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[[File:Anarchy_symbol_neat.png|thumb| | [[File:Anarchy_symbol_neat.png|thumb|200px|La [[A cerchiata]], storico simbolo dell'[[anarchia]] condiviso da tutti gli anarchici, al di là della corrente di appartenenza.]] | ||
L''''Anarchismo senza aggettivi''' è una teorizzazione anarchica che sostiene che le diverse [[correnti anarchiche|correnti dell'anarchismo]] possano e debbano convivere, rifiutando quindi l'idea che tra gli anarchici possano esistere sostanziali differenze. | |||
==Principi== | ==Principi== | ||
L'"'''anarchismo senza aggettivi'''" prova a spiegare che è necessaria una tolleranza tra le varie tendenze anarchiche, spesso colpevoli di dar luogo a guerre intestine che minano la potenzialità dell'[[anarchismo]]. L'anarchismo senza aggettivi è quindi una dottrina dell'anarchismo senza alcuna distinzione di tipo [[anarco-comunismo|comunista]], [[collettivismo|collettivista]], [[mutualismo|mutualista]] o [[anarco-individualismo|individualista]]. | L'"'''anarchismo senza aggettivi'''" prova a spiegare che è necessaria una tolleranza tra le varie tendenze anarchiche, spesso colpevoli di dar luogo a guerre intestine che minano la potenzialità dell'[[anarchismo]]. L'anarchismo senza aggettivi è quindi una dottrina dell'anarchismo senza alcuna distinzione di tipo [[anarco-comunismo|comunista]], [[collettivismo|collettivista]], [[mutualismo|mutualista]] o [[anarco-individualismo|individualista]]. | ||
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La nascita dei principi dell''''anarchismo senza aggettivi''' avviene in seguito al dibattito ingeneratosi dopo la morte di [[Bakunin]] nel [[1876]], in seguito alla quale le idee [[anarco-comunismo|comuniste anarchiche]] sostituirono l'[[collettivismo|anarchismo collettivista]] come principale corrente anarchica europea, esclusa la [[Spagna]]. | La nascita dei principi dell''''anarchismo senza aggettivi''' avviene in seguito al dibattito ingeneratosi dopo la morte di [[Bakunin]] nel [[1876]], in seguito alla quale le idee [[anarco-comunismo|comuniste anarchiche]] sostituirono l'[[collettivismo|anarchismo collettivista]] come principale corrente anarchica europea, esclusa la [[Spagna]]. | ||
In [[Spagna]] infatti la questione principale non era quella tra [[anarco-comunismo|comunismo]], [[collettivismo]] e [[anarco-individualismo|individualismo]], bensì la modifica delle strategie e delle tattiche che l'[[anarchismo]] comunista implicava. | In [[Spagna]] infatti la questione principale non era quella tra [[anarco-comunismo|comunismo]], [[collettivismo]] e [[anarco-individualismo|individualismo]], bensì la modifica delle strategie e delle tattiche che l'[[anarchismo]] comunista implicava. | ||
[[File: | [[File:Marmol.jpeg|thumb|left|200px|[[Fernando Tarrida del Mármol]]]] | ||
[[Image: Cleyere.jpg|thumb|[[Voltairine de Cleyre]]]] | [[Image: Cleyere.jpg|thumb|200px|[[Voltairine de Cleyre]]]] | ||
Nell'ultimo ventennio del XIX secolo gli [[anarco-comunismo|anarco-comunisti]] sostenevano un certo grado di spontaneismo, probabilmente influenzati dal [[Kropotkin|comunismo kropotkiniano]], rifiutando i principi [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalisti]] che in europa cominciavano a fare proseliti. È in quest'ambito che [[Fernando Tarrida del Mármol]] nel [[1890]] scrive una lettera indirizzata alla [[stampa anarchica|rivista anarchica]] francese «[[La Révolte]]», in cui sosteneva che: «[...] essere anarchico significhi essere nemico di qualsiasi [[autorità]] ed imposizione e, quindi, qualunque sia il sistema che si prevede, la miglior difesa dell'Anarchia è non imporlo a quelli che non lo accettano». | Nell'ultimo ventennio del XIX secolo gli [[anarco-comunismo|anarco-comunisti]] sostenevano