Centri sociali autogestiti dell'Emilia-Romagna: differenze tra le versioni

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La ricerca spasmodica di una nuova soluzione che garantisca la continuità della nostra incredibile avventura ci porta, in seguito a un accordo con il Comune, a gestire un piccolo spazio in Via Mattei, a patto della transitorietà della permanenza <ref>[http://radio.rcdc.it/archives/nuova-casa-temporanea-per-il-lazzaretto-40354/ Nuova casa temporanea per il Lazzaretto | Città del capo - Radio metropolitana | RCDC.IT<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.  
La ricerca spasmodica di una nuova soluzione che garantisca la continuità della nostra incredibile avventura ci porta, in seguito a un accordo con il Comune, a gestire un piccolo spazio in Via Mattei, a patto della transitorietà della permanenza <ref>[http://radio.rcdc.it/archives/nuova-casa-temporanea-per-il-lazzaretto-40354/ Nuova casa temporanea per il Lazzaretto | Città del capo - Radio metropolitana | RCDC.IT<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.  
Le trattative continuano anche durante le tormentate vicende politiche che portano al commissariamento della città e, nel maggio-giugno 2010, in seguito a una proposta avanzata dal Lazzaretto, si ottiene in concessione la struttura di Via del Battirame.
Le trattative continuano anche durante le tormentate vicende politiche che portano al commissariamento della città e, nel maggio-giugno 2010, in seguito a una proposta avanzata dal Lazzaretto, si ottiene in concessione la struttura di Via del Battirame.
I lavori di recupero del bene comunale in Via del Battirame iniziano il [[26 gennaio]] [[2011]], fino al luglio [[2011]], quando il neo-sindaco Merola, in occasione di un incontro con Cna, rifiuta in maniera repentina e ingiustificata la sede di Via del Battirame al Lazzaretto<ref>[http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2011/14-luglio-2011/merola-il-lazzaretto-non-andra-roveri-1901091090211.shtml Merola: «Il Lazzaretto non andrà alle Roveri» - Corriere di Bologna<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
I lavori di recupero del bene comunale in Via del Battirame iniziano il [[26 gennaio]] [[2011]], fino al luglio [[2011]], quando il neo-sindaco Merola, in occasione di un incontro con Cna, rifiuta in maniera repentina e ingiustificata la sede di Via del Battirame al Lazzaretto <ref>[http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2011/14-luglio-2011/merola-il-lazzaretto-non-andra-roveri-1901091090211.shtml Merola: «Il Lazzaretto non andrà alle Roveri» - Corriere di Bologna<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Ripartono le trattative, che portano il Lazzaretto a ottenere l'attuale sede di Via Pietro Fiorini 12/14, in concessione da ottobre 2011 per la durata di quattro anni rinnovabili.
Ripartono le trattative, che portano il Lazzaretto a ottenere l'attuale sede di Via Pietro Fiorini 12/14, in concessione da ottobre 2011 per la durata di quattro anni rinnovabili.
Il Lazzaretto ha finalmente una nuova sede, in Via Pietro Fiorini 12/14.
Il Lazzaretto ha finalmente una nuova sede, in Via Pietro Fiorini 12/14.
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Dal [[1997]] il Livello organizza la più grande manifestazione musicale di strada: la "''Street rave parade antiproibizionista''". Il festival musicale negli anni è giunta a raccogliere oltre 100.000 persone<ref>[http://www.sentireascoltare.com/CriticaMusicale/Recensioni/2005/livello%203/Album/StreetRave.htm Street Rave Parade Antiproibizionista, Bologna (25 – 26 giugno 2005)] recensione per SentireAscoltare di Daniele Follero</ref> che sfilano per le strade del centro di Bologna, con decine di carri di musica elettronica ed uso massiccio di sostanze stupefacenti.  
Dal [[1997]] il Livello organizza la più grande manifestazione musicale di strada: la "''Street rave parade antiproibizionista''". Il festival musicale negli anni è giunta a raccogliere oltre 100.000 persone<ref>[http://www.sentireascoltare.com/CriticaMusicale/Recensioni/2005/livello%203/Album/StreetRave.htm Street Rave Parade Antiproibizionista, Bologna (25 – 26 giugno 2005)] recensione per SentireAscoltare di Daniele Follero</ref> che sfilano per le strade del centro di Bologna, con decine di carri di musica elettronica ed uso massiccio di sostanze stupefacenti.  
Tra la fine del [[1998]] e l'ottobre del [[1999]] il centro sociale chiude per problemi e spaccature interne, aggravate dai persistenti problemi con spacciatori e microcriminalità. Con l'arrivo della giunta guidata da Giorgio Guazzaloca iniziano dal [[2000]] delle trattative che portano alla firma di una convenzione con il comune, con la quale vengono date in affitto la sede di via Muggia, da utilizzare per iniziative con un basso impatto sonoro e di affollamento, ed una sede in via del Battirame per i grossi eventi.  
