Anarchismo e Friedrich Nietzsche: differenze tra le versioni

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Per altro c'è da dire che il pensiero del filosofo tedesco è stato anche oggetto di pesantissime critiche da altri ambiti dell'[[anarchismo]], specialmente quelli legati alle [[anarco-comunismo|correnti socialiste]], quantunque non siamo mancati sindacalisti e comunisti-anarchici che ricevettero ispirazione dalle idee nicciane (vedi [[Gustav Landauer]], [[Rudolf Rocker]]). L'italiano [[Camillo Berneri]] nel suo scritto ''Nietzsche e l'anarchismo'' fu particolarmente critico rispetto al filosofo tedesco, scrivendo che «la concezione etica e sociale del Nietzsche è antisocialista. E ancor più è in antitesi con l'anarchismo.»<ref>[http://www.socialismolibertario.it/Nietzsche%20e%20l%92anarchismo.htm Nietzsche e l'anarchismo]</ref>. Sempre in chiave critica nicciana nel sito della [[Federazione dei Comunisti Anarchici]] si può leggere:
Per altro c'è da dire che il pensiero del filosofo tedesco è stato anche oggetto di pesantissime critiche da altri ambiti dell'[[anarchismo]], specialmente quelli legati alle [[anarco-comunismo|correnti socialiste]], quantunque non siamo mancati sindacalisti e comunisti-anarchici che ricevettero ispirazione dalle idee nicciane (vedi [[Gustav Landauer]], [[Rudolf Rocker]]). L'italiano [[Camillo Berneri]] nel suo scritto ''Nietzsche e l'anarchismo'' fu particolarmente critico rispetto al filosofo tedesco, scrivendo che «la concezione etica e sociale del Nietzsche è antisocialista. E ancor più è in antitesi con l'anarchismo.»<ref>[http://www.socialismolibertario.it/Nietzsche%20e%20l%92anarchismo.htm Nietzsche e l'anarchismo]</ref>. Sempre in chiave critica nicciana nel sito della [[Federazione dei Comunisti Anarchici]] si può leggere:
:«L'idea di fondo, che poi fece strada filosoficamente nel pensiero di Friedrich Nietzsche e divenne la bandiera degli individualisti anarchici, era che la misura della libertà  era quella dell'indipendenza dell'individuo, nel totale disprezzo della banale considerazione che l'uomo è un animale sociale e che tutte le sue conquiste storiche (quelle stesse che hanno permesso lo sviluppo del pensiero astratto e quindi anche le fantasie di Stirner) sono state ottenute solo grazie alla sua vita associata, hanno le loro basi solo sul lavoro collettivo di tutti gli uomini, sono frutto di miliardi e miliardi di anonimi apporti alla costruzione del benessere e dell'evoluzione della specie ... gli individualisti hanno cominciato a staccarsi da ogni raggruppamento sociale, a disprezzare le masse, a loro avviso asservite pecorilmente al potere, e hanno finito così per scambiare l'anarchismo come la lotta contro l'autorità  e lo Stato e non come la lotta per la conquista di una società  egualitaria ...[sconfinando] con la lotta di tutti contro tutti, già  teorizzata dal capostipite del liberalismo sociale Thomas Hobbes, e tanto cara al capitalismo aggressivo del momento storico che stiamo vivendo. »<ref>[http://www.fdca.it/organizzazione/teoria/qdc/5-0.htm Perché comunisti anarchici. Cosa ci distingue dagli anarchici]</ref>
