Anarchismo insurrezionale: differenze tra le versioni

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L''''anarchismo insurrezionalista''' è una tendenza dell'[[anarchismo]] che affonda le proprie radici nell'[[Storia dell'anarchismo|origine stessa del movimento anarchico]]. Rivendicando pratiche come la [[propaganda col fatto]], l'[[esproprio]], l'[[azione diretta]] e il [[sabotaggio]] come efficaci mezzi di contestazione, atti non solo a criticare la società capitalistica ma anche a porre le basi per il suo rovesciamento, l'insurrezionalismo crede nel sovvertimento immediato dell'ordine costituito o comunque nella possibilità di attaccare frontalmente le istituzioni vigenti.
L''''anarchismo insurrezionalista''' è una tendenza dell'[[anarchismo]] che affonda le proprie radici nell'[[Storia dell'anarchismo|origine stessa del movimento anarchico]]. Rivendicando pratiche come la [[propaganda col fatto]], l'[[esproprio]], l'[[azione diretta]] e il [[sabotaggio]] come efficaci mezzi di contestazione, atti non solo a criticare la società capitalistica ma anche a porre le basi per il suo rovesciamento, l'insurrezionalismo crede nel sovvertimento immediato dell'ordine costituito o comunque nella possibilità di attaccare frontalmente le istituzioni vigenti.


Tornato in auge anche ai giorni nostri, l'insurrezionalismo è un mezzo adoperato in particolare dai [[gruppi d'affinità]] facenti capo alle [[anarco-individualismo|correnti anarco-individualiste]], quantunque soprattutto in passato esso sia stato promosso anche da esponenti dell'[[anarchismo sociale]] come [[Bakunin]], [[Errico Malatesta|Malatesta]], [[Carlo Cafiero|Cafiero]] e dai [[anarco-comunismo|comunisti]] [[spontaneismo|anti-organizzatori]] come [[Giuseppe Ciancabilla]], [[Luigi Galleani|Galleani]] e [[Johann Most]].
Tornato in auge anche ai giorni nostri, l'insurrezionalismo è un mezzo adoperato in particolare dai [[gruppi d'affinità]] facenti capo alle [[anarco-individualismo|correnti anarco-individualiste]], quantunque soprattutto in passato esso sia stato promosso anche da esponenti dell'[[anarchismo sociale]] come [[Bakunin]], [[Errico Malatesta|Malatesta]], [[Carlo Cafiero|Cafiero]] e dai [[anarco-comunismo|comunisti]] [[antiorganizzatori]] come [[Giuseppe Ciancabilla]], [[Luigi Galleani|Galleani]] e [[Johann Most]].


== Definizione ==
== Definizione ==
L'insurrezionalismo è un pensiero radicale che sostiene la possibilità di attaccare [[Stato]] e [[capitale]] in ogni momento, al di là di qualsiasi elaborazione strategica o tattica. A differenza di altre correnti o tendenze che si sono sviluppate nel corso della storia del pensiero libertario che si basavano soprattutto su una diversa elaborazione politica e organizzativa, l'insurrezionalismo si distingue principalmente per la concezione dei mezzi da usare per l'abbattimento dello [[Stato]]. Ciò lo rende affine soprattutto alla [[anarco-individualismo|corrente individualista]] (esclusa la tendenza [[anarcopacifismo|pacifista]]) e ad alcune tendenze del [[anarco-comunismo|comunismo anarchico]], in particolare quelle [[anti-organizzatrici]] che negli [[USA]] furono legate a [[Luigi Galleani]].
L'insurrezionalismo è un pensiero radicale che sostiene la possibilità di attaccare [[Stato]] e [[capitale]] in ogni momento, al di là di qualsiasi elaborazione strategica o tattica. A differenza di altre correnti o tendenze che si sono sviluppate nel corso della storia del pensiero libertario che si basavano soprattutto su una diversa elaborazione politica e organizzativa, l'insurrezionalismo si distingue principalmente per la concezione dei mezzi da usare per l'abbattimento dello [[Stato]]. Ciò lo rende affine soprattutto alla [[anarco-individualismo|corrente individualista]] (esclusa la tendenza [[anarcopacifismo|pacifista]]) e ad alcune tendenze del [[anarco-comunismo|comunismo anarchico]], in particolare quelle [[antiorganizzatrici]] che negli [[USA]] furono legate a [[Luigi Galleani]].


Buona parte del [[movimento anarchico]] ritiene che nell'attuale fase storica non sia conveniente l'utilizzo della [[rivolta]] [[violenta]] sganciata dalle rivendicazioni delle [[organizzazione di massa|organizzazioni di massa]], tuttavia ci sono anarchici che ancora oggi sostengono l'insurrezione non solo quale mezzo di sovvertimento dell'ordine costituito, ma anche per poter vivere l'[[anarchia]] sin da subito senza aspettare la fatidica data in cui dovrebbe esplodere la [[rivoluzione sociale]].
Buona parte del [[movimento anarchico]] ritiene che nell'attuale fase storica non sia conveniente l'utilizzo della [[rivolta]] [[violenta]] sganciata dalle rivendicazioni delle [[organizzazione di massa|organizzazioni di massa]], tuttavia ci sono anarchici che ancora oggi sostengono l'insurrezione non solo quale mezzo di sovvertimento dell'ordine costituito, ma anche per poter vivere l'[[anarchia]] sin da subito senza aspettare la fatidica data in cui dovrebbe esplodere la [[rivoluzione sociale]].
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*'''[[propaganda col fatto|Insurrezione come mezzo di propaganda]]''': si tratta di [[azione diretta|azioni dirette]] con le quali si intende comunicare idee e pensieri attraverso soprattutto un “fatto” (un attentato, un 'azione di [[sabotaggio]] e addirittura un omicidio). Sono così definibili anche tutte quelle [[azione diretta|azioni dirette]] volte anche a vendicare un'azione repressiva delle [[autorità]], anche nella segreta speranza di dar inizio ad una [[rivolta]] generale (ad esempio [[Gaetano Bresci]], che colpì a morte il re Umberto I soprattutto come vendetta della strage dei moti di Milano del [[1898]] ma anche come atto propedeutico alla [[rivoluzione]]).
*'''[[propaganda col fatto|Insurrezione come mezzo di propaganda]]''': si tratta di [[azione diretta|azioni dirette]] con le quali si intende comunicare idee e pensieri attraverso soprattutto un “fatto” (un attentato, un 'azione di [[sabotaggio]] e addirittura un omicidio). Sono così definibili anche tutte quelle [[azione diretta|azioni dirette]] volte anche a vendicare un'azione repressiva delle [[autorità]], anche nella segreta speranza di dar inizio ad una [[rivolta]] generale (ad esempio [[Gaetano Bresci]], che colpì a morte il re Umberto I soprattutto come vendetta della strage dei moti di Milano del [[1898]] ma anche come atto propedeutico alla [[rivoluzione]]).
*'''Insurrezione per difendere le masse dai regimi autoritari''': come esempi si possono citare le azioni individuali di [[Marinus van der Lubbe]] (attentato contro il [[nazismo|regime nazista]]), [[Gino Lucetti]] e [[Violet Gibson]] (attentati contro Mussolini) e lo spagnolo [[El Quico]] (azioni contro il [[franchismo]]), ma anche quelle maggiormente legate alle organizzazioni di massa come i [[Los Solidarios]], che nella Spagna pre-rivoluzionaria difendeva il sindacato [[CNT spagnola|CNT]] dai ''pistoleros'' al servizio del padronato e dello [[Stato]], l'[[Organización Popular Revolucionaria-33]] in [[Uruguay]], a difesa degli scioperi e delle lotte contro la dittatura e neofascista del periodo [[1971]]-[[1976]], [[Resistencia Libertaria]], che in [[Argentina]] si opponeva con le armi alla dittatura militare che organizzò il colpo di stato nel [[1976]], il [[Movimiento Ibérico Libertario]] che agiva clandestinamente in [[Spagna]] contro la dittatura di [[Franco]] ([[1971]]-[[1974]]).
*'''Insurrezione per difendere le masse dai regimi autoritari''': come esempi si possono citare le azioni individuali di [[Marinus van der Lubbe]] (attentato contro il [[nazismo|regime nazista]]), [[Gino Lucetti]] e [[Violet Gibson]] (attentati contro Mussolini) e lo spagnolo [[El Quico]] (azioni contro il [[franchismo]]), ma anche quelle maggiormente legate alle organizzazioni di massa come i [[Los Solidarios]], che nella Spagna pre-rivoluzionaria difendeva il sindacato [[CNT spagnola|CNT]] dai ''pistoleros'' al servizio del padronato e dello [[Stato]], l'[[Organización Popular Revolucionaria-33]] in [[Uruguay]], a difesa degli scioperi e delle lotte contro la dittatura e neofascista del periodo [[1971]]-[[1976]], [[Resistencia Libertaria]], che in [[Argentina]] si opponeva con le armi alla dittatura militare che organizzò il colpo di stato nel [[1976]], il [[Movimiento Ibérico Libertario]] che agiva clandestinamente in [[Spagna]] contro la dittatura di [[Franco]] ([[1971]]-[[1974]]).
*'''Insurrezione "vera e propria"''': si tratta di azioni organizzate strategicamente con l'obiettivo di liberare uno spazio fisico, più o meno grande, dal dominio imposto da un'[[autorità]] postasi a capo delle elite al potere e costruire in seguito una società libertaria organizzata dal basso e senza [[gerarchia|gerarchie]]: esempi ne sono l'[[insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)]] e la [[Banda del Matese]] ([[1877]]). È evidente che l'insurrezione è, di fatto, anche un'azione di "[[propaganda col fatto|propaganda]]".
*'''Insurrezione "vera e propria"''': si tratta di azioni organizzate strategicamente con l'obiettivo di liberare uno spazio fisico, più o meno grande, dal dominio imposto da un'[[autorità]] postasi a capo delle élite al potere e costruire in seguito una società libertaria organizzata dal basso e senza [[gerarchia|gerarchie]]: esempi ne sono l'[[insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)]] e la [[Banda del Matese]] ([[1877]]). È evidente che l'insurrezione è, di fatto, anche un'azione di "[[propaganda col fatto|propaganda]]".


