Alexandre Sapoundjiev: differenze tra le versioni

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Divenuto militante anarchico quando frequentava il liceo di Kustendil nel [[1911]], dal [[1913]] al [[1916]] studia filosofia a Sofia. In seguito è nominato docente in un paese di campagna, ma riesce a mantenere il contatto con i compagni di Kyustendil e Sofia.
Divenuto militante anarchico quando frequentava il liceo di Kustendil nel [[1911]], dal [[1913]] al [[1916]] studia filosofia a Sofia. In seguito è nominato docente in un paese di campagna, ma riesce a mantenere il contatto con i compagni di Kyustendil e Sofia.


Mobilitato nel [[1915]], subito dopo il servizio militare termina gli studi di diritto, tuttavia preferirà non esercitare la professione di avvocato perché la considerava una professione in contrasto con gli ideali anarchici. Nel giugno del [[1919]] partecipa al congresso costitutivo della F.A.C.B. ([[Federazione Anarchica Comunista Bulgara]]). Nel [[1921]], dopo vari arresti, è radiato definitivamente dall'insegnamento. Partecipa al secondo congresso della F.A.C.B tenutosi a Mal-Tépé, nelle montagne di Kazanlik. Si dedica da quel momento alla pubblicazione di giornali clandestini come ''Robotnitcheska Missal''(«Pensiero Operaio»), ''Sociètà Libera'', ecc.
Mobilitato nel [[1915]], subito dopo il servizio militare termina gli studi di diritto, tuttavia preferirà non esercitare la professione di avvocato perché la considerava una professione in contrasto con gli ideali anarchici. Nel giugno del [[1919]] partecipa al congresso costitutivo della F.A.C.B.. ([[Federazione Anarchica Comunista Bulgara]]). Nel [[1921]], dopo vari arresti, è radiato definitivamente dall'insegnamento. Partecipa al secondo congresso della F.A.C.B. tenutosi a Mal-Tépé, nelle montagne di Kazanlik. Si dedica da quel momento alla pubblicazione di giornali clandestini come ''Robotnitcheska Missal''(«Pensiero Operaio»), ''Sociètà Libera''ecc.


Presente al grande incontro a Sofia del [[30 aprile]] [[1922]], è arrestato con altri cinquanta militanti su ordine del governo Stamboliski. La redazione di ''Pensiero Operaio'' è trasferita a Kustendil sotto la direzione di [[Dimitar Panov]]. Delegato al 5 ° Congresso della F.A.C.B., tenutosi a Yambol all'inizio del [[1923]], dove presenta un'importante relazione, continua a svolgere un ruolo molto attivo nel coordinamento di vari movimenti. Sarà poi direttore del mensile teorico ''Free Society'', comparso per la prima volta il [[1° maggio]] [[1923]].  
Presente al grande incontro a Sofia del [[30 aprile]] [[1922]], è arrestato con altri cinquanta militanti su ordine del governo Stamboliski. La redazione di ''Pensiero Operaio'' è trasferita a Kustendil sotto la direzione di [[Dimitar Panov]]. Delegato al 5 ° Congresso della F.A.C.B.., tenutosi a Yambol all'inizio del [[1923]], dove presenta un'importante relazione, continua a svolgere un ruolo molto attivo nel coordinamento di vari movimenti. Sarà poi direttore del mensile teorico ''Free Society'', comparso per la prima volta il [[1° maggio]] [[1923]].  


Dopo il colpo di Stato del [[9 giugno]] [[1923]] è internato a Iskrets. Durante l'insurrezione di settembre, subisce la stessa sorte. Liberato, la tubercolosi lo costringe al ricovero all'ospedale di Sofia diretto dal dottor anarchico [[Paraskev Stoyanov]]. Una volta guarito
Dopo il colpo di Stato del [[9 giugno]] [[1923]] è internato a Iskrets. Durante l'insurrezione di settembre, subisce la stessa sorte. Liberato, la tubercolosi lo costringe al ricovero all'ospedale di Sofia diretto dal dottor anarchico [[Paraskev Stoyanov]]. Una volta guarito
riprende le sue attività di propaganda occupandosi della rivista ''Società Libera''. Dopo l'attentato di Sofia del [[1925]], con cui non aveva nulla a che vedere, e di cui era stato fortemente critico, è tratto in arresto. In seguito si rifugia per un breve periodo in Yugoslavia, dove svolge la professione di operaio a Veliki-Betchkerek.
riprende le sue attività di propaganda occupandosi della rivista ''Società Libera''. Dopo l'attentato di Sofia del [[1925]], con cui non aveva nulla a che vedere, e di cui era stato fortemente critico, è tratto in arresto. In seguito si rifugia per un breve periodo in Yugoslavia, dove svolge la professione di operaio a Veliki-Betchkerek.


Più avanti nel tempo, un gruppo di anarchici bulgari cominica ad emigrare clandestinamente verso la [[Francia]]. Partito per ultimo, Sapoundjiev si esilia a Tolosa nel [[1928]], dove svolge la professione di operaio entrando in contatto con gli anarchici spagnoli e francesi con il nome di ''Nicolas Tanev''.
Più avanti nel tempo, un gruppo di anarchici bulgari cominica ad emigrare clandestinamente verso la [[Francia]]. Partito per ultimo, Sapoundjiev si esilia a Tolosa nel [[1928]], dove svolge la professione di operaio entrando in contatto con gli anarchici spagnoli e francesi con il nome di ''Nicolas Tanev''.
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Nel [[1931]], all'amnistia, torna in [[Bulgaria]] e percorre il paese per ricostruire il [[anarchismo bulgaro|movimento]]. Dopo il colpo di Stato pro-[[fascista]] del [[19 maggio]] [[1934]], si ritira nel villaggio di Biala per dedicarsi alla viticoltura e al movimento cooperativo.
Nel [[1931]], all'amnistia, torna in [[Bulgaria]] e percorre il paese per ricostruire il [[anarchismo bulgaro|movimento]]. Dopo il colpo di Stato pro-[[fascista]] del [[19 maggio]] [[1934]], si ritira nel villaggio di Biala per dedicarsi alla viticoltura e al movimento cooperativo.


Nel [[1942]], viene di nuovo disturbato e imprigionato per sei mesi. Nel dicembre [[1948]] sarà di nuovo vittima della [[repressione|repressione anti-anarchica]], diretta questa volta dai [[comunismo|comunisti]]. Liberato, rimarrà un instancabile militante sino alla sua morte, avvenuta il [[6 luglio]] [[1975]] in un villaggio vicino al Mar Nero.
Nel [[1942]], viene di nuovo disturbato e imprigionato per sei mesi. Nel dicembre [[1948]] sarà di nuovo vittima della [[repressione|repressione anti-anarchica]], diretta questa volta dai [[comunismo|comunisti]]. Liberato, rimarrà un instancabile militante sino alla sua morte, avvenuta il [[6 luglio]] [[1975]] in un villaggio vicino al Mar Nero.


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