Mafia e fascismo: differenze tra le versioni

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La personalità di Cucco è descritta da Leonardo Sciascia come una «figura del [[fascismo]] isolano, di linea radical-borghese e progressista, per come Christopher Duggan e Denis Mack Smith lo definiscono, che da questo libro ottiene, credo giustamente, quella rivalutazione che vanamente sperò di ottenere dal [[fascismo]], che soltanto durante la repubblica di Salò lo riprese e promosse nei suoi ranghi». <ref>Da [http://www.italialibri.net/dossier/mafia/professionistiantimafia.html ''I professionisti dell'antimafia''] di Leonardo Sciascia, articolo apparso sul ''Corriere della Sera'' del [[10 gennaio]] [[1987]].</ref>
La personalità di Cucco è descritta da Leonardo Sciascia come una «figura del [[fascismo]] isolano, di linea radical-borghese e progressista, per come Christopher Duggan e Denis Mack Smith lo definiscono, che da questo libro ottiene, credo giustamente, quella rivalutazione che vanamente sperò di ottenere dal [[fascismo]], che soltanto durante la repubblica di Salò lo riprese e promosse nei suoi ranghi». <ref>Da [http://www.italialibri.net/dossier/mafia/professionistiantimafia.html ''I professionisti dell'antimafia''] di Leonardo Sciascia, articolo apparso sul ''Corriere della Sera'' del [[10 gennaio]] [[1987]].</ref>


Nel libro ''Le mafie'', lo storico Paolo Pezzino <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Pezzino breve biografia di Paolo Pezzino]</ref> ipotizza che l'esautorazione di Cucco fu un particolare caso politico in quanto [[Fascismo|fascista]] avverso agli agrari. Infatti,
Nel libro ''Le mafie'', lo storico Paolo Pezzino ipotizza che l'esautorazione di Cucco fu un particolare caso politico in quanto [[Fascismo|fascista]] avverso agli agrari. Infatti,
Alfredo Cucco rientrò nel partito solo nel [[1937]]; nel [[1938]] fu tra i firmatari del "manifesto della razza" (pubblicato con il titolo ''Il fascismo e i problemi della razza''), nell'aprile del [[1943]] Mussolini lo nominò vice segretario nazionale del [[Fascismo|PNF]], quindi aderì alla Repubblica Sociale Italiana dove divenne Sottosegretario alla Cultura popolare. Alla fine della guerra, nonostante tali precedenti, sarà prosciolto "stranamente" da ogni accusa e diverrà un notabile del neonato MSI.
Alfredo Cucco rientrò nel partito solo nel [[1937]]; nel [[1938]] fu tra i firmatari del "manifesto della razza" (pubblicato con il titolo ''Il fascismo e i problemi della razza''), nell'aprile del [[1943]] Mussolini lo nominò vice segretario nazionale del [[Fascismo|PNF]], quindi aderì alla Repubblica Sociale Italiana dove divenne Sottosegretario alla Cultura popolare. Alla fine della guerra, nonostante tali precedenti, sarà prosciolto "stranamente" da ogni accusa e diverrà un notabile del neonato MSI.