Belgrado Pedrini: differenze tra le versioni

Jump to navigation Jump to search
(2 versioni intermedie di uno stesso utente non sono mostrate)
Riga 1: Riga 1:
[[File:Belgrado Pedrini.jpg|thumb|Belgrado Pedrini]]'''Belgrado Pedrini''' (Carrara, [[5 maggio]] [[1913]] - Carrara, [[11 febbraio]] [[1979]]), è stato un anarchico, un [[gli anarchici e la resistenza antifascista|partigiano antifascista]], uno scrittore e un poeta italiano.
[[File:Belgrado Pedrini.jpg|thumb|Belgrado Pedrini]]'''Belgrado Pedrini''' (Carrara, [[5 maggio]] [[1913]] - Carrara, [[11 febbraio]] [[1979]]), è stato un anarchico, un [[gli anarchici e la resistenza antifascista|partigiano antifascista]], uno scrittore e un poeta italiano.
== Biografia ==
== Biografia ==
:'''«'''La storia [...] di Belgrado Pedrini, condannato a una vita di galera per la sua lotta al fascismo'''» '''<ref> [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/07/30/les-anarchistes.html da ''Les Anarchistes'' articolo de La Repubblica 30 luglio 2002]</ref>.
:'''«'''La storia [...] di Belgrado Pedrini, condannato a una vita di galera per la sua lotta al fascismo'''». '''<ref> [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/07/30/les-anarchistes.html da ''Les Anarchistes'' articolo de La Repubblica 30 luglio 2002]</ref>
'''Belgrado Pedrini''' nasce a Carrara il [[5 maggio]] [[1913]] da Guglielmo e Rosa Vanci. Il nome Belgrado gli viene dato dal padre scultore in omaggio alla capitale della ex-Jugoslavia in cui aveva risieduto per lavoro. Rimasto poi orfano di madre all'età di 9 anni, Belgrado cresce in una città, Carrara, «dalla pura tradizione anarchica, tradizione che risale alla notte dei tempi» <ref name="mu1">[https://web.archive.org/web/20060826174451/http://mutineseditions.free.fr/Pedrini/pedlesprotagonistes.html I° capitolo di ''Nous fûmes les rebelles, nous fûmes les brigands: éclats autobiographiques d'hommes contre'']</ref>. Diventare anarchico è quindi solo una questione di tempo.  
'''Belgrado Pedrini''' nasce a Carrara il [[5 maggio]] [[1913]] da Guglielmo e Rosa Vanci. Il nome Belgrado gli viene dato dal padre scultore in omaggio alla capitale della ex-Jugoslavia in cui aveva risieduto per lavoro. Rimasto poi orfano di madre all'età di 9 anni, Belgrado cresce in una città, Carrara, «dalla pura tradizione anarchica, tradizione che risale alla notte dei tempi» <ref name="mu1">[https://web.archive.org/web/20060826174451/http://mutineseditions.free.fr/Pedrini/pedlesprotagonistes.html I° capitolo di ''Nous fûmes les rebelles, nous fûmes les brigands: éclats autobiographiques d'hommes contre'']</ref>. Diventare anarchico è quindi solo una questione di tempo.
===L'anarchia===
===L'anarchia===
Belgrado comincia ad avvincinarsi al pensiero anarchico leggendo le opere di [[Friedrich Nietzsche]], [[Carlo Cafiero]], [[Max Stirner]], [[Michail Bakunin]], [[Pëtr Kropotkin]] ed [[Errico Malatesta]]. Abbraccia coscienziosamente l'[[anarchismo]] sin dall'età di 18 anni, non senza che ciò suscitasse preoccupazioni nel padre, timoroso che il figlio potesse avere dei guai giudiziari.  
Belgrado comincia ad avvincinarsi al pensiero anarchico leggendo le opere di [[Friedrich Nietzsche]], [[Carlo Cafiero]], [[Max Stirner]], [[Michail Bakunin]], [[Pëtr Kropotkin]] ed [[Errico Malatesta]]. Abbraccia coscienziosamente l'[[anarchismo]] sin dall'età di 18 anni, non senza che ciò suscitasse preoccupazioni nel padre, timoroso che il figlio potesse avere dei guai giudiziari.  
«Fai attenzione alle idee che professi, sono molto belle ma ho l'impressione che finirai male a causa di esse. Vedrai se mi sbaglio... passerai la tua vita in prigione.» <ref name="mu2">[https://web.archive.org/web/20060826174109/http://mutineseditions.free.fr/Pedrini/pedlavantguerre.html II° capitolo di ''Nous fûmes les rebelles, nous fûmes les brigands: éclats autobiographiques d'hommes contre'']</ref>, così era solito ammonirlo. Con ciò non si può dire che il padre non nutrisse simpatie per l'[[anarchia]], infatti egli aveva conosciuto molti anarchici di rilievo, tra cui lo stesso [[Malatesta]], di cui era anche diventato amico.
«Fai attenzione alle idee che professi, sono molto belle ma ho l'impressione che finirai male a causa di esse. Vedrai se mi sbaglio... passerai la tua vita in prigione.» <ref name="mu2">[https://web.archive.org/web/20060826174109/http://mutineseditions.free.fr/Pedrini/pedlavantguerre.html II° capitolo di ''Nous fûmes les rebelles, nous fûmes les brigands: éclats autobiographiques d'hommes contre'']</ref>, così era solito ammonirlo. Con ciò non si può dire che il padre non nutrisse simpatie per l'[[anarchia]], infatti egli aveva conosciuto molti anarchici di rilievo, tra cui lo stesso [[Malatesta]], di cui era anche diventato amico.
===L'antifascismo militante===
===L'antifascismo militante===
All'avvento del [[fascismo]], assieme ai compagni di Carrara, compie diverse azioni contro gli squadristi che gli procurano svariate denunce e condanne. Nel [[1937]]-[[1938|38]] viene rinchiuso nel [[carcere]] nel carcere di Pianosa assieme al [[socialista]] e futuro presidente della Repubblica Sandro Pertini <ref>[http://archive.is/MejS Breve biografia di Pertini]</ref>.
All'avvento del [[fascismo]], assieme ai compagni di Carrara, compie diverse azioni contro gli squadristi che gli procurano svariate denunce e condanne. Nel [[1937]]-[[1938|38]] viene rinchiuso nel [[carcere]] nel carcere di Pianosa assieme al [[socialista]] e futuro presidente della Repubblica Sandro Pertini <ref>[http://archive.is/MejS Breve biografia di Pertini]</ref>.