:«L'idea di fondo, che poi fece strada filosoficamente nel pensiero di Friedrich Nietzsche e divenne la bandiera degli individualisti anarchici, era che la misura della libertà  era quella dell'indipendenza dell'individuo, nel totale disprezzo della banale considerazione che l'uomo è un animale sociale e che tutte le sue conquiste storiche (quelle stesse che hanno permesso lo sviluppo del pensiero astratto e quindi anche le fantasie di Stirner) sono state ottenute solo grazie alla sua vita associata, hanno le loro basi solo sul lavoro collettivo di tutti gli uomini, sono frutto di miliardi e miliardi di anonimi apporti alla costruzione del benessere e dell'evoluzione della specie... gli individualisti hanno cominciato a staccarsi da ogni raggruppamento sociale, a disprezzare le masse, a loro avviso asservite pecorilmente al potere, e hanno finito così per scambiare l'anarchismo come la lotta contro l'autorità  e lo Stato e non come la lotta per la conquista di una società  egualitaria ...[sconfinando] con la lotta di tutti contro tutti, già  teorizzata dal capostipite del liberalismo sociale Thomas Hobbes, e tanto cara al capitalismo aggressivo del momento storico che stiamo vivendo. »<ref>[http://www.fdca.it/organizzazione/teoria/qdc/5-0.htm Perché comunisti anarchici. Cosa ci distingue dagli anarchici]</ref>


== Max Stirner e Nietzsche ==
== Max Stirner e Nietzsche ==
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I due filosofi qui in esame sono stati oggetto di discussioni su apparenti similitudini dei loro scritti, tant'è che alcuni suggerirono una possibile influenza di [[Stirner]] su Nietzsche. in particolare, le eventuali relazioni tra Stirner e Nietzsche sono state menzionate da Friedrich Albert Lange nel suo ''History of Materialism'' (1866) e da Eduard von Hartmann in ''Philosophy of the Unconscious'' (1869), tutti lavori che sicuramente Nietzsche conosceva. Sin dal [[1891]] (quando Nietzsche era ancora in vita) lo stesso von Hartmann si spinse fino a suggerire che egli aveva addirittura plagiato Stirner. Al volgere del secolo,  almeno in [[Germania]], la convinzione che Nietzsche fosse stato influenzato da Stirner era così diffusa che era diventato una sorta di luogo comune.  
I due filosofi qui in esame sono stati oggetto di discussioni su apparenti similitudini dei loro scritti, tant'è che alcuni suggerirono una possibile influenza di [[Stirner]] su Nietzsche. in particolare, le eventuali relazioni tra Stirner e Nietzsche sono state menzionate da Friedrich Albert Lange nel suo ''History of Materialism'' (1866) e da Eduard von Hartmann in ''Philosophy of the Unconscious'' (1869), tutti lavori che sicuramente Nietzsche conosceva. Sin dal [[1891]] (quando Nietzsche era ancora in vita) lo stesso von Hartmann si spinse fino a suggerire che egli aveva addirittura plagiato Stirner. Al volgere del secolo,  almeno in [[Germania]], la convinzione che Nietzsche fosse stato influenzato da Stirner era così diffusa che era diventato una sorta di luogo comune.  


Intorno alla metà  del XX secolo cominciò a svilupparsi una corrente di pensiero che invece negava in qualsiasi modo l'influenza esercitata da ''L'Unico'' su [[Nietzsche]] o comunque fece in modo di far calare il silenzio sugli eventuali rapporti tra i due. Per questo il filosofo libertario [[Bernd A. Laska]], autore del sito multilingue  "[http://www.lsr-projekt.de/ LSR Projekt]", nel suo saggio ''[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-32331730.html La crisi iniziale di Nietzsche]'' ha riportato alla luce «i rapporti di influenza teorica delle concezioni di Stirner nei confronti di Nietzsche», il quale «conobbe ''L'unico'' ... e ne fu profondamente influenzato tanto da trasfondere tematiche tipicamente stirneriane nelle sue opere» <ref>Introduzione al saggio ''La crisi iniziale di Nietzsche di [[Utente:Ario Libert]]</ref>.
