Mafia e fascismo: differenze tra le versioni

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Il loro gruppo sarà conosciuto come il "cerchio della mafia". Tra gli americani, in divisa dell'esercito, c'erano Albert Anastasia (ucciso nel dopoguerra in un negozio di barbiere) e don Vito Genovese (il don Vito Corleone del film ''Il padrino''), stretti collaboratori di Charles Poletti. Scrivono Roberto Faenza e Marco Fini in ''Gli americani in Italia'':  
Il loro gruppo sarà conosciuto come il "cerchio della mafia". Tra gli americani, in divisa dell'esercito, c'erano Albert Anastasia (ucciso nel dopoguerra in un negozio di barbiere) e don Vito Genovese (il don Vito Corleone del film ''Il padrino''), stretti collaboratori di Charles Poletti. Scrivono Roberto Faenza e Marco Fini in ''Gli americani in Italia'':  
:«È così che quando nel [[1943]] gli americani sbarcheranno in Sicilia, la prima azione dell'[[OSS]] sarà [...] restituire la libertà ai mafiosi imprigionati dal [[fascismo|regime fascista]]». <ref>Da [http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/poletti.htm ''La corsa infinita''] (sito dei bersaglieri).</ref>
:«È così che quando nel [[1943]] gli americani sbarcheranno in Sicilia, la prima azione dell'[[OSS]] sarà [...] restituire la libertà ai mafiosi imprigionati dal [[fascismo|regime fascista]]». <ref>Da [http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/poletti.htm ''La corsa infinita''].</ref>


Sempre dalla stessa fonte viene precisato che gli scopi delle inchieste [[USA]] sulla criminalità organizzata italiana non erano affatto quelli di cacciare dei criminali:
Come conferma Pasquale Scimeca, regista de ''Gli indesiderabili'', gli scopi delle inchieste [[USA]] sulla criminalità organizzata italiana non erano affatto quelli di cacciare dei criminali:
:«Quando, nel [[1951]], la Commissione americana si occupò degli italiani è evidente che ne approfittò per liberarsi di alcune componenti anarchiche. Perché allora la componente anarchica era molto presente tra gli italiani negli [[Stati Uniti]]: penso a gente come [[Sacco e Vanzetti|Nicola Sacco]], [[Sacco e Vanzetti|Bartolomeo Vanzetti]] e [[Carlo Tresca]]» <ref>Da [http://digilander.libero.it/trombealvento/indicecuriosi/taddei.htm ''Trombealvento'']</ref>'
:«Quando, nel [[1951]], la Commissione americana si occupò degli italiani è evidente che ne approfittò per liberarsi di alcune componenti anarchiche. Perché allora la componente anarchica era molto presente tra gli italiani negli [[Stati Uniti]]: penso a gente come [[Sacco e Vanzetti|Nicola Sacco]], [[Sacco e Vanzetti|Bartolomeo Vanzetti]] e [[Carlo Tresca]]». <ref>Da [http://digilander.libero.it/trombealvento/indicecuriosi/taddei.htm ''Trombealvento''].</ref>
 
:«I mafiosi che erano sfuggiti alla repressione del Prefetto Mori, emigrando in America, avevano fatto fortuna, esercitavano una rispettabile influenza e disponevano di non poche entrature in vari ambienti come quelli militari, dove prestavano il loro ausilio come interpreti o strani accompagnatori. Alcuni di loro furono addirittura arruolati direttamente nei servizi segreti della Marina Americana. Illustrissimi, del calibro di Joe Profacy, Vincent Mangano, Nick Gentile, Vito Genovese e l'immancabile Lucky Luciano, si resero disponibili ad offrire la loro preziosa consulenza sfruttando gli antichi legami mai interrotti con la terra natia. Per portarsi avanti, nel contempo, l'[[OSS]] (Office Strategic Service) mandò Max Corvo e Vincent Scamporino, il capo del settore italiano del secret intelligence, a Favignana, dove erano rinchiusi i mafiosi "perseguitati" dal Prefetto di ferro e li fece liberare» <ref>Da [https://docplayer.it/13342121-Dossier-mafia-servizi-segreti-una-storia-di-stragi-e-misteri-di-giorgio-bongiovanni.html ''Una storia di stragi e misteri''] di Giorgio Bongiovanni.</ref>
In un'intervista al regista Pasquale Scimeca, questi afferma:
: «I mafiosi che erano sfuggiti alla repressione del Prefetto Mori, emigrando in America, avevano fatto fortuna, esercitavano una rispettabile influenza e disponevano di non poche entrature in vari ambienti come quelli militari, dove prestavano il loro ausilio come interpreti, o strani accompagnatori. Alcuni di loro furono addirittura arruolati direttamente nei servizi segreti della Marina Americana. Illustrissimi, del calibro di Joe Profacy, Vincent Mangano, Nick Gentile, Vito Genovese e l'immancabile Lucky Luciano, si resero disponibili ad offrire la loro preziosa consulenza sfruttando gli antichi legami mai interrotti con la terra natia. Per portarsi avanti, nel contempo, L'OSS (Office Strategic Service) mandò Max Corvo e Vincent Scamporino, il capo del settore italiano del secret intelligence, a Favignana dove erano rinchiusi i mafiosi “perseguitati” dal Prefetto di ferro e li fece liberare» <ref>da [https://docplayer.it/13342121-Dossier-mafia-servizi-segreti-una-storia-di-stragi-e-misteri-di-giorgio-bongiovanni.html ''Una storia di stragi e misteri''], di Giorgio Bongiovanni</ref> ''"


Così scrive Giorgio Bongiovanni direttore di ''Antimafia 2000'' <ref>[http://www.antimafiaduemila.com/ Antimafia 2000] </ref>:
Così scrive Giorgio Bongiovanni direttore di ''Antimafia 2000'' <ref>[http://www.antimafiaduemila.com/ Antimafia 2000] </ref>: