La Comune di Parigi (1871): differenze tra le versioni

Jump to navigation Jump to search
m (Sostituzione testo - "[à][\s\s]" con "à ")
m (Sostituzione testo - "[à][\s][,]" con "à,")
Riga 43: Riga 43:
Infatti, della povertà  dei suoi sudditi l'imperatore non si preoccupò affatto, se non nella misura in cui essa poteva tramutarsi in rivolta e minacciare l'« ordine » sociale. Si creano così, secondo una logica paternalistica, società  di beneficenza, mentre le società  operaie di mutuo soccorso devono essere approvate dal governo, che nomina il loro presidente, e il prefetto ne nomina il segretario. Per i disoccupati non è prevista alcuna provvidenza, poiché, si sostiene, provocherebbe « ogni genere di sciopero e di contestazione ». Dal momento che sono vietate tutte le associazioni e gli operari sono soliti ritrovarsi nelle taverne e nei caffé, un decreto si preoccupa di individuare e all'occorrenza chiudere immediatamente i locali « pericolosi per l'ordine pubblico ».
Infatti, della povertà  dei suoi sudditi l'imperatore non si preoccupò affatto, se non nella misura in cui essa poteva tramutarsi in rivolta e minacciare l'« ordine » sociale. Si creano così, secondo una logica paternalistica, società  di beneficenza, mentre le società  operaie di mutuo soccorso devono essere approvate dal governo, che nomina il loro presidente, e il prefetto ne nomina il segretario. Per i disoccupati non è prevista alcuna provvidenza, poiché, si sostiene, provocherebbe « ogni genere di sciopero e di contestazione ». Dal momento che sono vietate tutte le associazioni e gli operari sono soliti ritrovarsi nelle taverne e nei caffé, un decreto si preoccupa di individuare e all'occorrenza chiudere immediatamente i locali « pericolosi per l'ordine pubblico ».


Il [[28 settembre]] [[1864]] viene fondata a Londra l'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori]]: la sezione francese si costituisce l'anno dopo, diretta da tre proudhoniani, gli operai Henri Tolain ed Ernest Fribourg, e il giornalista Charles Limousin: vi sono attivi [[Émile Aubry]], Antoine Bourdon, Félix Chemalé, [[Benoît Malon]], Charles Murat, Blaise Perrachon, Albert Richard ed [[Eugène Varlin]]. L'Associazione francese è inizialmente tollerata dalle autorità , in parte perché non sembrano ancora chiare le sue finalità , poi perché si ha fiducia in Tolain, che è in ottimi rapporti con la corte - e infatti egli finirà  per tradire, come Fribourg, il movimento operaio - e infine perché, secondo le tesi di Proudhon, i suoi dirigenti sembrano limitarsi ad auspicare interventi a favore del mutualismo, a dichiararsi contro gli scioperi, contro il lavoro femminile e soprattutto contro ogni azione rivoluzionaria.
Il [[28 settembre]] [[1864]] viene fondata a Londra l'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori]]: la sezione francese si costituisce l'anno dopo, diretta da tre proudhoniani, gli operai Henri Tolain ed Ernest Fribourg, e il giornalista Charles Limousin: vi sono attivi [[Émile Aubry]], Antoine Bourdon, Félix Chemalé, [[Benoît Malon]], Charles Murat, Blaise Perrachon, Albert Richard ed [[Eugène Varlin]]. L'Associazione francese è inizialmente tollerata dalle autorità, in parte perché non sembrano ancora chiare le sue finalità, poi perché si ha fiducia in Tolain, che è in ottimi rapporti con la corte - e infatti egli finirà  per tradire, come Fribourg, il movimento operaio - e infine perché, secondo le tesi di Proudhon, i suoi dirigenti sembrano limitarsi ad auspicare interventi a favore del mutualismo, a dichiararsi contro gli scioperi, contro il lavoro femminile e soprattutto contro ogni azione rivoluzionaria.


Quando però l'Internazionale protesta contro la politica di protezione dello Stato pontificio, che il [[3 novembre]] [[1867]] ha respinto a Mentana il tentativo garibaldino con l'aiuto determinante delle truppe francesi, e organizza con i blanquisti una manifestazione a Parigi sulla tomba di Daniele Manin, il governo reagisce e il [[20 marzo]] [[1868]] scioglie la sezione internazionalista.  
Quando però l'Internazionale protesta contro la politica di protezione dello Stato pontificio, che il [[3 novembre]] [[1867]] ha respinto a Mentana il tentativo garibaldino con l'aiuto determinante delle truppe francesi, e organizza con i blanquisti una manifestazione a Parigi sulla tomba di Daniele Manin, il governo reagisce e il [[20 marzo]] [[1868]] scioglie la sezione internazionalista.  
Riga 87: Riga 87:


=== L'insurrezione del 22 gennaio 1871 ===
=== L'insurrezione del 22 gennaio 1871 ===
Nei mesi successivi per i parigini il peso dell'assedio si fa particolarmente gravoso. Mentre i prussiani colpiscono con le artiglierie le periferie della città , i piccoli commercianti si rovinano per la caduta vertiginosa delle vendite, il pane è razionato e al mercato si vendono a caro prezzo la carne di cane, di gatto e perfino i topi. La media della mortalità  è quadruplicata e non per effetto dei bombardamenti, ma per le malattie provocate dalla fame e dal freddo. Nuove sconfitte militari si registrano sulla Loira e a Champigny, sulla Marna, da dove il generale monarchico Auguste Ducrot, nella sua sortita da Parigi, aveva promesso di ritornare « o morto o vittorioso »: naturalmente, ritorna il [[3 dicembre]] sconfitto ma vivo.
Nei mesi successivi per i parigini il peso dell'assedio si fa particolarmente gravoso. Mentre i prussiani colpiscono con le artiglierie le periferie della città, i piccoli commercianti si rovinano per la caduta vertiginosa delle vendite, il pane è razionato e al mercato si vendono a caro prezzo la carne di cane, di gatto e perfino i topi. La media della mortalità  è quadruplicata e non per effetto dei bombardamenti, ma per le malattie provocate dalla fame e dal freddo. Nuove sconfitte militari si registrano sulla Loira e a Champigny, sulla Marna, da dove il generale monarchico Auguste Ducrot, nella sua sortita da Parigi, aveva promesso di ritornare « o morto o vittorioso »: naturalmente, ritorna il [[3 dicembre]] sconfitto ma vivo.


[[File:Hôtel de Ville 1.jpg|thumb|left|290px|L'Hôtel de Ville, sede del municipio di Parigi, nel 1871]]
[[File:Hôtel de Ville 1.jpg|thumb|left|290px|L'Hôtel de Ville, sede del municipio di Parigi, nel 1871]]
Riga 124: Riga 124:
Quello stesso giorno l'Assemblea aveva preso la decisione di abolire la moratoria sugli affitti e su ogni tipo di pagamento, una misura, quest'ultima, che colpiva particolarmente il commercio e l'artigianato, già  provati dal lungo assedio. Persino il quotidiano conservatore ''Le Rappel'' protesta contro queste decisioni, giudicandole « chimeriche » e frutto dell'ignoranza della situazione in cui versa la capitale.
Quello stesso giorno l'Assemblea aveva preso la decisione di abolire la moratoria sugli affitti e su ogni tipo di pagamento, una misura, quest'ultima, che colpiva particolarmente il commercio e l'artigianato, già  provati dal lungo assedio. Persino il quotidiano conservatore ''Le Rappel'' protesta contro queste decisioni, giudicandole « chimeriche » e frutto dell'ignoranza della situazione in cui versa la capitale.


