Anarchismo in Egitto: differenze tra le versioni

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Il primo sindacato di tendenza anarchica e rivoluzionaria nato in [[Egitto]] fu la ''Fratellanza dei Lavoratori'', fondato nel [[1872]] da lavoratori greci provenienti soprattutto dall'isola di Corfù. La prima pubblicazione comparve invece nel [[1877]] ad Alessandria d'Egitto, fondata da anarchici italiani col titolo ''Il Lavoratore''. Poco dopo, nel settembre [[1878]], [[Errico Malatesta]] abbandonò l'[[Italia]] per sfuggire all'arresto e riparò temporaneamente ad Alessandria, dove si era stabilita una florida comunità  di lavoratori italiani.  
Il primo sindacato di tendenza anarchica e rivoluzionaria nato in [[Egitto]] fu la ''Fratellanza dei Lavoratori'', fondato nel [[1872]] da lavoratori greci provenienti soprattutto dall'isola di Corfù. La prima pubblicazione comparve invece nel [[1877]] ad Alessandria d'Egitto, fondata da anarchici italiani col titolo ''Il Lavoratore''. Poco dopo, nel settembre [[1878]], [[Errico Malatesta]] abbandonò l'[[Italia]] per sfuggire all'arresto e riparò temporaneamente ad Alessandria, dove si era stabilita una florida comunità  di lavoratori italiani.  


Nel frattempo, dopo il fallito attentato di [[Giovanni Passannante]] contro re Umberto I ([[17 novembre]] [[1878]]), in [[Italia]] si scatenò la repressione contro il nascente [[anarchismo italiano|movimento anarchico]]. Gli italiani residenti in Egitto di tendenza nazionalista condannarono l'atto di Passanante, invece gli anarchici esplicitarono pubblicamente la loro [[solidarietà ]] a [[Giovanni Passannante|Passanante]] manifestando davanti al Consolato Italiano. Ancor prima della manifestazione, [[Errico Malatesta]] venne arrestato insieme ai compagni Alvina e Parini. I primi due furono espulsi dal paese, Parini invece, che risiedeva da tempo in Egitto, non ricevette lo stesso provvedimento.
Nel frattempo, dopo il fallito attentato di [[Giovanni Passannante]] contro re Umberto I ([[17 novembre]] [[1878]]), in [[Italia]] si scatenò la repressione contro il nascente [[anarchismo italiano|movimento anarchico]]. Gli italiani residenti in Egitto di tendenza nazionalista condannarono l'atto di Passanante, invece gli anarchici esplicitarono pubblicamente la loro [[solidarietà]] a [[Giovanni Passannante|Passanante]] manifestando davanti al Consolato Italiano. Ancor prima della manifestazione, [[Errico Malatesta]] venne arrestato insieme ai compagni Alvina e Parini. I primi due furono espulsi dal paese, Parini invece, che risiedeva da tempo in Egitto, non ricevette lo stesso provvedimento.


Un altro celebre anarchico italiano, [[Amilcare Cipriani]], venne arrestato ed incarcerato in Italia nel [[1881]] con l'accusa di aver assassinato un suo connazionale ad Alessandria d'Egitto nel [[1867]]. Per quanto l'omicidio era stato un atto di legittima difesa, le [[autorità ]] italiane strumentalizzarono la vicenda per colpire l'attività  rivoluzionaria di Cipirani. Per sfuggire all'arresto, l'anarchico italiano lasciò il Nord Africa e risedette per lungo tempo in [[Grecia]].
Un altro celebre anarchico italiano, [[Amilcare Cipriani]], venne arrestato ed incarcerato in Italia nel [[1881]] con l'accusa di aver assassinato un suo connazionale ad Alessandria d'Egitto nel [[1867]]. Per quanto l'omicidio era stato un atto di legittima difesa, le [[autorità]] italiane strumentalizzarono la vicenda per colpire l'attività  rivoluzionaria di Cipirani. Per sfuggire all'arresto, l'anarchico italiano lasciò il Nord Africa e risedette per lungo tempo in [[Grecia]].
[[File:Malatesta.jpg|right|thumb|150 px|[[Errico Malatesta]]]]
[[File:Malatesta.jpg|right|thumb|150 px|[[Errico Malatesta]]]]
Gli anarchici furono molto attivi nel paese, ispirando e fomentando il primo [[sciopero]] della storia egiziana, quello messo in atto a Port Said dai lavoratori del carbone da legna il [[1° aprile]] [[1882]]. Nello stesso anno, il Presidente dell'Associazione dei Lavoratori Italiani di Alessandria, inviò una lettera al premier egiziano Sami Pasha al-Barudi, nella quale sosteneva apertamente l'insurrezione del tenente colonnello Ahmad Orabi Ahmad Orabi, leader della rivolta contro il [[colonialismo]] inglese. Nel [[1884]] comparve una nuova rivista anarchica in lingua italiana «[[La Questione Sociale]]».
Gli anarchici furono molto attivi nel paese, ispirando e fomentando il primo [[sciopero]] della storia egiziana, quello messo in atto a Port Said dai lavoratori del carbone da legna il [[1° aprile]] [[1882]]. Nello stesso anno, il Presidente dell'Associazione dei Lavoratori Italiani di Alessandria, inviò una lettera al premier egiziano Sami Pasha al-Barudi, nella quale sosteneva apertamente l'insurrezione del tenente colonnello Ahmad Orabi Ahmad Orabi, leader della rivolta contro il [[colonialismo]] inglese. Nel [[1884]] comparve una nuova rivista anarchica in lingua italiana «[[La Questione Sociale]]».
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I lavoratori stranieri si mobilitarono anche su questioni internazionali: parteciparono a diverse manifestazioni contro la deportazione in Egitto dei rivoluzionari russi dopo il fallimenti dei moti del [[1905]]; nel [[1909]], l'anarchico greco [[George Telemitis]] diffuse l'opuscolo ''Kato ta Eidola'' ("Abbattiamo gli idoli") in occasione della fucilazione dell'anarchico spagnolo [[Francisco Ferrer y Guardia]].  
I lavoratori stranieri si mobilitarono anche su questioni internazionali: parteciparono a diverse manifestazioni contro la deportazione in Egitto dei rivoluzionari russi dopo il fallimenti dei moti del [[1905]]; nel [[1909]], l'anarchico greco [[George Telemitis]] diffuse l'opuscolo ''Kato ta Eidola'' ("Abbattiamo gli idoli") in occasione della fucilazione dell'anarchico spagnolo [[Francisco Ferrer y Guardia]].  