== Storia dell'insurrezionalismo==
== Storia dell'insurrezionalismo==
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L'insurrezionalismo si legò all'[[anarchismo]] grazie al lavoro teorico e pratico dell'anarchico russo [[Michail Bakunin]], che dedicò tutta la sua vita all'organizzazione e attuazione della [[rivoluzione sociale]]. Il suo operato ebbe anche risultati concreti, seppur generalmente effimeri: per esempio, nel settembre [[1870]], in seguito agli eventi della guerra contro la Prussia, a [[la comune di Lione|Lione]] esplose una rivolta antiautoritaria, a cui in seguito darà il suo contributo anche lo stesso [[Bakunin]], allorché alcuni rivoluzionari a lui ispirati affissero il [[26 settembre]] un manifesto in cui proclamavano «la decadenza dello [[Stato]], della burocrazia e dei tribunali; sospensione del pagamento delle imposte, delle ipoteche e delle proprietà private; formazione in tutti i comuni dei comitati di salute analoghi a quelli di Lione; riunione di una convenzione nazionale incaricata di bloccare l'invasione».  
L'insurrezionalismo si legò all'[[anarchismo]] grazie al lavoro teorico e pratico dell'anarchico russo [[Michail Bakunin]], che dedicò tutta la sua vita all'organizzazione e attuazione della [[rivoluzione sociale]]. Il suo operato ebbe anche risultati concreti, seppur generalmente effimeri: per esempio, nel settembre [[1870]], in seguito agli eventi della guerra contro la Prussia, a [[la comune di Lione|Lione]] esplose una rivolta antiautoritaria, a cui in seguito darà il suo contributo anche lo stesso [[Bakunin]], allorché alcuni rivoluzionari a lui ispirati affissero il [[26 settembre]] un manifesto in cui proclamavano «la decadenza dello [[Stato]], della burocrazia e dei tribunali; sospensione del pagamento delle imposte, delle ipoteche e delle proprietà private; formazione in tutti i comuni dei comitati di salute analoghi a quelli di Lione; riunione di una convenzione nazionale incaricata di bloccare l'invasione».  
[[File:Vaillant_attentat.jpg|250 px|thumb|Rappresentazione dell'attentato compiuto da [[Auguste Vaillant]] alla camera dei deputati francese (1893)]]  
[[File:Vaillant_attentat.jpg|250 px|thumb|Rappresentazione dell'attentato compiuto da [[Auguste Vaillant]] alla camera dei deputati francese ([[1893]]).]]  
Il [[28 settembre]] gli insorti lionesi misero le [[autorità]] locali alla porta, ma un pò troppo d'indecisionismo impedì il successo dell'insurrezione, che tuttavia qualche tempo dopo fu ripetuta a Parigi, quando il [[18 marzo]] [[1871]] i proletari insorsero per dar vita alla [[la Comune di Parigi (1871)|Comune]] e alla sperimentazione, seppur per un breve periodo, di nuove idee e pratiche libertarie.
Il [[28 settembre]] gli insorti lionesi misero le [[autorità]] locali alla porta, ma un pò troppo d'indecisionismo impedì il successo dell'insurrezione, che tuttavia qualche tempo dopo fu ripetuta a Parigi, quando il [[18 marzo]] [[1871]] i proletari insorsero per dar vita alla [[la Comune di Parigi (1871)|Comune]] e alla sperimentazione, seppur per un breve periodo, di nuove idee e pratiche libertarie.


