Aldo Aguzzi: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==


Sostenitore di [[Malatesta]], inizia a militare nel gruppo anarchico di Voghera. Iscritto all'Istituto tecnico, frequenta la Camera del Lavoro dove esercita una forte influenza, «il più istruito e uno dei più audaci» secondo la [[polizia]]. Il [[13 aprile]] [[1920]], è arrestato dopo aver pronunciato un violento discorso durante una manifestazione di [[solidarietà ]] ad un [[antifascista]].
Sostenitore di [[Malatesta]], inizia a militare nel gruppo anarchico di Voghera. Iscritto all'Istituto tecnico, frequenta la Camera del Lavoro dove esercita una forte influenza, «il più istruito e uno dei più audaci» secondo la [[polizia]]. Il [[13 aprile]] [[1920]], è arrestato dopo aver pronunciato un violento discorso durante una manifestazione di [[solidarietà]] ad un [[antifascista]].
Liberato, invita i militanti da ''[[Il Libertario]]'' a battersi per strappare dalle prigioni i disertori della Prima guerra mondiale. Per sfuggire alle aggressioni fasciste, parte clandestinamente in [[Argentina]] nell'agosto [[1923]] dove verrà  raggiunto dalla sua compagna [[Maria Agnese Caiani]].  
Liberato, invita i militanti da ''[[Il Libertario]]'' a battersi per strappare dalle prigioni i disertori della Prima guerra mondiale. Per sfuggire alle aggressioni fasciste, parte clandestinamente in [[Argentina]] nell'agosto [[1923]] dove verrà raggiunto dalla sua compagna [[Maria Agnese Caiani]].  


A Buenos Aires, si unisce ad altri compagni ([[Camillo Daleffe]], [[Luigi Tibiletti]], [[Carlo Fontana]], [[Pasquale Caporaletti]], [[Giacomo Sabbatini]] e [[Carlo Marchesi]]) per creare il gruppo ''[[L'Avvenire]]'' che stamperà  a partire dal [[1° dicembre]] [[1923]] l'omonimo giornale, nel quale denuncia gli orrori della dittatura firmando diversi articoli con lo pseudonimo di ''Lucio d'Ermes i Agal'', e invita a sostenete i compagni imprigionati sia in [[Italia]] che dalla tirannia sovietica. Rende un omaggio soprattutto al compagno russo [[Aaron Baron]] vittima dei bolscevichi.
A Buenos Aires, si unisce ad altri compagni ([[Camillo Daleffe]], [[Luigi Tibiletti]], [[Carlo Fontana]], [[Pasquale Caporaletti]], [[Giacomo Sabbatini]] e [[Carlo Marchesi]]) per creare il gruppo ''[[L'Avvenire]]'' che stamperà a partire dal [[1° dicembre]] [[1923]] l'omonimo giornale, nel quale denuncia gli orrori della dittatura firmando diversi articoli con lo pseudonimo di ''Lucio d'Ermes i Agal'', e invita a sostenete i compagni imprigionati sia in [[Italia]] che dalla tirannia sovietica. Rende un omaggio soprattutto al compagno russo [[Aaron Baron]] vittima dei bolscevichi.


Militante [[anarco-comunista]], rimane sempre aperto al dialogo con la [[anarco-individualismo|corrente anarchica individualista]] e gli [[illegalismo|illegalisti espropriatori]], e soprattutto con [[Severino Di Giovanni]]. Collaborerà  inoltre con la rivista ''[[Culmine]]'' edita da quest'ultimo, ma rifiuterà  di allearsi con i rappresentanti della [[democrazia]] borghese. Sempre solidale con le vittime della [[repressione]] politica, pubblicherà  nel [[1925]] diversi giornali ''Agire'', ''Libertà '', per prendere le difese di [[Sacco e Vanzetti]], di [[Mario Castagna|Castagna]] e [[Ernesto Bonomini|Bonomini]].
Militante [[anarco-comunista]], rimane sempre aperto al dialogo con la [[anarco-individualismo|corrente anarchica individualista]] e gli [[illegalismo|illegalisti espropriatori]], e soprattutto con [[Severino Di Giovanni]]. Collaborerà inoltre con la rivista ''[[Culmine]]'' edita da quest'ultimo, ma rifiuterà di allearsi con i rappresentanti della [[democrazia]] borghese. Sempre solidale con le vittime della [[repressione]] politica, pubblicherà nel [[1925]] diversi giornali ''Agire'', ''Libertà '', per prendere le difese di [[Sacco e Vanzetti]], di [[Mario Castagna|Castagna]] e [[Ernesto Bonomini|Bonomini]].


Aguzzi è uno degli organizzatori dell'atto del [[il Primo Maggio|Primo Maggio]] [[1925]] al salone «XX Settembre», organizzata dall'[[Alleanza Antifascista Italiana]] (AAI), dove viene permesso di parlare ad antifascisti come [[Luigi Zanetti]], [[Severino di Giovanni]], [[Giuseppe Pellegrini]], [[Romeo Gentile]] e [[Clemente Daglia]]. Il [[13 febbraio]] [[1927]], fa uscire il primo numero di ''Il Pensiero'' nel quale rende omaggio a [[Práxedis G. Guerrero]] e [[Nestor Makhno]] e promette di vendicare [[Sacco e Vanzetti]] (dieci numeri usciranno sino a settembre [[1927]]). Scrive anche sul giornale ''[[L'Adunata dei Refrattari]]'' di New York.  
Aguzzi è uno degli organizzatori dell'atto del [[il Primo Maggio|Primo Maggio]] [[1925]] al salone «XX Settembre», organizzata dall'[[Alleanza Antifascista Italiana]] (AAI), dove viene permesso di parlare ad antifascisti come [[Luigi Zanetti]], [[Severino di Giovanni]], [[Giuseppe Pellegrini]], [[Romeo Gentile]] e [[Clemente Daglia]]. Il [[13 febbraio]] [[1927]], fa uscire il primo numero di ''Il Pensiero'' nel quale rende omaggio a [[Práxedis G. Guerrero]] e [[Nestor Makhno]] e promette di vendicare [[Sacco e Vanzetti]] (dieci numeri usciranno sino a settembre [[1927]]). Scrive anche sul giornale ''[[L'Adunata dei Refrattari]]'' di New York.  


