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== '''''«[https://www.eleuthera.it/files/materiali/Malatesta_Il_Buon_senso_della_rivoluzione.pdf Il buon senso della rivoluzione]»''''' di [[Errico Malatesta]] ==
== '''''«Un fiore selvaggio»''''' di [[Renzo Novatore]] ==
[[File:Buon_senso.jpg|miniatura|200px|'''''[https://www.eleuthera.it/files/materiali/Malatesta_Il_Buon_senso_della_rivoluzione.pdf Il buon senso della rivoluzione]''''', (''Eleuthera'', [[1999]]), un libro di [[Errico Malatesta]], a cura di [[Giampietro Berti]].]]
[[File:Un fiore n.jpg|miniatura|250px|left|Copertina di ''Un fiore selvaggio'' di [[Renzo Novatore]] (''Autoproduzioni [[Cassa Anti-repressione Bruno Filippi]]'', [[2021]]), a cura di Alberto Ciampi. [https://liberliber.it/opere/download/?op=2346704&type=opera_url_pdf '''Leggi il testo'''] o [https://www.anarchistintheworld.net/libri.html '''acquista una copia'''] per sostenere l'antirepressione.]]
 
La lettura di questi brani vuole essere un omaggio rivolto ad '''Abele Ricieri Ferrari''' ('''[[Renzo Novatore]]'''), poeta, filosofo, artista e militante [[anarchico]]. [[Renzo Novatore|Novatore]] è generalmente presentato come uno degli esponenti principali dell'[[individualismo anarchico]] italiano. Ma le sue concezioni non vanno confuse con quelle di nessun altro [[individualista]]: ''Sono [[individualista]] perché [[anarchico]] e non [[anarchico]] perché sono [[nichilista]]. Ma anche il [[nichilismo]] lo intendo a modo mio'' [...] ''Mi dico [[nichilista]] solo perché so che il [[nichilismo]] vuo dire negazione! Negazione di ogni [[società]], di ogni culto, di ogni regola e di ogni religione'' [...] ''Il mio è un pessimismo entusiasta e dionisiaco come le fiamme che incendiano la mia esuberanza vitale, che irride a qualsiasi prigione teoretica, scintifica e morale. E se mi dico [[anarchico individualista]], [[iconoclasta]] e [[nichilista]] è appunto perché credo che in questi aggettivi siavi l'espressione massima e completa della mia volitiva e scapigliata [[individualità]]'' [...] ''Io non rinnego la vita. La sublimo e la canto'' [...] ''L'umanità la diprezzo perché non è la mia umanità. Odio i tiranni e detesto gli schiavi.'' L'[[individualismo]] di [[Renzo Novatore|Novatore]] assume anche un tono [[Individualismo#Individualismo_aristocratico|aristocratico]]: ''L'[[anarchismo]] è un patrimonio etico e spirituale che è stato, è e sarà sempre di una piccola falange [[Individualismo#Individualismo_aristocratico|aristocratica]], e non delle folle e dei popoli. L'[[anarchismo]] è tesoro e proprietà esclusiva di quei pochi che sentono nelle loro più sotterranee profondità echeggiare il grido di un NO senza argomento!''
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== '''''«Anarchia come organizzazione»''''' di [[Colin Ward]] ==
[[File:A_organizzazione.jpg|miniatura|250px|left|[http://bibliotecaborghi.org/wp/wp-content/uploads/2016/02/Colin-Ward-Anarchia-come-organizzazione..pdf '''''Anarchia come organizzazione'''''] (''[[Eleuthera]]'', [[1996]]), un libro di [[Colin Ward]].]]
 
'''[[Colin Ward]]''' (Wanstead, [[Regno Unito]], [[14 agosto]] [[1924]] - Ipswich, [[Regno Unito]], [[11 febbraio]] [[2010]]) è stato uno scrittore e un pensatore [[anarchico]] ed è considerato una delle figure più importanti ed influenti dell'[[anarchismo]] britannico e internazionale.
 
<big>L'[[anarchismo]] non è la visione, basata su congetture, di una [[società]] futura, ma la descrizione di un modo umano di organizzarsi radicato nell'esperienza della vita quotidiana.
 