In realtà , l'Assemblea e il governo sanno benissimo quello che fanno. Unitamente alla decisione del precedente febbraio di abolire la paga delle guardie nazionali, questi provvedimenti, che favoriscono proprietari e banchieri e danneggiano operai e piccola borghesia, da una parte mostrano quale particolare spirito di classe animi la maggioranza dell'Assemblea, dall'altra rendono possibile - diversamente da quanto era accaduto nel 1848 - il saldarsi di un'alleanza politica tra operai e una parte della piccola borghesia parigina.
In realtà, l'Assemblea e il governo sanno benissimo quello che fanno. Unitamente alla decisione del precedente febbraio di abolire la paga delle guardie nazionali, questi provvedimenti, che favoriscono proprietari e banchieri e danneggiano operai e piccola borghesia, da una parte mostrano quale particolare spirito di classe animi la maggioranza dell'Assemblea, dall'altra rendono possibile - diversamente da quanto era accaduto nel 1848 - il saldarsi di un'alleanza politica tra operai e una parte della piccola borghesia parigina.


=== La giornata del 18 marzo 1871 ===
=== La giornata del 18 marzo 1871 ===
Riga 132: Riga 132:
:« Ogni membro di un Comitato di vigilanza appartiene al partito socialista rivoluzionario. Di conseguenza egli lotterà  per ottenere con tutti i mezzi la soppressione dei privilegi della borghesia, la sua scomparsa come classe dirigente e l'avvento politico dei lavoratori. In una parola, l'eguaglianza sociale. Non più padronato, non più proletariato, non più classi. Egli riconosce il lavoro come la sola base della Costituzione sociale, lavoro il cui prodotto deve appartenere interamente al lavoratore.
:« Ogni membro di un Comitato di vigilanza appartiene al partito socialista rivoluzionario. Di conseguenza egli lotterà  per ottenere con tutti i mezzi la soppressione dei privilegi della borghesia, la sua scomparsa come classe dirigente e l'avvento politico dei lavoratori. In una parola, l'eguaglianza sociale. Non più padronato, non più proletariato, non più classi. Egli riconosce il lavoro come la sola base della Costituzione sociale, lavoro il cui prodotto deve appartenere interamente al lavoratore.


:Nel mondo politico, egli pone la Repubblica al di sopra del diritto delle maggioranze; egli dunque non riconosce a quelle maggioranze il diritto di negare il principio della sovranità  popolare, sia direttamente per via plebiscitaria, sia indirettamente attraverso un'assemblea organo di quelle maggioranze. Egli dunque si opporrà , all'occorrenza con la forza, alla riunione di qualunque Costituente o pretesa Assemblea nazionale, prima che le basi dell'attuale costituzione della società  non siano state cambiate mediante una liquidazione rivoluzionaria politica e sociale. In attesa che questa definitiva rivoluzione si sia prodotta, egli non riconosce come governo della città  che la Comune rivoluzionaria formata dalla Delegazione dei gruppi socialisti rivoluzionari di questa stessa città . Egli non riconosce come governo del paese che il governo di liquidazione politica e sociale prodotto dalla delegazione delle Comuni rivoluzionarie del paese e dei principali centri operai.  
:Nel mondo politico, egli pone la Repubblica al di sopra del diritto delle maggioranze; egli dunque non riconosce a quelle maggioranze il diritto di negare il principio della sovranità  popolare, sia direttamente per via plebiscitaria, sia indirettamente attraverso un'assemblea organo di quelle maggioranze. Egli dunque si opporrà, all'occorrenza con la forza, alla riunione di qualunque Costituente o pretesa Assemblea nazionale, prima che le basi dell'attuale costituzione della società  non siano state cambiate mediante una liquidazione rivoluzionaria politica e sociale. In attesa che questa definitiva rivoluzione si sia prodotta, egli non riconosce come governo della città  che la Comune rivoluzionaria formata dalla Delegazione dei gruppi socialisti rivoluzionari di questa stessa città . Egli non riconosce come governo del paese che il governo di liquidazione politica e sociale prodotto dalla delegazione delle Comuni rivoluzionarie del paese e dei principali centri operai.  


:Egli s'impegna a combattere per queste idee e a diffonderle formando, laddove non esistano, altri gruppi socialisti rivoluzionari. Egli riunirà  questi gruppi in una federazione e li metterà  in contatto con la Delegazione centrale. Egli dovrà  infine mettere tutti i mezzi disponibili al servizio della propaganda per l'Associazione internazionale dei lavoratori ».
:Egli s'impegna a combattere per queste idee e a diffonderle formando, laddove non esistano, altri gruppi socialisti rivoluzionari. Egli riunirà  questi gruppi in una federazione e li metterà  in contatto con la Delegazione centrale. Egli dovrà  infine mettere tutti i mezzi disponibili al servizio della propaganda per l'Associazione internazionale dei lavoratori ».
Riga 144: Riga 144:
Il [[17 marzo]] si tiene a Versailles un consiglio di guerra, nel quale si decide di usare la forza. All'alba del [[18 marzo]] una divisione occupa l'altura di Montmartre disperdendo il 61° battaglione della Guardia e iniziando a trascinare via i cannoni. All'allarme lanciato dal Comitato di vigilanza del XVIII ''arrondissement'' segue la reazione della popolazione: « I dimostranti erano per la maggioranza donne, ma c'erano anche molti bambini. Guardie nazionali isolate uscivano in armi e si dirigevano verso lo Chateau-Rouge ».<ref>Edmond Lepelletier, ''Histoire de la Commune de 1871'', I, Paris, Mercure de France, 1911-1913.</ref>  
Il [[17 marzo]] si tiene a Versailles un consiglio di guerra, nel quale si decide di usare la forza. All'alba del [[18 marzo]] una divisione occupa l'altura di Montmartre disperdendo il 61° battaglione della Guardia e iniziando a trascinare via i cannoni. All'allarme lanciato dal Comitato di vigilanza del XVIII ''arrondissement'' segue la reazione della popolazione: « I dimostranti erano per la maggioranza donne, ma c'erano anche molti bambini. Guardie nazionali isolate uscivano in armi e si dirigevano verso lo Chateau-Rouge ».<ref>Edmond Lepelletier, ''Histoire de la Commune de 1871'', I, Paris, Mercure de France, 1911-1913.</ref>  


Quelle truppe, che avevano sostenuto, con la Guardia e la stessa popolazione, il lungo assedio della città , si rifiutano di sparare: è il sergente [[Galdric Verdaguer]], dell'88° reggimento, a dare l'ordine di abbassare le armi. Il generale Lecomte, che pretende a tutti i costi una strage, è arrestato dai suoi stessi soldati. Per opposti motivi e per mani diverse, Verdaguer e Lecomte pagheranno con la vita il loro comportamento. Lecomte viene fucilato quello stesso giorno insieme con il generale Clément Thomas, uno dei massacratori degli operai parigini nel giugno 1848.  
Quelle truppe, che avevano sostenuto, con la Guardia e la stessa popolazione, il lungo assedio della città, si rifiutano di sparare: è il sergente [[Galdric Verdaguer]], dell'88° reggimento, a dare l'ordine di abbassare le armi. Il generale Lecomte, che pretende a tutti i costi una strage, è arrestato dai suoi stessi soldati. Per opposti motivi e per mani diverse, Verdaguer e Lecomte pagheranno con la vita il loro comportamento. Lecomte viene fucilato quello stesso giorno insieme con il generale Clément Thomas, uno dei massacratori degli operai parigini nel giugno 1848.  


