Anarchismo mistico: differenze tra le versioni

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Comunemente l'anarchismo ottocentesco russo è rappresentato come un movimento violento, [[ateismo|ateo]] e [[Nichilismo|nichilista]], in realtà esso fu assai variegato: si andava dalle [[Lev Tolstoj|comunità tolstoiane]] (neocristiane e pacifiste) ai sostenitori di [[Nestor Makhno]], ai [[Naturismo|naturisti]] del gruppo "Amici della natura e del sole"ecc. Tutti gli anarchici ovviamente convergevano riguardo alla critica dell'[[autorità]] dello [[Stato]] e della [[Chiesa]] e si opponevano ad ogni forma di dominio dell'uomo sull'uomo.
Comunemente l'anarchismo ottocentesco russo è rappresentato come un movimento violento, [[ateismo|ateo]] e [[Nichilismo|nichilista]], in realtà esso fu assai variegato: si andava dalle [[Lev Tolstoj|comunità tolstoiane]] (neocristiane e pacifiste) ai sostenitori di [[Nestor Makhno]], ai [[Naturismo|naturisti]] del gruppo "Amici della natura e del sole"ecc. Tutti gli anarchici ovviamente convergevano riguardo alla critica dell'[[autorità]] dello [[Stato]] e della [[Chiesa]] e si opponevano ad ogni forma di dominio dell'uomo sull'uomo.


In quest'humus culturale e politico nel [[1906]] giunse la pubblicazione, a Mosca, del primo manifesto dell''''anarchismo mistico''' firmato dal poeta [[Georges Tchulkov]]. Maturato nel clima degli [[Rivoluzione russa del 1905|eventi rivoluzionari]] del [[1905]] duramente repressi dallo Zar Nicola II, fu anche influenzato dalle innumerevoli personalità intellettuali russe del periodo ([[Vladimir Soloviov]], [[Lev Tolstoj]], [[Fedor Dostoïevski]]ecc.), dal positivismo scientifico dell'epoca e anche dall'ortodossia cristiana tradizionale. In ogni caso il manifesto espresse un carattere allo stesso tempo artistico, spirituale ed [[Etica|etico]], sottolineando quindi un approccio multidisciplinare rispetto alle problematiche politiche, sociali ed antropologiche. Tchulkov scrisse ad esempio:  
In quest'humus culturale e politico nel [[1906]] giunse la pubblicazione, a Mosca, del primo manifesto dell''''anarchismo mistico''' firmato dal poeta [[Georges Tchulkov]]. Maturato nel clima degli [[Rivoluzione russa del 1905|eventi rivoluzionari]] del [[1905]] duramente repressi dallo Zar Nicola II, fu anche influenzato dalle innumerevoli personalità intellettuali russe del periodo ([[Vladimir Soloviov]], [[Lev Tolstoj]], [[Fëdor Dostoevskij]] ecc.), dal positivismo scientifico dell'epoca e anche dall'ortodossia cristiana tradizionale. In ogni caso il manifesto espresse un carattere allo stesso tempo artistico, spirituale ed [[Etica|etico]], sottolineando quindi un approccio multidisciplinare rispetto alle problematiche politiche, sociali ed antropologiche. Tchulkov scrisse ad esempio:  
: «La lotta contro il dogmatismo nella religione, nella filosofia, la morale e la politica, ecco lo slogan dell'anarchia mistica. La lotta per l'ideale anarchico non ci conduce al caos indifferente ma al mondo trasfigurato, ad una condizione: che attraverso questa lotta per tutte le liberazioni, partecipiamo all'esperienza mistica, attraverso l'arte, l'amore religioso e le musiche. Chiamo musica non soltanto l'arte che ci apre all'armonia dei suoni, ma tutte le creatività fondate sui ritmi che ci fanno scoprire il lato noumenico (spirituale) del mondo» <ref name="indù">[http://www.nouvellescles.com/article.php3?id_article=554 Citato da Vladimir Bagrianski in « Les anarchistes mystiques russes », articolo pubblicato dalla rivista ''Nouvelles Clefs'']</ref>.
