Alfonso Failla: differenze tra le versioni

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Failla, quando insieme ad altri compagni viene trasferito nella città di Arezzo (in mano ai nazisti), rendendosi conto che la situazione stava ormai precipitando, si appella all'umanità del tenente Rouep, l'uomo che comandava il trasferimento dei detenuti politici. Rouep, pur essendo [[fascismo|fascista]], s'era sempre distinto per gli atteggiamenti un pochino più rispettosi ed "umani" verso i detenuti, per questo quando Failla gli dice che trasferirli ad Arezzo significava condannarli a morte visto che la città toscana era sotto controllo dei [[Nazionalsocilaismo|tedeschi]], Rouep mosso a "compassione", nei pressi di Firenze ferma la colonna di camion, fa scendere i prigionieri affidando a Failla e [[Mario Perelli]], futuro comandante delle [[Brigate Bruzzi e Malatesta|Brigate Anarchiche Bruzzi-Malatesta]], sei prigionieri, di fatto concedendo loro la [[libertà]]. Bruciati i loro stessi documenti, che li identificavano come anarchici, si danno alla macchia verso le montagne alla ricerca delle brigate partigiane a cui potersi aggregare.
Failla, quando insieme ad altri compagni viene trasferito nella città di Arezzo (in mano ai nazisti), rendendosi conto che la situazione stava ormai precipitando, si appella all'umanità del tenente Rouep, l'uomo che comandava il trasferimento dei detenuti politici. Rouep, pur essendo [[fascismo|fascista]], s'era sempre distinto per gli atteggiamenti un pochino più rispettosi ed "umani" verso i detenuti, per questo quando Failla gli dice che trasferirli ad Arezzo significava condannarli a morte visto che la città toscana era sotto controllo dei [[Nazionalsocilaismo|tedeschi]], Rouep mosso a "compassione", nei pressi di Firenze ferma la colonna di camion, fa scendere i prigionieri affidando a Failla e [[Mario Perelli]], futuro comandante delle [[Brigate Bruzzi e Malatesta|Brigate Anarchiche Bruzzi-Malatesta]], sei prigionieri, di fatto concedendo loro la [[libertà]]. Bruciati i loro stessi documenti, che li identificavano come anarchici, si danno alla macchia verso le montagne alla ricerca delle brigate partigiane a cui potersi aggregare.
[[File:Failla bendit.png|miniatura|400px|left|Failla ascolta [[Daniel Cohn-Bendit]]. Carrara, [[1968]], Congresso internazionale anarchico.]]
[[File:Failla bendit.png|miniatura|300px|left|Failla ascolta [[Daniel Cohn-Bendit]]. Carrara, [[1968]], Congresso internazionale anarchico.]]
 
===La lotta partigiana===
===La lotta partigiana===
Alcuni anarchici del gruppo avventurosamente si uniscono alle bande partigiane della zona, altri, come [[Emilio Canzi]] e [[Mario Perelli]] <ref> [[Mario Perelli]] sarà fra i comandanti delle Brigate anarchiche Malatesta che in seguito prenderanno il nome di [[Brigate Bruzzi e Malatesta|Bruzzi-Malatesta]] di Milano, forti di circa circa 1300 miliziani (da [http://www.ecn.org/ponte/documenti/ares.php documenti sulla resistenza anarchica])</ref>, si spostano in zone più lontane, altri ancora invece hanno una triste sorte, finendo catturati ed uccisi. Un gruppetto di loro riesce ad entrare nelle Brigate Partigiane operanti in Valdarno, collaborando con i [[CLN]] (Comitati Liberazione Nazionale) della zona. Qui, tra i personaggi più conosciuti vi era [[Beppone Livi]], nome di battaglia "Unico", che fungeva da collegamento fra le cosiddette "Bande Esterne" <ref> Alla fine di aprile si costituirà la XXIII Brigata Garibaldina Pio Borri, composta da tre battaglioni più la XXIV Brigata "Bande Esterne" ([http://www.societastoricaretina.org/biografie/PTDonniniAldo150920081.pdf da ''www.societastoricaretina.org''])</ref>,
Alcuni anarchici del gruppo avventurosamente si uniscono alle bande partigiane della zona, altri, come [[Emilio Canzi]] e [[Mario Perelli]] <ref> [[Mario Perelli]] sarà fra i comandanti delle Brigate anarchiche Malatesta che in seguito prenderanno il nome di [[Brigate Bruzzi e Malatesta|Bruzzi-Malatesta]] di Milano, forti di circa circa 1300 miliziani (da [http://www.ecn.org/ponte/documenti/ares.php documenti sulla resistenza anarchica])</ref>, si spostano in zone più lontane, altri ancora invece hanno una triste sorte, finendo catturati ed uccisi. Un gruppetto di loro riesce ad entrare nelle Brigate Partigiane operanti in Valdarno, collaborando con i [[CLN]] (Comitati Liberazione Nazionale) della zona. Qui, tra i personaggi più conosciuti vi era [[Beppone Livi]], nome di battaglia "Unico", che fungeva da collegamento fra le cosiddette "Bande Esterne" <ref> Alla fine di aprile si costituirà la XXIII Brigata Garibaldina Pio Borri, composta da tre battaglioni più la XXIV Brigata "Bande Esterne" ([http://www.societastoricaretina.org/biografie/PTDonniniAldo150920081.pdf da ''www.societastoricaretina.org''])</ref>,