Intorno alla metà  del XX secolo cominciò a svilupparsi una corrente di pensiero che invece negava in qualsiasi modo l'influenza esercitata da ''L'Unico'' su [[Nietzsche]] o comunque fece in modo di far calare il silenzio sugli eventuali rapporti tra i due. Per questo il filosofo libertario [[Bernd A. Laska]], autore del sito multilingue  "[http://www.lsr-projekt.de/ LSR Projekt]", nel suo saggio ''[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-32331730.html La crisi iniziale di Nietzsche]'' ha riportato alla luce «i rapporti di influenza teorica delle concezioni di Stirner nei confronti di Nietzsche», il quale «conobbe ''L'unico''... e ne fu profondamente influenzato tanto da trasfondere tematiche tipicamente stirneriane nelle sue opere» <ref>Introduzione al saggio ''La crisi iniziale di Nietzsche di [[Utente:Ario Libert]]</ref>.


==Influenze sull'anarco-individualismo ==
==Influenze sull'anarco-individualismo ==
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: «Le prime traduzioni degli scritti di Nietzsche negli Stati Uniti, molto probabilmente apparvero in Liberty, giornale anarchico curato da Benjamin Tucker...Tucker aveva scelto la strategia di sfruttare i suoi scritti, ma lo ha fatto con attenzione: "Nietzsche dice cose splendide ma non è anarchico. È quindi questione per gli anarchici di sfruttarlo intellettualmente ed utilizzarlo con profitto, ma non come un profeta."»
: «Le prime traduzioni degli scritti di Nietzsche negli Stati Uniti, molto probabilmente apparvero in Liberty, giornale anarchico curato da Benjamin Tucker...Tucker aveva scelto la strategia di sfruttare i suoi scritti, ma lo ha fatto con attenzione: "Nietzsche dice cose splendide ma non è anarchico. È quindi questione per gli anarchici di sfruttarlo intellettualmente ed utilizzarlo con profitto, ma non come un profeta."»


In riferimento al Sud America lo storico anarchico argentino Angel Cappelletti ha riferito che in nella regione centro-americana vi erano «tra i lavoratori che venivano dall'Europa, nei 2 primi decenni del secolo, alcuni individualisti stirneriani influenzati dalla filosofia di Nietzsche che vedevano il sindacalismo come un potenziale nemico dell'ideologia anarchica. Hanno stabilito ... gruppi di affinità , che nel 1912 erano, secondo Max Nettlau, una ventina. Nel [[1911]] apparve, a Colón, il periodico ''El Unico'', che si definiva una ''Publicación individualista''» <ref>Angel Cappelletti, [http://es.scribd.com/doc/106695383/El-anarquismo-en-America-Latina El anarquismo en america latina], pag. 108-109 (sezione 9. Panama y America Central) </ref>
In riferimento al Sud America lo storico anarchico argentino Angel Cappelletti ha riferito che in nella regione centro-americana vi erano «tra i lavoratori che venivano dall'Europa, nei 2 primi decenni del secolo, alcuni individualisti stirneriani influenzati dalla filosofia di Nietzsche che vedevano il sindacalismo come un potenziale nemico dell'ideologia anarchica. Hanno stabilito... gruppi di affinità , che nel 1912 erano, secondo Max Nettlau, una ventina. Nel [[1911]] apparve, a Colón, il periodico ''El Unico'', che si definiva una ''Publicación individualista''» <ref>Angel Cappelletti, [http://es.scribd.com/doc/106695383/El-anarquismo-en-America-Latina El anarquismo en america latina], pag. 108-109 (sezione 9. Panama y America Central) </ref>


Il colombiano '''Vicente Rojas Lizcano''', celebre scrittore e attivista [[anarco-individualista]], nel [[1904]] iniziò ad utilizzare lo pseudonimo di [[Biofilo Panclasta]] (''Biofilo'' in spagnolo significa «amante della vita», mentre ''Panclasta'' sta per «nemico di tutti»). Egli, durante il suo peregrinare per il mondo (aveva visitato più di cinquanta paesi), aveva propagandato l'[[anarchismo]] di influenza [[Nietzsche|nicciana]] e [[Stirner|stirneriana]] anche attraverso opere come ''Siete años enterrado vivo en una de las mazmorras de Gomezuela: horripilante relato de un resucitado'' (1932) e ''Mis prisiones, mis destierros y mi vida'' (1929), che raccontano le sue innumerevoli avventure di vita e di attivista dell'[[anarco-individualista|anarco-individualismo]].
Il colombiano '''Vicente Rojas Lizcano''', celebre scrittore e attivista [[anarco-individualista]], nel [[1904]] iniziò ad utilizzare lo pseudonimo di [[Biofilo Panclasta]] (''Biofilo'' in spagnolo significa «amante della vita», mentre ''Panclasta'' sta per «nemico di tutti»). Egli, durante il suo peregrinare per il mondo (aveva visitato più di cinquanta paesi), aveva propagandato l'[[anarchismo]] di influenza [[Nietzsche|nicciana]] e [[Stirner|stirneriana]] anche attraverso opere come ''Siete años enterrado vivo en una de las mazmorras de Gomezuela: horripilante relato de un resucitado'' (1932) e ''Mis prisiones, mis destierros y mi vida'' (1929), che raccontano le sue innumerevoli avventure di vita e di attivista dell'[[anarco-individualista|anarco-individualismo]].
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Un'altra considerazione simile di [[Nietzsche]] rispetto alla critica femminista si può ritrovare in ''Vittime della morale'', in cui scrive
Un'altra considerazione simile di [[Nietzsche]] rispetto alla critica femminista si può ritrovare in ''Vittime della morale'', in cui scrive
che «la morale non ha paura di quella che va al di là  del bene e del male. E anche se la moralità  può continuare a divorare le sue vittime, è del tutto impotente di fronte allo spirito moderno, che risplende in tutta la sua gloria sulla fronte dell'uomo e della donna, liberi e senza paura».<ref>Vedere ''[http://www.positiveatheism.org/hist/goldmanmor.htm Victims of Morality]'' di Emma Goldman</ref> Più avanti, sempre in un'interpretazione [[femminista]] di Nietzsche, scrive:  
che «la morale non ha paura di quella che va al di là  del bene e del male. E anche se la moralità  può continuare a divorare le sue vittime, è del tutto impotente di fronte allo spirito moderno, che risplende in tutta la sua gloria sulla fronte dell'uomo e della donna, liberi e senza paura».<ref>Vedere ''[http://www.positiveatheism.org/hist/goldmanmor.htm Victims of Morality]'' di Emma Goldman</ref> Più avanti, sempre in un'interpretazione [[femminista]] di Nietzsche, scrive:  
: «Una citzione memorabile di Nietzsche è: "''Quando vai dalla tua donna, porta con te la frusta''", considerata molto brutale, ma Nietzsche esprime con ciò l'atteggiamento della donna verso i suoi stessi dèi ... la religione, in particolare la religione cristiana, ha condannato la donna ad una vita da inferiore, una schiava. Il cristianesimo ha ostacolato la sua natura e incatenato la sua anima, ed è la donna la più devota a questa religione. Infatti, Nietzsche disse che la religione avrebbe cessato da tempo di essere un fattore nella vita delle persone, se non fosse stato per il sostegno che riceve dalle donne. I più ardenti lavoratori dei chierici, i missionari più instancabili di tutto il mondo sono donne, sempre sacrificate sull'altare degli dei che hanno incatenato il loro spirito e ridotto in schiavitù il loro corpo.» <ref>Vedere il Capitolo 9: ''[http://theanarchistlibrary.org/library/emma-goldman-anarchism-and-other-essays Women Suffrage ne Anarchism and Other Essays]'' di Emma Goldman</ref>
: «Una citzione memorabile di Nietzsche è: "''Quando vai dalla tua donna, porta con te la frusta''", considerata molto brutale, ma Nietzsche esprime con ciò l'atteggiamento della donna verso i suoi stessi dèi... la religione, in particolare la religione cristiana, ha condannato la donna ad una vita da inferiore, una schiava. Il cristianesimo ha ostacolato la sua natura e incatenato la sua anima, ed è la donna la più devota a questa religione. Infatti, Nietzsche disse che la religione avrebbe cessato da tempo di essere un fattore nella vita delle persone, se non fosse stato per il sostegno che riceve dalle donne. I più ardenti lavoratori dei chierici, i missionari più instancabili di tutto il mondo sono donne, sempre sacrificate sull'altare degli dei che hanno incatenato il loro spirito e ridotto in schiavitù il loro corpo.» <ref>Vedere il Capitolo 9: ''[http://theanarchistlibrary.org/library/emma-goldman-anarchism-and-other-essays Women Suffrage ne Anarchism and Other Essays]'' di Emma Goldman</ref>