Quest'ultimo, già  comandante della Guardia nazionale, il precedente [[14 febbraio]] aveva dato le dimissioni dopo la disastrosa sortita di Buzenval, ma aveva continuato ad agire come spia del governo, informandolo delle disposizione delle barricate nel quartiere di Montmartre. L'eroe della giornata, il sergente Verdaguer ([[1842]]-[[1872]]), che aderì alla Comune comandando il 91° battaglione della Guardia, colpito dalla vendetta della Repubblica di Thiers, sarà  condannato a morte e fucilato il [[22 febbraio]] [[1872]].
Quest'ultimo, già  comandante della Guardia nazionale, il precedente [[14 febbraio]] aveva dato le dimissioni dopo la disastrosa sortita di Buzenval, ma aveva continuato ad agire come spia del governo, informandolo delle disposizione delle barricate nel quartiere di Montmartre. L'eroe della giornata, il sergente Verdaguer ([[1842]]-[[1872]]), che aderì alla Comune comandando il 91° battaglione della Guardia, colpito dalla vendetta della Repubblica di Thiers, sarà  condannato a morte e fucilato il [[22 febbraio]] [[1872]].
Riga 154: Riga 154:
Già  il successivo [[19 marzo]] il Comitato centrale si stabilisce all'Hôtel de Ville e si qualifica « nuovo governo della Repubblica »; con un proclama indice le elezioni comunali per il prossimo [[22 marzo]] e stabilisce i primi provvedimenti di urgenza: libertà  di stampa, scarcerazione immediata di tutti i detenuti politici, abolizione dei Consigli di guerra (i tribunali militari), proroga di un mese le scadenze dei pagamenti, divieto di sfratto. Prende possesso dei vari organismi politici e amministrativi, nominando [[Eugène Varlin]] e [[Francis Jourde]] alle Finanze, [[Antoine Arnoud]], [[Grêlier]] ed [[Edouard Vaillant]] agli Interni, [[Émile Eudes]] alla Guerra, [[Lucien Combatz]] alle Poste, [[Émile Duval]] e [[Raoul Rigault]] alla prefettura, [[Edouard Moreau]] al Poligrafico delle Stato, mentre [[Adolphe Assi]] assume l'incarico di comandante militare dell'Hôtel de Ville.   
Già  il successivo [[19 marzo]] il Comitato centrale si stabilisce all'Hôtel de Ville e si qualifica « nuovo governo della Repubblica »; con un proclama indice le elezioni comunali per il prossimo [[22 marzo]] e stabilisce i primi provvedimenti di urgenza: libertà  di stampa, scarcerazione immediata di tutti i detenuti politici, abolizione dei Consigli di guerra (i tribunali militari), proroga di un mese le scadenze dei pagamenti, divieto di sfratto. Prende possesso dei vari organismi politici e amministrativi, nominando [[Eugène Varlin]] e [[Francis Jourde]] alle Finanze, [[Antoine Arnoud]], [[Grêlier]] ed [[Edouard Vaillant]] agli Interni, [[Émile Eudes]] alla Guerra, [[Lucien Combatz]] alle Poste, [[Émile Duval]] e [[Raoul Rigault]] alla prefettura, [[Edouard Moreau]] al Poligrafico delle Stato, mentre [[Adolphe Assi]] assume l'incarico di comandante militare dell'Hôtel de Ville.   


Per evitare la bancarotta della città , il Comitato accetta un prestito di mezzo milione di franchi dal banchiere Rothschild e di due milioni dalla Banca di Francia, le chiavi delle cui cassaforti sono state portate a Versailles. Commettendo un grave errore, il Comitato centrale non prende possesso della Banca di Francia, non rendendosi conto che essa non è istituzione autonoma, ma è al servizio del governo. Probabilmente, un altro errore commesso in quei giorni fu di non attaccare immediatamente Versailles, mettendo in fuga il governo e l'Assemblea nazionale, e guadagnando nuove adesioni nelle forze armate e nella provincia. Un errore causato dall'illusione di poter trattare con il governo di Thiers, illusione presente in seno a una parte del Comitato e ai sindaci degli ''arrondissements'': a parte coloro che erano in malafede, gli altri erano borghesi che in una situazione rivoluzionaria ritenevano di poter ragionare secondo i princìpi di una « legalità  » che era di fatto contro-rivoluzionaria.  
Per evitare la bancarotta della città, il Comitato accetta un prestito di mezzo milione di franchi dal banchiere Rothschild e di due milioni dalla Banca di Francia, le chiavi delle cui cassaforti sono state portate a Versailles. Commettendo un grave errore, il Comitato centrale non prende possesso della Banca di Francia, non rendendosi conto che essa non è istituzione autonoma, ma è al servizio del governo. Probabilmente, un altro errore commesso in quei giorni fu di non attaccare immediatamente Versailles, mettendo in fuga il governo e l'Assemblea nazionale, e guadagnando nuove adesioni nelle forze armate e nella provincia. Un errore causato dall'illusione di poter trattare con il governo di Thiers, illusione presente in seno a una parte del Comitato e ai sindaci degli ''arrondissements'': a parte coloro che erano in malafede, gli altri erano borghesi che in una situazione rivoluzionaria ritenevano di poter ragionare secondo i princìpi di una « legalità  » che era di fatto contro-rivoluzionaria.  