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Accanto a questi tentativi insurrezionali, preparati e messi in atto da gruppi più o meno strutturati sul territorio, se ne registrarono altri di [[Gli attentati individualistici nella storia dell'anarchismo|stampo prettamente individualistico]], atti a minare il potere istituzionale e/o a diffondere i principi dell'[[anarchia]]. Tra il [[1892]] e il [[1894]], sempre in terra francese, si ebbe una serie di innumerevoli attentati [[anarco-individualismo|individualistici]] ([[Ravachol]], [[Auguste  Vaillant]], [[Émile Henry]], [[Sante Caserio]] ecc.), che parevano caratterizzarsi come un'istintiva reazione al fallimento dell'[[anarchismo]] organizzato <ref>La natura di questi attentati fu notevolmente differente: per esempio [[Ravachol]] si mosse in un ambito specificamente [[illegalismo|illegalista]], invece [[Sante Caserio]] colpì a morte il presidente Carnot, visto come simbolo del dominio e del potere repressivo.</ref>. In [[Spagna]] si susseguirono una serie di frenetici avvenimenti: ad Alcoy insorsero gli operai anarchici ([[1873]]), nel [[1878]] [[Juan Oliva Moncusí]] cercò di uccidere il re Alfonso XII, nel [[1892]] i contadini andalusi insorsero violentemente, nel [[1896]] [[Michele Angiolillo]] colpì a morte il primo ministro Canovas. In [[Italia]] la "[[propaganda col fatto]]" fu attuata da diversi anarchici: [[Pietro Acciarito]], [[Giovanni Passannante]], [[Luigi Luccheni]] e [[Gaetano Bresci]], solo per citarne alcuni.
Accanto a questi tentativi insurrezionali, preparati e messi in atto da gruppi più o meno strutturati sul territorio, se ne registrarono altri di [[Gli attentati individualistici nella storia dell'anarchismo|stampo prettamente individualistico]], atti a minare il potere istituzionale e/o a diffondere i principi dell'[[anarchia]]. Tra il [[1892]] e il [[1894]], sempre in terra francese, si ebbe una serie di innumerevoli attentati [[anarco-individualismo|individualistici]] ([[Ravachol]], [[Auguste  Vaillant]], [[Émile Henry]], [[Sante Caserio]] ecc.), che parevano caratterizzarsi come un'istintiva reazione al fallimento dell'[[anarchismo]] organizzato <ref>La natura di questi attentati fu notevolmente differente: per esempio [[Ravachol]] si mosse in un ambito specificamente [[illegalismo|illegalista]], invece [[Sante Caserio]] colpì a morte il presidente Carnot, visto come simbolo del dominio e del potere repressivo.</ref>. In [[Spagna]] si susseguirono una serie di frenetici avvenimenti: ad Alcoy insorsero gli operai anarchici ([[1873]]), nel [[1878]] [[Juan Oliva Moncusí]] cercò di uccidere il re Alfonso XII, nel [[1892]] i contadini andalusi insorsero violentemente, nel [[1896]] [[Michele Angiolillo]] colpì a morte il primo ministro Canovas. In [[Italia]] la "[[propaganda col fatto]]" fu attuata da diversi anarchici: [[Pietro Acciarito]], [[Giovanni Passannante]], [[Luigi Luccheni]] e [[Gaetano Bresci]], solo per citarne alcuni.


Nel '900 le insurrezioni individualistiche sembrarono lasciar spazio a quelle maggiormente organizzate e "ambiziose": nel [[1911]] [[Ricardo Flores Magón|Ricardo]] e [[Enrique Flores Magon]], oltre ad altri esponenti dell'[[IWW]], tentarono [[insurrezione della Bassa California|un'insurrezione nella Bassa California]]; all'inizio del secondo decennio del XX secolo, gli [[USA]] furono attraversati da una serie di azioni insurrezionalistiche legate ai [[gruppi d'affinità]] facenti capo a [[Luigi Galleani]]; dal [[1917]] truppe legate a [[Nestor Makhno]] insorsero in [[Ucraina libertaria|Ucraina]], realizzando una notevole esperienza libertaria, osteggiata tanto dai bolscevichi quanto dai controrivoluzionari “bianchi”. Qualche anno dopo, contro i bolscevichi, insorgerà la comune di [[Kronstadt]]; dal [[1936]] al [[1939]] gli anarchici spagnoli misero a frutto le brevi rivolte degli anni precedenti, con la realizzazione del più grande esperimento libertario della storia: la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]].
Nel '900 le insurrezioni individualistiche sembrarono lasciar spazio a quelle maggiormente organizzate e "ambiziose": nel [[1911]] [[Ricardo Flores Magón|Ricardo]] e [[Enrique Flores Magón]], oltre ad altri esponenti dell'[[IWW]], tentarono [[insurrezione della Bassa California|un'insurrezione nella Bassa California]]; all'inizio del secondo decennio del XX secolo, gli [[USA]] furono attraversati da una serie di azioni insurrezionalistiche legate ai [[gruppi d'affinità]] facenti capo a [[Luigi Galleani]]; dal [[1917]] truppe legate a [[Nestor Makhno]] insorsero in [[Ucraina libertaria|Ucraina]], realizzando una notevole esperienza libertaria, osteggiata tanto dai bolscevichi quanto dai controrivoluzionari “bianchi”. Qualche anno dopo, contro i bolscevichi, insorgerà la comune di [[Kronstadt]]; dal [[1936]] al [[1939]] gli anarchici spagnoli misero a frutto le brevi rivolte degli anni precedenti, con la realizzazione del più grande esperimento libertario della storia: la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]].


=== Attualità dell'insurrezionalismo ===
=== Attualità dell'insurrezionalismo ===
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Una forte prerogativa rivoluzionaria la si ritrova anche in tutti quegli anarchici che subirono l'influenza del [[Bakunin]] durante il suo soggiorno [[Italia|italiano]] ([[1864]]-[[1867]]). Tra questi si può citare [[Andrea Costa]] (almeno sino a quando non si convertì al socialismo parlamentare), [[Carlo Cafiero]], [[Napoleone Papini]] e soprattutto [[Errico Malatesta]]. Quest'ultimo, che fu contemporaneamente ideologo e uomo d'azione, fu tra coloro che tentarono l'[[insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|insurrezione a Bologna (1874)]] e nel [[Banda del Matese|Matese (1877)]]. Le ragioni dell'azione furono ben spiegati dallo stesso [[Malatesta]]:
Una forte prerogativa rivoluzionaria la si ritrova anche in tutti quegli anarchici che subirono l'influenza del [[Bakunin]] durante il suo soggiorno [[Italia|italiano]] ([[1864]]-[[1867]]). Tra questi si può citare [[Andrea Costa]] (almeno sino a quando non si convertì al socialismo parlamentare), [[Carlo Cafiero]], [[Napoleone Papini]] e soprattutto [[Errico Malatesta]]. Quest'ultimo, che fu contemporaneamente ideologo e uomo d'azione, fu tra coloro che tentarono l'[[insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|insurrezione a Bologna (1874)]] e nel [[Banda del Matese|Matese (1877)]]. Le ragioni dell'azione furono ben spiegati dallo stesso [[Malatesta]]:


:«[...] noi vogliamo una rivoluzione profonda, che trasformi tutte le condizioni della vita, che metta tutto il popolo, cioè tutti gl'individui che formano il popolo, in grado di concorrere direttamente alla costituzione delle nuove forme di convivenza sociale, e perciò dall'insurrezione'' ''noi non ci aspettiamo, non possiamo aspettarci, l'attuazione immediata e generale delle nostre idee, ma solo la creazione di circostanze più favorevoli alla nostra propaganda ed alla nostra azione, il principio insomma della nostra Rivoluzione. E questo noi potremo conseguire, poiché, quando il'' ''governo attuale sarà abbattuto da una insurrezione [...] noi non prometteremo al popolo di fare il suo bene, ma lo spingeremo a farselo da se stesso, a prendere possesso della ricchezza, a esercitare di fatto la libertà conquistata [...]» [[Image:Schirru.jpg|thumb|left|[[Michele Schirru]]]]([[Malatesta]], - [https://www.liberliber.it/mediateca/libri/m/malatesta/rivoluzione_e_lotta_quotidiana/pdf/malatesta_rivoluzione_e_lotta.pdf ''Rivoluzione e lotta quotidiana'']).
:«[...] noi vogliamo una rivoluzione profonda, che trasformi tutte le condizioni della vita, che metta tutto il popolo, cioè tutti gl'individui che formano il popolo, in grado di concorrere direttamente alla costituzione delle nuove forme di convivenza sociale, e perciò dall'insurrezione'' ''noi non ci aspettiamo, non possiamo aspettarci, l'attuazione immediata e generale delle nostre idee, ma solo la creazione di circostanze più favorevoli alla nostra propaganda ed alla nostra azione, il principio insomma della nostra Rivoluzione. E questo noi potremo conseguire, poiché, quando il'' ''governo attuale sarà abbattuto da una insurrezione [...] noi non prometteremo al popolo di fare il suo bene, ma lo spingeremo a farselo da stesso, a prendere possesso della ricchezza, a esercitare di fatto la libertà conquistata [...]» [[Image:Schirru.jpg|thumb|left|[[Michele Schirru]]]]([[Malatesta]], - [https://www.liberliber.it/mediateca/libri/m/malatesta/rivoluzione_e_lotta_quotidiana/pdf/malatesta_rivoluzione_e_lotta.pdf ''Rivoluzione e lotta quotidiana'']).


=== Insurrezioni individuali ===
=== Insurrezioni individuali ===
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=== Insurrezione informale ===
=== Insurrezione informale ===
Più recentemente, hanno trovato nuova linfa con [[Alfredo Maria Bonanno]] le teorie sull'insurrezionalismo informale, fondato sulla ricerca di una conciliazione tra organizzatori e antiorganizzatori, proponendo come soluzione i «[[gruppi d'affinità]]», che sono un'aggregazione temporanea di singole individualità riunitesi per portare avanti un progetto avente obiettivi variegati e tendenzialmente limitati nel tempo.
Più recentemente, hanno trovato nuova linfa con [[Alfredo Maria Bonanno]] le teorie sull'insurrezionalismo informale, fondato sulla ricerca di una conciliazione tra [[Correnti_anarchiche#Organizzatori_e_antiorganizzatori|organizzatori e antiorganizzatori]], proponendo come soluzione i «[[gruppi d'affinità]]», che sono un'aggregazione temporanea di singole individualità riunitesi per portare avanti un progetto avente obiettivi variegati e tendenzialmente limitati nel tempo.


:«[...] Siamo rivoluzionari. Il mio scopo non è trovare lavoro alla gente, non me ne importa nulla. Io voglio lottare con chi cerca un lavoro perché lo voglio spingere a capire che è possibile, con certi mezzi, obbligare lo [[Stato]] a fare un passo indietro e continuare nell'attacco fino alla distruzione totale dello [[Stato]] [...] La nostra lotta armata si basa sui principi della semplicità, dell'[[azione diretta]], della riproducibilità, della polverizzazione, della generalizzazione dell'attacco [...] In quanto [[anarchici]], siamo per il massimo coinvolgimento possibile della gente nel processo di liberazione, che deve per forza essere fatto [[violento]]» ([[Alfredo Maria Bonanno]]).
:«[...] Siamo rivoluzionari. Il mio scopo non è trovare lavoro alla gente, non me ne importa nulla. Io voglio lottare con chi cerca un lavoro perché lo voglio spingere a capire che è possibile, con certi mezzi, obbligare lo [[Stato]] a fare un passo indietro e continuare nell'attacco fino alla distruzione totale dello [[Stato]] [...] La nostra lotta armata si basa sui principi della semplicità, dell'[[azione diretta]], della riproducibilità, della polverizzazione, della generalizzazione dell'attacco [...] In quanto [[anarchici]], siamo per il massimo coinvolgimento possibile della gente nel processo di liberazione, che deve per forza essere fatto [[violento]]» ([[Alfredo Maria Bonanno]]).
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