Militarismo: differenze tra le versioni

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L'esperienza francese del giugno [[1848]] è stata forse uno dei migliori esempi. Dopo la [[rivoluzione]] di febbraio, e prima dell'intensificazione delle proteste dei lavoratori, il [[governo]] emise un decreto che forzatamente arruolava nell'[[esercito]] molti operai che lavoravano nelle Officine Nazionali di Parigi, create in quell'anno per alleviare il grave problema della disoccupazione ma che si rivelarono dei luoghi in cui nascevano e sviluppavano pensieri rivoluzionari. Immediatamente, prima che la resistenza prendesse forma, l'[[esercito]] scese in strada a reprimere ogni forma di ribellione. L'istituzione militare, sin dalle sue origini, è stata di conseguenza utilizzata sia per neutralizzare le forze interne di opposizione che per il reclutamento e la militarizzazione forzata di potenziali sovversivi.
L'esperienza francese del giugno [[1848]] è stata forse uno dei migliori esempi. Dopo la [[rivoluzione]] di febbraio, e prima dell'intensificazione delle proteste dei lavoratori, il [[governo]] emise un decreto che forzatamente arruolava nell'[[esercito]] molti operai che lavoravano nelle Officine Nazionali di Parigi, create in quell'anno per alleviare il grave problema della disoccupazione ma che si rivelarono dei luoghi in cui nascevano e sviluppavano pensieri rivoluzionari. Immediatamente, prima che la resistenza prendesse forma, l'[[esercito]] scese in strada a reprimere ogni forma di ribellione. L'istituzione militare, sin dalle sue origini, è stata di conseguenza utilizzata sia per neutralizzare le forze interne di opposizione che per il reclutamento e la militarizzazione forzata di potenziali sovversivi.


Le conseguenze di questi atteggiamenti furono ampiamente previsti da molti pensatori, ma sostanzialmente non ebbero alcuna risonanza. La [[pacifismo|pacifista]] [[Bertha von Suttner]] si schierò contro l'imposizione del servizio militare obbligatorio nell'esercito austro-ungarico, copiando il modello prussiano, argomentando in nel suo romanzo autobiografico popolare ''Abbasso le armi! Storia di una vita'' le ragioni del suo [[antimilitarismo]] <ref>[http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/suttner.htm "Giù le armi! ditelo a tutti"]</ref>:
Le conseguenze di questi atteggiamenti furono ampiamente previsti da molti pensatori, ma sostanzialmente non ebbero alcuna risonanza. La [[pacifismo|pacifista]] [[Bertha von Suttner]] si schierò contro l'imposizione del servizio militare obbligatorio nell'esercito austro-ungarico, copiando il modello prussiano, argomentando in nel suo romanzo autobiografico popolare ''Abbasso le armi! Storia di una vita'' le ragioni del suo [[antimilitarismo]] <ref>[https://web.archive.org/web/20130301174426/http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/suttner.htm "Giù le armi! ditelo a tutti"]</ref>:


:«(...) Se in tutto il mondo è stato introdotto il servizio militare obbligatorio, non vi è alcun vantaggio per alcuno. La partita a scacchi della guerra si gioca con più pedine, ma il gioco dipende sempre dalla fortuna e dalla capacità del giocatore. Mettiamo il caso che tutte le potenze europee introducessero il servizio militare obbligatorio, quindi l'equilibrio del potere rimarrebbe esattamente lo stesso, l'unica differenza è che, al fine di raggiungere una decisione, dovrebbero essere uccise milioni di persone, piuttosto che centinaia di migliaia.»  
:«(...) Se in tutto il mondo è stato introdotto il servizio militare obbligatorio, non vi è alcun vantaggio per alcuno. La partita a scacchi della guerra si gioca con più pedine, ma il gioco dipende sempre dalla fortuna e dalla capacità del giocatore. Mettiamo il caso che tutte le potenze europee introducessero il servizio militare obbligatorio, quindi l'equilibrio del potere rimarrebbe esattamente lo stesso, l'unica differenza è che, al fine di raggiungere una decisione, dovrebbero essere uccise milioni di persone, piuttosto che centinaia di migliaia.»  
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===I militarismi sono più d'uno. I complessi militari ed industriali===
===I militarismi sono più d'uno. I complessi militari ed industriali===


