Astensionismo elettorale anarchico: differenze tra le versioni

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:«Ogni votazione è una sorta di gioco d'azzardo, come la dama o il "backgammon", con una lieve sfumatura morale, un gioco con il giusto e l'ingiusto, con le questioni morali; e naturalmente le scommesse lo accompagnano. Il buon nome dei votanti non è in discussione. Può darsi che io dia il mio voto in base a ciò che considero giusto; ma non è per me vitale che il giusto prevalga. Sono disponibile a lasciare ciò alla maggioranza. L'impegno del voto, dunque, non va mai oltre quello della convenienza. Persino votare per il giusto è un non fare niente per esso. Significa solo manifestare debolmente agli uomini il desiderio che il giusto debba prevalere. Un uomo saggio non lascerà  il giusto alla mercé del caso, né desidererà  che esso prevalga mediante il potere della maggioranza».
:«Ogni votazione è una sorta di gioco d'azzardo, come la dama o il "backgammon", con una lieve sfumatura morale, un gioco con il giusto e l'ingiusto, con le questioni morali; e naturalmente le scommesse lo accompagnano. Il buon nome dei votanti non è in discussione. Può darsi che io dia il mio voto in base a ciò che considero giusto; ma non è per me vitale che il giusto prevalga. Sono disponibile a lasciare ciò alla maggioranza. L'impegno del voto, dunque, non va mai oltre quello della convenienza. Persino votare per il giusto è un non fare niente per esso. Significa solo manifestare debolmente agli uomini il desiderio che il giusto debba prevalere. Un uomo saggio non lascerà  il giusto alla mercé del caso, né desidererà  che esso prevalga mediante il potere della maggioranza».


Già  nella terza risoluzione del [[Internazionale antiautoritaria|Congresso di Saint-Imier]] del [[1872]] si poteva leggere che la «distruzione di ogni potere politico è il primo dovere del proletariato» e che «in nessun caso la maggioranza di un qualsiasi congresso potrà  imporre le sue decisioni alla minoranza». In sintonia con questi principi, per gli anarchici astenersi ha sempre significato non cadere nella trappola della scelta tra false alternative, non avallare un sistema politico strutturato sulle deleghe di potere e sulla [[gerarchia]]. Gli anarchici hanno storicamente preferito sviluppare le armi della critica intransigente e dell'[[autogestione|(auto) organizzazione]], ovvero di non essere governati, ma autogovernarsi, e di sviluppare [[rivoluzione|azioni rivoluzionarie]] contro i principi del parlamentarismo e dei governi che impongono leggi e tasse.
Già  nella terza risoluzione del [[Internazionale antiautoritaria|Congresso di Saint-Imier]] del [[1872]] si poteva leggere che la «distruzione di ogni potere politico è il primo dovere del proletariato» e che «in nessun caso la maggioranza di un qualsiasi congresso potrà  imporre le sue decisioni alla minoranza». In sintonia con questi principi, per gli anarchici astenersi ha sempre significato non cadere nella trappola della scelta tra false alternative, non avallare un sistema politico strutturato sulle deleghe di potere e sulla [[gerarchia]]. Gli anarchici hanno storicamente preferito sviluppare le armi della critica intransigente e dell'[[autogestione|(auto) organizzazione]], ovvero di non essere governati, ma autogovernarsi, e di sviluppare [[rivoluzione|azioni rivoluzionarie]] contro i principi del parlamentarismo e dei governi che impongono leggi e tasse.


Originale e controversa invece fu la posizione assunta da [[Camillo Berneri]], il quale criticò l'idea che l'astensionismo potesse essere un dogma intoccabile dell'[[anarchismo]], anche se mai egli si trasformò in parlamentarista o riformista (come accadde invece ad [[Andrea Costa]] e [[Francesco Saverio Merlino]]). [[Camillo Berneri|Berneri]] semplicemente cercò di ridiscutere ogni aspetto dell'[[anarchismo]] in maniera da liberarlo dalle “incrostazioni dogmatiche”, distinguendo la “strategia” dalla “tattica”. <ref name="spagna"> Leggasi [http://www.socialismolibertario.it/berneri15.htm Astensionismo e anarchismo] </ref>  
Originale e controversa invece fu la posizione assunta da [[Camillo Berneri]], il quale criticò l'idea che l'astensionismo potesse essere un dogma intoccabile dell'[[anarchismo]], anche se mai egli si trasformò in parlamentarista o riformista (come accadde invece ad [[Andrea Costa]] e [[Francesco Saverio Merlino]]). [[Camillo Berneri|Berneri]] semplicemente cercò di ridiscutere ogni aspetto dell'[[anarchismo]] in maniera da liberarlo dalle “incrostazioni dogmatiche”, distinguendo la “strategia” dalla “tattica”. <ref name="spagna"> Leggasi [http://www.socialismolibertario.it/berneri15.htm Astensionismo e anarchismo] </ref>