Denis Diderot: differenze tra le versioni
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Con la ''Lettera sui ciechi'', che gli costa la prigione a Vincennes, Diderot analizza il concetto di normalità, smontando anche i luoghi comuni sullo sviluppo dell'intelligenza (Diderot dice che le intelligenze si sviluppano in funzione degli ambienti culturali, educativi, sociali e fisici in cui è vissuta un individuo). Diderot inoltre cerca di dimostrare che molte tradizioni e [[regole e anarchia|regole]] (la moralità, le leggi, il concetto di Dio) non sono altro che il risultato delle convenzioni sociali, per questo auspica un mondo, allora considerato utopico, costruito su basi diverse e più [[uguaglianza | egualitarie]]. | Con la ''Lettera sui ciechi'', che gli costa la prigione a Vincennes, Diderot analizza il concetto di normalità, smontando anche i luoghi comuni sullo sviluppo dell'intelligenza (Diderot dice che le intelligenze si sviluppano in funzione degli ambienti culturali, educativi, sociali e fisici in cui è vissuta un individuo). Diderot inoltre cerca di dimostrare che molte tradizioni e [[regole e anarchia|regole]] (la moralità, le leggi, il concetto di Dio) non sono altro che il risultato delle convenzioni sociali, per questo auspica un mondo, allora considerato utopico, costruito su basi diverse e più [[uguaglianza | egualitarie]]. | ||
Nella sua ''Critica al libro Dell'Uomo di Helvetius'' scrive contro il concetto di [[autorità ]], anche se queste fossero “illuminate” poiché abituano il popolo all'obbedienza e alla passività . | Nella sua ''Critica al libro Dell'Uomo di Helvetius'' scrive contro il concetto di [[autorità ]], anche se queste fossero “illuminate” poiché abituano il popolo all'obbedienza e alla passività. | ||
Come tutti gli illuministi, in ''Pensées sur l'interprétation de la nature'' (1753) Diderot auspica che attraverso una buona formazione culturale scientifica i popoli possano liberarsi dalla [[Anarchismo e religione|superstizione religiosa]]. Inizialmente sostiene un [[deismo]] fondato su un ordine organizzato da un Ente supremo all'interno degli organismi naturali, poi si fa propugnatore dell'ateismo più radicale, in cui gli individui sono il risultato del probabilismo e dell'evoluzionismo che esclude qualsiasi Dio. | Come tutti gli illuministi, in ''Pensées sur l'interprétation de la nature'' (1753) Diderot auspica che attraverso una buona formazione culturale scientifica i popoli possano liberarsi dalla [[Anarchismo e religione|superstizione religiosa]]. Inizialmente sostiene un [[deismo]] fondato su un ordine organizzato da un Ente supremo all'interno degli organismi naturali, poi si fa propugnatore dell'ateismo più radicale, in cui gli individui sono il risultato del probabilismo e dell'evoluzionismo che esclude qualsiasi Dio. |