Anche nel controverso saggio ''Minoranze Vs maggioranze'' emergono chiari temi nicciani:  
Anche nel controverso saggio ''Minoranze Vs maggioranze'' emergono chiari temi nicciani:  
: «Se dovessi sintetizzare una tendenza dei nostri tempi, direi semplicemente: quantità . La moltitudine, lo spirito di massa, domina ovunque, distruggendo la qualità  ... Oggi, come allora, l'opinione pubblica è il tiranno onnipresente. Oggi, come allora, la maggioranza rappresenta una massa di vigliacchi, disposti ad accettare ciò che incarna lo specchio della sua povertà  mentale e spirituale. Che la massa sanguini ad ogni suo passo, che la si deruba e la si sfrutta, lo so tanto io quanto quelli che mendicano i voti. Ma io insisto che non è quel gruppo di parassiti, ma la massa ad essere colpevole di questo terribile stato di cose. Esso pende dalle labbra dei suoi padroni ed ama la sua frusta ed è il primo a gridare: crocifiggere! quando una voce si alza in segno di protesta contro la sacra autorità , il capitalismo o altra istituzione ugualmente caduca. Non esisterebbe più alcuna autorità  e proprietà  privata se la massa non fosse disposta a convertirsi in soldati, in poliziotti, carcerieri e carnefici.» <ref>[http://www.marxists.org/espanol/goldman/1910/007.htm Minoranza vs maggioranza]</ref>
: «Se dovessi sintetizzare una tendenza dei nostri tempi, direi semplicemente: quantità . La moltitudine, lo spirito di massa, domina ovunque, distruggendo la qualità ... Oggi, come allora, l'opinione pubblica è il tiranno onnipresente. Oggi, come allora, la maggioranza rappresenta una massa di vigliacchi, disposti ad accettare ciò che incarna lo specchio della sua povertà  mentale e spirituale. Che la massa sanguini ad ogni suo passo, che la si deruba e la si sfrutta, lo so tanto io quanto quelli che mendicano i voti. Ma io insisto che non è quel gruppo di parassiti, ma la massa ad essere colpevole di questo terribile stato di cose. Esso pende dalle labbra dei suoi padroni ed ama la sua frusta ed è il primo a gridare: crocifiggere! quando una voce si alza in segno di protesta contro la sacra autorità , il capitalismo o altra istituzione ugualmente caduca. Non esisterebbe più alcuna autorità  e proprietà  privata se la massa non fosse disposta a convertirsi in soldati, in poliziotti, carcerieri e carnefici.» <ref>[http://www.marxists.org/espanol/goldman/1910/007.htm Minoranza vs maggioranza]</ref>


Oltre alla Goldman, la stessa influenza nicciana la subì anche la spagnola [[Federica Montseny]], figlia degli anarchici catalani [[Joan Montseny]] (detto [[Federico Urales]]) e [[Teresa Mañé]], entrambi fondatori della «[[Revista Blanca]]» nel [[1898]]. «Nietzsche e Stirner - oltre al drammaturgo Ibsen e al geografo anarchico [[Élisée Reclus]] - furono, secondo Richard Kern  (in ''Red Years / Black Years: A Political History of Spanish Anarchism, 1911–1937''), i suoi autori preferiti. Kern riporta che la Montseny sostenne che l«'emancipazione delle donne porterebbe ad una realizzazione più veloce della rivoluzione sociale» e che «la rivoluzione contro il sessismo tendenzialmente verrà  da intellettuali e militanti». Secondo questo concetto nietzschiano del femminismo di Federica Monstseny, le donne potrebbero realizzare attraverso l'[[arte]] e la [[letteratura]] la necessità  di rivedere il proprio ruolo.»<ref name="anarchonietzche">[http://radicalarchives.org/2010/05/18/nietzsche-and-the-anarchists/ Spencer Sunshine, "Nietzsche and the Anarchists"] (vedi la [http://ienaridensnexus.blogspot.it/2012/10/gli-anarchici-e-nietzsche-di-spencer.html traduzione])</ref>
Oltre alla Goldman, la stessa influenza nicciana la subì anche la spagnola [[Federica Montseny]], figlia degli anarchici catalani [[Joan Montseny]] (detto [[Federico Urales]]) e [[Teresa Mañé]], entrambi fondatori della «[[Revista Blanca]]» nel [[1898]]. «Nietzsche e Stirner - oltre al drammaturgo Ibsen e al geografo anarchico [[Élisée Reclus]] - furono, secondo Richard Kern  (in ''Red Years / Black Years: A Political History of Spanish Anarchism, 1911–1937''), i suoi autori preferiti. Kern riporta che la Montseny sostenne che l«'emancipazione delle donne porterebbe ad una realizzazione più veloce della rivoluzione sociale» e che «la rivoluzione contro il sessismo tendenzialmente verrà  da intellettuali e militanti». Secondo questo concetto nietzschiano del femminismo di Federica Monstseny, le donne potrebbero realizzare attraverso l'[[arte]] e la [[letteratura]] la necessità  di rivedere il proprio ruolo.»<ref name="anarchonietzche">[http://radicalarchives.org/2010/05/18/nietzsche-and-the-anarchists/ Spencer Sunshine, "Nietzsche and the Anarchists"] (vedi la [http://ienaridensnexus.blogspot.it/2012/10/gli-anarchici-e-nietzsche-di-spencer.html traduzione])</ref>
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Una critica nicciana alle politiche dell'identità  sono state fornite anche dall'[[anarco-insurrezionalismo|anarco-insurrezionalista]] [[Wolfi Landstreicher|Feral Faun]]:  
Una critica nicciana alle politiche dell'identità  sono state fornite anche dall'[[anarco-insurrezionalismo|anarco-insurrezionalista]] [[Wolfi Landstreicher|Feral Faun]]:  
: «''L'ideologia della vittimizzazione'' afferma che esiste una "versione femminista dell'ideologia della vittimizzazione - un'ideologia che promuove la mediocrità , la debolezza individuale (e la conseguente dipendenza in gruppi di appoggio ideologicamente fondati nell'appoggio delle autorità )...[ma alla fine] ... come tutte le ideologie, le correnti dell'ideologia della vittimizzazione sono formate da una falsa coscienza. Accettare il ruolo sociale di vittima - in qualunque delle sue forme - significa scegliere di non creare da sé la propria vita o di esplorare un vero rapporto con le strutture sociali. Tutti i movimenti di liberazione parziale — femminismo, liberazione omosessuale, liberazione razziale, movimento operaio e così via — definiscono gli individui nei termini dei loro rispettivi ruoli sociali. A causa di ciò questi movimenti non solo non comprendono un rovesciamento di prospettiva che rompa i ruoli sociali e permetta agli individui di creare una prassi costruita sulle proprie passioni e desideri; essi in realtà  agiscono contro un simile rovesciamento di prospettiva. La “liberazione” offerta da questi movimenti non è la libertà  degli individui di creare le vite che desiderano in una atmosfera di libera convivialità , ma è piuttosto “liberazione” da un ruolo sociale a cui gli individui rimangono soggetti».<ref>Vedere [http://feartosleep.espivblogs.net/2012/07/12/enites-the-ideology-of-victimization-feral-faun/ The Ideology of Victimization] di Feral Faun</ref>
: «''L'ideologia della vittimizzazione'' afferma che esiste una "versione femminista dell'ideologia della vittimizzazione - un'ideologia che promuove la mediocrità , la debolezza individuale (e la conseguente dipendenza in gruppi di appoggio ideologicamente fondati nell'appoggio delle autorità )...