Tra la fine del [[1998]] e l'ottobre del [[1999]] il centro sociale chiude per problemi e spaccature interne, aggravate dai persistenti problemi con spacciatori e microcriminalità. Con l'arrivo della giunta guidata da Giorgio Guazzaloca iniziano dal [[2000]] delle trattative che portano alla firma di una convenzione con il comune, con la quale vengono date in affitto la sede di via Muggia, da utilizzare per iniziative con un basso impatto sonoro e di affollamento, ed una sede in via del Battirame per i grossi eventi.  
Con l'elezione a sindaco di Bologna di [[Sergio Cofferati]] nel [[2004]] iniziano nuovi problemi per il Livello. La nuova amministrazione non vuole concedere i permessi per il transito della Street Rave Parade per le strade del centro. Nelle edizioni del [[2006]] e soprattutto nel [[2007]] il corteo è stato limitato a strade periferiche ed alla location finale, con conseguente calo nelle partecipazioni. A partire dal [[2006]] Cofferati mette in discussione la convenzione stipulata per il mancato rispetto di alcuni accordi. Il [[26 maggio]] [[2006]] la sede di via Muggia venne perquisita dai carabinieri, che arrestarono due occupanti per possesso di sostanze stupefacenti, di cui uno immediatamente prosciolto per la modica quantità e la seconda, l'avvocato del Livello ''Maria Pia Scarciglia'' accusata del possesso di oltre 500 g di [[hashish]], prosciolta in appello<ref>[http://www.confinizero.it/?q=node/606 Sito consultato il 24-2-2008]</ref>. A seguito della perquisizione entrambe le sedi del centro sociale vennero messe sotto sequestro il [[25 luglio]], ed i portavoce del Livello accusarono Cofferati di aver messo in piedi un "disegno persecutorio" per chiudere il Livello<ref>[http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15188 Livello57 accusa Cofferati per il sequestro], 26-07-2006</ref>. Una nuova occupazione nell'ottobre del [[2007]] in via Stalingrado viene sgomberata dopo pochi giorni<ref>[http://gazzettadimodena.repubblica.it/notizie-dal-web/dettaglio/Livello-57:-altro-sgombero-a-Bologna/4163997 Livello 57: altro sgombero a Bologna], Gazzetta di Modena, 29-10-2007</ref>.
Con l'elezione a sindaco di Bologna di [[Sergio Cofferati]] nel [[2004]] iniziano nuovi problemi per il Livello. La nuova amministrazione non vuole concedere i permessi per il transito della Street Rave Parade per le strade del centro. Nelle edizioni del [[2006]] e soprattutto nel [[2007]] il corteo è stato limitato a strade periferiche ed alla location finale, con conseguente calo nelle partecipazioni. A partire dal [[2006]] Cofferati mette in discussione la convenzione stipulata per il mancato rispetto di alcuni accordi. Il [[26 maggio]] [[2006]] la sede di via Muggia venne perquisita dai carabinieri, che arrestarono due occupanti per possesso di sostanze stupefacenti, di cui uno immediatamente prosciolto per la modica quantità e la seconda, l'avvocato del Livello ''Maria Pia Scarciglia'' accusata del possesso di oltre 500 g di [[hashish]], prosciolta in appello <ref>[http://www.confinizero.it/?q=node/606 Sito consultato il 24-2-2008]</ref>. A seguito della perquisizione entrambe le sedi del centro sociale vennero messe sotto sequestro il [[25 luglio]], ed i portavoce del Livello accusarono Cofferati di aver messo in piedi un "disegno persecutorio" per chiudere il Livello <ref>[http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15188 Livello57 accusa Cofferati per il sequestro], 26-07-2006</ref>. Una nuova occupazione nell'ottobre del [[2007]] in via Stalingrado viene sgomberata dopo pochi giorni<ref>[http://gazzettadimodena.repubblica.it/notizie-dal-web/dettaglio/Livello-57:-altro-sgombero-a-Bologna/4163997 Livello 57: altro sgombero a Bologna], Gazzetta di Modena, 29-10-2007</ref>.
L'esperienza del Livello57 di Bologna continua con l'inaugurazione di un nuovo spazio a Bologna, in via 25 settembre, col nome di H.U.B.,in via Serra 2h. "L'associazione Livello57 si propone la realizzazione di esperienze di cooperazione sociale in grado di intervenire sui bisogni dei giovani, delle componenti meno abbienti, meno garantite e più disagiate, l'organizzazione di attività rivolte al benessere psicofisico, in particolare da realizzare nel contesto del quartiere Bolognina.
L'esperienza del Livello57 di Bologna continua con l'inaugurazione di un nuovo spazio a Bologna, in via 25 settembre, col nome di H.U.B.,in via Serra 2h. "L'associazione Livello57 si propone la realizzazione di esperienze di cooperazione sociale in grado di intervenire sui bisogni dei giovani, delle componenti meno abbienti, meno garantite e più disagiate, l'organizzazione di attività rivolte al benessere psicofisico, in particolare da realizzare nel contesto del quartiere Bolognina.
L'attività riguarderà innanzitutto costruire comunicazione che abbia come obbiettivo la promozione di percorsi equi e solidali, d'integrazione e l'implemento delle pari opportunità, che aiutino il cittadino bolognese e aspirante tale (straniero o studente fuori sede) alla convivenza e alla mescolanza di culture e abitudini.
