Aspetti libertari dell'impresa di Fiume: differenze tra le versioni

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=== La marcia su Fiume e la Reggenza del Carnaro ===
=== La marcia su Fiume e la Reggenza del Carnaro ===
In questa situazione di stallo intervenne [[Gabriele D'Annunzio]]: con la divisa di tenente-colonnello dei Lancieri di Novara, il poeta-scrittore e militare decorato, condusse un gruppo di circa 2.600 ribelli dell'esercito (tencicamente essi erano dei disertori dell'esercito italiano, ma poichè il loro scopo non era quello di scappare dall'[[esercito]] furono definiti aulicamente da [[Filippo Tommaso Marinetti]] «disertori in avanti») da Ronchi <ref name="ronchi">[http://www.comuneronchi.it/ Sito web del comune di Ronchi] (I fascisti la rinominarono Ronchi dei Legionari/)</ref>, nelle vicinanze di Monfalcone, fino a Fiume, che sarà  poi occupata definitivamente il [[12 settembre]] [[1919]]. Nel tardo pomeriggio D'Annunzio proclamò l'annessione al Regno d'Italia, dando inizio al "governo d'annunziano". per la prima volta nella storia un governo era in mano ad artisti ed intellettuali.  
In questa situazione di stallo intervenne [[Gabriele D'Annunzio]]: con la divisa di tenente-colonnello dei Lancieri di Novara, il poeta-scrittore e militare decorato, condusse un gruppo di circa 2.600 ribelli dell'esercito (tencicamente essi erano dei disertori dell'esercito italiano, ma poichè il loro scopo non era quello di scappare dall'[[esercito]] furono definiti aulicamente da [[Filippo Tommaso Marinetti]] «disertori in avanti») da Ronchi <ref name="ronchi">[http://www.comuneronchi.it/ Sito web del comune di Ronchi] (I fascisti la rinominarono Ronchi dei Legionari/)</ref>, nelle vicinanze di Monfalcone, fino a Fiume, che sarà  poi occupata definitivamente il [[12 settembre]] [[1919]]. Nel tardo pomeriggio D'Annunzio proclamò l'annessione al Regno d'Italia, dando inizio al "governo d'annunziano". per la prima volta nella storia un governo era in mano ad artisti ed intellettuali.  


Il governo Italiano, retto in questa fase da [[Francesco Saverio Nitti]] (soprannominato da D'Annunzio "''cagoia''"), tentò di trattare la resa dei legionari e l'abbandono della città . Dal [[8 settembre]] [[1920]] D'Annunzio diede avvio alla seconda fase dell'occupazione di Fiume: la '''Reggenza Italiana del Carnaro''', dotata anche di una costituzione, la Carta del Carnaro, scritta dal capo di gabinetto, nonché [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalista rivoluzionario]], [[Alceste De Ambris]].  
Il governo Italiano, retto in questa fase da [[Francesco Saverio Nitti]] (soprannominato da D'Annunzio "''cagoia''"), tentò di trattare la resa dei legionari e l'abbandono della città . Dal [[8 settembre]] [[1920]] D'Annunzio diede avvio alla seconda fase dell'occupazione di Fiume: la '''Reggenza Italiana del Carnaro''', dotata anche di una costituzione, la Carta del Carnaro, scritta dal capo di gabinetto, nonché [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalista rivoluzionario]], [[Alceste De Ambris]].  
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La situazione geopolitica avrebbe influito non poco sulle tragedie del dopoguerra, che interessarono anche frange di [[comunismo|comunisti]] fedeli, o ritenuti tali, alla linea di [[Stalin]], perché Tito (con azioni violente all'interno del partito comunista jugoslavo) rese indipendente la sua azione politica dalle direttive di Mosca,  pervenendo ad un lungo periodo di pace per la federazione dell'ex-Jugoslavia.
La situazione geopolitica avrebbe influito non poco sulle tragedie del dopoguerra, che interessarono anche frange di [[comunismo|comunisti]] fedeli, o ritenuti tali, alla linea di [[Stalin]], perché Tito (con azioni violente all'interno del partito comunista jugoslavo) rese indipendente la sua azione politica dalle direttive di Mosca,  pervenendo ad un lungo periodo di pace per la federazione dell'ex-Jugoslavia.


Con '''Regio Decreto del 29 marzo 1923 n. 800''' viene stabilita l'italianizzazione dei toponimi, operazione che aveva avuto inizio subito dopo la fine della guerra, che riguarda i nomi di paesi, città  e delle località  presenti sulle carte geografiche. Sono inoltre vietate scritte in lingua slava persino sulle tombe e corone di fiori.
Con '''Regio Decreto del 29 marzo 1923 n. 800''' viene stabilita l'italianizzazione dei toponimi, operazione che aveva avuto inizio subito dopo la fine della guerra, che riguarda i nomi di paesi, città  e delle località  presenti sulle carte geografiche. Sono inoltre vietate scritte in lingua slava persino sulle tombe e corone di fiori.
Con '''R. D. Legislativo n. 1796 del 15 ottobre 1925''' viene proibito l'uso di lingue diverse dall'italiano nelle sedi giudiziarie «sia negli atti che nei procedimenti orali», provvedimento già  messo in atto dai tribunali Trieste e Gorizia fin dal [[1922]]. L'uso della lingua locale in esercizi pubblici comporta il ritiro della licenza d'esercizio.  
Con '''R. D. Legislativo n. 1796 del 15 ottobre 1925''' viene proibito l'uso di lingue diverse dall'italiano nelle sedi giudiziarie «sia negli atti che nei procedimenti orali», provvedimento già  messo in atto dai tribunali Trieste e Gorizia fin dal [[1922]]. L'uso della lingua locale in esercizi pubblici comporta il ritiro della licenza d'esercizio.  


Vi è ancora un ostacolo per vietare tout court l'insegnamento di sloveno e croato impartito dai sacerdoti, ma a questo rimedia [[Horst Venturi]] durante il congresso dei fascisti italiani del [[23 maggio]] [[1925]]:
Vi è ancora un ostacolo per vietare tout court l'insegnamento di sloveno e croato impartito dai sacerdoti, ma a questo rimedia [[Horst Venturi]] durante il congresso dei fascisti italiani del [[23 maggio]] [[1925]]: