Sholom Schwartzbard: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
'''Sholom Schwartzbard''' (Самуил Исаакович Шварцбурд) nacque nel [[1886]] a [[Izmaïl]], [[Governatorato della Bessarabia]], nell'allora [[Impero russo]], dai genitori ebrei ''Itskhok Shvartsbard'' e ''Khaye Vaysberger''. Il suo vero nome era ''Sholem''. La sua famiglia fu costretta a trasferisti nella città di [[Balta (Odessa)|Balta]], situata nella parte meridionale della [[Podolia]], a causa della proclamazione di un ordine da parte del governo [[impero russo|imperiale russo]] che obbligava tutti gli ebrei a uscire dalla regione, consentendo di stabilirsi entro 50 [[verste]] dalla frontiera, pari a 53 chilometri. I suoi tre fratelli maggiori morirono ancora bambini, mentre sua madre morì mentre lui era un bambino. Nel [[1900]], alla tenera età di 14 anni, divenne apprendista di un orologiaio, ''Israel Dik''.
'''Sholom Schwartzbard''' (Самуил Исаакович Шварцбурд) nacque nel [[1886]] a Izmaïl, Governatorato della Bessarabia, nell'allora Impero russo, dai genitori ebrei Itskhok Shvartsbard e Khaye Vaysberger. Il suo vero nome era Sholem. La sua famiglia fu costretta a trasferisti nella città di Balta, situata nella parte meridionale della Podolia, a causa della proclamazione di un ordine da parte del governo imperiale russo che obbligava tutti gli ebrei a uscire dalla regione, consentendo di stabilirsi entro 50 verste dalla frontiera, pari a 53 chilometri. I suoi tre fratelli maggiori morirono ancora bambini, mentre sua madre morì mentre lui era un bambino. Nel [[1900]], alla tenera età di 14 anni, divenne apprendista di un orologiaio, Israel Dik.


Nel [[1903]], durante il suo apprendistato, si interessò al [[Socialismo]] iniziando l'opera di agitatore rivoluzionario clandestino per un gruppo chiamato "'''Iskra'''", probabilmente per un legame con la rivista di Lenin, [[Iskra]]. Al tempo della [[Rivoluzione russa del 1905|prima rivoluzione russa, nel 1905]], si trovava a ''Kruti'', a 30 km a nord di [[Balta (Ucraina)|Balta]], dove era impiegato, dalle sue stesse parole, a "''fissare orologi cosacchi''". Poco tempo dopo aver partecipato all'autodifesa degli ebrei, mentre era in visita a suo padre a Balta, fu arrestato e trattenuto per un breve periodo sia nelle carceri di [[Chmel'nyc'kyj|Proskurov]] che nelle prigioni di Balta. Venne rilasciato grazie ad un'amnistia generale concessa nell'ambito della "clemenza" [[zar]]ista post-rivoluzionaria.<ref>Saul Friedman: ''Pogromchik'', New York (1976), p. 54</ref> Temendo di essere ancora arrestato, Schwartzbard varcò il confine austro ungarico, dove visse e lavorò in diverse città e paesi, tra cui le capitali, [[Vienna]] e [[Budapest]]. Qui si convertì all'[[anarchismo]], in particolare agli insegnamenti di [[Pëtr Alekseevič Kropotkin|Kropotkin]], a cui sarebbe rimasto fedele per il resto della sua vita.
Nel [[1903]], durante il suo apprendistato, si interessò al [[socialismo]], iniziando l'opera di agitatore rivoluzionario clandestino per un gruppo chiamato "'''Iskra'''", probabilmente per un legame con la rivista di Lenin, ''Iskra''. Al tempo della prima rivoluzione russa, nel [[1905]], si trovava a Kruti, a 30 km a nord di Balta, dove era impiegato, dalle sue stesse parole, a «fissare orologi cosacchi». Poco tempo dopo aver partecipato all'autodifesa degli ebrei, mentre era in visita a suo padre a Balta, fu arrestato e trattenuto per un breve periodo sia nelle carceri di Proskurov che nelle prigioni di Balta. Venne rilasciato grazie ad un'amnistia generale concessa nell'ambito della "clemenza" zarista post-rivoluzionaria. Temendo di essere ancora arrestato, Schwartzbard varcò il confine austro ungarico, dove visse e lavorò in diverse città e paesi, tra cui le capitali, Vienna e Budapest. Qui si convertì all'[[anarchismo]], in particolare agli insegnamenti di [[Pëtr Alekseevič Kropotkin|Kropotkin]], a cui sarebbe rimasto fedele per il resto della sua vita.


Nel mese di agosto [[1908]] affermò di essere stato involontariamente coinvolto in un "esproprio" anarchico in un piccolo ristorante di Vienna. Fu arrestato e condannato per un periodo ai lavori forzati in un carcere duro. Un seguace, l'anarchico austriaco ''Pierre Ramus'', ha affermato anni dopo che Schwarzbard probabilmente aveva compiuto il piccolo furto per un compagno, notando che Schwarzbard aveva sempre donato alla causa e non aveva mai preso nulla da essa. Dopo aver scontato la sua condanna a quattro mesi fu rilasciato, ma a Budapest fu di nuovo arrestato, questa volta solo per aver portato libri da [[Max Stirner]] e [[Friedrich Nietzsche]] e per l'ammissione davanti alla polizia di essere anarchico. Alla polizia di Vienna fornì il nome da nubile di sua madre, Weissberger, sperando di mantenere il suo vero nome fuori dai giornali in modo che potesse ancora trovare lavoro dopo il rilascio. Il lavoro era effettivamente diventato impossibile per Schwarzbard, di sicuro dopo gli arresti, e, rimasto in gravi difficoltà finanziarie, lasciò l'Austria-Ungheria per la Svizzera.
Nel mese di agosto [[1908]] affermò di essere stato involontariamente coinvolto in un "esproprio" anarchico in un piccolo ristorante di Vienna. Fu arrestato e condannato per un periodo ai lavori forzati in un carcere duro. Un seguace, l'anarchico austriaco [[Pierre Ramus]], ha affermato anni dopo che Schwarzbard probabilmente aveva compiuto il piccolo furto per un compagno, notando che Schwarzbard aveva sempre donato alla causa e non aveva mai preso nulla da essa. Dopo aver scontato la sua condanna a quattro mesi fu rilasciato, ma a Budapest fu di nuovo arrestato, questa volta solo per portare libri di [[Max Stirner]] e di [[Friedrich Nietzsche]] e per l'ammissione davanti alla polizia di essere anarchico. Alla polizia di Vienna fornì il nome da nubile di sua madre, Weissberger, sperando di mantenere il suo vero nome fuori dai giornali, in modo che potesse ancora trovare lavoro dopo il rilascio. Il lavoro era effettivamente diventato impossibile per Schwarzbard, di sicuro dopo gli arresti, e, rimasto in gravi difficoltà finanziarie, lasciò l'Austria-Ungheria per la Svizzera.


Nel gennaio [[1910]], all'età di 23 anni, si stabilì a [[Parigi]] e trovò lavoro presso diversi orologiai. Il giorno prima di arruolarsi, sposò Anna Render, da tre anni la sua findazata, una degli amici immigrati da [[Odessa]].Il 24 agosto [[1914]] Schwartzbard e suo fratello si arruolarono nella [[Legione Straniera]] francese. Come legionario entrò in combattimento nel maggio [[1915]] partecipando alla [[seconda battaglia dell'Artois]], vicino a [[Arras]]. Grazie al suo eccellente curriculum militare, nei primi mesi del 1915 venne trasferito al 363° ''régiment d'infanterie'' regolare francese e mandato a sud nella foresta dei [[Vosgi]]. Mentre erano in corso le operazioni della [[battaglia della Somme]], fu colpito da un proiettile che gli attraversò il [[polmone]] sinistro, fratturando la scapola e lacerandogli il [[plesso brachiale]]. I dottori gli diedero una piccola speranza di scampare alla ferita, ma lui migliorò lentamente nel corso del successivo anno e mezzo finché non fu abbastanza in forze per ritornare in [[Russia]]. Il suo braccio sinistro era rimasto virtualmente inutilizzabile,<ref>Saul Friedman: ''Pogromchik'', New York (1976), p.58</ref> e gli fu conferita la [[Croix de guerre 1914-1918 (Francia)|Croce di guerra]] per il suo coraggio nella [[prima Guerra mondiale]].
Nel gennaio [[1910]], all'età di 23 anni, si stabilì a Parigi e trovò lavoro presso diversi orologiai. Il giorno prima di arruolarsi, sposò [[Anna Render]], da tre anni la sua findazata, una degli amici immigrati da Odessa. Il [[24 agosto]] [[1914]] Schwartzbard e suo fratello si arruolarono nella Legione Straniera francese. Come legionario entrò in combattimento nel maggio [[1915]] partecipando alla seconda battaglia dell'Artois, vicino a Arras. Grazie al suo eccellente curriculum militare, nei primi mesi del [[1915]] venne trasferito al 363° ''régiment d'infanterie'' regolare francese e mandato a sud, nella foresta dei Vosgi. Mentre erano in corso le operazioni della battaglia della Somme, fu colpito da un proiettile che gli attraversò il polmone sinistro, fratturando la scapola e lacerandogli il plesso brachiale. I dottori gli diedero una piccola speranza di scampare alla ferita, ma lui migliorò lentamente nel corso del successivo anno e mezzo finché non fu abbastanza in forze per ritornare in [[Russia]]. Il suo braccio sinistro era rimasto virtualmente inutilizzabile, e gli fu conferita la Croce di guerra per il suo coraggio nella prima Guerra mondiale.


Fu congedato nell'agosto [[1917]] ed in settembre viaggiò con sua moglie nella Russia del [[Governo provvisorio russo|Governo provvisorio]]. Sulla barca francese "Melbourne" fu arrestato per una agitazione comunista e consegnato alle autorità russe di [[Arcangelo (città)|Arkhangelsk]]. Viaggiò più tardi a [[San Pietroburgo]], dove si congiunse e servì, tra il 1917 ed il 1929, nelle [[Guardie Rosse (Russia)|Guardie Rosse]], poi in un battaglione speciale della [[Čeka]] inviato nel sud dell'Ucraina.<ref>Кульчицький Ю. Симон Петлюра і погроми — С. 139</ref> Schwartzbard comandò un'unità di 90 sciabolatori ebrei nella brigata del leader comunista ''Grigory Kotovsky''.<ref>[http://www.sbu.gov.ua/sbu/doccatalog%5Cdocument?id=42156 Schwartzbard and the GPU] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071220171946/http://www.sbu.gov.ua/sbu/doccatalog/document?id=42156 |data=20 dicembre 2007 }}</ref> Schwarzbard combatté in due separate campagne. La prima da febbraio a maggio 1918 con un gruppo formato da volontari anarchici di [[Odessa]] chiamati ''"Otriad Rashal",'' da un giovane leader carismatico [[bolscevico]] ucciso in Romania poco tempo prima. Effettivamente l'unità fu formata per difendere la frontiera ucraina contro una invasione rumena vicino a [[Tiraspol]], ma presto fuggì verso est inseguito dalle truppe austriache e tedesche nella steppa, finché poi fu tradito dai [[Bolscevismo|bolscevichi]] che uccisero un certo numero di camerati di Schwarzbard che stavano dormendo. Schwarzbard con fortuna riuscì a scappare e fuggire in bicicletta di nuovo oltre la barriera di confine ad Odessa, ora sotto occupazione [[Impero tedesco|tedesca]].
Fu congedato nell'agosto [[1917]] ed in settembre viaggiò con sua moglie nella Russia del Governo provvisorio. Sulla barca francese "Melbourne" fu arrestato per una agitazione comunista e consegnato alle autorità russe di Arkhangelsk. Viaggiò più tardi a San Pietroburgo, dove si congiunse e servì, tra il [[1917]] ed il [[1929]], nelle Guardie Rosse, poi in un battaglione speciale della Čeka, inviato nel sud dell'Ucraina. Schwartzbard comandò un'unità di 90 sciabolatori ebrei nella brigata del leader comunista Grigory Kotovsky. Schwarzbard combatté in due separate campagne. La prima da febbraio a maggio [[1918]] con un gruppo, composto di volontari anarchici di Odessa chiamati ''Otriad Rashal'', formato da un giovane leader carismatico bolscevico ucciso in Romania poco tempo prima. Effettivamente l'unità fu formata per difendere la frontiera ucraina contro una invasione rumena vicino a Tiraspol, ma presto fuggì verso est inseguito dalle truppe austriache e tedesche nella steppa, finché poi fu tradito dai bolscevichi che uccisero un certo numero di compagni di Schwarzbard che stavano dormendo. Schwarzbard con fortuna riuscì a scappare e fuggire in bicicletta di nuovo oltre la barriera di confine ad Odessa, ora sotto occupazione tedesca.


Durante l'occupazione, e nel caos che ne seguì dopo il ritiro dei tedeschi, Schwarzbard mantenne un basso profilo, sopravvisse ad un grave attacco di [[tifo]] e lavorò a protezione dei servizi e forniture per il nuovo sistema sovietico di istruzione, in corso di formazione. Aveva cercato di istituire scuole indipendenti anarchiche, ma era disposto a lavorare con i bolscevichi, man mano che essi centralizzarono sempre più il sistema scolastico.<ref name=autogenerated3>Saul Friedman: ''Pogromchik'', New York (1976), p.62</ref> Appresa la notizia di innumerevoli [[pogrom]], Schwarzbard cercò di arruolarsi come soldato volontario nella [[Guardia Rossa]]. Dopo molti rinvii fu infine accettato in una "''Brigata internazionale''" nel giugno [[1919]] iniziando la sua seconda campagna rivoluzionaria. I successivi due mesi sono stati forse i peggiori della sua vita. La sua unità fu sconfitta dalle forze combinate di [[Simon Petljura]] e [[Anton Ivanovič Denikin|Denikin]], che erano problematici alleati al momento. Schwarzbard era a [[Kiev]] quando vi entrarono entrambi gli eserciti, ucraino e l'[[Armata Bianca]]; da allora la sua unità venne dispersa e si sciolse. Fu in questo periodo, tra luglio e agosto del 1919, che Schwarzbard assistette in prima persona alle rovine e alla devastazione umana lasciata dalla violenza dei [[pogrom]]; immagini che lo tormenteranno per il resto della sua vita. Riuscì nuovamente tornare a Odessa in treno, dove fu tradito da un compagno anarchico e segnalato alle forze dei [[Armata Bianca|bianchi]] che controllavano la città. Prima che lo potessero prendere scoprì che, come veterano di guerra francese, aveva il diritto di prendere una nave di ritorno in Francia. Alla fine di dicembre del 1919 salì a bordo del "[[Nicola I di Russia|Nicola I]]",<ref>Il nome dello Zar che aveva combattuto arruolandosi nelle Guardie Rosse.</ref> e, dopo aver navigato fino a [[Istanbul]], [[Beirut]] e [[Porto Said]] sbarcò a [[Marsiglia]]. Tornò a Parigi il 21 gennaio [[1920]], deluso dal comportamento dei suoi camerati rivoluzionari durante la [[Rivoluzione russa|guerra civile]]<ref name="autogenerated1" />.
Durante l'occupazione, e nel caos che ne seguì dopo il ritiro dei tedeschi, Schwarzbard mantenne un basso profilo, sopravvisse ad un grave attacco di tifo e lavorò a protezione dei servizi e forniture per il nuovo sistema sovietico di istruzione, in corso di formazione. Aveva cercato di istituire scuole indipendenti anarchiche, ma era disposto a lavorare con i bolscevichi, man mano che essi centralizzarono sempre più il sistema scolastico. Appresa la notizia di innumerevoli pogrom, Schwarzbard cercò di arruolarsi come soldato volontario nella Guardia Rossa. Dopo molti rinvii fu infine accettato in una ''Brigata internazionale'' nel giugno [[1919]] iniziando la sua seconda campagna rivoluzionaria. I successivi due mesi furono forse i peggiori della sua vita. La sua unità fu sconfitta dalle forze combinate di Simon Petljura e Anton Ivanovič Denikin. Schwarzbard era a Kiev quando vi entrarono entrambi gli eserciti, quello ucraino e l'Armata Bianca; da allora la sua unità venne dispersa e si sciolse. Fu in questo periodo, tra luglio e agosto del [[1919]], che Schwarzbard assistette in prima persona alle rovine e alla devastazione umana lasciata dalla violenza dei [[pogrom]]; immagini che lo tormenteranno per il resto della sua vita. Riuscì nuovamente tornare a Odessa in treno, dove fu tradito da un compagno anarchico e segnalato alle forze dei bianchi, che controllavano la città. Prima che lo potessero prendere scoprì che, come veterano di guerra francese, aveva il diritto di prendere una nave di ritorno in Francia. Alla fine di dicembre del [[1919]] salì a bordo del "Nicola I" e, dopo aver navigato fino a Istanbul, Beirut e Porto Said, sbarcò a Marsiglia. Tornò a Parigi il [[21 gennaio]] [[1920]], deluso dal comportamento dei suoi compagni rivoluzionari durante la guerra civile.


Nei tumulti che si succedettero nel periodo della [[guerra civile russa]], quattordici membri della sua famiglia perirono nei pogrom [[antisemiti]], tra cui il suo amato zio, ucciso ad Ananiev. I nomi di tutti i quattordici sono stati elencati per sostenere le prove della sua innocenza e possono essere trovati nell'archivio di Schwarzbard ''YIVO''.
Nei tumulti che si succedettero nel periodo della [[guerra civile russa]], quattordici membri della sua famiglia perirono nei [[pogrom]] [[antisemiti]], tra cui il suo amato zio, ucciso ad Ananiev. I nomi di tutti i quattordici sono stati elencati per sostenere le prove della sua innocenza e possono essere trovati nell'archivio di Schwarzbard ''YIVO''.


Durante questo periodo il fratello di Sholom Schwartzbard fu anche espulso dalla Francia nel 1919 per l'attivismo nella distribuzione di propaganda comunista e sommosse.
NIn questo periodo il fratello di Sholom Schwartzbard fu espulso dalla Francia per l'attivismo nella distribuzione di propaganda comunista e sommosse.


Nel [[1920]], disilluso dalla volontà dei suoi compagni di prostituire se stessi e la rivoluzione per pochi rubli<ref name=autogenerated3 /> Sholom tornò a Parigi dove aprì un negozio di riparazione orologi e cronometri. Lì era attivo nel movimento operaio francese come anarchico e nel [[1925]] divenne cittadino francese. Conobbe i maggiori attivisti anarchici emigrati dalla [[Russia]] e dall'[[Ucraina]], tra cui figure come [[Volin]], [[Alexander Berkman]], [[Emma Goldman]], come pure [[Nestor Makhno]] e il suo seguace [[Pëtr Andreevič Aršinov|Peter Arshinov]]. A Parigi Schwartzbard divenne anche un membro del "''Unione dei cittadini ucraini''"<ref name=autogenerato1>{{cita web |url=http://www.sbu.gov.ua/sbu/doccatalog%5Cdocument?id=42156 |titolo=Copia archiviata |accesso=3 novembre 2007 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071220171946/http://www.sbu.gov.ua/sbu/doccatalog/document?id=42156 |dataarchivio=20 dicembre 2007 }}</ref>. Contribuì a un certo numero di articoli per un quotidiano anarchico di New York "''Freie Arbeiter Stimme''" sotto lo pseudonimo di "''Sholem''", il suo primo nome, ma anche in ebraico significante "''pace''", un fatto di cui era molto orgoglioso, come essere un fan sfegatato del conte [[Lev Tolstoj]].<ref name=autogenerato1 />
Nel [[1920]], disilluso dalla volontà dei suoi compagni di prostituire se stessi e la rivoluzione per pochi rubli, Sholom tornò a Parigi dove aprì un negozio di riparazione orologi e cronometri. Lì era attivo nel movimento operaio francese come anarchico e nel [[1925]] divenne cittadino francese. Conobbe i maggiori attivisti anarchici emigrati dalla [[Russia]] e dall'[[Ucraina]], tra cui figure come [[Volin]], [[Alexander Berkman]], [[Emma Goldman]], come pure [[Nestor Makhno]] e il suo seguace [[Pëtr Andreevič Aršinov|Peter Arshinov]]. A Parigi Schwartzbard divenne anche un membro del ''Unione dei cittadini ucraini''. Contribuì a un certo numero di articoli per un quotidiano anarchico di New York ''Freie Arbeiter Stimme'', sotto lo pseudonimo di "''Sholem''", il suo primo nome e in ebraico significante "pace", un fatto di cui era molto orgoglioso, come essere un fan sfegatato del conte [[Lev Tolstoj]].


===L'assassinio di Petljura===
===L'assassinio di Petljura===