Anarchia: differenze tra le versioni

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== I momenti basilari dell'azione filosofico-politica anarchica ==
Possiamo definire tre momenti basilari dell'azione filosofico-politica anarchica:
*il '''momento critico della realtà sociale''';
*il '''momento di oggettivazione della critica tramite la prassi rivoluzionaria''';
*il '''momento propositivo, progettuale d'una nuova configurazione sociale'''.
Questi tre passaggi costituiscono il fulcro inseparabile dell'[[anarchismo]]. L'[[anarchismo]] rifiuta ogni machiavellismo politico nella sua azione, infatti, i '''mezzi''' usati per attuare la liberazione dell'uomo debbono essere '''coerenti con il fine''' (vedi [[coerenza mezzi-fini]]). I mezzi vengono di volta in volta derivati dalla oggettività storico-sociale, all'interno della quale l'[[anarchismo]] si trova ad operare concretamente. Essi si adeguano, mutano, possono coesistere all'interno di stesse realtà, sono di fatto immanenti, ma debbono, per conservare la qualifica di mezzi-strumenti di liberazione rifarsi ad una unica entità o nucleo forte non suscettibile di modificazioni storico-sociali.
La '''coesistenza di una pluralità di vie''' (di diverse possibilità) '''tutte tendenti alla liberazione''' (anarchica), tutte gravitanti attorno ad un unico centro, costituisce il freno ad ogni svolta totalitaria della teoria anarchica.
Di fatto, in questo modo, è impossibile stabilire su un piano veritativo l'esistenza di un metodo (anarchico) unitario di interpretazione della realtà dal momento che l'[[anarchismo]] postula
l'esistenza contemporanea di più possibili interpretazioni della realtà.
Si può quindi affermare che il punto centrale dell'[[anarchismo]], al di là di perseguire un generico fine (la '''costruzione della società dei liberi ed uguali'''), sia la sua '''struttura pluralistica'''. Essa diviene non semplicemente affermazione di principio, ma punto fondante la metodologia anarchica, ossia dell'approccio anarchico con la realtà. In questo senso il '''pluralismo''' non è solamente l''''antitesi della coercizione e della centralizzazione''' (quindi fattore meramente sociale), ma '''momento metodologico fondante l'[[anarchismo]]'''. Una interpretazione della realtà rientra nel variegato mondo dell'[[anarchismo]] se, oltre a rispettare le premesse, è di fatto pluralista, ossia non si autoproclama come interpretazione veritativa della realtà ma, al contrario, solamente una delle possibili interpretazioni della stessa.
In tal modo il divenire storico dell'[[anarchismo]] (la sua esistenza) è un fatto empirico, sperimentale, di volta in volta verificabile e ristrutturabile, non un fatto dogmatico. '''L'[[anarchismo]]''', infatti, '''persegue un fine determinato (anche se generalissimo) ma non determina il mezzo per il suo raggiungimento'''. Lo strumento per edificare concretamente la società anarchica è dunque rapportato ad una trasformazione sociale individuata in termini di processi di mutamento e di conseguenza tendente a elaborare una strategia su più fronti.
In questo contesto non esiste un unico mezzo per arrivare al fine, per meglio dire, non è pensabile un'unica linea di tendenza fondante l'intervento dell'[[anarchismo]] nella realtà sociale. L'esistenza dell'[[anarchismo]] assume la configurazione di imperativo ipotetico; mutando determinate condizioni esso può venir modificato senza venir meno alla sua caratteristica anarchica. Infatti, esso non ha valore di per sé, ma soltanto riferito alla realizzazione del fine. La '''metodologia''' è definibile come '''essenza''' dell''''[[anarchismo]]''' ed il suo '''contenuto''' come '''esistenza''' dello stesso.
La suddivisione qui proposta diviene intelligibile tenendo conto della postulazione volontaristica dell'[[anarchismo]]. Esso infatti, in quanto '''corpo dottrinale antidogmatico e pluralista''', non può ammettere una razionalità sinottica ma, al contrario, si fonda su una razionalità limitata. In questo senso l'[[anarchismo]] non ammette una capacità di analisi globale ed onnicomprensiva della realtà sociale e, conseguentemente a ciò, un dato a cui fare riferimento; detto in altri termini, è inconcepibile nella concezione anarchica l'esistenza di una teoria globale della società a cui fare riferimento. Quindi l'[[anarchismo]] nel suo divenire storico si rifà solamente a '''teorizzazioni parziali'''; perciò la teoria anarchica '''non''' può venir definita '''razionalistica''' o '''scientifica''' (come ad esempio il [[marxismo]]) '''ma''' '''volontaristica'''. L'[[anarchismo]] di volta in volta sperimenta fra le varie alternative dettate dalla volontà umana e non attua un dato o stato di natura prestabilito.
L''''[[anarchismo]]''', dunque, nella sua componente contenutistica, non può venire definito come l'attuazione graduale di un ordine prestabilito delle cose, ma piuttosto come '''momento empirico di ricerca e sperimentazione (sociale)'''. Esso non postula un punto statico e presupposto d'arrivo (una [[marxiana]] "risoluzione di ogni antagonismo"), ma si definisce di volta in volta come '''negazione del dominio'''; il tal senso l'[[anarchismo]] è '''costante conflitto e negoziazione fra varie alternative''' (tutte tendenti verso il fine volontaristico dell'essere liberi).
L'[[anarchismo]] non individua un dato (contenutistico) a cui fare riferimento e quindi si caratterizza come '''ricerca''' e '''sperimentazione'''. Ma la ricerca e la sperimentazione dell'[[anarchismo]] (contenutistico) deve sottostare ad un dato (metodologico) non modificabile. È l'adoperare un '''metodo antidogmatico e pluralista''' nel proprio divenire storico, che caratterizza l'essere anarchica di una teoria o l'essere anarchico di un movimento politico. La caratterizzazione metodologica in senso anarchico di una teoria avviene sia rispetto al momento propositivo di critica sociale (aspirazione ad una società di liberi ed eguali) sia rispetto al momento di oggettivizzazione della critica (quindi di strutturazione di un movimento politico tendente al nuovo assetto sociale).
In questo senso possiamo individuare nella metodologia anarchica una duplice valenza; da un lato essa è momento propositivo e discriminante nei confronti dei movimenti tendenti alla liberazione, quindi metodologia "politica"; dall'altro è metodologia "scientifica" rispetto allo studio dei fenomeni sociali ed in particolare del rapporto individuo/[[Stato]].


== L'anarchia non è un'ideologia <ref name="MC">Fonte principale: ''[https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/10936/1/Malatesta_inTigor_13.pdf Errico Malatesta. Note per un diritto anarchico]'', di Marco Cossutta, Collana in/Tigor, Edizioni Università di Trieste, 2015</ref>==
== L'anarchia non è un'ideologia <ref name="MC">Fonte principale: ''[https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/10936/1/Malatesta_inTigor_13.pdf Errico Malatesta. Note per un diritto anarchico]'', di Marco Cossutta, Collana in/Tigor, Edizioni Università di Trieste, 2015</ref>==
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