: «La lotta contro il dogmatismo nella religione, nella filosofia, la morale e la politica, ecco lo slogan dell'anarchia mistica. La lotta per l'ideale anarchico non ci conduce al caos indifferente ma al mondo trasfigurato, ad una condizione: che attraverso questa lotta per tutte le liberazioni, partecipiamo all'esperienza mistica, attraverso l'arte, l'amore religioso e le musiche. Chiamo musica non soltanto l'arte che ci apre all'armonia dei suoni, ma tutte le creatività fondate sui ritmi che ci fanno scoprire il lato noumenico (spirituale) del mondo» <ref name="indù">[http://www.nouvellescles.com/article.php3?id_article=554 Citato da Vladimir Bagrianski in « Les anarchistes mystiques russes », articolo pubblicato dalla rivista ''Nouvelles Clefs'']</ref>.


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La pubblicazione del manifesto scandalizzò le avanguardie artistiche e politiche russe. Tchulkov subì durissimi attacchi ed ebbe non poche difficoltà a sostenere le critiche, tant'é che poco prima della sua morte chiese scusa per alcune posizioni espresse nel manifesto. Il movimento andò ben oltre i pentimenti di Tchulkov e soprattutto grazie al professore [[Apollon Andrevitch Karelin]] l'anarchia mistica entrò nella pratica sociale e politica russa.  
La pubblicazione del manifesto scandalizzò le avanguardie artistiche e politiche russe. Tchulkov subì durissimi attacchi ed ebbe non poche difficoltà a sostenere le critiche, tant'é che poco prima della sua morte chiese scusa per alcune posizioni espresse nel manifesto. Il movimento andò ben oltre i pentimenti di Tchulkov e soprattutto grazie al professore [[Apollon Andrevitch Karelin]] l'anarchia mistica entrò nella pratica sociale e politica russa.  


Durante gli anni della [[repressione]] bolscevica, Karelin, che pure inizialmente seguì la [[La Rivoluzione Russa|rivoluzione]] con interesse e passione, si oppose strenuamente alla visione materialista marxista ed evocò una [[filosofia]] mistica e spirituale. I bolscevichi presero ad utilizzare la parola "mistico" come sinonimo di criminale reazionario, ma lo scopo concreto dell'anarchismo mistico non fu altro che quello di liberare l'animo umano dalle influenze partitiche e statali. Per questo gli anarchici mistici, dopo i primi anni venti di tolleranza bolscevica, dovettero operare nella clandestinità. Ebbero contatti con ogni genere di movimento culturale e spirituale non confessionale, scrissero articoli e soprattutto manifestarono le loro idee attraverso particolari [[Teatro|opere teatrali]] fondate sul "Mistero".
Durante gli anni della [[repressione]] bolscevica, Karelin, che pure inizialmente seguì la [[La Rivoluzione russa|rivoluzione]] con interesse e passione, si oppose strenuamente alla visione materialista marxista ed evocò una [[filosofia]] mistica e spirituale. I bolscevichi presero ad utilizzare la parola "mistico" come sinonimo di criminale reazionario, ma lo scopo concreto dell'anarchismo mistico non fu altro che quello di liberare l'animo umano dalle influenze partitiche e statali. Per questo gli anarchici mistici, dopo i primi anni venti di tolleranza bolscevica, dovettero operare nella clandestinità. Ebbero contatti con ogni genere di movimento culturale e spirituale non confessionale, scrissero articoli e soprattutto manifestarono le loro idee attraverso particolari [[Teatro|opere teatrali]] fondate sul "Mistero".


Gli anarchici mistici si riunivano segretamente e narravano oralmente racconti e leggende, generalmente incentrati su Misteri medievali adattati al mondo moderno. Questi racconti non furono altro che metafore di nuove concezioni del mondo. Ognuno era libero di interpretare i testi e leggende a modo suo ed integrarli secondo la sua volontà: «'''''Nessuna base scritta! Il pensiero anarchico deve restare libero e non lasciarsi incatenare in nessun dogma!'''''» <ref name="indù">[http://www.nouvellescles.com/article.php3?id_article=554 Citato da Vladimir Bagrianski in « Les anarchistes mystiques russes », articolo pubblicato dalla rivista ''Nouvelles Clefs'']</ref>, fu il principio di queste riunioni clandestine.
Gli anarchici mistici si riunivano segretamente e narravano oralmente racconti e leggende, generalmente incentrati su Misteri medievali adattati al mondo moderno. Questi racconti non furono altro che metafore di nuove concezioni del mondo. Ognuno era libero di interpretare i testi e leggende a modo suo ed integrarli secondo la sua volontà: «'''''Nessuna base scritta! Il pensiero anarchico deve restare libero e non lasciarsi incatenare in nessun dogma!'''''» <ref name="indù">[http://www.nouvellescles.com/article.php3?id_article=554 Citato da Vladimir Bagrianski in « Les anarchistes mystiques russes », articolo pubblicato dalla rivista ''Nouvelles Clefs'']</ref>, fu il principio di queste riunioni clandestine.
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Per esser più chiari, Dio è considerato dagli induisti come formante il '''Tutto''', ''Brahman'', – l''''Assoluto''' (comprensione dello [[Stato]] in una concezione panteista ed enoteista <ref>L''''Enoteismo''' (dal greco antico εἷς "uno" e θεός "dio"), termine coniato da Max Müller, indica un tipo di religiosità che prevede la preminenza di un dio su tutti gli altri, tale da accentrare su di esso tutto il culto; è pertanto una forma di culto intermedia tra politeismo e monoteismo in cui viene venerata in particolar modo una singola divinità senza tuttavia negare l'esistenza di altri dèi accanto ad essa: non viene quindi negata l'esistenza di altre divinità, ma ne viene sottolineata l'inferiorità.</ref>, ma anche politeista, monoteista e [[Ateismo|agnostica\atea]], molto lontana dalla concezione occidentale del politeismo o del monoteismo e agnosticismo\ateismo...), e ciascun essere umano, ciascun essere vivente deve essere considerato come un Dio possibile se diviene padrone di lui stesso e non degli altri o sottomettersi ad un altro, in quanto la divinità sarebbe insita nel profondo di ogni essere vivente. In questo senso la visione religiosa indù è assai affine a quella tolsojana, non a caso Gandhi fece uno studio intenso del celebre scrittore russo. Gandhi, dopo aver letto ''Lettera a un Indù'', gli scrisse ben quattro volte, fra il [[1909]] e il [[1910]] <ref>[http://archive.is/lLnGT Il magistero nonviolento di Tolstoj]</ref>, e ne resterà inevitabilmente influenzato:
Per esser più chiari, Dio è considerato dagli induisti come formante il '''Tutto''', ''Brahman'', – l''''Assoluto''' (comprensione dello [[Stato]] in una concezione panteista ed enoteista <ref>L''''Enoteismo''' (dal greco antico εἷς "uno" e θεός "dio"), termine coniato da Max Müller, indica un tipo di religiosità che prevede la preminenza di un dio su tutti gli altri, tale da accentrare su di esso tutto il culto; è pertanto una forma di culto intermedia tra politeismo e monoteismo in cui viene venerata in particolar modo una singola divinità senza tuttavia negare l'esistenza di altri dèi accanto ad essa: non viene quindi negata l'esistenza di altre divinità, ma ne viene sottolineata l'inferiorità.</ref>, ma anche politeista, monoteista e [[Ateismo|agnostica\atea]], molto lontana dalla concezione occidentale del politeismo o del monoteismo e agnosticismo\ateismo...), e ciascun essere umano, ciascun essere vivente deve essere considerato come un Dio possibile se diviene padrone di lui stesso e non degli altri o sottomettersi ad un altro, in quanto la divinità sarebbe insita nel profondo di ogni essere vivente. In questo senso la visione religiosa indù è assai affine a quella tolsojana, non a caso Gandhi fece uno studio intenso del celebre scrittore russo. Gandhi, dopo aver letto ''Lettera a un Indù'', gli scrisse ben quattro volte, fra il [[1909]] e il [[1910]] <ref>[http://archive.is/lLnGT Il magistero nonviolento di Tolstoj]</ref>, e ne resterà inevitabilmente influenzato:
: «Gli elementi anarchici nel pensiero di Gandhi non sono pochi, né secondari: e non sorprende, se si pensa che tra i suoi ispiratori vi sono un Thoreau e un Tolstoj. Raggiungere l'indipendenza, lo Swaraj, non significa per Gandhi creare uno stato a imitazione di quelli occidentali. Mandati via gli inglesi, il potere non dovrà appartenere a una ristretta cerchia di politici, ma al popolo sparso nelle miriadi di villaggi. Dovrà essere un potere diviso, condiviso, diffuso, strumento di uguaglianza e non di sopraffazione. Per la critica della proprietà, Gandhi può essere considerato un [[socialista]] - non aveva alcuna difficoltà a definirsi tale egli stesso (in una occasione si definì anche comunista). Un [[socialista]] con “'''forti tendenze verso l'anarchia'''”, lo disse nel Nirmal Kumar Bose, ed è definizione che si può tener per buona - per quel che valgono le definizioni, ovviamente.» <ref>Antonio Vigilante, [http://minimokarma.blogsome.com/2008/07/04/vinova-e-lo-swaraj-anarchico/ Vinoba e lo Swaraj anarchico]</ref>
: «Gli elementi anarchici nel pensiero di Gandhi non sono pochi, né secondari: e non sorprende, se si pensa che tra i suoi ispiratori vi sono un Thoreau e un Tolstoj. Raggiungere l'indipendenza, lo Swaraj, non significa per Gandhi creare uno stato a imitazione di quelli occidentali. Mandati via gli inglesi, il potere non dovrà appartenere a una ristretta cerchia di politici, ma al popolo sparso nelle miriadi di villaggi. Dovrà essere un potere diviso, condiviso, diffuso, strumento di uguaglianza e non di sopraffazione. Per la critica della proprietà, Gandhi può essere considerato un [[socialista]] - non aveva alcuna difficoltà a definirsi tale egli stesso (in una occasione si definì anche comunista). Un [[socialista]] con “'''forti tendenze verso l'anarchia'''”, lo disse nel Nirmal Kumar Bose, ed è definizione che si può tener per buona - per quel che valgono le definizioni, ovviamente.» <ref>Antonio Vigilante, [http://minimokarma.blogsome.com/2008/07/04/vinova-e-lo-swaraj-anarchico/ Vinoba e lo Swaraj anarchico]</ref>
==Note==
==Note==
<references/>
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== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
*[[Anarchismo cristiano]]
*[[Anarchismo cristiano]]
*[[Anarchismo e religione]]
*[[Anarchismo e religione]]
*[[Libertinismo]]
*[[Libertinismo]]
== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-saggio-vladimir-bagrianski-gli-anarchici-mistici-russi-les-anarchistes-mystiques-russes-46829767.html Movimenti libertari. Vladimir Bagrianski, Gli anarchici mistici russi, 1996. ]
*[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-saggio-vladimir-bagrianski-gli-anarchici-mistici-russi-les-anarchistes-mystiques-russes-46829767.html Movimenti libertari. Vladimir Bagrianski, Gli anarchici mistici russi, 1996. ]
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