Mafia e fascismo: differenze tra le versioni

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===Cesare Mori e il caso Alfredo Cucco ===
===Cesare Mori e il caso Alfredo Cucco ===
Cesari Mori non si pose alcun problema, col consenso di [[Benito Mussolini]], di andare a colpire il fascista siciliano maggiormente in vista, [[Alfredo Cucco]], che probabilmente in questa fase non era integrabile nella linea del [[Fascismo|PNF]] in Sicilia, il che giustificava il desiderio di Mussolini di allontanare dal partito (non fu risparmiato neppure l'ex ministro della Guerra, il potente generale [[Antonino Di Giorgio]]), seppur temporaneamente, individui che potevano ostacolare l'ascesa del [[Fascismo|fascismo]] nell'isola (Cucco era mal visto dagli agrari, molti dei quali erano mafiosi, quindi Mussolini auspicò l'allontanamento di quest'individuo allo scopo di non alienarsi la simpatia dei latifondisti).
Cesari Mori non si pose alcun problema, col consenso di Benito Mussolini, di andare a colpire il fascista siciliano maggiormente in vista, [[Alfredo Cucco]], che probabilmente in questa fase non era integrabile nella linea del [[Fascismo|PNF]] in Sicilia, il che giustificava il desiderio di Mussolini di allontanare dal partito (non fu risparmiato neppure l'ex ministro della Guerra, il potente generale [[Antonino Di Giorgio]]), seppur temporaneamente, individui che potevano ostacolare l'ascesa del [[Fascismo|fascismo]] nell'isola (Cucco era mal visto dagli agrari, molti dei quali erano mafiosi, quindi Mussolini auspicò l'allontanamento di quest'individuo allo scopo di non alienarsi la simpatia dei latifondisti).


Nel [[1927]] Cucco venne espulso dal PNF «per indegnità morale» e accusato, grazie alle indagini di Cesari Mori, di essere colluso con la mafia. Dopo essere stato assolto quattro anni dopo, Cucco rientrò nell'isola e riprese l'attività politica, quando, grazie anche alla sua assenza, l'insediamento nel PNF siciliano dei latifondisti dell'Isola, collusi con la mafia o essi stessi mafiosi, era oramai completato.
Nel [[1927]] Cucco venne espulso dal PNF «per indegnità morale» e accusato, grazie alle indagini di Cesari Mori, di essere colluso con la mafia. Dopo essere stato assolto quattro anni dopo, Cucco rientrò nell'isola e riprese l'attività politica, quando, grazie anche alla sua assenza, l'insediamento nel PNF siciliano dei latifondisti dell'Isola, collusi con la mafia o essi stessi mafiosi, era oramai completato.


La personalità di Cucco è descritta da [[Leonardo Sciascia]] come una «figura del fascismo isolano, di linea radical-borghese e progressista, per come Christopher Duggan e Denis Mack Smith <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Denis_Mack_Smith breve biografia non esauriente di Denis Mack Smith]</ref> lo definiscono, che da questo libro ottiene, credo giustamente, quella rivalutazione che vanamente sperò di ottenere dal fascismo, che soltanto durante la repubblica di Salò lo riprese e promosse nei suoi ranghi» <ref>[http://www.italialibri.net/dossier/mafia/professionistiantimafia.html Scritto di Leonardo Sciascia]</ref>.
La personalità di Cucco è descritta da Leonardo Sciascia come una «figura del fascismo isolano, di linea radical-borghese e progressista, per come Christopher Duggan e Denis Mack Smith <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Denis_Mack_Smith breve biografia non esauriente di Denis Mack Smith]</ref> lo definiscono, che da questo libro ottiene, credo giustamente, quella rivalutazione che vanamente sperò di ottenere dal fascismo, che soltanto durante la repubblica di Salò lo riprese e promosse nei suoi ranghi» <ref>[http://www.italialibri.net/dossier/mafia/professionistiantimafia.html Scritto di Leonardo Sciascia]</ref>.


Nel libro ''Le mafie'', lo storico Paolo Pezzino <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Pezzino breve biografia di Paolo Pezzino]</ref> ipotizza che l'esautorazione di Cucco fu un particolare caso politico in quanto [[Fascismo|fascista]] avverso agli agrari. Infatti,
Nel libro ''Le mafie'', lo storico Paolo Pezzino <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Pezzino breve biografia di Paolo Pezzino]</ref> ipotizza che l'esautorazione di Cucco fu un particolare caso politico in quanto [[Fascismo|fascista]] avverso agli agrari. Infatti,
[[Alfredo Cucco]] rientrò nel partito solo nel [[1937]]; nel [[1938]] e fu tra i firmatari del [[Manifesto della razza]], nell'aprile del [[1943]] Mussolini lo nominò vice segretario nazionale del [[PNF]], quindi aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]] dove divenne Sottosegretario alla Cultura popolare. Alla fine della guerra, nonostante tali precedenti, sarà prosciolto "stranamente" da ogni accusa e diverrà un notabile del neonato [[MSI]].
Alfredo Cucco rientrò nel partito solo nel [[1937]]; nel [[1938]] e fu tra i firmatari del [[Manifesto della razza]], nell'aprile del [[1943]] Mussolini lo nominò vice segretario nazionale del [[PNF]], quindi aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]] dove divenne Sottosegretario alla Cultura popolare. Alla fine della guerra, nonostante tali precedenti, sarà prosciolto "stranamente" da ogni accusa e diverrà un notabile del neonato [[MSI]].


==Considerazioni sul caso Tresca ==
==Considerazioni sul caso Tresca ==