Franz Kafka: differenze tra le versioni

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[[Image:Kafka1.jpg|thumb|Franz Kafka]]
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'''Franz Kafka''' (Praga [[3 luglio]] [[1883]] - Kierling presso Vienna [[3 giugno]] [[1924]]), è stato uno scrittore boemo di lingua tedesca, considerato uno dei maggiori del XX secolo, nonché un simpatizzante dell'[[anarchismo]] in età giovanile e un autore profondamente influenzato dalle istanze più autenticamente libertarie in campo etico e filosofico.  
'''Franz Kafka''' (Praga [[3 luglio]] [[1883]] - Kierling presso Vienna [[3 giugno]] [[1924]]), è stato uno scrittore boemo di lingua tedesca, considerato uno dei maggiori del XX secolo, nonché un simpatizzante dell'[[anarchismo]] in età giovanile e un autore profondamente influenzato dalle istanze più autenticamente [[libertarie]] in campo etico e filosofico.  


== Biografia ==
== Biografia ==
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{{citazione|Nessun'altra opera è tanto risolutamente schierata contro l'accettazione di un principio supremo esterno a chi pensa.|André Breton (''Antologia dello humour nero'')}}
{{citazione|Nessun'altra opera è tanto risolutamente schierata contro l'accettazione di un principio supremo esterno a chi pensa.|André Breton (''Antologia dello humour nero'')}}


Tutta l'opera di Kafka con le sue caratteristiche più proprie - solitudine e disperazione dell'uomo, estraneità delle cose, ansia e nevrosi - può essere vista come una testimonianza della volontà dell'essere umano di non essere sopraffatto. La sete infinita di [[libertà]] <ref>In una lettera alla fidanzata Felice Bauer del [[19 ottobre]] [[1916]], Kafka scrive: «Io che quasi sempre non riesco a essere indipendente, ho una sete infinita di autonomia, d'indipendenza, di libertà in tutti i sensi [...]. Qualsiasi vincolo che non è creato da me stesso, foss'anche contro parti del mio io, è senza valore, m'impedisce di avanzare, lo odio o sono molto vicino a detestarlo».</ref> si esprime nelle diverse situazioni che sono al centro dei suoi principali testi letterari, ma prima di tutto nel modo radicalmente critico con cui è ritratto il volto ossessivo e angosciante della non-libertà: l'[[autorità]], il [[potere]]. Lideale libertario non compare mai in quanto tale nei suoi romanzi e nei suoi racconti: esiste solo in negativo, come critica di un mondo completamente privo di [[libertà]], soggetto alla logica assurda e arbitraria di un apparato onnipotente. Come ha osservato Franz Baumer, «la volontà di [[libertà]] che motiva i personaggi di Kafka è il tratto rivoluzionario del suo pensiero e della sua opera; si tratta sempre di una [[libertà]] assoluta». Non si tratta di una dottrina politica, ma di uno stato d'animo, di una sensibilità critica, le cui armi principali sono l'ironia, lo humour, quello humour nero che secondo [[André Breton]] è «una rivolta superiore dello spirito». <ref>''Paratonnerre'', introduzione all'''Anthologie de l'humour noir'', Éditions su Sagittaire, Parigi, [[1950]].</ref>
Tutta l'opera di Kafka con le sue caratteristiche più proprie - solitudine e disperazione dell'uomo, estraneità delle cose, ansia e nevrosi - può essere vista come una testimonianza della volontà dell'essere umano di non essere sopraffatto. La sete infinita di [[libertà]] <ref>In una lettera alla fidanzata Felice Bauer del [[19 ottobre]] [[1916]], Kafka scrive: «Io che quasi sempre non riesco a essere indipendente, ho una sete infinita di autonomia, d'indipendenza, di libertà in tutti i sensi [...]. Qualsiasi vincolo che non è creato da me stesso, foss'anche contro parti del mio io, è senza valore, m'impedisce di avanzare, lo odio o sono molto vicino a detestarlo».</ref> si esprime nelle diverse situazioni che sono al centro dei suoi principali testi letterari, ma prima di tutto nel modo radicalmente critico con cui è ritratto il volto ossessivo e angosciante della non-libertà: l'[[autorità]], il [[potere]]. L'ideale [[libertario]] non compare mai in quanto tale nei suoi romanzi e nei suoi racconti: esiste solo in negativo, come critica di un mondo completamente privo di [[libertà]], soggetto alla logica assurda e arbitraria di un apparato onnipotente. Come ha osservato Franz Baumer, «la volontà di [[libertà]] che motiva i personaggi di Kafka è il tratto rivoluzionario del suo pensiero e della sua opera; si tratta sempre di una [[libertà]] assoluta». Non si tratta di una dottrina politica, ma di uno stato d'animo, di una sensibilità critica, le cui armi principali sono l'ironia, lo humour, quello humour nero che secondo [[André Breton]] è «una rivolta superiore dello spirito». <ref>''Paratonnerre'', introduzione all'''Anthologie de l'humour noir'', Éditions su Sagittaire, Parigi, [[1950]].</ref>


