Storia del movimento studentesco in Italia: differenze tra le versioni

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I movimenti studenteschi, che generalmente nascono e muoiono con la lotta per la singola riforma del sistema formativo, in molti casi sono stati esempi concreti di [[autogestione]] e [[democrazia diretta]].
I movimenti studenteschi, che generalmente nascono e muoiono con la lotta per la singola riforma del sistema formativo, in molti casi sono stati esempi concreti di [[autogestione]] e [[democrazia diretta]].
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Il movimento studentesco prese forma a partire dai primi anni '60, parallelamente all'incremento del numero degli studenti e delle studentesse delle [[scuola|scuole]] medie superiori e dell'Università. Sono i figli del cosiddetto boom economico: nel [[1960]] gli studenti universitari erano 268.000 e nel [[1968]] si erano praticamente raddoppiati. Gli studenti delle superiori erano 663.000 nel [[1959]] e divennero circa un milione dieci anni dopo. Gli studenti chiedevano un'istruzione meno obsoleta e [[autorità |autoritaria]], arrivando a contestare pubblicamente i professori (cosa inconcepibile per l'epoca) e a chiedere che venissero eliminati [[gerarchia|simboli gerarchici]] come la cattedra rialzata dal gradino, che segna la posizione di superiorità del docente.  
Il movimento studentesco prese forma a partire dai primi anni '60, parallelamente all'incremento del numero degli studenti e delle studentesse delle [[scuola|scuole]] medie superiori e dell'Università. Sono i figli del cosiddetto boom economico: nel [[1960]] gli studenti universitari erano 268.000 e nel [[1968]] si erano praticamente raddoppiati. Gli studenti delle superiori erano 663.000 nel [[1959]] e divennero circa un milione dieci anni dopo. Gli studenti chiedevano un'istruzione meno obsoleta e [[autorità |autoritaria]], arrivando a contestare pubblicamente i professori (cosa inconcepibile per l'epoca) e a chiedere che venissero eliminati [[gerarchia|simboli gerarchici]] come la cattedra rialzata dal gradino, che segna la posizione di superiorità del docente.  


La vera e propria esplosione del movimento si avrà nel [[1968]], ma già nel [[1966]] l'Università romana della Sapienza fu occupata dagli studenti di sinistra dopo il barbaro assassinio di un loro compagno, [[Paolo Rossi]], ucciso da un gruppuscolo di [[Fascismo|squadristi fascisti]] il [[27 aprile]] <ref>[http://www.reti-invisibili.net/paolorossi/Assassinio Paolo Rossi]</ref>. La contestazione studentesca fu ovviamente influenzata dalla controcultura giovanile dell'epoca - [[beat]], [[hippies]] e [[Provos]] - e dall'evoluzione del [[marxismo]] collegata alle nuovo teorie sociologiche della Scuola di Francoforte (l'Istituto per la ricerca sociale fondato in [[Germania]] negli anni 20 da Horkheimer) per approdare ai lavori di [[Herbert Marcuse]].  
La vera e propria esplosione del movimento si avrà nel [[1968]], ma già nel [[1966]] l'Università romana della Sapienza fu occupata dagli studenti di sinistra dopo il barbaro assassinio di un loro compagno, [[Paolo Rossi]], ucciso da un gruppuscolo di [[Fascismo|squadristi fascisti]] il [[27 aprile]]. La contestazione studentesca fu ovviamente influenzata dalla controcultura giovanile dell'epoca - [[beat]], [[hippies]] e [[Provos]] - e dall'evoluzione del [[marxismo]] collegata alle nuovo teorie sociologiche della Scuola di Francoforte (l'Istituto per la ricerca sociale fondato in [[Germania]] negli anni 20 da Horkheimer) per approdare ai lavori di [[Herbert Marcuse]].  


All'interno del “movimento”, non ancora organizzato e sostanzialmente [[spontaneismo|spontaneista]], si ritrovano diverse anime della sinistra: anarchici, comunisti, socialisti e soprattutto foltissima è la rappresentanza dei cattolici di sinistra o che comunque hanno in quell'ambito la loro formazione (Mauro Rostagno, Renato Curcio, Marco Boato ecc.). Il movimento studentesco si distingueva dalle organizzazioni politiche tradizionali della sinistra perché metteva al centro la [[democrazia diretta|democrazia di base]], l'assembleismo e l'[[eguaglianza|egualitarismo]]. Contemporaneamente gli studenti si sforzavano di assumere comportamenti alternativi e contestatori anche in campo personale, famigliare e nei rapporti tra i sessi.  
All'interno del “movimento”, non ancora organizzato e sostanzialmente [[spontaneismo|spontaneista]], si ritrovano diverse anime della sinistra: anarchici, comunisti, socialisti e soprattutto foltissima è la rappresentanza dei cattolici di sinistra o che comunque hanno in quell'ambito la loro formazione (Mauro Rostagno, Renato Curcio, Marco Boato ecc.). Il movimento studentesco si distingueva dalle organizzazioni politiche tradizionali della sinistra perché metteva al centro la [[democrazia diretta|democrazia di base]], l'assembleismo e l'[[eguaglianza|egualitarismo]]. Contemporaneamente gli studenti si sforzavano di assumere comportamenti alternativi e contestatori anche in campo personale, famigliare e nei rapporti tra i sessi.