Anarchismo in Israele e Palestina: differenze tra le versioni

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Le prime idee anarchiche giunsero in [[Palestina]] insieme agli immigrati ebrei provenienti dall'Est Europa ([[Russia]], [[Lituania]], [[Ucraina]] e [[Polonia]]). Molti di questi erano intrisi delle idee libertarie di [[Kropotkin|Petr Kropotkin]] e [[Lev Tolstoj]], che di fatto influenzarono concretamente diversi ambiti della nuova società  che si stava andando a costruire.   
Le prime idee anarchiche giunsero in [[Palestina]] insieme agli immigrati ebrei provenienti dall'Est Europa ([[Russia]], [[Lituania]], [[Ucraina]] e [[Polonia]]). Molti di questi erano intrisi delle idee libertarie di [[Kropotkin|Petr Kropotkin]] e [[Lev Tolstoj]], che di fatto influenzarono concretamente diversi ambiti della nuova società  che si stava andando a costruire.   


Molti immigrati appartenevano al cosiddetto "[[sionismo di sinistra]]", che allora era una corrente del [[sionismo]] quasi maggioritaria e di cui facevano parte personalità  come [[Yitzhak Tabenkin]], [[Berl Katznelson]] e [[Mark Yarblum]]. Alcuni sionisti di sinistra, molti dei quali erano prossimi cultura ''[[yddish]]'' degli [[Ashkenazi]], non rivendicavano la nascita di uno stato d'[[Israele]] ma erano interessati a promuovere rapporti conviviali e solidaristici con i palestinesi. <ref>[[Noam Chomsky]], Pantheon Books,[http://www.chomsky.info/books/reader01.htm Intervista]</ref><ref>[http://www.chomsky.info/interviews/19970609.htm Noam Chomsky sul sionismo di sinistra]</ref>Per esempio, il promotore del movimento di autodifesa ebreo, [[Joseph Trumpeldor]], che in seguito sarebbe diventato un eroe della destra israeliana, era allora abbastanza prossimo alle posizioni [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacaliste]] e in alcuni interviste si dichiarò [[anarco-comunista]]. Lo stesso filosofo austriaco antiautoritario ebreo [[Martin Buber]], che si stabilì a Gerusalemme nel [[1938]], si considerava culturalmente un sionista, ma respingeva l'idea [[nazionalista]], auspicando invece la pacifica convivenza tra ebrei ed arabi presenti in [[Palestina]].
Molti immigrati appartenevano al cosiddetto "[[sionismo di sinistra]]", che allora era una corrente del [[sionismo]] quasi maggioritaria e di cui facevano parte personalità  come [[Yitzhak Tabenkin]], [[Berl Katznelson]] e [[Mark Yarblum]]. Alcuni sionisti di sinistra, molti dei quali erano prossimi cultura ''[[yddish]]'' degli [[Ashkenazi]], non rivendicavano la nascita di uno stato d'[[Israele]] ma erano interessati a promuovere rapporti conviviali e solidaristici con i palestinesi. <ref>[[Noam Chomsky]], Pantheon Books,[http://www.chomsky.info/books/reader01.htm Intervista]</ref> <ref>[http://www.chomsky.info/interviews/19970609.htm Noam Chomsky sul sionismo di sinistra]</ref>Per esempio, il promotore del movimento di autodifesa ebreo, [[Joseph Trumpeldor]], che in seguito sarebbe diventato un eroe della destra israeliana, era allora abbastanza prossimo alle posizioni [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacaliste]] e in alcuni interviste si dichiarò [[anarco-comunista]]. Lo stesso filosofo austriaco antiautoritario ebreo [[Martin Buber]], che si stabilì a Gerusalemme nel [[1938]], si considerava culturalmente un sionista, ma respingeva l'idea [[nazionalista]], auspicando invece la pacifica convivenza tra ebrei ed arabi presenti in [[Palestina]].


In questa fase storica non si può parlare di [[movimento anarchico]] organizzato, ma dell'influenza esercitata dall'idea anarchica sulla nascita e lo sviluppo di movimenti socio-politici come [[Poalei Zion]], [[Tzeirei Zion]], [[Hashomer Hatzair| Hashomer Hatzair (La Giovane Guardia)]], [[HeHalutz]] e [[Gdud HaAvoda]]. Lo stesso movimento associazionista dei [[kibbutz]], basato su regole rigidamente [[eguaglianza|egualitaristiche]] e sulla [[La proprietà |proprietà]] comune (in sostanza è una sorta di comune agricola), era impregnato di una forte carica ideologica [[socialismo libertario|socialista di tendenza libertaria]]. Negli anni '20 e '30 tutti vivevano nel [[kibbutz]]: ad esempio, il conosciuto anarchico [[Aharon Shidlovsky]] è stato uno dei fondatori del [[kibbutz]] [[Kinneret Kvutzat]].
In questa fase storica non si può parlare di [[movimento anarchico]] organizzato, ma dell'influenza esercitata dall'idea anarchica sulla nascita e lo sviluppo di movimenti socio-politici come [[Poalei Zion]], [[Tzeirei Zion]], [[Hashomer Hatzair| Hashomer Hatzair (La Giovane Guardia)]], [[HeHalutz]] e [[Gdud HaAvoda]]. Lo stesso movimento associazionista dei [[kibbutz]], basato su regole rigidamente [[eguaglianza|egualitaristiche]] e sulla [[La proprietà |proprietà]] comune (in sostanza è una sorta di comune agricola), era impregnato di una forte carica ideologica [[socialismo libertario|socialista di tendenza libertaria]]. Negli anni '20 e '30 tutti vivevano nel [[kibbutz]]: ad esempio, il conosciuto anarchico [[Aharon Shidlovsky]] è stato uno dei fondatori del [[kibbutz]] [[Kinneret Kvutzat]].
:«Da quando è stato concepito [...] il kibbutz è sempre stata una libera società  che ogni membro può lasciare – come molti hanno fatto e fanno – se non condivide le sue decisioni. Nella realtà  della vita kibbutziana, è prevalso il principio anarchico della libera volontà  degli individui [...] Naturalmente i kibbutz hanno regole e ci si aspetta che i membri vi si attengano. Non vi è cioè “anarchia” intesa come totale assenza di norme [''recte anomia'' – N.d.T.]. Ma la corretta definizione anarchica dell'anarchia non è quella di una società  senza norme e regole, ma di una società  basata sull'accettazione volontaria delle decisioni e dei regolamenti sociali da parte di ogni individuo. Consenso senza coercizione e sanzioni istituzionalizzate. Ciò è esattamente quanto avviene nella vita del kibbutz.» ([[Giora Manor]], membro del kibbutz Mishmar Ha-Emek e critico teatrale).<ref>[http://www.socialismolibertario.it/boll15.pdf Speciale "Anarchici ed Ebrei"]</ref>
:«Da quando è stato concepito [...] il kibbutz è sempre stata una libera società  che ogni membro può lasciare – come molti hanno fatto e fanno – se non condivide le sue decisioni. Nella realtà  della vita kibbutziana, è prevalso il principio anarchico della libera volontà  degli individui [...] Naturalmente i kibbutz hanno regole e ci si aspetta che i membri vi si attengano. Non vi è cioè “anarchia” intesa come totale assenza di norme [''recte anomia'' – N.d.T.]. Ma la corretta definizione anarchica dell'anarchia non è quella di una società  senza norme e regole, ma di una società  basata sull'accettazione volontaria delle decisioni e dei regolamenti sociali da parte di ogni individuo. Consenso senza coercizione e sanzioni istituzionalizzate. Ciò è esattamente quanto avviene nella vita del kibbutz.» ([[Giora Manor]], membro del kibbutz Mishmar Ha-Emek e critico teatrale). <ref>[http://www.socialismolibertario.it/boll15.pdf Speciale "Anarchici ed Ebrei"]</ref>


Gran parte di questi anarchici erano [[ateismo|agnostici]] o addirittura anti-religiosi, alcuni di loro si dichiararono credenti e cercarono di combinare le idee antiautoritarie con le tendenze religiose come la [[Kabbalah]] o il [[Chassidismo]]. Il rabbino [[Yehuda Ashlag]], giunto in [[Palestina]] nel [[1921]], fu tra i più importanti esponenti di questa tendenza.<ref>[http://www.kabbalah.info/eng/content/view/full/3811 Building the Future Society], di Baal HaSulam.</ref>
Gran parte di questi anarchici erano [[ateismo|agnostici]] o addirittura anti-religiosi, alcuni di loro si dichiararono credenti e cercarono di combinare le idee antiautoritarie con le tendenze religiose come la [[Kabbalah]] o il [[Chassidismo]]. Il rabbino [[Yehuda Ashlag]], giunto in [[Palestina]] nel [[1921]], fu tra i più importanti esponenti di questa tendenza. <ref>[http://www.kabbalah.info/eng/content/view/full/3811 Building the Future Society], di Baal HaSulam.</ref>


La presenza di anarchici in Palestina durante questa fase è esemplificata dalla massiccia partecipazione di molti di loro alla [[rivoluzione spagnola]] del [[1936]]; combatterono e lottarono contro [[Franco]] e il [[fascismo]] militando nelle fila della [[CNT-FAI]].
La presenza di anarchici in Palestina durante questa fase è esemplificata dalla massiccia partecipazione di molti di loro alla [[rivoluzione spagnola]] del [[1936]]; combatterono e lottarono contro [[Franco]] e il [[fascismo]] militando nelle fila della [[CNT-FAI]].
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Secondo [[Beesan Ramadan]], «essere anarchico non significa innalzare la bandiera rosso-nera nè fare il "blocco nero".». L'anarchico palestinese non intende «imitare la modalità  d'azione anarchica di alcun gruppo occidentale... qui non funzionerebbe perché necessitiamo di coscienza popolare piena». La scarsa conoscenza dell'[[anarchismo]] tra i palestinesi non significa, secondo Ramadan, che gli anarchici sono pochi, ma che essi agiscono individualmente in diversi contesti e senza una necessaria coordinazione
Secondo [[Beesan Ramadan]], «essere anarchico non significa innalzare la bandiera rosso-nera nè fare il "blocco nero".». L'anarchico palestinese non intende «imitare la modalità  d'azione anarchica di alcun gruppo occidentale... qui non funzionerebbe perché necessitiamo di coscienza popolare piena». La scarsa conoscenza dell'[[anarchismo]] tra i palestinesi non significa, secondo Ramadan, che gli anarchici sono pochi, ma che essi agiscono individualmente in diversi contesti e senza una necessaria coordinazione
.<ref>[http://www.anarkismo.net/article/26106 Repensar el anarquismo en un país colonizado]</ref>
. <ref>[http://www.anarkismo.net/article/26106 Repensar el anarquismo en un país colonizado]</ref>


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