Angelo Sbardellotto: differenze tra le versioni

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[[Image:Angelo Sbardellotto.jpg|thumb|Angelo Sbardellotto]]
[[Image:Sbardel1.jpg|thumb|Un giovane Angelo Sbardellotto]]
'''Angelo Sbardellotto''' (Mel, Belluno, [[1 agosto|1° agosto]] [[1907]] - Roma, [[17 giugno]] [[1932]]) è stato un anarchico italiano condannato a morte per aver progettato l'uccisione di [[Benito Mussolini|Mussolini]]. Angelo Sbardellotto appartiene a quella schiera di [[antifascismo |anti-fascisti]], molti dei quali anarchici, che durante il ventennio tentarono di uccidere Mussolini: [[Tito Zaniboni]], [[Violet Gibson]], [[Gino Lucetti]], [[Anteo Zamboni]] e [[Michele Schirru]].
'''Angelo Pellegrino Sbardellotto''' (Mel, Belluno, [[1 agosto|1° agosto]] [[1907]] - Roma, [[17 giugno]] [[1932]]) è stato un anarchico italiano condannato a morte per aver progettato l'uccisione di [[Benito Mussolini|Mussolini]]. Angelo Sbardellotto appartiene a quella schiera di [[antifascismo |anti-fascisti]], molti dei quali anarchici, che durante il ventennio tentarono di uccidere Mussolini: [[Tito Zaniboni]], [[Violet Gibson]], [[Gino Lucetti]], [[Anteo Zamboni]] e [[Michele Schirru]].
== Biografia ==
== Biografia ==


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:«...Non v'è possibilità di scelta. Per essere liberi bisogna abbattere la tirannia. Per costruire domani un nuovo ordine in cui tutti possano godere i frutti del loro lavoro e liberamente esprimere il proprio pensiero, bisogna distruggere oggi tutte le ingiustizie che lo rendono impossibile».
:«...Non v'è possibilità di scelta. Per essere liberi bisogna abbattere la tirannia. Per costruire domani un nuovo ordine in cui tutti possano godere i frutti del loro lavoro e liberamente esprimere il proprio pensiero, bisogna distruggere oggi tutte le ingiustizie che lo rendono impossibile».


Subito dilaga la solita e infame campagna di stampa. Sbardelloto è definito «ceffo criminale», «assassino prezzolato», «sciagurato sicario», «uomo divenuto straniero in patria», uomo dallo «sguardo bieco e sinistro», inventandosi pure, secondo l'"idiozia lombrosiana", che aveva pure la fronte bassa.
Subito dilaga la solita e infame campagna di stampa. Sbardellotto è definito «ceffo criminale», «assassino prezzolato», «sciagurato sicario», «uomo divenuto straniero in patria», uomo dallo «sguardo bieco e sinistro», inventandosi pure, secondo l'"idiozia lombrosiana", che aveva pure la fronte bassa.


Dopo la confessione o presunta tale (da cui risulterebbero, anche se non si hanno le prove che ciò sia vero, altri due tentativi di compiere il tirannicidio: il [[21 aprile]] [[1932]] e il [[2 giugno|2]]-[[3 giugno]] [[1932]]), si svolge una rapida istruttoria di due soli giorni ([[11 giugno|11]]-[[13 giugno]] [[1932]]), condotta dal procuratore generale Vincenzo Balzamo, l'udienza davanti al "Tribunale Speciale" si dimostrò una macabra formalità: la mattina del [[16 giugno]] (dalle 9.00 alle 11.15) nella famosa aula della IV sezione del palazzo di giustizia di Roma, Sbardellotto è rapidamente e sommariamente giudicato colpevole dei reati ascrittigli dal "Tribunale Speciale" presieduto da Guido Cristini e condannato a morte. Nelle ore successive alla lettura della sentenza evita di presentare la domanda di grazia. '''All'alba del giorno seguente, alle ore 5.45 del [[17 giugno]], dopo aver rifiutato il prete, Sbardellotto è fucilato a Forte Bravetta da un drappello di militi capitanati da Armando Giuia. Aveva 25 anni.''' <ref>Pochi istanti prima era toccato al repubblicano [[Domenico Bovone]], anch'egli condannato a morte per aver compiuto alcuni attentati contro il regime.</ref>
Dopo la confessione o presunta tale (da cui risulterebbero, anche se non si hanno le prove che ciò sia vero, altri due tentativi di compiere il tirannicidio: il [[21 aprile]] [[1932]] e il [[2 giugno|2]]-[[3 giugno]] [[1932]]), si svolge una rapida istruttoria di due soli giorni ([[11 giugno|11]]-[[13 giugno]] [[1932]]), condotta dal procuratore generale Vincenzo Balzamo, l'udienza davanti al "Tribunale Speciale" si dimostrò una macabra formalità: la mattina del [[16 giugno]] (dalle 9.00 alle 11.15) nella famosa aula della IV sezione del palazzo di giustizia di Roma, Sbardellotto è rapidamente e sommariamente giudicato colpevole dei reati ascrittigli dal "Tribunale Speciale" presieduto da Guido Cristini e condannato a morte. Nelle ore successive alla lettura della sentenza evita di presentare la domanda di grazia. '''All'alba del giorno seguente, alle ore 5.45 del [[17 giugno]], dopo aver rifiutato il prete, Sbardellotto è fucilato a Forte Bravetta da un drappello di militi capitanati da Armando Giuia. Aveva 25 anni.''' <ref>Pochi istanti prima era toccato al repubblicano [[Domenico Bovone]], anch'egli condannato a morte per aver compiuto alcuni attentati contro il regime.</ref>
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[[Categoria:Anarchici italiani|Sbardellotto, Angelo]]
[[Categoria:Anarchici italiani|Sbardellotto, Angelo]]
[[Categoria:Antifascisti|Sbardellotto, Angelo]]
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[[Categoria:Propagandisti del fatto|Sbardellotto, Angelo]]
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