] [[2008]](8/8/8), dopo diverse ore di resistenza da parte degli occupanti e di un centinaio di solidali e demolito la sera stessa.
Viene violentemente sgomberato dalle forze dell'ordine l'[[8 agosto]] [[2008]], dopo diverse ore di resistenza da parte degli occupanti e di un centinaio di solidali e demolito la sera stessa.


Una nuova occupazione viene fatta nell'aprile [[2009]] tra Modena e Montale Rangone (MO) in Via S.Martino di Mugnano 7.
Una nuova occupazione viene fatta nell'aprile [[2009]] tra Modena e Montale Rangone (MO) in Via S.Martino di Mugnano 7.
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Dal maggio 2015 Stella Nera ha ritrovato sede in Via Folloni 67 con varie attività e progetti, seguite il sito per info e news.
Dal maggio 2015 Stella Nera ha ritrovato sede in Via Folloni 67 con varie attività e progetti, seguite il sito per info e news.


  seguiteci su facebook: Stella Nera o su stellanera.noblogs.org
  Seguiteci su Facebook (Stella Nera) o su stellanera.noblogs.org


===Spazio Sociale Anarchico Soverte (Carpi)===
===Spazio Sociale Anarchico Soverte (Carpi)===
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L'intento di fondo del progetto, che da sempre anima chi ha operato in via Mantova, è fare in modo che l'esperienza della casa cantoniera non si risolva in una situazione abitativa chiusa e isolata, ma dia vita ad un luogo aperto e partecipato di libero confronto e scambio culturale.
L'intento di fondo del progetto, che da sempre anima chi ha operato in via Mantova, è fare in modo che l'esperienza della casa cantoniera non si risolva in una situazione abitativa chiusa e isolata, ma dia vita ad un luogo aperto e partecipato di libero confronto e scambio culturale.
L'idea condivisa è quella di provvedere alla ristrutturazione e messa a norma dello stabile, adibito in parte ad uso abitativo e in parte ad uso sociale, mediante un progetto di autorecupero e alla valorizzazione dell'area verde adiacente la casa cantoniera, di pertinenza della stessa, facendone un parco pubblico aperto al quartiere.
L'idea condivisa è quella di provvedere alla ristrutturazione e messa a norma dello stabile, adibito in parte ad uso abitativo e in parte ad uso sociale, mediante un progetto di autorecupero e alla valorizzazione dell'area verde adiacente la casa cantoniera, di pertinenza della stessa, facendone un parco pubblico aperto al quartiere.
La rimessa facente parte della casa cantoniera di Via Mantova '''n. 24''', prima utilizzata dall'ANAS come magazzino per segnaletica stradale, si configura oggi come uno spazio ('''centro) sociale autogestito'''.
La rimessa facente parte della casa cantoniera di Via Mantova 24, prima utilizzata dall'ANAS come magazzino per segnaletica stradale, si configura oggi come uno spazio ('''centro) sociale autogestito'''.
Una volta effettuati alcuni primi lavori di ristrutturazione, tra cui la realizzazione dell'impianto di riscaldamento e dei servizi igienici, all'interno di questo locale si è delineata una fitta serie di iniziative ed eventi organizzate da diverse associazioni, gruppi, collettivi di italiani, immigrati e studenti che hanno di fatto contribuito ad una diffusione libera di idee e saperi, favorendo l'incontro e la contaminazione tra culture diverse all'insegna dei valori dell'[[antirazzismo]] e [[antifascismo]].
Una volta effettuati alcuni primi lavori di ristrutturazione, tra cui la realizzazione dell'impianto di riscaldamento e dei servizi igienici, all'interno di questo locale si è delineata una fitta serie di iniziative ed eventi organizzate da diverse associazioni, gruppi, collettivi di italiani, immigrati e studenti che hanno di fatto contribuito ad una diffusione libera di idee e saperi, favorendo l'incontro e la contaminazione tra culture diverse all'insegna dei valori dell'[[antirazzismo]] e [[antifascismo]].
In 5 anni di attività la Cantoniera ha ospitato corsi di italiano per migranti, cineforum, mostre fotografiche, esposizioni artistiche, [[teatro|spettacoli teatrali]], laboratori di [[musica]] hip-hop, domeniche in festa, assemblee pubbliche, serate musicali, ha organizzato raccolte fondi, presentazione di libri, ma soprattutto ha visto la partecipazione di tante persone che hanno contribuito, da protagoniste, a far vivere uno spazio che si configura come laboratorio di costruzione dal basso diidee e di una socialità fondata su un vero pluralismo culturale, fortemente critica verso le logiche dominanti di mercificazione e omologazione dell'esistente
In 5 anni di attività la Cantoniera ha ospitato corsi di italiano per migranti, cineforum, mostre fotografiche, esposizioni artistiche, [[teatro|spettacoli teatrali]], laboratori di [[musica]] hip-hop, domeniche in festa, assemblee pubbliche, serate musicali, ha organizzato raccolte fondi, presentazione di libri, ma soprattutto ha visto la partecipazione di tante persone che hanno contribuito, da protagoniste, a far vivere uno spazio che si configura come laboratorio di costruzione dal basso diidee e di una socialità fondata su un vero pluralismo culturale, fortemente critica verso le logiche dominanti di mercificazione e omologazione dell'esistente
Nel 2008 sono stati realizzati importanti lavori di ristrutturazione, tra cui la pavimentazione e il nuovo portone d'ingresso che hanno reso lo spazio sociale ancora più fruibile. Si sono inoltre conclusi i lavori di messa a norma degli impianti del gas per la parte abitativa e sono state realizzate opere di manutenzione del tetto.
Nel 2008 sono stati realizzati importanti lavori di ristrutturazione, tra cui la pavimentazione e il nuovo portone d'ingresso che hanno reso lo spazio sociale ancora più fruibile. Si sono inoltre conclusi i lavori di messa a norma degli impianti del gas per la parte abitativa e sono state realizzate opere di manutenzione del tetto.
''' All'interno dello spazio sono aperti numerosi progetti dai collettivi che si ritrovano, cittadini e studenteschi, Il gruppo di acquisto solidale "gasoniera" ed il mercato delle autoproduzioni "mercatiniera", il progetto di riconversione ecologico-alimentare "biosteria", il laboratorio teatrale "la crepa", la "rete diritti in casa" collettivo per il diritto alla casa ed autore di numerose occupazioni attive nella città, il collettivo di studenti e precari S.P.A.M. collettivo politico che spesso anima le mobilitazioni cittadine"''
All'interno dello spazio sono aperti numerosi progetti dai collettivi che si ritrovano, cittadini e studenteschi, il gruppo di acquisto solidale "gasoniera" ed il mercato delle autoproduzioni "mercatiniera", il progetto di riconversione ecologico-alimentare "biosteria", il laboratorio teatrale "la crepa", la "rete diritti in casa", collettivo per il diritto alla casa ed autore di numerose occupazioni attive nella città, il collettivo di studenti e precari S.P.A.M., collettivo politico che spesso anima le mobilitazioni cittadine.
 
===ART LAB===
===ART LAB===
Laboratorio precario occupato dal collettivo "studenti autonomi in movimento" nato nel movimento no gelmini dell'autunno [[2010]]. Lo spazio sito in Borgo Tanzi 26 è dell'università di Parma che da più di vent'anni lo tiene vuoto ed inutilizzato. L'occupazione dello stabile da parte degli studenti è avvenuta il [[6 maggio]] [[2011]] in occasione dello sciopero generale indetto dalla CGIL. Nel primo anno di vita dopo una restrutturazione di tutti gli impianti elettrici e idrici prendono il via i primi progetti. Redazione Multimediale "Zeta", scuola di italiano su tre livelli "A0" "A1" e "A2" per migranti, ciclofficina "Velocipede", sede della squadra di calcio antirazzista "La Paz". Molti i progetti in cantiere al via a Settembre 2012. Lo spazio si è caratterizzato per una particolare sensibilità attorno alla questione universitaria e alla liberazione del sapere(promotore di mobilitazioni e di seminari di autoformazione su "beni comuni ambientali" (2011) e "Il biopotere e i dispositivi di controllo dei corpi" (2012) attorno alla questione dell'ecocompatiilità, al welfare e al reddito.
Laboratorio precario occupato dal collettivo "studenti autonomi in movimento" nato nel movimento no gelmini dell'autunno [[2010]]. Lo spazio sito in Borgo Tanzi 26 è dell'università di Parma che da più di vent'anni lo tiene vuoto ed inutilizzato. L'occupazione dello stabile da parte degli studenti è avvenuta il [[6 maggio]] [[2011]] in occasione dello sciopero generale indetto dalla CGIL. Nel primo anno di vita dopo una restrutturazione di tutti gli impianti elettrici e idrici prendono il via i primi progetti. Redazione Multimediale "Zeta", scuola di italiano su tre livelli "A0" "A1" e "A2" per migranti, ciclofficina "Velocipede", sede della squadra di calcio antirazzista "La Paz". Molti i progetti in cantiere al via a Settembre 2012. Lo spazio si è caratterizzato per una particolare sensibilità attorno alla questione universitaria e alla liberazione del sapere(promotore di mobilitazioni e di seminari di autoformazione su "beni comuni ambientali" (2011) e "Il biopotere e i dispositivi di controllo dei corpi" (2012) attorno alla questione dell'ecocompatiilità, al welfare e al reddito.
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Dal [[1999]] il centro sociale è quindi la sede dei movimenti contro le guerre del [[Guerra del Kosovo|Kosovo]], [[Invasione statunitense dell'Afghanistan|Afghanistan]] e [[Guerra d'Iraq|Iraq]], e vari collettivi gestiscono lo spazio. Tra questi le riviste "''Qui e ora''" e "''Non si sa''", il collettivo "''Disgusto totale''", "''Alternativa Marxista''", il collettivo studentesco "''Ortika''" e il collettivo "''Kantiere''", che successivamente darà vita all'occupazione del ''CSOA Paguro''.
Dal [[1999]] il centro sociale è quindi la sede dei movimenti contro le guerre del [[Guerra del Kosovo|Kosovo]], [[Invasione statunitense dell'Afghanistan|Afghanistan]] e [[Guerra d'Iraq|Iraq]], e vari collettivi gestiscono lo spazio. Tra questi le riviste "''Qui e ora''" e "''Non si sa''", il collettivo "''Disgusto totale''", "''Alternativa Marxista''", il collettivo studentesco "''Ortika''" e il collettivo "''Kantiere''", che successivamente darà vita all'occupazione del ''CSOA Paguro''.


Nel [[2005]] il "''Mario Lupo''" viene sgomberato. Dopo un primo tentativo fallito il [[29 settembre]] lo sgombero riesce il [[7 ottobre]], dopo una notte di assedio e la demolizione di parte dell'edificio per riuscire a far scendere gli ultimi militanti asserragliati sul tetto. Si costituisce l'"''Assemblea permanente del Mario Lupo ''", che porta avanti le attività al di fuori dal centro e organizza mobilitazioni perché il "Mario Lupo" diventi un centro di documentazione [[antifascista]]. Il [[27 gennaio|27]] e [[28 gennaio]] [[2007]] viene rioccupato e sgomberato lo stabile. Tre militanti rimasero sul tetto per due giorni, quindi vennero arrestati e processati per direttissima <ref>http://archive.is/IclP Sito consultato il 24/2/2008</ref>.
Nel [[2005]] il "''Mario Lupo''" viene sgomberato. Dopo un primo tentativo fallito il [[29 settembre]] lo sgombero riesce il [[7 ottobre]], dopo una notte di assedio e la demolizione di parte dell'edificio per riuscire a far scendere gli ultimi militanti asserragliati sul tetto. Si costituisce l'"''Assemblea permanente del Mario Lupo ''", che porta avanti le attività al di fuori dal centro e organizza mobilitazioni perché il "Mario Lupo" diventi un centro di documentazione [[antifascista]]. Il [[27 gennaio|27]] e [[28 gennaio]] [[2007]] viene rioccupato e sgomberato lo stabile. Tre militanti rimasero sul tetto per due giorni, quindi vennero arrestati e processati per direttissima <ref>[http://archive.is/IclP Sito consultato il 24/2/2008]</ref>.


===CSOA Paguro [SGOMBERATO]===
===CSOA Paguro [SGOMBERATO]===
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===Valtorto===
===Valtorto===
Locale in via Faentina, in zona Fornace Zarattini, occupato e sgomberato tre volte a partire dal [[1990]], dal [[1997]] collabora con l'amministrazione comunale <ref>[http://www.comune.ravenna.it/binary/com_ravenna/ravenna_oggi/insertogiovani_ottobre2005.1130319854.pdf I duemila del Valtorto], in ''Speciale Giovani'' dell'Informagiovani di Ravenna</ref>. In seguito ad una nuova occupazione e ad un incendio avvenuto nel [[1999]] si è stabilito un accordo con il comune, con uno stanziamento di 350.000.0000 di lire per il restauro e l'assegnazione dello stabile all'associazione Valtorto, costituitasi nel [[2000]] <ref name= delibera>[http://www.globalproject.info/IMG/rtf/delibera_centri_sociali.rtf Delibera della Giunta Regionale della Regione EmiliaRomagna 01/46491]</ref>, adottando un'organizzazione da associazione tradizionale e lasciandosi alle spalle la qualifica di centro sociale.
Locale in via Faentina, in zona Fornace Zarattini, occupato e sgomberato tre volte a partire dal [[1990]], dal [[1997]] collabora con l'amministrazione comunale <ref>I duemila del Valtorto, in ''Speciale Giovani'' dell'Informagiovani di Ravenna</ref>. In seguito ad una nuova occupazione e ad un incendio avvenuto nel [[1999]] si è stabilito un accordo con il comune, con uno stanziamento di 350.000.0000 di lire per il restauro e l'assegnazione dello stabile all'associazione Valtorto, costituitasi nel [[2000]] <ref name= delibera>[https://web.archive.org/web/20090107155758/http://www.globalproject.info/IMG/rtf/delibera_centri_sociali.rtf Delibera della Giunta Regionale della Regione EmiliaRomagna 01/46491]</ref>, adottando un'organizzazione da associazione tradizionale e lasciandosi alle spalle la qualifica di centro sociale.


===C.S.A. Capolinea===
===C.S.A. Capolinea===
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===Casa Madiba===
===Casa Madiba===
Casa Occupata_Laboratorio antirazzista cittadino per i nuovi diritti Via Dario Campana (dietro il civico 61) vicino all'Amir  
Casa Occupata Laboratorio antirazzista cittadino per i nuovi diritti Via Dario Campana (dietro il civico 61) vicino all'Amir


