Mass Media: differenze tra le versioni

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Il termine '''mass media''' compare per la prima volta intorno al [[1920]]. Il sociologo [[Marshall McLuhan]] è stato uno dei primi e più importanti studiosi di questo campo.
Il termine '''mass media''' compare per la prima volta intorno al [[1920]]. Il sociologo [[Marshall McLuhan]] è stato uno dei primi e più importanti studiosi di questo campo.


I mezzi di comunicazione di massa sono i seguenti: stampe popolari, giornali, libri, fumetti, fotografia, manifesti murali, pubblicità , [[cinema]], radio, telefono e televisione.
I mezzi di comunicazione di massa sono i seguenti: stampe popolari, giornali, libri, fumetti, fotografia, manifesti murali, pubblicità, [[cinema]], radio, telefono e televisione.


Il più potente mezzo di comunicazione di massa è oggi la televisione; questa può essere controllata dallo [[Stato]] (la RAI in [[Italia]], la BBC in [[Gran Bretagna]], la CBC in [[Canada]] ecc.), da [[capitalismo|imprenditori capitalisti]] ([[Silvio Berlusconi]], [[Rupert Murdoch]] ecc.) o da entrambi (Silvio Berlusconi, da capo del [[governo]] italiano, controlla la RAI, e da imprenditore, controlla le tv di Mediaset). Nonostante tra questi due gruppi di potere non manchino i conflitti, entrambi si sostengono vicendevolmente in maniera più o meno palese: senza il sostegno delle [[autorità ]] (che concedono le "licenze") la TV sparirebbe, senza le TV commerciali i governi avrebbero maggiori difficoltà  a controllare l'informazione e a mantenere così la propria legittimità  di dominio.
Il più potente mezzo di comunicazione di massa è oggi la televisione; questa può essere controllata dallo [[Stato]] (la RAI in [[Italia]], la BBC in [[Gran Bretagna]], la CBC in [[Canada]] ecc.), da [[capitalismo|imprenditori capitalisti]] ([[Silvio Berlusconi]], [[Rupert Murdoch]] ecc.) o da entrambi (Silvio Berlusconi, da capo del [[governo]] italiano, controlla la RAI, e da imprenditore, controlla le tv di Mediaset). Nonostante tra questi due gruppi di potere non manchino i conflitti, entrambi si sostengono vicendevolmente in maniera più o meno palese: senza il sostegno delle [[autorità ]] (che concedono le "licenze") la TV sparirebbe, senza le TV commerciali i governi avrebbero maggiori difficoltà  a controllare l'informazione e a mantenere così la propria legittimità  di dominio.
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La ''Tv'' attualmente è strutturata su due livelli: la '''TV a pagamento''', che fornisce spesso “prodotti” di buona qualità  (film, documentari, informazione ecc.), anche se comunque finalizzati al consumo della cultura e all'accettazione della [[gerarchia]], della sottomissione all'[[autorità ]] e della passività ; la '''Tv generalista''', che produce generalmente programmi di scarsissima qualità  (la cosidetta «TV spazzatura») il cui scopo è distrarre, istupidire, disinformare, creare allarmismi (allarme immigrati, allarme criminalità  ecc.).
La ''Tv'' attualmente è strutturata su due livelli: la '''TV a pagamento''', che fornisce spesso “prodotti” di buona qualità  (film, documentari, informazione ecc.), anche se comunque finalizzati al consumo della cultura e all'accettazione della [[gerarchia]], della sottomissione all'[[autorità ]] e della passività ; la '''Tv generalista''', che produce generalmente programmi di scarsissima qualità  (la cosidetta «TV spazzatura») il cui scopo è distrarre, istupidire, disinformare, creare allarmismi (allarme immigrati, allarme criminalità  ecc.).


La '''TV spazzatura''' costruisce irrealtà , ad uso e consumo dei sistemi di potere, che incoraggiano l'insicurezza (e quindi la sottomissione alle [[autorità ]]) e il consumismo.
La '''TV spazzatura''' costruisce irrealtà, ad uso e consumo dei sistemi di potere, che incoraggiano l'insicurezza (e quindi la sottomissione alle [[autorità ]]) e il consumismo.


In [[Italia]], lo "stile" della '''TV spazzatura''' è stato lanciato dalle '''TV commerciali''' ed in particolare da Mediaset, a cui la RAI ha saputo velocemente adeguarsi.
In [[Italia]], lo "stile" della '''TV spazzatura''' è stato lanciato dalle '''TV commerciali''' ed in particolare da Mediaset, a cui la RAI ha saputo velocemente adeguarsi.
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=== Cultura di massa e omologazione ===
=== Cultura di massa e omologazione ===
[[Pier Paolo Pasolini]] aveva intuito in anticipo le conseguenze sociali e culturali prodotti dalla massificazione televisiva <ref>[https://www.youtube.com/watch?v=OCp3tzg2Hqk Pasolini e i medium di massa]</ref>. Egli iniziò ad accorgersi che quasi tutti i giovani proletari avevano cominciato a vestirsi e comportarsi in modo analogo ai modelli proposti dalle TV. Prima dell'avvento delle TV, sosteneva Pasolini, era possibile distinguere un proletario da un borghese, oppure un [[comunista]] da un [[fascista]], ma già  agli inizi degli anni settanta ciò era molto più difficile perchè la TV aveva innescato un processo di omologazione. Pasolini chiamò questi fenomeni '''mutazione antropologica''', nel senso che egli riteneva che grazie ai media e alle TV, le mode e i desideri della collettività  sono decise nei consigli d'amministrazione delle reti televisive e trasmesse ai telespettatori principalmente tramite la pubblicità , i film e tutti vari programmi televisivi che fanno più tendenza.
[[Pier Paolo Pasolini]] aveva intuito in anticipo le conseguenze sociali e culturali prodotti dalla massificazione televisiva <ref>[https://www.youtube.com/watch?v=OCp3tzg2Hqk Pasolini e i medium di massa]</ref>. Egli iniziò ad accorgersi che quasi tutti i giovani proletari avevano cominciato a vestirsi e comportarsi in modo analogo ai modelli proposti dalle TV. Prima dell'avvento delle TV, sosteneva Pasolini, era possibile distinguere un proletario da un borghese, oppure un [[comunista]] da un [[fascista]], ma già  agli inizi degli anni settanta ciò era molto più difficile perchè la TV aveva innescato un processo di omologazione. Pasolini chiamò questi fenomeni '''mutazione antropologica''', nel senso che egli riteneva che grazie ai media e alle TV, le mode e i desideri della collettività  sono decise nei consigli d'amministrazione delle reti televisive e trasmesse ai telespettatori principalmente tramite la pubblicità, i film e tutti vari programmi televisivi che fanno più tendenza.


[[Karl Popper]] ha definito la televisione una "cattiva maestra", arrivando a questa conclusione dopo un'accurata analisi dei programmi e degli effetti sui telespettatori. Egli pensava che il piccolo schermo fosse diventato un potere incontrollato, capace di immettere nella società  massice dosi di violenza.
[[Karl Popper]] ha definito la televisione una "cattiva maestra", arrivando a questa conclusione dopo un'accurata analisi dei programmi e degli effetti sui telespettatori. Egli pensava che il piccolo schermo fosse diventato un potere incontrollato, capace di immettere nella società  massice dosi di violenza.