Sconfitto il [[fascismo]] nel [[1945]], il militarismo avrebbe dovuto avere le ore contate, soprattutto se lo si inquadrava nell'ottica del pensiero [[liberalismo|liberale]], considerate le devastazioni provocate dalla guerra e il dispendio economico determinato dalla corsa agli armamenti. Il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki, opera degli americani, fu probabilmente l'episodio più conosciuto ma non il solo ad essere così cruento, si pensi per esempio al bombardamento di Dresda, in [[Germania]], messo in atto quasi alla fine della guerra e che provocò una gigantesca carneficina. <ref>[http://cronologia.leonardo.it/storia/a1945n.htm Il massacro di Dresda]</ref>  
Sconfitto il [[fascismo]] nel [[1945]], il militarismo avrebbe dovuto avere le ore contate, soprattutto se lo si inquadrava nell'ottica del pensiero [[liberalismo|liberale]], considerate le devastazioni provocate dalla guerra e il dispendio economico determinato dalla corsa agli armamenti. Il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki, opera degli americani, fu probabilmente l'episodio più conosciuto ma non il solo ad essere così cruento, si pensi per esempio al bombardamento di Dresda, in [[Germania]], messo in atto quasi alla fine della guerra e che provocò una gigantesca carneficina. <ref>[https://web.archive.org/web/20180723173032/http://cronologia.leonardo.it/storia/a1945n.htm Il massacro di Dresda]</ref>  


La bomba atomica esplose su un ospedale al centro di Hiroshima, causando immediatamente centomila morti, nella stragrande maggioranza civili, e altrettanti nei momenti successivi come conseguenza delle ustioni e delle radiazioni. Hiroshima e Nagasaki sono diventate nei libri di storia il «prezzo della pace richiesto», giacché dal giorno dopo il [[Giappone]] si arrese incondizionatamente. Quello che generalmente si tace è che i giapponesi da settimane chiedevano di avviare dei colloqui che portassero alla fine della guerra. Le motivazioni che spinsero gli americani ad usare l'atomica erano legate a diversi fattori che poco avevano a che fare con il porre fine alla guerra: dalla possibilità stessa di testare una bomba nucleare, che da anni era in fase di progettazione e sperimentazione, alla volontà degli [[Stati Uniti]] di sfruttare la situazione di guerra per distruggere le infrastrutture giapponesi e quindi eliminare uno [[stato]] rivale in termini economici e politici. Secondo alcune versioni, l'atomica fu anche un messaggio non troppo criptico lanciato anche agli stessi alleati degli americani, un avvertimento sulla loro potenza militare ed economica.
La bomba atomica esplose su un ospedale al centro di Hiroshima, causando immediatamente centomila morti, nella stragrande maggioranza civili, e altrettanti nei momenti successivi come conseguenza delle ustioni e delle radiazioni. Hiroshima e Nagasaki sono diventate nei libri di storia il «prezzo della pace richiesto», giacché dal giorno dopo il [[Giappone]] si arrese incondizionatamente. Quello che generalmente si tace è che i giapponesi da settimane chiedevano di avviare dei colloqui che portassero alla fine della guerra. Le motivazioni che spinsero gli americani ad usare l'atomica erano legate a diversi fattori che poco avevano a che fare con il porre fine alla guerra: dalla possibilità stessa di testare una bomba nucleare, che da anni era in fase di progettazione e sperimentazione, alla volontà degli [[Stati Uniti]] di sfruttare la situazione di guerra per distruggere le infrastrutture giapponesi e quindi eliminare uno [[stato]] rivale in termini economici e politici. Secondo alcune versioni, l'atomica fu anche un messaggio non troppo criptico lanciato anche agli stessi alleati degli americani, un avvertimento sulla loro potenza militare ed economica.