Per molti l'[[anarchia]] è un improponibile modello [[sociale]] basato sulla disorganizzazione caotica. Per altri è invece un'[[utopia]] generosa ma impraticabile. Ribaltando entrambe le interpretazioni, [[Colin Ward]] la intende come un'efficace forma di organizzazione non [[gerarchica]], una vivente realtà [[sociale]] che è sempre esistita e tuttora esiste nelle pieghe della prevalente [[società]] del dominio. Utilizzando un'ampia varietà di fonti, l'autore articola in modo convincente la sua tesi volutamente paradossale con argomenti tratti dalla sociologia, dall'antropologia, dalla cibernetica, dalla psicologia industriale, ma anche da esperienze nel campo della pianificazione, del lavoro, del gioco...</big>
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== '''''«Ammazzare il tempo»''''' di [[John Zerzan]] ==
[[File:AMMAZZAREILETEMPO.jpg|miniatura|250px|left|[http://www.ecn.org/contropotere/Ammazzare_il_tempo_Zerzan.zip '''''Ammazzare il tempo'''''] (''Nautilus'', [[1995]]), un libro di [[John Zerzan]].]]
 
Il titolo originario di questo saggio è '''''[https://theanarchistlibrary.org/library/john-zerzan-time-and-its-discontents Time and its Discontents]'''''.
 
Del tempo conosciamo la storia della sua misurazione, di ciò che significa in termini di trascorrere, di tempo nostro venduto ad altri, o sottratto da qualcuno. Ma di LUI nessuno sa nulla, nessuno è riuscito a definirlo. Se poi consideriamo la cosa dal punto di vista della fisica moderna, per essa il tempo letteralmente non trascorre, non vale la pena neanche parlarne: non esiste e basta.
 
La sua misurazione sembra essersi perfezionata di pari passo alla capacità del [[Potere]] di estendere il proprio dominio, da quello [[religioso]] prima, a quello laico successivamente.
 
All'inverso, più i mezzi per misurarlo si sono fatti sofisticati e maggiormente il tempo ha fatto sentire il suo pulsante trascorrere. Esiste un rapporto preciso tra tempo e società alienata. [[Zerzan]] ragiona su questo e descrive il Tempo nella filosofia, nella teologia, nell'[[economia]], nella fisica, nella teoria radicale e nel suo rapporto con l'alienazione individuale e collettiva a cui sono sottoposti.
 
Capitoli:
*''Il tempo e il mondo simbolico''
*''Tempo per pregare, tempo per lavorare''
*''Il tempo nella letteratura''
*''La psicologia del tempo''
*''Il tempo nella scienza''
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== '''''«Il buon senso della rivoluzione»''''' di [[Errico Malatesta]] ==
[[File:Buon_senso.jpg|miniatura|250px|left|'''''[https://www.eleuthera.it/files/materiali/Malatesta_Il_Buon_senso_della_rivoluzione.pdf Il buon senso della rivoluzione]''''', (''Eleuthera'', [[1999]]), un libro di [[Errico Malatesta]], a cura di [[Giampietro Berti]].]]
L'antologia è composta di articoli e saggi scritti nell'ultimo periodo della vita di [[Errico Malatesta]], vale a dire gli anni che corrono dal [[1919]] al [[1932]]. Tale scelta è dettata dalla constatazione che si tratta del periodo della sua «maturità» politica e culturale. E ciò perché il grande anarchico italiano, per una serie di contingenze particolari (per esempio, l'uscita del quotidiano «[[Umanità Nova]]»), ha modo solo allora di precisare e approfondire le sue idee intorno ad una serie di questioni, precedentemente trattate in modo sporadico e occasionale. Specialmente con gli articoli e i saggi apparsi tra il [[1924]] e il [[1926]], pubblicati nella rivista «[[Pensiero e Volontà]]», [[Malatesta]] giunge al definitivo approfondimento della sua sessantennale riflessione teorica, frutto di un'esperienza politica, culturale ed esistenziale che nel movimento operaio e [[socialista]] non ha precedenti.
L'antologia è composta di articoli e saggi scritti nell'ultimo periodo della vita di [[Errico Malatesta]], vale a dire gli anni che corrono dal [[1919]] al [[1932]]. Tale scelta è dettata dalla constatazione che si tratta del periodo della sua «maturità» politica e culturale. E ciò perché il grande anarchico italiano, per una serie di contingenze particolari (per esempio, l'uscita del quotidiano «[[Umanità Nova]]»), ha modo solo allora di precisare e approfondire le sue idee intorno ad una serie di questioni, precedentemente trattate in modo sporadico e occasionale. Specialmente con gli articoli e i saggi apparsi tra il [[1924]] e il [[1926]], pubblicati nella rivista «[[Pensiero e Volontà]]», [[Malatesta]] giunge al definitivo approfondimento della sua sessantennale riflessione teorica, frutto di un'esperienza politica, culturale ed esistenziale che nel movimento operaio e [[socialista]] non ha precedenti.


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