Anarchismo e Diritto (di Alexei Borovoi): differenze tra le versioni

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Nessuno ha scritto critiche più approfondite e più appassionate contro lo Stato quanto [[Bakunin]], per il quale lo [[Stato]] è sempre e dovunque un male:
Nessuno ha scritto critiche più approfondite e più appassionate contro lo Stato quanto [[Bakunin]], per il quale lo [[Stato]] è sempre e dovunque un male:


*'''''Lo stato non è la società umana, ma solo la forma storica di questa società, la più astratta e la più brutale delle forme. Storicamente, lo [[Stato]] è, in tutti i paesi, come il prodotto di una sinistra unione tra la violenza, il furto e la devastazione, insomma, di guerre e di conquiste militari, sempre sostenute dagli dei, anche essi nati dalla fantasia teologica e superstiziosa dei popoli primitivi. Lo [[Stato]], sin dalla sua nascita, è stato e resterà, sino al suo ultimo respiro, una giustiicazione della forza brutale, la vittoria dell'ingiustizia. Lo Stato è il potere, è la forza, è la dimostrazione della brutalità. Esso non può usare il metodo della persuasione ed ogni qualvolta che ha la possibilità di utilizzarlo lo fa contro il buon senso. Quando esso stesso non si prende la briga di schiacciare la sua creatura, diventa apertamente una violenza contro la volontà umana, una negazione dell'umana libertà. Anche quando vuol far del bene, lo Stato corrompe e toglie ogni valore a questo bene giacché esso comanda sempre ed ogni comando fa sorgere una giusta rivolta per la [[libertà]].''''' (Bakunin, '''''Dieu et l'État''''')
*'''''Lo stato non è la società umana, ma solo la forma storica di questa società, la più astratta e la più brutale delle forme. Storicamente, lo [[Stato]] è, in tutti i paesi, come il prodotto di una sinistra unione tra la violenza, il furto e la devastazione, insomma, di guerre e di conquiste militari, sempre sostenute dagli dei, anche essi nati dalla fantasia teologica e superstiziosa dei popoli primitivi. Lo [[Stato]], sin dalla sua nascita, è stato e resterà, sino al suo ultimo respiro, una giustiicazione della forza brutale, la vittoria dell'ingiustizia. Lo Stato è il potere, è la forza, è la dimostrazione della brutalità. Esso non può usare il metodo della persuasione ed ogni qualvolta che ha la possibilità di utilizzarlo lo fa contro il buon senso. Quando esso stesso non si prende la briga di schiacciare la sua creatura, diventa apertamente una violenza contro la volontà umana, una negazione dell'umana libertà. Anche quando vuol far del bene, lo Stato corrompe e toglie ogni valore a questo bene giacché esso comanda sempre ed ogni comando fa sorgere una giusta rivolta per la [[libertà]].''''' ([[Bakunin]], '''''Dieu et l'État''''')


Lo stesso [[Bakunin]] scrive ancora:
Lo stesso [[Bakunin]] scrive ancora: