Josep Lluís i Facerias: differenze tra le versioni

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Per tutta la sua vita, Facerias partecipò attivamente al [[La Guerriglia antifranchista|maquis]] da una prospettiva anarchica, progettando anche l'organizzazione federativa di tutti i gruppi che non condividevano le posizioni delle grandi organizzazioni dell'anarchismo spagnolo (e cioè la [[Federación Anarquista Ibérica|FAI]] e la CNT <ref>[[Alfredo Maria Bonanno|A. M. Bonanno]], ''Introduzione'' all'edizione inglese della biografia di Facerias scritta da [[Antonio Téllez Sola|A. Tellez]], 1990; riportato in A. M. Bonanno, “''A mano armata''”, Edizioni Anarchismo, 2009;</ref> <ref>[https://www.edizionianarchismo.net/library/alfredo-m-bonanno-a-mano-armata consultabile su edizionianarchismo.net]</ref>; questo soprattutto in seguito alla presa di posizione del 1953). Occasionalmente operò con altri gruppi anarchici, come quelli dell'amico e compagno [[Francisco Sabaté Llopart|Francisco "Quico" Sabaté]], di [[Wenceslao Jiménez Orive]] e dell'italiano [[Gogliardo Fiaschi]]. Oltre al Fiaschi, Facerias ebbe contatti con altri anarchici italiani, tra i quali il minatore [[Franco Leggio]] che entrò a far parte del suo gruppo <ref>[http://libcom.org/history/facerias-jose-lluis-face-1920-1957 ''Facerias, Jose Lluis, 'Face', 1920-1957''], libcom.org</ref>.  
Per tutta la sua vita, Facerias partecipò attivamente al [[La Guerriglia antifranchista|maquis]] da una prospettiva anarchica, progettando anche l'organizzazione federativa di tutti i gruppi che non condividevano le posizioni delle grandi organizzazioni dell'anarchismo spagnolo (e cioè la [[Federación Anarquista Ibérica|FAI]] e la CNT <ref>[[Alfredo Maria Bonanno|A. M. Bonanno]], ''Introduzione'' all'edizione inglese della biografia di Facerias scritta da [[Antonio Téllez Sola|A. Tellez]], 1990; riportato in A. M. Bonanno, “''A mano armata''”, Edizioni Anarchismo, 2009;</ref> <ref>[https://www.edizionianarchismo.net/library/alfredo-m-bonanno-a-mano-armata consultabile su edizionianarchismo.net]</ref>; questo soprattutto in seguito alla presa di posizione del 1953). Occasionalmente operò con altri gruppi anarchici, come quelli dell'amico e compagno [[Francisco Sabaté Llopart|Francisco "Quico" Sabaté]], di [[Wenceslao Jiménez Orive]] e dell'italiano [[Gogliardo Fiaschi]]. Oltre al Fiaschi, Facerias ebbe contatti con altri anarchici italiani, tra i quali il minatore [[Franco Leggio]] che entrò a far parte del suo gruppo <ref>[http://libcom.org/history/facerias-jose-lluis-face-1920-1957 ''Facerias, Jose Lluis, 'Face', 1920-1957''], libcom.org</ref>.  


Le azioni di sabotaggio e attacco alle forze dell'ordine furono importanti tanto quanto le espropriazioni. Già la dichiarazione del ''Movimento di Resistenza Libertaria'' aveva incentivato la diffusione di un clima di insicurezza all'interno dello Stato spagnolo: nel contesto [[franchismo|franchista]], il determinare una situazione di instabilità andava considerato, secondo i compagni in clandestinità, come una nuova fase della lotta del "''popolo in armi''". Nel 1949, la frequenza e l'intensità di questi atti portò alla sostituzione del capo della polizia Manuel Chinchilla con José Maria Rodríguez Albert <ref>[http://www.oocities.org/es/paisajes_guerrilla/catalonia.html ''La guerrilla antifranquista catalana: José Lluis Facerias''], Paisajes de la Guerrilla</ref>, nella speranza che il cambio di guardia riuscisse a sopprimere del tutto la presenza di "nemici interni". Speranza vana. Il primo aprile del [[1950]], durante la commemorazione della vittoria [[franchismo|franchista]], Facerias collocò un potente ordino esplosivo sotto la tribuna principale situata nel Paseo de Grà cia e distribuì per tutta la città migliaia di volantini antifranchisti. L'[[8 aprile]] collocò invece una bomba nella stazione di polizia di Lonja, che ferì gravemente sei poliziotti e provocò moltissimi danni <ref>Portal Libertario OACA, [http://www.portaloaca.com/historia/biografias/1117-jose-luis-facerias-historia-de-un-maquis-urbano-libertario.html José Lluìs Facerias: Historia de un maquis urbano libertario]</ref>. Tra gli attentati più rischiosi ma allo stesso tempo più clamorosi, Facerias partecipò a quello contro il brutale commissario di Barcellona, Eduardo Quintela Boveda: il [[9 marzo]] 1949, un commando formato dai fratelli [[José Sabaté Llopart|José]] e [[Francisco Sabaté Llopart]], José Lluis Facerias, [[Simon Gracia Fleringan]], [[Carlos Vidal Pasanau]], [[José Lopez Penedo]] e Wenceslao Jiménez Orive sparò colpi di mitraglia sulla sua autovettura <ref>[http://losdelasierra.info/spip.php?article3911 ''Jimenez Orive, Wenceslao''], da ''losdelasierra.info</ref>.
Le azioni di sabotaggio e attacco alle forze dell'ordine furono importanti tanto quanto le espropriazioni. Già la dichiarazione del ''Movimento di Resistenza Libertaria'' aveva incentivato la diffusione di un clima di insicurezza all'interno dello Stato spagnolo: nel contesto [[franchismo|franchista]], il determinare una situazione di instabilità andava considerato, secondo i compagni in clandestinità, come una nuova fase della lotta del "''popolo in armi''". Nel 1949, la frequenza e l'intensità di questi atti portò alla sostituzione del capo della polizia Manuel Chinchilla con José Maria Rodríguez Albert <ref>[http://archive.is/PwN5y ''La guerrilla antifranquista catalana: José Lluis Facerias''], Paisajes de la Guerrilla</ref>, nella speranza che il cambio di guardia riuscisse a sopprimere del tutto la presenza di "nemici interni". Speranza vana. Il primo aprile del [[1950]], durante la commemorazione della vittoria [[franchismo|franchista]], Facerias collocò un potente ordino esplosivo sotto la tribuna principale situata nel Paseo de Grà cia e distribuì per tutta la città migliaia di volantini antifranchisti. L'[[8 aprile]] collocò invece una bomba nella stazione di polizia di Lonja, che ferì gravemente sei poliziotti e provocò moltissimi danni <ref>Portal Libertario OACA, [http://www.portaloaca.com/historia/biografias/1117-jose-luis-facerias-historia-de-un-maquis-urbano-libertario.html José Lluìs Facerias: Historia de un maquis urbano libertario]</ref>. Tra gli attentati più rischiosi ma allo stesso tempo più clamorosi, Facerias partecipò a quello contro il brutale commissario di Barcellona, Eduardo Quintela Boveda: il [[9 marzo]] 1949, un commando formato dai fratelli [[José Sabaté Llopart|José]] e [[Francisco Sabaté Llopart]], José Lluis Facerias, [[Simon Gracia Fleringan]], [[Carlos Vidal Pasanau]], [[José Lopez Penedo]] e Wenceslao Jiménez Orive sparò colpi di mitraglia sulla sua autovettura <ref>[http://losdelasierra.info/spip.php?article3911 ''Jimenez Orive, Wenceslao''], da ''losdelasierra.info</ref>.