L'attività riguarderà innanzitutto costruire comunicazione che abbia come obbiettivo la promozione di percorsi equi e solidali, d'integrazione e l'implemento delle pari opportunità, che aiutino il cittadino bolognese e aspirante tale (straniero o studente fuori sede) alla convivenza e alla mescolanza di culture e abitudini.
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===Teatro Polivalente Occupato (TPO)===
===Teatro Polivalente Occupato (TPO)===
Il [[6 novembre]] [[1995]] alcuni gruppi artistici, in particolare teatranti, occuparono un teatro parte del complesso dell'Accademia di Belle Arti di Bologna in via Irnerio, dando vita al Teatro Polivalente occupato. L'edificio, di proprietà del [[Ministero delle Finanze]] in corso di trasferimento all'Accademia delle Belle Arti<ref>Secondo Marco Morri, esponente del Tpo, l'Accademia delle Belle Arti avrebbe voluto trasformare la struttura in aule, progetto contro il quale nel 1967 si era espresso il Genio Civile per problemi tecnici della struttura cfr. [http://www.stradanove.net/news/testi/novita/ngri1603980.html Intervista a Marco Morri del Teatro Polivalente Occupato], Stradanove, Andrea Grilli, 16 marzo 1998</ref>, era stato progettato e costruito nei primi anni 1960 per divenire un teatro, ma non era mai stato completato ed utilizzato<ref>[http://www.stradanove.net/news/testi/novita/ngri1603981.html Teatro Polivalente Occupato, Una breve storia], di Andrea Grilli, 16 marzo 1998, Stradanove</ref>.  
Il [[6 novembre]] [[1995]] alcuni gruppi artistici, in particolare teatranti, occuparono un teatro parte del complesso dell'Accademia di Belle Arti di Bologna in via Irnerio, dando vita al Teatro Polivalente occupato. L'edificio, di proprietà del [[Ministero delle Finanze]] in corso di trasferimento all'Accademia delle Belle Arti<ref>Secondo Marco Morri, esponente del Tpo, l'Accademia delle Belle Arti avrebbe voluto trasformare la struttura in aule, progetto contro il quale nel 1967 si era espresso il Genio Civile per problemi tecnici della struttura cfr. [http://www.stradanove.net/news/testi/novita/ngri1603980.html Intervista a Marco Morri del Teatro Polivalente Occupato], Stradanove, Andrea Grilli, 16 marzo 1998</ref>, era stato progettato e costruito nei primi anni 1960 per divenire un teatro, ma non era mai stato completato ed utilizzato <ref>[http://www.stradanove.net/news/testi/novita/ngri1603981.html Teatro Polivalente Occupato, Una breve storia], di Andrea Grilli, 16 marzo 1998, Stradanove</ref>.  
Gli occupanti eseguirono autonomamente i lavori di adattamento realizzando uno spazio che avrebbe ospitato negli anni seguenti innumerevoli esperienze artistiche (oltre agli spettacoli teatrali da segnalare importanti rassegne di musica [[jazz]]), laboratori di produzione artigianale e realtà politiche. Tra i gruppi più significativi che si stabilirono al Tpo vi furono la sezione locale della rete zapatista ¡Ya basta! ed il nodo principale di [[Indymedia]] Italia <ref>[http://www.socialpress.it/article.php3?id_article=29 Culture underground e movimenti di opposizione sociale in Italia], conferenza di Antonio Caronia, Milano, ottobre 2003</ref>.
Gli occupanti eseguirono autonomamente i lavori di adattamento realizzando uno spazio che avrebbe ospitato negli anni seguenti innumerevoli esperienze artistiche (oltre agli spettacoli teatrali da segnalare importanti rassegne di musica [[jazz]]), laboratori di produzione artigianale e realtà politiche. Tra i gruppi più significativi che si stabilirono al Tpo vi furono la sezione locale della rete zapatista ¡Ya basta! ed il nodo principale di [[Indymedia]] Italia <ref>[http://www.socialpress.it/article.php3?id_article=29 Culture underground e movimenti di opposizione sociale in Italia], conferenza di Antonio Caronia, Milano, ottobre 2003</ref>.
Negli anni seguenti iniziarono le trattative con l'amministrazione comunale per il trasferimento del Tpo ad altra sede. Nel [[2000]] si trovò un accordo per l'assegnazione temporanea dell'ex Euraquarium di via Lenin, struttura di ben 6500 m² ma posta in un quartiere periferico<ref>''Un acquario per il Tpo'', Repubblica Bologna 5-9-2000, di Andrea Chiarini</ref>. Il [[21 agosto]] [[2000]] venne sgomberato lo spazio in via Irnerio, ufficialmente per motivi di agibilità della struttura, e poco dopo con un grande corteo i collettivi presero possesso della nuova struttura.  
Negli anni seguenti iniziarono le trattative con l'amministrazione comunale per il trasferimento del Tpo ad altra sede. Nel [[2000]] si trovò un accordo per l'assegnazione temporanea dell'ex Euraquarium di via Lenin, struttura di ben 6500 m² ma posta in un quartiere periferico <ref>''Un acquario per il Tpo'', Repubblica Bologna 5-9-2000, di Andrea Chiarini</ref>. Il [[21 agosto]] [[2000]] venne sgomberato lo spazio in via Irnerio, ufficialmente per motivi di agibilità della struttura, e poco dopo con un grande corteo i collettivi presero possesso della nuova struttura.  
Il nuovo Tpo si avvicinò progressivamente negli anni successivi al movimento definito delle [[Tute bianche]] e poi dei [[Disobbedienti]], divenendone uno dei centri più rilevanti. Il [[25 gennaio]] [[2001]] i militanti del centro sociale diedero vita ad una manifestazione contro il [[Centro di permanenza temporanea]] in via di apertura in via Mattei. Si tenne un grosso presidio con la partecipazione di militanti di tutti i movimenti radicali bolognesi che si concluse con lo "smontaggio" dello stesso<ref>[http://www.bologna.social-forum.org/bsf/cs/cpt_via_mattei_smontato.htm#Anchor-Comunicato-3800 Smontato il CPT di Via Mattei], comunicati dei movimenti dal sito del Bologna Social Forum. Sito consultato il 10-5-2008</ref>. In seguito all'invasione della struttura ed agli scontri seguiti da diverse cariche della polizia furono rinviate a giudizio 47 persone, tra cui: alcuni esponenti dell'area dei Disobbedienti come [[Luca Casarini]], Carlo Bottos, Domenico Mucignat e Gianmarco De Pieri; il segretario bolognese di [[Rifondazione Comunista]] Tiziano Loreti ed altri esponenti del suo partito, l'assessore Antonio Amorosi ed alcuni esponenti dei Verdi con accuse di diverso grado, da "manifestazione non autorizzate ad invasione di edificio" a "danneggiamento". <ref>Adnkronos, 18 gennaio 2007</ref>. Il processo è attualmente ancora nella fase di apertura del dibattimento (marzo 2008).  
Il nuovo Tpo si avvicinò progressivamente negli anni successivi al movimento definito delle [[Tute bianche]] e poi dei [[Disobbedienti]], divenendone uno dei centri più rilevanti. Il [[25 gennaio]] [[2001]] i militanti del centro sociale diedero vita ad una manifestazione contro il [[Centro di permanenza temporanea]] in via di apertura in via Mattei. Si tenne un grosso presidio con la partecipazione di militanti di tutti i movimenti radicali bolognesi che si concluse con lo "smontaggio" dello stesso <ref>[http://www.bologna.social-forum.org/bsf/cs/cpt_via_mattei_smontato.htm#Anchor-Comunicato-3800 Smontato il CPT di Via Mattei], comunicati dei movimenti dal sito del Bologna Social Forum. Sito consultato il 10-5-2008</ref>. In seguito all'invasione della struttura ed agli scontri seguiti da diverse cariche della polizia furono rinviate a giudizio 47 persone, tra cui: alcuni esponenti dell'area dei Disobbedienti come [[Luca Casarini]], Carlo Bottos, Domenico Mucignat e Gianmarco De Pieri; il segretario bolognese di [[Rifondazione Comunista]] Tiziano Loreti ed altri esponenti del suo partito, l'assessore Antonio Amorosi ed alcuni esponenti dei Verdi con accuse di diverso grado, da "manifestazione non autorizzate ad invasione di edificio" a "danneggiamento". <ref>Adnkronos, 18 gennaio 2007</ref>. Il processo è attualmente ancora nella fase di apertura del dibattimento (marzo 2008).  
Il [[20 febbraio]] [[2002]] anche il Tpo fu coinvolto nelle maxi-perquisizioni e sequestri di materiali informatici operati dalla polizia presso le "sedi" di Indymedia e nel giugno dello stesso anno ospitò l'edizione del [[2002]] dell'[[Hackmeeting]].
Il [[20 febbraio]] [[2002]] anche il Tpo fu coinvolto nelle maxi-perquisizioni e sequestri di materiali informatici operati dalla polizia presso le "sedi" di Indymedia e nel giugno dello stesso anno ospitò l'edizione del [[2002]] dell'[[Hackmeeting]].
In seguito a molteplici dissidi che si protraevano da anni alcune delle componenti del centro si sciolsero o abbandonarono la struttura. Tra questi i gruppi ''H20'', ''Sexi shock'', alcuni collettivi teatrali ed altri gruppi politici. Nel frattempo proseguirono le trattative per l'assegnazione comunale di una nuova sede, avviate già a partire dal trasferimento "provvisorio" in via Lenin con la giunta Guazzaloca e poi continuate con quella Cofferati, alla sola area facente riferimento dei Disobbedienti che era rimasta nello spazio. Nell'autunno del [[2007]] si trovò un accordo per la cessione in affitto per otto anni di una struttura appartenuta alle Ferrovie dello Stato in via Casarini, decisamente più piccola dell'ex Euraquarium ma posta in una zona centrale di Bologna, ed in novembre ci fu il trasferimento<ref>[https://www.globalproject.info:51006/print-13961.html Entro in Centro! - il TpO migra] Comunicato del Tpo, Bologna, novembre 2007</ref>.
In seguito a molteplici dissidi che si protraevano da anni alcune delle componenti del centro si sciolsero o abbandonarono la struttura. Tra questi i gruppi ''H20'', ''Sexi shock'', alcuni collettivi teatrali ed altri gruppi politici. Nel frattempo proseguirono le trattative per l'assegnazione comunale di una nuova sede, avviate già a partire dal trasferimento "provvisorio" in via Lenin con la giunta Guazzaloca e poi continuate con quella Cofferati, alla sola area facente riferimento dei Disobbedienti che era rimasta nello spazio. Nell'autunno del [[2007]] si trovò un accordo per la cessione in affitto per otto anni di una struttura appartenuta alle Ferrovie dello Stato in via Casarini, decisamente più piccola dell'ex Euraquarium ma posta in una zona centrale di Bologna, ed in novembre ci fu il trasferimento <ref>[https://www.globalproject.info:51006/print-13961.html Entro in Centro! - il TpO migra] Comunicato del Tpo, Bologna, novembre 2007</ref>.


===Traumfabrik===
===Traumfabrik===
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===Vag61===
===Vag61===
Vag61 nacque con l'occupazione del ex Dopolavoro dei Monopoli di Stato in Via Azzo Gardino 61 il [[6 dicembre]] [[2003]], allo scopo di creare un ''media center''. Dopo le proteste dei proprietari dello stabile, i Monopoli di Stato, e nonostante un appello con migliaia di firmatari per la salvaguardia del Vag, il centro fu sgomberato il [[29 dicembre]] successivo<ref>[http://www.vag61.info/vag61/indices/index_43.html Un Media Center per la città. Un po' di storia...] dal sito del Vag61</ref>. Iniziarono le trattative con l'amministrazione comunale, in particolare tramite ''Valerio Monteventi'', consigliere comunale dal [[1990]] e rieletto nel [[2004]] come indipendente nelle liste di [[Rifondazione Comunista]], attivista del centro, per ottenere una nuova sede. Fu così assegnato al Vag l'edificio in via Paolo Fabbri 110, archivio della Procura della Repubblica del Tribunale in via di smantellamento. Dopo la ristrutturazione dello stabile il [[9 ottobre]] [[2004]] riaprì nella nuova sede, per la quale corrisponde al comune un affitto annuo di 14.000€. <ref>[http://urp.comune.bologna.it/AlboPretorio/Albo.nsf/2e18b8b75084251541256b030063b599/fee6b5d5b39a4a1ac1256eb100254257?OpenDocument Comune di Bologna, Deliberazioni di giunta e consiglio n.231/2004 del 10/06/2004]</ref>.  Nel 2008 i pagamenti vennero sospesi per qualche tempo, in risposta <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2397.html Vag61 di nuovo sotto attacco<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> ad un'ordinanza comunale che autorizza la Polizia Giudiziaria a porre i sigilli allo stabile qualora venissero somministrati cibi o bevande o riprodotta musica senza le dovute autorizzazioni. La convenzione è scaduta nell'agosto 2010 e non è ancora stata rinnovata. A novembre 2010 il centro sociale rese nota l'intenzione del Comune di Bologna, allora amministrato dal Commissario [[Anna Maria Cancellieri]] di trasferire la sede altrove. Ci furono proteste<ref>[http://vag61.noblogs.org/post/2010/11/29/vag61-ancora-sotto-tiro-ma-lanomalia-non-si-arrende/ VAG61 ANCORA SOTTO TIRO, MA L'ANOMALIA NON SI ARRENDE (comunicato) | Vag61 Spazio Libero Autogestito<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e l'amministrazione commissariale tornò sui suoi passi
Vag61 nacque con l'occupazione del ex Dopolavoro dei Monopoli di Stato in Via Azzo Gardino 61 il [[6 dicembre]] [[2003]], allo scopo di creare un ''media center''. Dopo le proteste dei proprietari dello stabile, i Monopoli di Stato, e nonostante un appello con migliaia di firmatari per la salvaguardia del Vag, il centro fu sgomberato il [[29 dicembre]] successivo <ref>[http://www.vag61.info/vag61/indices/index_43.html Un Media Center per la città. Un po' di storia...] dal sito del Vag61</ref>. Iniziarono le trattative con l'amministrazione comunale, in particolare tramite ''Valerio Monteventi'', consigliere comunale dal [[1990]] e rieletto nel [[2004]] come indipendente nelle liste di [[Rifondazione Comunista]], attivista del centro, per ottenere una nuova sede. Fu così assegnato al Vag l'edificio in via Paolo Fabbri 110, archivio della Procura della Repubblica del Tribunale in via di smantellamento. Dopo la ristrutturazione dello stabile il [[9 ottobre]] [[2004]] riaprì nella nuova sede, per la quale corrisponde al comune un affitto annuo di 14.000€. <ref>[http://urp.comune.bologna.it/AlboPretorio/Albo.nsf/2e18b8b75084251541256b030063b599/fee6b5d5b39a4a1ac1256eb100254257?OpenDocument Comune di Bologna, Deliberazioni di giunta e consiglio n.231/2004 del 10/06/2004]</ref>.  Nel 2008 i pagamenti vennero sospesi per qualche tempo, in risposta <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2397.html Vag61 di nuovo sotto attacco<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> ad un'ordinanza comunale che autorizza la Polizia Giudiziaria a porre i sigilli allo stabile qualora venissero somministrati cibi o bevande o riprodotta musica senza le dovute autorizzazioni. La convenzione è scaduta nell'agosto 2010 e non è ancora stata rinnovata. A novembre 2010 il centro sociale rese nota l'intenzione del Comune di Bologna, allora amministrato dal Commissario [[Anna Maria Cancellieri]] di trasferire la sede altrove. Ci furono proteste<ref>[http://vag61.noblogs.org/post/2010/11/29/vag61-ancora-sotto-tiro-ma-lanomalia-non-si-arrende/ VAG61 ANCORA SOTTO TIRO, MA L'ANOMALIA NON SI ARRENDE (comunicato) | Vag61 Spazio Libero Autogestito<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e l'amministrazione commissariale tornò sui suoi passi
Il '' progetto media center'' si propone di fornire libero accesso alla comunicazione indipendente alla cittadinanza, e in particolare ai migranti, studenti, minoranze, associazioni no-profit. Hanno inoltre sede nel centro sociale il ''Centro di documentazione dei Movimenti Francesco Lorusso/Carlo Giuliani'', il ''Collettivo studenti medi Utòpia''<ref>[http://vag61.noblogs.org/utopia/ Utopia | Vag61 Spazio Libero Autogestito<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, il ''Gruppo video Occhiovago'', le autoproduzioni musicali ''Studio61'', la ''Brigata cucinieri della Cirenaica'', un mercato settimanale dei produttori biologici organizzato dall'associazione Campiaperti<ref>[http://www.campiaperti.org/Mercati.htm Campiaperti.org]</ref>, la redazione del giornale cartaceo e online ''Zic.it - Zero in Condotta''<ref>[http://www.zic.it/chi-siamo/ Chi siamo]</ref>, il progetto di produzioni di spettacolo per adolescenti a rischio del quartiere Pilastro ''Katun Party''. Vag61 è stato in passato anche sede della ''Rete Universitaria'', collettivo studentesco attivo dal novembre 2003, fino al suo scioglimento nel febbraio 2007<ref>[http://reteuniversitariabologna.noblogs.org/post/2006/12/22/chisiamo Chi siamo | reteuniversitariabologna<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, dell'emittente ''Radio Città Fujiko'', che trasmetteva dal primo piano dello stabile, e che ha traslocato in una nuova sede nel 2008 a seguito di dissidi sulla trasmissione di spot elettorali di estrema destra <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2511.html Vag61 sugli spot elettorali fascisti su Radiocittà fujiko<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, e di altre realtà come il ''network della comunicazione antagonista Malabocca'' (attivo per circa un anno nel 2007-2008), il ''Bologna Free Software Forum'', il progetto informatico ''Comodino'', l'''UFO - unione fotografi organizzati''.
Il '' progetto media center'' si propone di fornire libero accesso alla comunicazione indipendente alla cittadinanza, e in particolare ai migranti, studenti, minoranze, associazioni no-profit. Hanno inoltre sede nel centro sociale il ''Centro di documentazione dei Movimenti Francesco Lorusso/Carlo Giuliani'', il ''Collettivo studenti medi Utòpia''<ref>[http://vag61.noblogs.org/utopia/ Utopia | Vag61 Spazio Libero Autogestito<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, il ''Gruppo video Occhiovago'', le autoproduzioni musicali ''Studio61'', la ''Brigata cucinieri della Cirenaica'', un mercato settimanale dei produttori biologici organizzato dall'associazione Campiaperti<ref>[http://www.campiaperti.org/Mercati.htm Campiaperti.org]</ref>, la redazione del giornale cartaceo e online ''Zic.it - Zero in Condotta''<ref>[http://www.zic.it/chi-siamo/ Chi siamo]</ref>, il progetto di produzioni di spettacolo per adolescenti a rischio del quartiere Pilastro ''Katun Party''. Vag61 è stato in passato anche sede della ''Rete Universitaria'', collettivo studentesco attivo dal novembre 2003, fino al suo scioglimento nel febbraio 2007<ref>[http://reteuniversitariabologna.noblogs.org/post/2006/12/22/chisiamo Chi siamo | reteuniversitariabologna<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, dell'emittente ''Radio Città Fujiko'', che trasmetteva dal primo piano dello stabile, e che ha traslocato in una nuova sede nel 2008 a seguito di dissidi sulla trasmissione di spot elettorali di estrema destra <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2511.html Vag61 sugli spot elettorali fascisti su Radiocittà fujiko<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, e di altre realtà come il ''network della comunicazione antagonista Malabocca'' (attivo per circa un anno nel 2007-2008), il ''Bologna Free Software Forum'', il progetto informatico ''Comodino'', l'''UFO - unione fotografi organizzati''.
Nel maggio [[2011]], con altri collettivi e centri sociali cittadini, Vag61 costituisce la Rete ''TimeOut''<ref name=autogenerato1 />, che a sua volta si riconosce, a livello nazionale, negli ''Stati generali della precarietà '', di cui a settembre proprio negli spazi di via Paolo Fabbri viene ospitata la quarta assemblea nazionale<ref>[http://www.scioperoprecario.org/2011/09/bologna-25-settembre-costituente-dello-sciopero-precario/ BOLOGNA, 25 SETTEMBRE: COSTITUENTE DELLO SCIOPERO PRECARIO » Sciopero Precario<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Nel maggio [[2011]], con altri collettivi e centri sociali cittadini, Vag61 costituisce la Rete ''TimeOut''<ref name=autogenerato1 />, che a sua volta si riconosce, a livello nazionale, negli ''Stati generali della precarietà '', di cui a settembre proprio negli spazi di via Paolo Fabbri viene ospitata la quarta assemblea nazionale<ref>[http://www.scioperoprecario.org/2011/09/bologna-25-settembre-costituente-dello-sciopero-precario/ BOLOGNA, 25 SETTEMBRE: COSTITUENTE DELLO SCIOPERO PRECARIO » Sciopero Precario<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
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Nel luglio del [[2000]], sull'onda della protesta contro il vertice [[OCSE]], nacque in via Ranzani l'esperienza ''Contropiani'' (e della "Libera università Contropiani"), legata al movimento antiglobalizzazione e che sarà una delle realtà costituenti il ''Bologna Social Forum''. Nel [[2002]] l'amministrazione comunale guidata da Guazzaloca decise di togliere lo spazio a ''Contropiani'' e concesse l'utilizzo dell'ex mercato ortofrutticolo in via Fioravanti, che prese il nome di ''Ex Mercato 24'', comunemente abbreviato ''XM24''<ref>[http://isole.ecn.org/xm24/article/28/xm24 Cos'è l'XM24], dal sito web dell'XM24, consultato il 25-2-2008</ref>.  
Nel luglio del [[2000]], sull'onda della protesta contro il vertice [[OCSE]], nacque in via Ranzani l'esperienza ''Contropiani'' (e della "Libera università Contropiani"), legata al movimento antiglobalizzazione e che sarà una delle realtà costituenti il ''Bologna Social Forum''. Nel [[2002]] l'amministrazione comunale guidata da Guazzaloca decise di togliere lo spazio a ''Contropiani'' e concesse l'utilizzo dell'ex mercato ortofrutticolo in via Fioravanti, che prese il nome di ''Ex Mercato 24'', comunemente abbreviato ''XM24''<ref>[http://isole.ecn.org/xm24/article/28/xm24 Cos'è l'XM24], dal sito web dell'XM24, consultato il 25-2-2008</ref>.  
Numerose le realtà associative e le iniziative che "abitano" gli spazi del XM24 oltre a ''Contropiani'': la "''Ciclofficina Ampioraggio''", l'associazione di giardinaggio critico "''Critical garden - Crepe urbane''", le gallerie artistiche "''Da Marisa gallery''" e "''Wernice''", il collettivo musicale "''Frigotecniche''", il collettivo per il diritto alla case e le occupazioni a scopo abitativo "''Habit_Azione''", il progetto di controinformazione "''Inf0SHoCK''", un mercatino biologico settimanale, la [[banca del tempo]] "''MOMO''", il collettivo queer "''frangettestreme''", il [[sound system]] "''Onde Bastarde''", l'"''Osservatorio America Latina''", una palestra, la [[camera oscura]] pubblica "''Reflecsa''", il collettivo per il recupero alimentare "''RobinFood''", la sala cinematografica "Salavisioni", una scuola di lingue ed una di italiano con migranti, la mediateca "Visual Space", il media-attivismo di "''Teleimmagini''", un internet point e il "''Coordinamento migranti Bologna''".  
Numerose le realtà associative e le iniziative che "abitano" gli spazi del XM24 oltre a ''Contropiani'': la "''Ciclofficina Ampioraggio''", l'associazione di giardinaggio critico "''Critical garden - Crepe urbane''", le gallerie artistiche "''Da Marisa gallery''" e "''Wernice''", il collettivo musicale "''Frigotecniche''", il collettivo per il diritto alla case e le occupazioni a scopo abitativo "''Habit_Azione''", il progetto di controinformazione "''Inf0SHoCK''", un mercatino biologico settimanale, la [[banca del tempo]] "''MOMO''", il collettivo queer "''frangettestreme''", il [[sound system]] "''Onde Bastarde''", l'"''Osservatorio America Latina''", una palestra, la [[camera oscura]] pubblica "''Reflecsa''", il collettivo per il recupero alimentare "''RobinFood''", la sala cinematografica "Salavisioni", una scuola di lingue ed una di italiano con migranti, la mediateca "Visual Space", il media-attivismo di "''Teleimmagini''", un internet point e il "''Coordinamento migranti Bologna''".  
Dal [[2005]] la nuova amministrazione comunale guidata da Cofferati dichiara che la convenzione per l'assegnazione dello spazio all'XM24 è solo un'assegnazione temporanea del 2002 e non un regolare contratto<ref>''Bologna: Cofferati, Nessun Contratto Tra Comune e Centro Sociale Xm24'', AdnKronos, 20-7-2006</ref>, e profila la chiusura del centro sociale per far spazio alla costruzione di nuovi edifici. Nel febbraio 2008 il comune ha dichiarato che i locali in cui si trova Xm24 non saranno demoliti, quindi, probabilmente, il c.s.a. potrà continuare la sua esistenza.
Dal [[2005]] la nuova amministrazione comunale guidata da Cofferati dichiara che la convenzione per l'assegnazione dello spazio all'XM24 è solo un'assegnazione temporanea del 2002 e non un regolare contratto <ref>''Bologna: Cofferati, Nessun Contratto Tra Comune e Centro Sociale Xm24'', AdnKronos, 20-7-2006</ref>, e profila la chiusura del centro sociale per far spazio alla costruzione di nuovi edifici. Nel febbraio 2008 il comune ha dichiarato che i locali in cui si trova Xm24 non saranno demoliti, quindi, probabilmente, il c.s.a. potrà continuare la sua esistenza.


===36 Autogestito===
===36 Autogestito===
Occupato nel [[1991]], era costituito da un locale in via Zamboni 36, nell'edificio della Facoltà di Lettere. Frequentato prevalentemente da studenti, funzionava anche come sala studio aperta 24h su 24 e 365 giorni l'anno. Attivo in battaglie per la "liberazione dei saperi" e contro l'[[eroina]], fu sgomberato il [[21 agosto]] [[1996]] dopo un primo tentativo fallito il [[29 marzo]] dello stesso anno<ref>[http://www.tmcrew.org/news/bol36.htm Comunicato stampa 21/08/96]</ref>. Sette occupanti, tra cui il futuro parlamentare [[Francesco Saverio Caruso]], furono denunciati e processati per essersi opposti alle operazioni di sgombero. Le condanne in primo grado andarono dai 30 giorni ai 10 mesi, le più lievi annullate poi per prescrizione in appello.
Occupato nel [[1991]], era costituito da un locale in via Zamboni 36, nell'edificio della Facoltà di Lettere. Frequentato prevalentemente da studenti, funzionava anche come sala studio aperta 24h su 24 e 365 giorni l'anno. Attivo in battaglie per la "liberazione dei saperi" e contro l'[[eroina]], fu sgomberato il [[21 agosto]] [[1996]] dopo un primo tentativo fallito il [[29 marzo]] dello stesso anno <ref>[http://www.tmcrew.org/news/bol36.htm Comunicato stampa 21/08/96]</ref>. Sette occupanti, tra cui il futuro parlamentare [[Francesco Saverio Caruso]], furono denunciati e processati per essersi opposti alle operazioni di sgombero. Le condanne in primo grado andarono dai 30 giorni ai 10 mesi, le più lievi annullate poi per prescrizione in appello.


==Ferrara==
==Ferrara==
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L'amministrazione comunale e le forze dell'ordine minacciano più volte lo sgombero, e vengono emesse ordinanze per richiedere che la struttura venga abbandonata. Nel [[2008]] riparte una nuova ondata di polemiche, in particolare per gli attacchi dell'opposizione di centrodestra all'amministrazione comunale per la tolleranza verso la situazione di illegalità e per la pressione dell'ente proprietario dello stabile. In seguito ad un nuovo rifiuto da parte degli occupanti di firmare un accordo con l'amministrazione comunale, il [[6 maggio]] del [[2008]] l'ex scuola viene sgomberata dai vigili urbani di Cesena e l'edificio viene destinato alla vendita a privati.
L'amministrazione comunale e le forze dell'ordine minacciano più volte lo sgombero, e vengono emesse ordinanze per richiedere che la struttura venga abbandonata. Nel [[2008]] riparte una nuova ondata di polemiche, in particolare per gli attacchi dell'opposizione di centrodestra all'amministrazione comunale per la tolleranza verso la situazione di illegalità e per la pressione dell'ente proprietario dello stabile. In seguito ad un nuovo rifiuto da parte degli occupanti di firmare un accordo con l'amministrazione comunale, il [[6 maggio]] del [[2008]] l'ex scuola viene sgomberata dai vigili urbani di Cesena e l'edificio viene destinato alla vendita a privati.


Il [[21 giugno]] 2008 il collettivo che fa riferimento al Confino<ref>[http://emiliaromagna.indymedia.org/node/2959 IL CONFINO SQUAT RIOCCUPA!]</ref> ha nuovamente occupato uno stabile nella prima periferia di Cesena, a Case Castagnoli, ribattezzato '''Ex Consorzio'''<ref>[https://web.archive.org/web/20171129192400/http://www.informa-azione.info/cesena_occupato_ex_consorzio_agrario Cesena - Occupato ex-Consorzio Agrario da Informa-Azione]</ref>.
Il [[21 giugno]] 2008 il collettivo che fa riferimento al Confino <ref>[http://emiliaromagna.indymedia.org/node/2959 IL CONFINO SQUAT RIOCCUPA!]</ref> ha nuovamente occupato uno stabile nella prima periferia di Cesena, a Case Castagnoli, ribattezzato '''Ex Consorzio'''<ref>[https://web.archive.org/web/20171129192400/http://www.informa-azione.info/cesena_occupato_ex_consorzio_agrario Cesena - Occupato ex-Consorzio Agrario da Informa-Azione]</ref>.


===Casa Rossa===
===Casa Rossa===
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