[ma alla fine]... come tutte le ideologie, le correnti dell'ideologia della vittimizzazione sono formate da una falsa coscienza. Accettare il ruolo sociale di vittima - in qualunque delle sue forme - significa scegliere di non creare da sé la propria vita o di esplorare un vero rapporto con le strutture sociali. Tutti i movimenti di liberazione parziale — femminismo, liberazione omosessuale, liberazione razziale, movimento operaio e così via — definiscono gli individui nei termini dei loro rispettivi ruoli sociali. A causa di ciò questi movimenti non solo non comprendono un rovesciamento di prospettiva che rompa i ruoli sociali e permetta agli individui di creare una prassi costruita sulle proprie passioni e desideri; essi in realtà  agiscono contro un simile rovesciamento di prospettiva. La “liberazione” offerta da questi movimenti non è la libertà  degli individui di creare le vite che desiderano in una atmosfera di libera convivialità , ma è piuttosto “liberazione” da un ruolo sociale a cui gli individui rimangono soggetti».<ref>Vedere [http://feartosleep.espivblogs.net/2012/07/12/enites-the-ideology-of-victimization-feral-faun/ The Ideology of Victimization] di Feral Faun</ref>


=== Post-anarchismo ===
=== Post-anarchismo ===
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Il [[post-anarchismo]] è un ibrido dell'[[anarchismo]] e della [[filosofia]] [[post-strutturalismo|post-strutturalista]], un concetto profondamente influenzato dalle idee di [[Nietzsche]] che si è esplicato nelle figure dei suoi principali esponenti: [[Michel Foucault]], [[Gilles Deleuze]] e [[Jacques Derrida]]. Sulle diverse tendenze del [[post-anarchismo]] il britannico [[Saul Newman]] ha pubblicato un articolo intitolato ''L'anarchismo e la politica del risentimento'' <ref name="newman">[http://www.anarchaos.org/2008/08/lanarchismo-e-la-politica-del-risentimento-di-saul-newman/ L'anarchismo e la politica del risentimento]</ref> nel quale fa notare che Nietzsche «vede l'anarchismo come avvelenato alla radice dal pestifero seme del “risentimento” – la disprezzabile politica del debole e del disprezzabile, la morale dello schiavo» <ref name="newman"/> e così, nel suo saggio, [[Saul Newman]] scrive che sarebbe necessario «prendere in conto seriamente le sue posizioni contro l'anarchismo». Così propone la conversione dell'«anarchismo ...in una nuova filosofia 'eroica', la quale non è maggiormente reattiva, ma piuttosto crea valori» <ref name="newman"/>, proponendo una nozione di comunità  fatta «di potere attivo - una comunità  di maestri invece di una di schiavi. Questa sarebbe una comunità  che cerca di superare se stessa - continuamente trasformandosi e compiacendosi nella conoscenza del potere di poterlo fare» <ref name="newman"/>.  
Il [[post-anarchismo]] è un ibrido dell'[[anarchismo]] e della [[filosofia]] [[post-strutturalismo|post-strutturalista]], un concetto profondamente influenzato dalle idee di [[Nietzsche]] che si è esplicato nelle figure dei suoi principali esponenti: [[Michel Foucault]], [[Gilles Deleuze]] e [[Jacques Derrida]]. Sulle diverse tendenze del [[post-anarchismo]] il britannico [[Saul Newman]] ha pubblicato un articolo intitolato ''L'anarchismo e la politica del risentimento'' <ref name="newman">[http://www.anarchaos.org/2008/08/lanarchismo-e-la-politica-del-risentimento-di-saul-newman/ L'anarchismo e la politica del risentimento]</ref> nel quale fa notare che Nietzsche «vede l'anarchismo come avvelenato alla radice dal pestifero seme del “risentimento” – la disprezzabile politica del debole e del disprezzabile, la morale dello schiavo» <ref name="newman"/> e così, nel suo saggio, [[Saul Newman]] scrive che sarebbe necessario «prendere in conto seriamente le sue posizioni contro l'anarchismo». Così propone la conversione dell'«anarchismo ...in una nuova filosofia 'eroica', la quale non è maggiormente reattiva, ma piuttosto crea valori» <ref name="newman"/>, proponendo una nozione di comunità  fatta «di potere attivo - una comunità  di maestri invece di una di schiavi. Questa sarebbe una comunità  che cerca di superare se stessa - continuamente trasformandosi e compiacendosi nella conoscenza del potere di poterlo fare» <ref name="newman"/>.  


Dall'altro lato, [[Lewis Call]] ha proposto un anarchismo post-moderno attraverso lo scritto '' Per un'anarchia del dovenire: Nietzsche''<ref>[[Todd May]]. ''Postmodern Anarchism''. Lexington: Lexington Books. 2002.</ref> nel quale argomenta che «nonostante l'ostilità  di Nietzsche per l'anarchismo, i suoi scritti contengono tutti gli elementi di una politica anarchica ottocentesca ... Nietzsche scatena un altro tipo di anarchia, un'anarchia del divenire. Attraverso il suo insegnamento che dobbiamo perseguire un perpetuo progetto di auto-miglioramento e di auto-creazione, in costante perdersi e ritrovarsi nel fiume del divenire, Nietzsche sostiene che la nostra soggettività  è fluida, dispersa, multipla e pluralista, piuttosto che fissa e immobile, singolare e totalitaria. Quest'anarchia doppia, anarchia critica del oggetto e del divenire, costituisce la base di un anarchismo postmoderno».<ref>[[Lewis Call]]. ''Postmodern Anarchism''. Lexington: Lexington Books. 2002. Pg. 33</ref>
Dall'altro lato, [[Lewis Call]] ha proposto un anarchismo post-moderno attraverso lo scritto '' Per un'anarchia del dovenire: Nietzsche''<ref>[[Todd May]]. ''Postmodern Anarchism''. Lexington: Lexington Books. 2002.</ref> nel quale argomenta che «nonostante l'ostilità  di Nietzsche per l'anarchismo, i suoi scritti contengono tutti gli elementi di una politica anarchica ottocentesca... Nietzsche scatena un altro tipo di anarchia, un'anarchia del divenire. Attraverso il suo insegnamento che dobbiamo perseguire un perpetuo progetto di auto-miglioramento e di auto-creazione, in costante perdersi e ritrovarsi nel fiume del divenire, Nietzsche sostiene che la nostra soggettività  è fluida, dispersa, multipla e pluralista, piuttosto che fissa e immobile, singolare e totalitaria. Quest'anarchia doppia, anarchia critica del oggetto e del divenire, costituisce la base di un anarchismo postmoderno».<ref>[[Lewis Call]]. ''Postmodern Anarchism''. Lexington: Lexington Books. 2002. Pg. 33</ref>


Recentemente, il filosofo anarchico ed edonista francese [[Michel Onfray]] ha abbracciato il termine [[post-anarchismo]] per descrivere il suo approccio alla politica e all'[[etica]]. Egli sostiene che le rivolte del [[Maggio 1968|maggio francese del 1968]] furono una «rivolta nicciana, con l'intento di porre fine all'Unica verità , rivelando e mettendo in evidenza le diverse verità , in modo da far scomparire le idee ascetiche cristiane ed aiutare a far nascere nuove possibilità  di esistenza».
Recentemente, il filosofo anarchico ed edonista francese [[Michel Onfray]] ha abbracciato il termine [[post-anarchismo]] per descrivere il suo approccio alla politica e all'[[etica]]. Egli sostiene che le rivolte del [[Maggio 1968|maggio francese del 1968]] furono una «rivolta nicciana, con l'intento di porre fine all'Unica verità , rivelando e mettendo in evidenza le diverse verità , in modo da far scomparire le idee ascetiche cristiane ed aiutare a far nascere nuove possibilità  di esistenza».