Perfezionista insoddisfatto dei suoi scritti, Kafka pubblicò solo qualche raccolta di prose e nel [[1906]] ''La Metamorfosi''. Prima di morire, diede istruzioni al suo amico ed esecutore testamentario Max Brod di distruggere tutti i suoi manoscritti e di assicurarsi che non avrebbero mai visto la luce del sole. Ciononostante, Brod non seguì le istruzioni di Kafka e sovrintendette alla pubblicazione della maggior parte dei suoi lavori, che presto attrassero l'attenzione della critica.
Perfezionista insoddisfatto dei suoi scritti, Kafka pubblicò solo qualche raccolta di prose e nel [[1906]] ''La Metamorfosi''. Prima di morire, diede istruzioni al suo amico ed esecutore testamentario Max Brod di distruggere tutti i suoi manoscritti e di assicurarsi che non avrebbero mai visto la luce del sole. Ciononostante, Brod non seguì le istruzioni di Kafka e sovrintendette alla pubblicazione della maggior parte dei suoi lavori, che presto attrassero l'attenzione della critica.
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{{citazione|Tra tutti i poeti, Kafka è il maggiore esperto del potere. L'ha vissuto e configurato in tutti i suoi aspetti.|Elias Canetti (''L'altro processo. Le lettere di Kafka a Felice'')}}
{{citazione|Tra tutti i poeti, Kafka è il maggiore esperto del potere. L'ha vissuto e configurato in tutti i suoi aspetti.|Elias Canetti (''L'altro processo. Le lettere di Kafka a Felice'')}}


Kafka, da sempre sensibile alle ingiustizie e alle ineguaglianze sociali (Hugo Bergmann ricordava che a scuola Franz era l'unico, tra i suoi compagni, a portare un nastrino rosso all'occhiello della giacca), fu continuativamente interessato alle varie correnti della sinistra rivoluzionaria, mostrando interesse tanto per gli eventi della [[La Rivoluzione Russa|rivoluzione russa]] quanto per il pensiero libertario. Le testimonianze che seguono descrivono i legami di Kafka con gli ambienti [[socialisti libertari]] praghesi.
Kafka, da sempre sensibile alle ingiustizie e alle ineguaglianze sociali (Hugo Bergmann ricordava che a scuola Franz era l'unico, tra i suoi compagni, a portare un nastrino rosso all'occhiello della giacca), fu continuativamente interessato alle varie correnti della sinistra rivoluzionaria, mostrando interesse tanto per gli eventi della [[La Rivoluzione Russa|rivoluzione russa]] quanto per il pensiero [[libertario]]. Le testimonianze che seguono descrivono i legami di Kafka con gli ambienti [[socialisti libertari]] praghesi.


=== La testimonianza di Michal Kacha ===
=== La testimonianza di Michal Kacha ===


Max Brod ha raccolto da uno dei fondatori del movimento anarchico ceco, [[Michal Kacha]], alcune indicazioni riguardanti la presenza di Kafka alle riunioni del ''[[Klub Mladych]]'' (''Club dei Giovani''), organizzazione libertaria, [[antimilitarista]] e [[anticlericale]].
Max Brod ha raccolto da uno dei fondatori del movimento anarchico ceco, [[Michal Kacha]], alcune indicazioni riguardanti la presenza di Kafka alle riunioni del ''[[Klub Mladych]]'' (''Club dei Giovani''), organizzazione [[libertaria]], [[antimilitarista]] e [[anticlericale]].


=== La testimonianza di Michal Mareš ===
=== La testimonianza di Michal Mareš ===
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=== La testimonianza di Gustav Janouch ===
=== La testimonianza di Gustav Janouch ===


Nelle ''Conversazioni con Kafka'' di [[Gustav Janouch]], poeta, compositore e studioso di [[musica]], Kafka definisce gli anarchici cechi «persone molto gentili e molto divertenti» e le idee politiche e sociali che esprime sono fortemente segnate dalla corrente libertaria e la sua visione del [[capitalismo]] come sistema gerarchizzato di dominio è vicina a quella anarchica per l'insistenza sul carattere autoritario del sistema. Questa visione è esplicitata durante una discussione con [[Gustav Janouch|Janouch]] riguardo a una caricatura di George Grosz che rappresenta il capitale come un grassone seduto sui soldi dei poveri: secondo Kafka «l'immagine è insieme giusta e sbagliata. Giusta solo in un senso. [...] Il grassone con il cappello a cilindro vive alle spelle dei poveri che opprime, è giusto. Ma è completamente sbagliato che quel cicione sia il [[capitalismo]]. Egli domina i poveri nel contesto di un dato sistema, ma non è lui il sistema. Non ne è nemmeno il padrone. Anzi, anche lui ne porta le catene, che non sono rappresentate nel disegno. [...] Il [[capitalismo]] è un sistema di dipendenze che procedono [...] dall'alto al basso e dal basso all'alto. Tutto è dipendente, tutto è concatenato. Il [[capitalismo]] è una condizione del mondo e dell'anima». <ref>La stessa visione si trova in uno degli ''Aforismi di Zürau'': «Egli è un cittadino libero e sicuro della terra, poiché è legato a una catena che è lunga quanto basta per dargli libero accesso a tutti gli spazi della terra, e tuttavia lunga solo quel tanto per cui nulla può trascinarlo oltre i confini della terra. Ma al tempo stesso egli è anche un cittadino libero e sicuro del cielo, poiché è legato anche a una catena celeste, regolata in modo simile. Così, se vuole scendere sulla terra lo strozza il collare del cielo, se vuole salire in cielo quello della terra. E ciò nonostante egli ha tutte le possibilità e lo sente, anzi si rifiuta di ricondurre addirittura il tutto a un errore commesso nel primo incatenamento».</ref> L'atteggiamento scettico di Kafka rispetto al movimento operaio organizzato sembra ispirato alla diffidenza libertaria nei confronti dei partiti e delle istituzioni politiche: dietro agli operai che sfilano in una manifestazione di strada «ci sono già i segretari, i burocrati, i politici di professione, tutti i sultani moderni ai quali essi stanno preparando la strada... La rivoluzione evapora e resta soltanto il vaso di una nuova burocrazia. Le catene dell'umanità torturata sono di carta da ufficio».
Nelle ''Conversazioni con Kafka'' di [[Gustav Janouch]], poeta, compositore e studioso di [[musica]], Kafka definisce gli anarchici cechi «persone molto gentili e molto divertenti» e le idee politiche e sociali che esprime sono fortemente segnate dalla corrente [[libertaria]] e la sua visione del [[capitalismo]] come sistema gerarchizzato di dominio è vicina a quella anarchica per l'insistenza sul carattere autoritario del sistema. Questa visione è esplicitata durante una discussione con [[Gustav Janouch|Janouch]] riguardo a una caricatura di George Grosz che rappresenta il capitale come un grassone seduto sui soldi dei poveri: secondo Kafka «l'immagine è insieme giusta e sbagliata. Giusta solo in un senso. [...] Il grassone con il cappello a cilindro vive alle spelle dei poveri che opprime, è giusto. Ma è completamente sbagliato che quel cicione sia il [[capitalismo]]. Egli domina i poveri nel contesto di un dato sistema, ma non è lui il sistema. Non ne è nemmeno il padrone. Anzi, anche lui ne porta le catene, che non sono rappresentate nel disegno. [...] Il [[capitalismo]] è un sistema di dipendenze che procedono [...] dall'alto al basso e dal basso all'alto. Tutto è dipendente, tutto è concatenato. Il [[capitalismo]] è una condizione del mondo e dell'anima». <ref>La stessa visione si trova in uno degli ''Aforismi di Zürau'': «Egli è un cittadino libero e sicuro della terra, poiché è legato a una catena che è lunga quanto basta per dargli libero accesso a tutti gli spazi della terra, e tuttavia lunga solo quel tanto per cui nulla può trascinarlo oltre i confini della terra. Ma al tempo stesso egli è anche un cittadino libero e sicuro del cielo, poiché è legato anche a una catena celeste, regolata in modo simile. Così, se vuole scendere sulla terra lo strozza il collare del cielo, se vuole salire in cielo quello della terra. E ciò nonostante egli ha tutte le possibilità e lo sente, anzi si rifiuta di ricondurre addirittura il tutto a un errore commesso nel primo incatenamento».</ref> L'atteggiamento scettico di Kafka rispetto al movimento operaio organizzato sembra ispirato alla diffidenza [[libertaria]] nei confronti dei partiti e delle istituzioni politiche: dietro agli operai che sfilano in una manifestazione di strada «ci sono già i segretari, i burocrati, i politici di professione, tutti i sultani moderni ai quali essi stanno preparando la strada... La rivoluzione evapora e resta soltanto il vaso di una nuova burocrazia. Le catene dell'umanità torturata sono di carta da ufficio».


=== La testimonianza di Leopold Kreitner ===
=== La testimonianza di Leopold Kreitner ===
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==== Kafka e i kibbutzim ====
==== Kafka e i kibbutzim ====


Secondo Dora Diamant, ultima fidanzata di Kafka, citata dall'amico di Kafka Felix Weltsch, lo scrittore praghese, «ogni volta che ne aveva occasione», interrogava le persone che incontrava riguardo alla Palestina. Era particolarmente interessato al movimento dei pionieri, l'''[[Halutz]]''. Dall'inizio del XIX secolo fino alla metà degli anni '20 una gran parte del movimento dei [[kibbutzim]] era ispirata dalle idee libertarie di [[Kropotkin]], di [[Gustav Landauer]] e di [[Martin Buber]].
Secondo Dora Diamant, ultima fidanzata di Kafka, citata dall'amico di Kafka Felix Weltsch, lo scrittore praghese, «ogni volta che ne aveva occasione», interrogava le persone che incontrava riguardo alla Palestina. Era particolarmente interessato al movimento dei pionieri, l'''[[Halutz]]''. Dall'inizio del XIX secolo fino alla metà degli anni '20 una gran parte del movimento dei [[kibbutzim]] era ispirata dalle idee [[libertarie]] di [[Kropotkin]], di [[Gustav Landauer]] e di [[Martin Buber]].


== Note ==
== Note ==