Andrea Salsedo: differenze tra le versioni

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Dopo la soppressione di ''[[Cronaca Sovversiva]]'', Salsedo è con [[Roberto Elia|Elia]] editore del giornale che nelle intenzione doveva sostituire proprio ''Cronaca'', cioè ''Domani'', che in seguito cambierà denominazione in ''L'Ordine''. Tra i vari collaboratori c'è anche [[Bartolomeo Vanzetti|Vanzetti]] che si firmava con lo pseudonimo «Il Picconiere».
Dopo la soppressione di ''[[Cronaca Sovversiva]]'', Salsedo è con [[Roberto Elia|Elia]] editore del giornale che nelle intenzione doveva sostituire proprio ''Cronaca'', cioè ''Domani'', che in seguito cambierà denominazione in ''L'Ordine''. Tra i vari collaboratori c'è anche [[Bartolomeo Vanzetti|Vanzetti]] che si firmava con lo pseudonimo «Il Picconiere».


A quell'epoca negli ''States'' si viveva un clima di fobia verso tutto ciò che era vagamente assimilabile al [[comunismo]]. Si temeva infatti il contagio della [[La Rivoluzione Russa|rivoluzione russa]] e si riteneva che il pericolo potesse giungere soprattutto dagli [[Immigrazione|immigrati]] più politicizzati. Gli anarchici, pur non essendo bolscevichi, venivano perseguitati dalle [[autorità]] americane grazie a strumenti legislativi come la [[Anarchist Exclusion Act]], che permetteva anche la deportazione degli immigrati anarchici verso il loro paese d'origine.
A quell'epoca negli ''States'' si viveva un clima di fobia verso tutto ciò che era vagamente assimilabile al [[comunismo]]. Si temeva infatti il contagio della [[La Rivoluzione russa|rivoluzione russa]] e si riteneva che il pericolo potesse giungere soprattutto dagli [[Immigrazione|immigrati]] più politicizzati. Gli anarchici, pur non essendo bolscevichi, venivano perseguitati dalle [[autorità]] americane grazie a strumenti legislativi come la [[Anarchist Exclusion Act]], che permetteva anche la deportazione degli immigrati anarchici verso il loro paese d'origine.
=== L'arresto e la morte ===
=== L'arresto e la morte ===


Gli agenti dei servizi segreti seguono con attenzione tutti coloro che gravitano intorno a [[Luigi Galleani]]: Salsedo è uno di questi. Il [[25 febbraio]] [[1920]] Andrea Salsedo viene fermato con l'amico [[Roberto Elia]]. I due vengono interrogati riguardo agli opuscoli di rivendicazione degli attentati del [[2 giugno]] [[1919]] (in uno di questi era morto l'anarchico [[Carlo Valdinoci]] a causa dell'improvvisa deflagrazione dell'ordigno che doveva collocare negli uffici del Ministro Palmer) recanti il titolo «Semplici Parole» (''Plain Words'', in inglese). L'FBI era arrivato ai due anarchici tramite le soffiate dell'infiltrato Luigi Ravarini (il cosiddetto agente D-5), grazie alle quali i federali erano giunti ad individuare la tipografia di [[Beniamino Mazzotta]] e [[Ludovico Caminiti]]. I due, sottoposti ad interrogatorio, avevano fatto diversi nomi di persone invischiate negli attentati, tra cui [[Roberto Elia]] e Andrea Salsedo (oltre a [[Nicola Recchi|Recchi]], [[Aldino Felicani|Felicani]], [[Filippo Caci|Caci]], [[Giuseppe Sberna|Sberna]]..) ...
Gli agenti dei servizi segreti seguono con attenzione tutti coloro che gravitano intorno a [[Luigi Galleani]]: Salsedo è uno di questi. il [[25 febbraio]] [[1920]] viene fermato [[Roberto Elia]], il [[7 marzo]] Andrea Salsedo. I due amici vengono interrogati riguardo agli opuscoli di rivendicazione degli attentati del [[2 giugno]] [[1919]] (in uno di questi era morto l'anarchico [[Carlo Valdinoci]] a causa dell'improvvisa deflagrazione dell'ordigno che doveva collocare negli uffici del Ministro Palmer) recanti il titolo «Semplici Parole» (''Plain Words'', in inglese). L'FBI era arrivato ai due anarchici tramite le soffiate dell'infiltrato Luigi Ravarini (il cosiddetto agente D-5), grazie alle quali i federali erano giunti ad individuare la tipografia di [[Beniamino Mazzotta]] e [[Ludovico Caminiti]]. I due, sottoposti ad interrogatorio, avevano fatto diversi nomi di persone invischiate negli attentati, tra cui [[Roberto Elia]] e Andrea Salsedo (oltre a [[Nicola Recchi|Recchi]], [[Aldino Felicani|Felicani]], [[Filippo Caci|Caci]], [[Giuseppe Sberna|Sberna]]... ).


L'anarchico pantesco è trattenuto forzatamente per otto settimane consecutive negli uffici dell'[[FBI]] al quattordicesimo piano del ''Park Row Building''. Non gli viene permesso di telefonare alla famiglia, agli amici o ad un avvocato; secondo una testimonianza di Roberto Elia egli era stato vittima di violenti pestaggi e di torture fisiche e psicologiche. In ''Ribelli in paradiso. Sacco, Vanzetti e il movimento anarchico negli Stati Uniti'', [[Paul Avrich]] ritiene che Salsedo e [[Roberto Elia|Elia]] abbiano ceduto alle violenze ed infine confessato. Per la precisione è Salsedo ad aver ammesso di aver stampato, su richiesta di [[Nicola Recchi]], il volantino ''Plain Words'' in settecento copie nella tipografia di [[Goffredo Canzani]]. Elia aveva confermato le parole di Salsedo.  
L'anarchico pantesco è trattenuto forzatamente per otto settimane consecutive negli uffici dell'[[FBI]] al quattordicesimo piano del ''Park Row Building''. Non gli viene permesso di telefonare alla famiglia, agli amici o ad un avvocato; secondo una testimonianza di Roberto Elia egli era stato vittima di violenti pestaggi e di torture fisiche e psicologiche. In ''Ribelli in paradiso. Sacco, Vanzetti e il movimento anarchico negli Stati Uniti'', [[Paul Avrich]] ritiene che Salsedo e [[Roberto Elia|Elia]] abbiano ceduto alle violenze ed infine confessato. Per la precisione è Salsedo ad aver ammesso di aver stampato, su richiesta di [[Nicola Recchi]], il volantino ''Plain Words'' in settecento copie nella tipografia di [[Goffredo Canzani]]. Elia aveva confermato le parole di Salsedo.  
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Ad ogni modo il suo caso è tragicamente analogo a quello del ferroviere anarchico [[Giuseppe Pinelli]], morto innocente nei locali della questura di Milano nel [[1969]] (dopo la strage di Stato di piazza Fontana). In entrambi i casi, qualunque sia stata la causa della morte di Salsedo (la verità ormai non si saprà mai),si tratta comunque di morti imputabili allo [[Stato]] e ai suoi organi repressivi. A tal proposito [[Bartolomeo Vanzetti]] scrisse:  
Ad ogni modo il suo caso è tragicamente analogo a quello del ferroviere anarchico [[Giuseppe Pinelli]], morto innocente nei locali della questura di Milano nel [[1969]] (dopo la strage di Stato di piazza Fontana). In entrambi i casi, qualunque sia stata la causa della morte di Salsedo (la verità ormai non si saprà mai),si tratta comunque di morti imputabili allo [[Stato]] e ai suoi organi repressivi. A tal proposito [[Bartolomeo Vanzetti]] scrisse:  
: «Non credo che Salsedo si sia suicidato. Credo che sia stato ucciso dalla [[polizia]] federale a New York. Se si è suicidato, è perché è stato indotto a farlo»
: «Non credo che Salsedo si sia suicidato. Credo che sia stato ucciso dalla [[polizia]] federale a New York. Se si è suicidato, è perché è stato indotto a farlo».


==In ricordo di Salsedo==
==In ricordo di Salsedo==
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