È arrestato il [[24 dicembre]] [[1927]], dopo l'attentato commesso contro la National City Bank. Riconosciuto innocente, è liberato e pubblica sin da gennaio [[1928]] un nuovo giornale ''L'Allarme'' in cui fa campagna per liberare [[Simón Radowitzky]] dal campo di Ushuaia. Il [[23 maggio]] [[1928]], una bomba posta da Di Giovanni esplode al Consolato italiano facendo numerose vittime. Aguzzi è arrestato un'ora dopo l'esplosione, ma non verrà  condannato che a 30 giorni di [[carcere|prigione]] per detenzione illegale di due pistole. Nel marzo del [[1929]], prende la difesa di [[Severino Di Giovanni]] calunniato da [[Diego Abad de Santillán]] sul giornale ''[[La Protesta]]''. Nell'aprile [[1930]], crea il giornale ''Anarchia'', ma dopo il colpo di Stato di Uriburu, si esilia a Montevideo. Sin dal [[1932]], dopo la caduta della dittatura, ritorna a Buenos Aires dove pubblica ancora ''Sorgiamo !''.
È arrestato il [[24 dicembre]] [[1927]], dopo l'attentato commesso contro la National City Bank. Riconosciuto innocente, è liberato e pubblica sin da gennaio [[1928]] un nuovo giornale ''L'Allarme'' in cui fa campagna per liberare [[Simón Radowitzky]] dal campo di Ushuaia. Il [[23 maggio]] [[1928]], una bomba posta da Di Giovanni esplode al Consolato italiano facendo numerose vittime. Aguzzi è arrestato un'ora dopo l'esplosione, ma non verrà condannato che a 30 giorni di [[carcere|prigione]] per detenzione illegale di due pistole. Nel marzo del [[1929]], prende la difesa di [[Severino Di Giovanni]] calunniato da [[Diego Abad de Santillán]] sul giornale ''[[La Protesta]]''. Nell'aprile [[1930]], crea il giornale ''Anarchia'', ma dopo il colpo di Stato di Uriburu, si esilia a Montevideo. Sin dal [[1932]], dopo la caduta della dittatura, ritorna a Buenos Aires dove pubblica ancora ''Sorgiamo!''.


Durante la primavera del [[1937]], giunge a Barcellona, dove dopo l'assassinio di [[Camillo Berneri]] da parte degli stalinisti, farà  parte della redazione di ''Guerra di Classe'', che lascerà  nel novembre [[1937]] per unirsi a ''[[Solidaridad Obrera]]''. Nel maggio del [[1938]], lascia la [[Spagna]], risiede per un certo periodo a Marsiglia dove continua a denunciare le attività  degli stalinisti in [[Spagna]], poi torna a Buenos Aires dove prosegue la sua attività  militante.
Durante la primavera del [[1937]], giunge a Barcellona, dove dopo l'assassinio di [[Camillo Berneri]] da parte degli stalinisti, farà parte della redazione di ''Guerra di Classe'', che lascerà nel novembre [[1937]] per unirsi a ''[[Solidaridad Obrera]]''. Nel maggio del [[1938]], lascia la [[Spagna]], risiede per un certo periodo a Marsiglia dove continua a denunciare le attività degli stalinisti in [[Spagna]], poi torna a Buenos Aires dove prosegue la sua attività militante.


Il [[31 maggio]] [[1939]], porrà  fine ai suoi giorni ingerendo una dose di cianuro. Il suo suicidio fu visto da alcuni come la fine definitiva dell'influenza italiana nell'[[anarchismo argentino]], dal momento che dopo questo fatto sostanzialmente l'[[immigrazione]] italiana fu principalmente di matrice fascista.
Il [[31 maggio]] [[1939]], porrà fine ai suoi giorni ingerendo una dose di cianuro. Il suo suicidio fu visto da alcuni come la fine definitiva dell'influenza italiana nell'[[anarchismo argentino]], dal momento che dopo questo fatto sostanzialmente l'[[immigrazione]] italiana fu principalmente di matrice fascista.


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
*AA.VV, ''La Spagna nel nostro cuore 1936-1939'', AICVAS, Roma, 1996
*AA.VV, ''La Spagna nel nostro cuore 1936-1939'', AICVAS, Roma, 1996
*Andrea Ferrari, Aldo Aguzzi, ''Pages from Italian Anarchist History'', Kate Sharpley Library,
*Andrea Ferrari, Aldo Aguzzi, ''Pages from Italian Anarchist History'', Kate Sharpley Library
 
== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
*[[anarchismo argentino|Anarchismo in Argentina]]
*[[anarchismo argentino|Anarchismo in Argentina]]
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