Anarchia e diritto (di Pier Francesco Zarcone): differenze tra le versioni

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Tant'è che in quest'ottica [[Noam Chomsky]] ha potuto scrivere che «Gli anarchici, quelli a cui ci riferiamo [Bakunin e Kropotkin] hanno sempre creduto che il controllo della vita produttiva fosse condizione "sine qua non" per una vera e significativa pratica democratica». <ref>. N. CHOMSKY, ''Anarchia e Libertà - Scritti e interviste'', Roma 2003, p. 53.</ref> E controllo dell'economia vuol dire esercizio di autorità e gestione da parte dei lavoratori organizzati.
Tant'è che in quest'ottica [[Noam Chomsky]] ha potuto scrivere che «Gli anarchici, quelli a cui ci riferiamo [Bakunin e Kropotkin] hanno sempre creduto che il controllo della vita produttiva fosse condizione "sine qua non" per una vera e significativa pratica democratica». <ref>. N. CHOMSKY, ''Anarchia e Libertà - Scritti e interviste'', Roma 2003, p. 53.</ref> E controllo dell'economia vuol dire esercizio di autorità e gestione da parte dei lavoratori organizzati.


In termini strutturali l'organizzazione di un aggregato sociale anarchico è stata così sinteticamente rappresentata - ed in modo classico - da Chomsky: «una rete di consigli dei lavoratori e, al livello superiore, la rappresentanza di più fabbriche e di rami dell'industria e del commercio, e così successivamente, fino alle assemblee generali dei consigli dei lavoratori a livello regionale, nazionale e internazionale. Da un altro punto di vista, e su un altro versante, si può immaginare un sistema di governo basato su assemblee locali, a loro volta federate regionalmente, le quali si occupino dei problemi regionali, per esempio quelli concernenti l'occupazione, e quindi l'industria, il commercio, ecc., per passare poi al livello nazionale, alla confederazione delle nazioni, ecc.». <ref>. N. CHOMSKY, ''Anarchia e Libertà - Scritti e interviste'', Roma 2003, p. 60.</ref>
In termini strutturali l'organizzazione di un aggregato sociale anarchico è stata così sinteticamente rappresentata - ed in modo classico - da Chomsky: «una rete di consigli dei lavoratori e, al livello superiore, la rappresentanza di più fabbriche e di rami dell'industria e del commercio, e così successivamente, fino alle assemblee generali dei consigli dei lavoratori a livello regionale, nazionale e internazionale. Da un altro punto di vista, e su un altro versante, si può immaginare un sistema di governo basato su assemblee locali, a loro volta federate regionalmente, le quali si occupino dei problemi regionali, per esempio quelli concernenti l'occupazione, e quindi l'industria, il commercio ecc., per passare poi al livello nazionale, alla confederazione delle nazioni ecc.». <ref>. N. CHOMSKY, ''Anarchia e Libertà - Scritti e interviste'', Roma 2003, p. 60.</ref>


Niente a che vedere, quindi, con un mondo di monadi autonome che mal comunicano fra loro, bensì di molecole che entrano in sistemi vari le une con le altre per le gestione diretta degli interessi comuni e la oro difesa. Una realtà associativa nata da un'autentica rivoluzione sociale si sostanzierà come democrazia diretta radicale e diffusa, organizzata dal basso e dotata di tutti gli strumenti interni per la sua sussistenza.
Niente a che vedere, quindi, con un mondo di monadi autonome che mal comunicano fra loro, bensì di molecole che entrano in sistemi vari le une con le altre per le gestione diretta degli interessi comuni e la oro difesa. Una realtà associativa nata da un'autentica rivoluzione sociale si sostanzierà come democrazia diretta radicale e diffusa, organizzata dal basso e dotata di tutti gli strumenti interni per la sua sussistenza.
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