===Laboratorio Occupato PAZ===
===Laboratorio Occupato PAZ===
Il [[25 aprile]] [[2001]] fu occupato l'ex ostello della gioventù di Miramare da parte del collettivo ''Squasso''. Nei mesi seguenti si stabilì una trattativa con l'amministrazione comunale di Rimini che si impegnò alla realizzazione in due anni di un centro sociale da destinare all'autogestione in cambio dello sgombero dello stabile, individuando uno spazio in zona ''Grotta Rossa''. In seguito al tagli di luce e acqua la proposta fu accettata dagli occupanti che chiedevano anche uno spazio ove continuare temporaneamente l'attività ma che non ottennero. Gran parte degli attivisti continuò l'attività nel ''Rimini Social Forum'', nato l'anno seguente. Successivamente l'amministrazione comunale decise di dare il via ad un bando pubblico per la gestione dello spazio che stava approntando anziché concederlo in autogestione. Così il [[17 settembre]] [[2004]] un gruppo di persone provenienti dal collettivo ''Squasso'' e dall'occupazione dell'ex ostello diedero vita ad una nuova occupazione in protesta con la decisione. Nacque così il Laboratorio Occupato PAZ, inizialmente presso la scuola abbandonata di Spadarolo. L'edificio fu sgomberato pochi giorni dopo ma gli attivisti occuparono un'altra ex-scuola in via Montevecchio 7 <ref>[http://www.autistici.org/lopaz/articles.php?lng=en&pg=281 ''Rimini - Dall'EX Ostello Occupato Autogestito fino al P.A.z.''] di Global Project Rimini</ref>. Iniziò così l'attività del centro sociale, vicino alle posizioni dei [[Disobbedienti]] e alla rete Global Project. Il [[24 settembre]] [[2007]] vennero arrestate undici persone, tra cui alcuni tesserati di [[Forza Nuova]], per ''tentato incendio e tentato sequestro di persona aggravati e con finalità di terrorismo e eversione dell'ordine democratico'' ai danni del L.O. PAZ<ref>[http://www.globalproject.info/art-13324.html ''Rimini: Per il tentato assalto al 'Paz', il Gip convalida gli undici fermi''] di Global Project Rimini</ref>.
Il [[25 aprile]] [[2001]] fu occupato l'ex ostello della gioventù di Miramare da parte del collettivo ''Squasso''. Nei mesi seguenti si stabilì una trattativa con l'amministrazione comunale di Rimini che si impegnò alla realizzazione in due anni di un centro sociale da destinare all'autogestione in cambio dello sgombero dello stabile, individuando uno spazio in zona ''Grotta Rossa''. In seguito al tagli di luce e acqua la proposta fu accettata dagli occupanti che chiedevano anche uno spazio ove continuare temporaneamente l'attività ma che non ottennero. Gran parte degli attivisti continuò l'attività nel ''Rimini Social Forum'', nato l'anno seguente. Successivamente l'amministrazione comunale decise di dare il via ad un bando pubblico per la gestione dello spazio che stava approntando anziché concederlo in autogestione. Così il [[17 settembre]] [[2004]] un gruppo di persone provenienti dal collettivo ''Squasso'' e dall'occupazione dell'ex ostello diedero vita ad una nuova occupazione in protesta con la decisione. Nacque così il Laboratorio Occupato PAZ, inizialmente presso la scuola abbandonata di Spadarolo. L'edificio fu sgomberato pochi giorni dopo ma gli attivisti occuparono un'altra ex-scuola in via Montevecchio 7 <ref>[http://archive.is/8uH2P ''Rimini - Dall'EX Ostello Occupato Autogestito fino al P.A.z.''] di Global Project Rimini</ref>. Iniziò così l'attività del centro sociale, vicino alle posizioni dei [[Disobbedienti]] e alla rete Global Project. Il [[24 settembre]] [[2007]] vennero arrestate undici persone, tra cui alcuni tesserati di [[Forza Nuova]], per ''tentato incendio e tentato sequestro di persona aggravati e con finalità di terrorismo e eversione dell'ordine democratico'' ai danni del L.O. PAZ <ref>[http://archive.is/LiJhe ''Rimini: Per il tentato assalto al 'Paz', il Gip convalida gli undici fermi''] di Global Project Rimini</ref>.
Dopo un primo tentativo andato a vuoto il [[3 giugno]] 2008 <ref>[http://www.globalproject.info/art-16211.html Rimini, PaZ - Le barricate fermano lo sgombero!]</ref>, il Lo Paz è stato sgomberato dalle forze dell'ordine il [[9 giugno]] 2008, proprio un giorno prima della sentenza del Tribunale di Bologna contro [[Forza Nuova]] che vede imputati 13 persone iscritte a questo movimento, fra cui il segretorio provinciale Cesare Bonetti e il vicino di casa del Paz, Camillo Borriello, che durante lo sgombero ha accolto le forze dell'ordine applaudendo dalla finestra di casa <ref>[http://www.globalproject.info/art-16289.html Rimini - Sgomberato il Laboratorio Sociale Paz]</ref>. Dopo tale sentenza per i militanti forzanuovisti è caduta l'accusa di eversione <ref>[http://www.globalproject.info/art-16303.html Rimini - Sentenza su Forza Nuova, cade l'aggravante di eversione. Il Paz davanti al Comune per rilanciare il suo progetto]</ref>.
Dopo un primo tentativo andato a vuoto il [[3 giugno]] 2008 <ref>[http://archive.is/aV3GA Rimini, PaZ - Le barricate fermano lo sgombero!]</ref>, il Lo Paz è stato sgomberato dalle forze dell'ordine il [[9 giugno]] 2008, proprio un giorno prima della sentenza del Tribunale di Bologna contro [[Forza Nuova]] che vede imputati 13 persone iscritte a questo movimento, fra cui il segretorio provinciale Cesare Bonetti e il vicino di casa del Paz, Camillo Borriello, che durante lo sgombero ha accolto le forze dell'ordine applaudendo dalla finestra di casa <ref>[http://archive.is/MlohV Rimini - Sgomberato il Laboratorio Sociale Paz]</ref>. Dopo tale sentenza per i militanti forzanuovisti è caduta l'accusa di eversione <ref>[http://archive.is/nKITg Rimini - Sentenza su Forza Nuova, cade l'aggravante di eversione. Il Paz davanti al Comune per rilanciare il suo progetto]</ref>.


===Grotta Rossa Spa===
===Grotta Rossa Spa===
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== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
* [[Centro Sociale Occupato Autogestito|Centro sociale autogestito]]
* [[Centro Sociale Occupato Autogestito|Centro sociale autogestito]]
* [[Sinistra extraparlamentare]]
* [[Anarchia]]


==Note==
==Note==
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