Mafia e fascismo: differenze tra le versioni

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[[File:Carlo-tresca-1910.jpg|200px|thumb|[[Carlo Tresca]], anarchico italo-americano che denunciò le collusioni tra mafia, [[fascismo]] e istituzioni [[statunitensi]].]]
La propaganda [[Fascismo|fascista]] è stata da sempre abilissima nel dipingere il regime mussoliniano quale acerrimo nemico della mafia. Se è pur vero che numerosi mafiosi furono arrestati durante il [[fascismo]] (soprattutto nell'epoca del cosiddetto "Prefetto di Ferro" Cesare Mori), è vero anche che nella stragrande maggioranza dei casi si trattava di "pesci piccoli" e che i [[Fascismo|fascisti]] non ebbero scrupoli nel liberare molti di essi quando si trattò di utilizzarli in sporche operazioni contro gli [[antifascismo|antifascisti]] (vedi l'assassinio dell'anarchico [[Carlo Tresca]]).
La propaganda [[Fascismo|fascista]] è stata da sempre abilissima nel dipingere il regime mussoliniano quale acerrimo nemico della mafia. Se è pur vero che numerosi mafiosi furono arrestati durante il [[fascismo]] (soprattutto nell'epoca del cosiddetto "Prefetto di Ferro" Cesare Mori), è vero anche che nella stragrande maggioranza dei casi si trattava di "pesci piccoli" e che i [[Fascismo|fascisti]] non ebbero scrupoli nel liberare molti di essi quando si trattò di utilizzarli in sporche operazioni contro gli [[antifascismo|antifascisti]] (vedi l'assassinio dell'anarchico [[Carlo Tresca]]).
I rapporti tra mafia e [[fascismo]] furono ben saldi prima e anche dopo l'[[8 settembre]] [[1943]], quando [[Il secondo dopoguerra in Italia: corpi di polizia e repressione della lotta antifascista|mafia, fascisti e istituzioni]] collaborarono col sistema in chiave [[repressione|repressiva]] dei movimenti [[socialisti]], [[comunisti]] e anarco-rivoluzionari che si andavano a sviluppare in Sicilia.
I rapporti tra mafia e [[fascismo]] furono ben saldi prima e anche dopo l'[[8 settembre]] [[1943]], quando [[Il secondo dopoguerra in Italia: corpi di polizia e repressione della lotta antifascista|mafia, fascisti e istituzioni]] collaborarono col sistema in chiave [[repressione|repressiva]] dei movimenti [[socialisti]], [[comunisti]] e anarco-rivoluzionari che si andavano a sviluppare in Sicilia.
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La personalità di Cucco è descritta da [[Leonardo Sciascia]] come una «figura del fascismo isolano, di linea radical-borghese e progressista, per come Christopher Duggan e Denis Mack Smith <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Denis_Mack_Smith breve biografia non esauriente di Denis Mack Smith]</ref> lo definiscono, che da questo libro ottiene, credo giustamente, quella rivalutazione che vanamente sperò di ottenere dal fascismo, che soltanto durante la repubblica di Salò lo riprese e promosse nei suoi ranghi» <ref>[http://www.italialibri.net/dossier/mafia/professionistiantimafia.html Scritto di Leonardo Sciascia]</ref>.
La personalità di Cucco è descritta da [[Leonardo Sciascia]] come una «figura del fascismo isolano, di linea radical-borghese e progressista, per come Christopher Duggan e Denis Mack Smith <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Denis_Mack_Smith breve biografia non esauriente di Denis Mack Smith]</ref> lo definiscono, che da questo libro ottiene, credo giustamente, quella rivalutazione che vanamente sperò di ottenere dal fascismo, che soltanto durante la repubblica di Salò lo riprese e promosse nei suoi ranghi» <ref>[http://www.italialibri.net/dossier/mafia/professionistiantimafia.html Scritto di Leonardo Sciascia]</ref>.
[[File:Carlo-tresca-1910.jpg|200px|thumb|[[Carlo Tresca]], anarchico italo-americano che denunciò le collusioni tra mafia, fascismo e istituzioni statunitensi]]
 
Nel libro ''Le mafie'', lo storico Paolo Pezzino <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Pezzino breve biografia di Paolo Pezzino]</ref> ipotizza che l'esautorazione di Cucco fu un particolare caso politico in quanto [[Fascismo|fascista]] avverso agli agrari. Infatti,
Nel libro ''Le mafie'', lo storico Paolo Pezzino <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Pezzino breve biografia di Paolo Pezzino]</ref> ipotizza che l'esautorazione di Cucco fu un particolare caso politico in quanto [[Fascismo|fascista]] avverso agli agrari. Infatti,
[[Alfredo Cucco]] rientrò nel partito solo nel [[1937]]; nel [[1938]] e fu tra i firmatari del [[Manifesto della razza]], nell'aprile del [[1943]] Mussolini lo nominò vice segretario nazionale del [[PNF]], quindi aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]] dove divenne Sottosegretario alla Cultura popolare. Alla fine della guerra, nonostante tali precedenti, sarà prosciolto "stranamente" da ogni accusa e diverrà un notabile del neonato [[MSI]].
[[Alfredo Cucco]] rientrò nel partito solo nel [[1937]]; nel [[1938]] e fu tra i firmatari del [[Manifesto della razza]], nell'aprile del [[1943]] Mussolini lo nominò vice segretario nazionale del [[PNF]], quindi aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]] dove divenne Sottosegretario alla Cultura popolare. Alla fine della guerra, nonostante tali precedenti, sarà prosciolto "stranamente" da ogni accusa e diverrà un notabile del neonato [[MSI]].