====In Europa (1952 - 1956)====
====In Europa (1952 - 1956)====
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====Ritorno in Spagna. La fine (1957)====
====Ritorno in Spagna. La fine (1957)====


Pare che già nel [[1956]] Facerias fosse stato contattato dal vecchio compagno [[Francisco Sabaté Llopart|''Quico'' Sabaté]] per un ritorno in terra catalana. Facerias, da questo punto di vista meno intransigente di Sabaté, tentò una ripresa dei contatti con gli anarchici confederati per assicurarsi il loro supporto durante il rientro in Spagna: tutto quello che ottenne furono buoni propositi e belle parole. Quando il ''Quico'' venne a sapere di questi contatti, ruppe definitivamente il sodalizio con Facerias <ref>[http://www.oocities.org/es/paisajes_guerrilla/catalonia.html ''La guerrilla antifranquista catalana: José Lluis Facerias''], Paisajes de la Guerrilla</ref>.
Pare che già nel [[1956]] Facerias fosse stato contattato dal vecchio compagno [[Francisco Sabaté Llopart|''Quico'' Sabaté]] per un ritorno in terra catalana. Facerias, da questo punto di vista meno intransigente di Sabaté, tentò una ripresa dei contatti con gli anarchici confederati per assicurarsi il loro supporto durante il rientro in Spagna: tutto quello che ottenne furono buoni propositi e belle parole. Quando il ''Quico'' venne a sapere di questi contatti, ruppe definitivamente il sodalizio con Facerias <ref>[http://archive.is/PwN5y ''La guerrilla antifranquista catalana: José Lluis Facerias''], Paisajes de la Guerrilla</ref>.


Facerias ebbe la possibilità di sbarcare in America, dove lo avrebbero accolto amici e compagni di ideale <ref>[http://www.oocities.org/es/paisajes_guerrilla/catalonia.html ''La guerrilla antifranquista catalana: José Lluis Facerias''], Paisajes de la Guerrilla</ref>, ma il richiamo della [[Spagna]] era troppo forte e attraente perché ne evitasse l'influsso. E così tornò in Spagna nel [[1957]], accompagnato da [[Gogliardo Fiaschi]] e da [[Luis Agustín Vicente]], detto ''El Mitralla''. I tre passarono il confine in bicicletta, dicendo di essere escursionisti.  
Facerias ebbe la possibilità di sbarcare in America, dove lo avrebbero accolto amici e compagni di ideale <ref>[http://archive.is/PwN5y ''La guerrilla antifranquista catalana: José Lluis Facerias''], Paisajes de la Guerrilla</ref>, ma il richiamo della [[Spagna]] era troppo forte e attraente perché ne evitasse l'influsso. E così tornò in Spagna nel [[1957]], accompagnato da [[Gogliardo Fiaschi]] e da [[Luis Agustín Vicente]], detto ''El Mitralla''. I tre passarono il confine in bicicletta, dicendo di essere escursionisti.  


Il [[30 agosto]] del [[1957]], solo il piombo di un'imboscata della [[polizia]] franchista, organizzatasi all'incrocio tra le calles Doctor Urrutia e Pi y Molist con il Paseo de Verdun, poté fermare la lotta di Josep Lluís Facerias. Si rivelò eloquente l'articolo di un giornale franchista sulla morte di ''Face'', perché (seppur ovviamente dalla prospettiva dei reazionari) gli riconosceva appartenenza politica, cosa che avveniva raramente quando si commentava la fine di un "''bandido''":
Il [[30 agosto]] del [[1957]], solo il piombo di un'imboscata della [[polizia]] franchista, organizzatasi all'incrocio tra le calles Doctor Urrutia e Pi y Molist con il Paseo de Verdun, poté fermare la lotta di Josep Lluís Facerias. Si rivelò eloquente l'articolo di un giornale franchista sulla morte di ''Face'', perché (seppur ovviamente dalla prospettiva dei reazionari) gli riconosceva appartenenza politica, cosa che avveniva raramente quando si commentava la fine di un "''bandido''":