Quest'attivismo radicale e rivoluzionario spinse le [[autorità ]] ad iniziare nel [[1911]] una dura [[repressione]] contro gli anarchici, in particolare quelli italiani (alcuni furono espulsi), anche se ciò non fermò militanti come [[Stavros Kouchtsoglous]] (autore dell'opuscolo ''Kato I Maska'' [Giù la maschera]) e [[Nickos Doumas]], che proseguirono con maggiore intensità  le loro lotte. La seconda ondata repressiva del [[1912]] portò però anche alla loro espulsione.  
Quest'attivismo radicale e rivoluzionario spinse le [[autorità]] ad iniziare nel [[1911]] una dura [[repressione]] contro gli anarchici, in particolare quelli italiani (alcuni furono espulsi), anche se ciò non fermò militanti come [[Stavros Kouchtsoglous]] (autore dell'opuscolo ''Kato I Maska'' [Giù la maschera]) e [[Nickos Doumas]], che proseguirono con maggiore intensità  le loro lotte. La seconda ondata repressiva del [[1912]] portò però anche alla loro espulsione.  


Oltre all'attività  sindacale, gli anarchici greci ed italiani diedero ampio spazio all'attività  propagandistica ed intellettuale, traducendo e diffondendo testi sulla teoria anarchica di [[Bakunin]] ed altri anarchici. Nell'aprile [[1919]], il marxista [[George Skliros]] (Constantinides) annunciò, durante un incontro di scrittori al Cairo, di aver dato avvio ad uno studio su un'opera di [[Kropotkin]], che probabilmente però non fu mai portato a termine.  Già  due anni prima lo stesso autore aveva fatto letture pubbliche di testi di [[Tolstoj]] nella Libreria del Popolo di Alessandria, organizzate dalla rivista ''Grommata''. Uno degli editori di questa rivista fu il combattivo [[George Vrisimitzakis]], mentre tra i collaboratori vi fu anche l'anarchico italiano [[Luigi Fabbri]]. <ref>  L'esaustivo articolo ''Il movimento delle idee in Italia'' venne pubblicato in traduzione nel volume 2 della rivista (settembre-ottobre 1920) a pagina 96. </ref> Inoltre il giornale greco in [[Egitto]], ''Sosialistiki'' ("Socialista"), prese a pubblicare traduzioni di opere di [[Michail Bakunin]]. All'inizio del secondo decennio ebbe un certo seguito al Cairo il giornale anarchico italiano ''L'Idea'', che ospitava articoli di anarchici italiani, greci e spagnoli (es. di [[José Estivalis]], editore di ''[[Tierra y Libertad]]'').  
Oltre all'attività  sindacale, gli anarchici greci ed italiani diedero ampio spazio all'attività  propagandistica ed intellettuale, traducendo e diffondendo testi sulla teoria anarchica di [[Bakunin]] ed altri anarchici. Nell'aprile [[1919]], il marxista [[George Skliros]] (Constantinides) annunciò, durante un incontro di scrittori al Cairo, di aver dato avvio ad uno studio su un'opera di [[Kropotkin]], che probabilmente però non fu mai portato a termine.  Già  due anni prima lo stesso autore aveva fatto letture pubbliche di testi di [[Tolstoj]] nella Libreria del Popolo di Alessandria, organizzate dalla rivista ''Grommata''. Uno degli editori di questa rivista fu il combattivo [[George Vrisimitzakis]], mentre tra i collaboratori vi fu anche l'anarchico italiano [[Luigi Fabbri]]. <ref>  L'esaustivo articolo ''Il movimento delle idee in Italia'' venne pubblicato in traduzione nel volume 2 della rivista (settembre-ottobre 1920) a pagina 96. </ref> Inoltre il giornale greco in [[Egitto]], ''Sosialistiki'' ("Socialista"), prese a pubblicare traduzioni di opere di [[Michail Bakunin]]. All'inizio del secondo decennio ebbe un certo seguito al Cairo il giornale anarchico italiano ''L'Idea'', che ospitava articoli di anarchici italiani, greci e spagnoli (es. di [[José Estivalis]], editore di ''[[Tierra y Libertad]]'').