Anarco-primitivismo: differenze tra le versioni

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I pensatori primitivisti che si rifanno a questa [[filosofia]] si differenziano, anche profondamente, nelle analisi delle cause e dei problemi della civilizzazione e nel fine ultimo che si propongono di raggiungere.
I pensatori primitivisti che si rifanno a questa [[filosofia]] si differenziano, anche profondamente, nelle analisi delle cause e dei problemi della civilizzazione e nel fine ultimo che si propongono di raggiungere.
[[File:Theodore_Kaczynski.jpg|left|thumb|200px|[[Theodore Kaczynski]]]]
[[File:Theodore_Kaczynski.jpg|left|thumb|200px|[[Theodore Kaczynski]]]]
Una delle più famose correnti primitiviste è stata rappresentata da intellettuali statunitensi come [[H.D.Thoreau]], autore tra l'altro di ''[[Walden ovvero Vita nei boschi]]''. <ref>Queesto libro ispirò anche Gandhi, il quale venne a conoscenza del libro grazie a Henry S. Salt, biografo di Thoreau, mentre era studente all'Università di Oxford. Ne rimase entusiasta e, il 26 ottobre 1907, lo pubblicò nella sua rivista Indian Opinion. (Vedi articolo pubblicato nel 2005 su ''Le Monde Diplomatique'' col titolo [http://www.monde-diplomatique.it/LeMonde-archivio/Gennaio-2005/0501lm24.01.html Disobbedienza civile: diritto o dovere? ]</ref>
Una delle più famose correnti primitiviste è stata rappresentata da intellettuali statunitensi come [[H. D. Thoreau]], autore tra l'altro di ''[[Walden ovvero Vita nei boschi]]''. <ref>Queesto libro ispirò anche Gandhi, il quale venne a conoscenza del libro grazie a Henry S. Salt, biografo di Thoreau, mentre era studente all'Università di Oxford. Ne rimase entusiasta e, il 26 ottobre 1907, lo pubblicò nella sua rivista Indian Opinion. (Vedi articolo pubblicato nel 2005 su ''Le Monde Diplomatique'' col titolo [http://www.monde-diplomatique.it/LeMonde-archivio/Gennaio-2005/0501lm24.01.html Disobbedienza civile: diritto o dovere? ]</ref>


Alcuni, come per esempio [[Theodore Kaczynski]] (il quale però non si è mai sentito parte integrante del movimento primitivista, anzi ne è fortemente critico), conosciuto anche come l'''Unabomber americano'', vedono nella rivoluzione industriale il problema primo della civilizzazione (da qui l'idea di distruggerla), altri invece si concentrano maggiormente sulle conseguenze dell'invenzione della scrittura, sull passaggio dal politeismo al monoteismo, sui nefasti effetti dello sviluppo del [[patriarcato]] ecc.
Alcuni, come per esempio [[Theodore Kaczynski]] (il quale però non si è mai sentito parte integrante del movimento primitivista, anzi ne è fortemente critico), conosciuto anche come l'''Unabomber americano'', vedono nella rivoluzione industriale il problema primo della civilizzazione (da qui l'idea di distruggerla), altri invece si concentrano maggiormente sulle conseguenze dell'invenzione della scrittura, sull passaggio dal politeismo al monoteismo, sui nefasti effetti dello sviluppo del [[patriarcato]] ecc.
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Benché su quest'argomento non abbondi la documentazione, esiste una singolare concezione della scienza medica che appartiene a quella corrente molto particolare dell'[[anarchismo]] che è l'anarco-primitivismo. Nonostante i primitivisti rifiutino la civilizzazione e le istituzioni come strumento di controllo, di dominio e di domesticamento, la loro concezione della sanità non può essere definita “[[medicina sociale]]”. La divisione e la specializzazione del lavoro, vengono visti, da questa corrente dell'[[anarchismo]], all'origine dell'[[uguaglianza|ineguaglianze]] sociali e della perdita delle peculiarità specifiche di ogni essere umano. Come mezzo di emancipazione dalle strutture di potere a dall'industria sanitaria, essi propongono l'[[autonomia]], lo sviluppo della propria consapevolezza e l'ascolto del proprio corpo, in modo da trovare il giusto equilibrio corporeo e mentale; essi propongono in sostanza di divenire sciamani di noi stessi.
Benché su quest'argomento non abbondi la documentazione, esiste una singolare concezione della scienza medica che appartiene a quella corrente molto particolare dell'[[anarchismo]] che è l'anarco-primitivismo. Nonostante i primitivisti rifiutino la civilizzazione e le istituzioni come strumento di controllo, di dominio e di domesticamento, la loro concezione della sanità non può essere definita “[[medicina sociale]]”. La divisione e la specializzazione del lavoro, vengono visti, da questa corrente dell'[[anarchismo]], all'origine dell'[[uguaglianza|ineguaglianze]] sociali e della perdita delle peculiarità specifiche di ogni essere umano. Come mezzo di emancipazione dalle strutture di potere a dall'industria sanitaria, essi propongono l'[[autonomia]], lo sviluppo della propria consapevolezza e l'ascolto del proprio corpo, in modo da trovare il giusto equilibrio corporeo e mentale; essi propongono in sostanza di divenire sciamani di noi stessi.


Gli anarco-primitivisti auspicano l'utilizzo di metodi naturali e\o erboristici per meglio curare le malattie. È necessario metter fine alla società dei consumi e all'industria farmaceutica, decentralizzando le cure sanitarie e utilizzando maggiormente le risorse locali ([[bioregione|bioregionalismo]]). A questo proposito bisogna ricordare che lo sviluppo del [[capitalismo|sistema capitalistico]] ha determinato la diminuzione della [[biodiversità]] vegetale e animale.
Gli anarco-primitivisti auspicano l'utilizzo di metodi naturali e/o erboristici per meglio curare le malattie. È necessario metter fine alla società dei consumi e all'industria farmaceutica, decentralizzando le cure sanitarie e utilizzando maggiormente le risorse locali ([[bioregione|bioregionalismo]]). A questo proposito bisogna ricordare che lo sviluppo del [[capitalismo|sistema capitalistico]] ha determinato la diminuzione della [[biodiversità]] vegetale e animale.


Per i fautori di questo radicale pensiero [[ecologismo |ecologista]], il ritorno alla natura, vivendo direttamente nei boschi o semplicemente riavvicinandosi alla stessa, non potrebbe che avere un impatto positivo sulla nostra salute psichica e fisica. Lo sviluppo di una vera [[etica]] [[ecologismo |ecologista]] aiuterebbe a migliorare le condizioni di vita comunitaria. D'altronde anche l'[[ecopsicologia]], per esempio, ben descrive la sinergia indissolubile tra il benessere umano e quello del pianeta.
Per i fautori di questo radicale pensiero [[ecologismo |ecologista]], il ritorno alla natura, vivendo direttamente nei boschi o semplicemente riavvicinandosi alla stessa, non potrebbe che avere un impatto positivo sulla nostra salute psichica e fisica. Lo sviluppo di una vera [[etica]] [[ecologismo |ecologista]] aiuterebbe a migliorare le condizioni di vita comunitaria. D'altronde anche l'[[ecopsicologia]], per esempio, ben descrive la sinergia indissolubile tra il benessere umano e quello del pianeta.
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