Riga 15: Riga 17:


===Il dopo guerra: il carcere e il ritorno alla libertà ===
===Il dopo guerra: il carcere e il ritorno alla libertà ===
[[File:Pedrini2.jpg|miniatura|left|200px|Belgrado Pedrini]]
Dopo la fine della guerra e la sconfitta del [[fascismo]], l'allora Ministro della Giustizia, il [[comunismo|comunista]] Palmiro Togliatti, concesse l'amnistia ai fascisti detenuti nelle [[carcere|carceri]] italiane. È il [[1946]] ed è già possibile che ritornino impunemente in [[libertà]] [[fascismo|personaggi]] come Mario Roatta, responsabile e già condannato a morte per crimini di guerra in Jugoslavia <ref> «Roatta evade con la complicità del comando dei carabinieri (Taddeo Orlando che era un subalterno, fedele esecutore degli ordini di Roatta in Croazia era in quel momento al vertice dell'arma) e del SIM ricostituito guidato dal col. Pompeo Agrifoglio. Una settimana dopo la fuga, si concluse il processo e Roatta fu condannato all'ergastolo. Si compie quindi una delle più importanti esfiltrazioni, nel gergo dei servizi messa in fuga di qualcuno oltre frontiera, nella storia del nascente governo democratico. Roatta si era rifugiato in Vaticano e di lì sarebbe partito con la moglie per la Spagna da dove ritornerà solo nel 1966. Un successivo processo manda assolti tutti gli imputati.» ([http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/roatta.htm La" fuga" di Mario Roatta])</ref> <ref>[http://www.ecn.org/antifa/article/2155/crimini-di-guerra-italiani-il-giudice-indaga Crimini di guerra italiani]</ref>. (L'amnistia ha contribuito ad incentivare il pesantissimo sbeffeggiamento e svilimento della resistenza e della "giustizia" italiana nata dopo la caduta del [[fascismo|regime fascista]]. Anche nei siti facenti capo ad alcuni organismi militari viene pubblicamente evidenziato il vantaggio che certi personaggi trassero dall'amnistia).
Dopo la fine della guerra e la sconfitta del [[fascismo]], l'allora Ministro della Giustizia, il [[comunismo|comunista]] Palmiro Togliatti, concesse l'amnistia ai fascisti detenuti nelle [[carcere|carceri]] italiane. È il [[1946]] ed è già possibile che ritornino impunemente in [[libertà]] [[fascismo|personaggi]] come Mario Roatta, responsabile e già condannato a morte per crimini di guerra in Jugoslavia <ref> «Roatta evade con la complicità del comando dei carabinieri (Taddeo Orlando che era un subalterno, fedele esecutore degli ordini di Roatta in Croazia era in quel momento al vertice dell'arma) e del SIM ricostituito guidato dal col. Pompeo Agrifoglio. Una settimana dopo la fuga, si concluse il processo e Roatta fu condannato all'ergastolo. Si compie quindi una delle più importanti esfiltrazioni, nel gergo dei servizi messa in fuga di qualcuno oltre frontiera, nella storia del nascente governo democratico. Roatta si era rifugiato in Vaticano e di lì sarebbe partito con la moglie per la Spagna da dove ritornerà solo nel 1966. Un successivo processo manda assolti tutti gli imputati.» ([http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/roatta.htm La" fuga" di Mario Roatta])</ref> <ref>[http://www.ecn.org/antifa/article/2155/crimini-di-guerra-italiani-il-giudice-indaga Crimini di guerra italiani]</ref>. (L'amnistia ha contribuito ad incentivare il pesantissimo sbeffeggiamento e svilimento della resistenza e della "giustizia" italiana nata dopo la caduta del [[fascismo|regime fascista]]. Anche nei siti facenti capo ad alcuni organismi militari viene pubblicamente evidenziato il vantaggio che certi personaggi trassero dall'amnistia).


64 364

contributi

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando i nostri servizi, accetti il nostro utilizzo dei cookie.

Menu di navigazione