un certo grado di spontaneismo, probabilmente influenzati dal [[Kropotkin|comunismo kropotkiniano]], rifiutando i principi [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalisti]] che in europa cominciavano a fare proseliti. È in quest'ambito che [[Fernando Tarrida del Mármol]] nel [[1890]] scrive una lettera indirizzata alla [[stampa anarchica|rivista anarchica]] francese «[[La Révolte]]», in cui sosteneva che: «[...] essere anarchico significhi essere nemico di qualsiasi [[autorità]] ed imposizione e, quindi, qualunque sia il sistema che si prevede, la miglior difesa dell'Anarchia è non imporlo a quelli che non lo accettano». | ||
Similarmente, negli [[USA]], si sviluppa un dibattito tra la [[individualismo|corrente individualista]] e quella [[anarco-comunismo|comunista]]. Le due posizioni videro schierati da una parte [[Benjamin Tucker]] e [[Johann Most]] dall'altra. | Similarmente, negli [[USA]], si sviluppa un dibattito tra la [[individualismo|corrente individualista]] e quella [[anarco-comunismo|comunista]]. Le due posizioni videro schierati da una parte [[Benjamin Tucker]] e [[Johann Most]] dall'altra. | ||
Proprio in seguito a queste discussioni, sviluppate a livello internazionale, alcuni anarchici come [[Max Nettlau]] cominciarono a concentrarsi sulle affinità degli anarchici piuttosto che sulle differenze, rifutando qualsiasi tipo di divisione dottrinale interna al movimento anarchico. Altri anarchici, come [[Voltairine de Cleyre]], vennero a definirsi semplicemente anarchici | Proprio in seguito a queste discussioni, sviluppate a livello internazionale, alcuni anarchici come [[Max Nettlau]] cominciarono a concentrarsi sulle affinità degli anarchici piuttosto che sulle differenze, rifutando qualsiasi tipo di divisione dottrinale interna al movimento anarchico. Altri anarchici, come [[Voltairine de Cleyre]], vennero a definirsi semplicemente anarchici e, come [[Malatesta]], invocarono un '''anarchismo senza aggettivi''': | ||
:«Per conto mio non vi è differenza sostanziale, differenza di principi tra “individualisti” e “comunisti anarchici”, tra “organizzatori” e “antiorganizzatori”; e si tratta più che altro di questioni di parole e di malintesi, inaspriti ed ingigantiti da questioni personali. | :«Per conto mio non vi è differenza sostanziale, differenza di principi tra “individualisti” e “comunisti anarchici”, tra [[Correnti_anarchiche#Organizzatori_e_antiorganizzatori|“organizzatori” e “antiorganizzatori”]]; e si tratta più che altro di questioni di parole e di malintesi, inaspriti ed ingigantiti da questioni personali. [...] Ed in quanto all'organizzazione o alle organizzazioni nel senso del partito, vi è forse chi vorrebbe che gli anarchici restassero isolati gli uni dagli altri? Certamente che no. [...] Io dissi che “nei loro moventi morali e nei loro fini ultimi anarchismo individualista e anarchismo comunista sono la stessa cosa o quasi”. La questione, secondo me, non è dunque tra “comunisti” e “individualisti”, ma tra anarchici e non anarchici». <ref name="malatesta">[https://www.liberliber.eu/mediateca/libri/m/malatesta/rivoluzione_e_lotta_quotidiana/pdf/malatesta_rivoluzione_e_lotta.pdf Lotta e rivoluzione quotidiana]</ref> | ||
==Principali "anarchici senza aggettivi"== | ==Principali "anarchici senza aggettivi"== | ||
*[[Errico Malatesta]] | *[[Errico Malatesta]] | ||
*[[Fernando Tarrida del | *[[Fernando Tarrida del Mármol]] | ||
*[[Max Nettlau]] | *[[Max Nettlau]] | ||
*[[Élisée Reclus]] | *[[Élisée Reclus]] | ||
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== Bibliografia == | == Bibliografia == | ||
*[[Max Nettlau]], ''Breve | *[[Max Nettlau]], ''Breve storia dell'anarchismo'', Edizioni L'Antistato 1964 | ||
==Voci correlate== | ==Voci correlate== |