Del resto, l'ipotesi di trattative viene respinta dallo stesso governo di Versailles, che intanto raccoglie nuove truppe contro Parigi, mentre i reazionari di Parigi scendono armati in piazza il [[21 marzo]]: ci sono decine di morti, che inducono il Comitato a rinviare le elezioni al [[26 marzo]] e a incorporare nella Guardia le residue forze armate regolari presenti a Parigi. Il [[23 marzo]] i membri parigini dell'Internazionale enunciano in un manifesto le riforme sociali da attuare: « L'organizzazione del credito, dello scambio e della società , al fine di assicurare al lavoratore il valore integrale del suo lavoro. L'istruzione gratuita, laica e integrale. Il diritto di riunione e di associazione, libertà  assoluta di stampa e del cittadino. L'organizzazione per ogni municipio di un servizio di polizia, di forze armate, di strutture igieniche, di dati statistici».  
Del resto, l'ipotesi di trattative viene respinta dallo stesso governo di Versailles, che intanto raccoglie nuove truppe contro Parigi, mentre i reazionari di Parigi scendono armati in piazza il [[21 marzo]]: ci sono decine di morti, che inducono il Comitato a rinviare le elezioni al [[26 marzo]] e a incorporare nella Guardia le residue forze armate regolari presenti a Parigi. Il [[23 marzo]] i membri parigini dell'Internazionale enunciano in un manifesto le riforme sociali da attuare: « L'organizzazione del credito, dello scambio e della società, al fine di assicurare al lavoratore il valore integrale del suo lavoro. L'istruzione gratuita, laica e integrale. Il diritto di riunione e di associazione, libertà  assoluta di stampa e del cittadino. L'organizzazione per ogni municipio di un servizio di polizia, di forze armate, di strutture igieniche, di dati statistici».  


Alle elezioni, votano 229.167 cittadini su 485.569 iscritti. Se si tiene conto che nelle ultime elezioni tenute in tempo di pace, nell'aprile del 1870, i votanti furono 322.000 e che la guerra aveva provocato un esodo di circa 100.000 parigini, il dato dimostra che « le elezioni del 26 marzo furono regolari e normali, alle urne si presentò il maggior numero di elettori possibile nella situazione esistente in quel momento a Parigi ».<ref>Edmond Lepelletier, ''Histoire de la Commune de 1871'', cit., II, p. 444.</ref> Naturalmente Thiers diffonde le sue consuete menzogne: telegrafando ai prefetti della provincia il 28 marzo, sostiene che le elezioni « sono state disertate dai cittadini ».       
Alle elezioni, votano 229.167 cittadini su 485.569 iscritti. Se si tiene conto che nelle ultime elezioni tenute in tempo di pace, nell'aprile del 1870, i votanti furono 322.000 e che la guerra aveva provocato un esodo di circa 100.000 parigini, il dato dimostra che « le elezioni del 26 marzo furono regolari e normali, alle urne si presentò il maggior numero di elettori possibile nella situazione esistente in quel momento a Parigi ».<ref>Edmond Lepelletier, ''Histoire de la Commune de 1871'', cit., II, p. 444.</ref> Naturalmente Thiers diffonde le sue consuete menzogne: telegrafando ai prefetti della provincia il 28 marzo, sostiene che le elezioni « sono state disertate dai cittadini ».       
Riga 180: Riga 180:


=== I clubs ===
=== I clubs ===
Se il Consiglio e il Comitato centrale sono le organizzazione di vertice, la base dell'attività  politica dei parigini che danno il loro appoggio più attivo alla Comune si concentra nei clubs. Nati alla caduta dell'Impero soprattutto nelle periferie della città , prendendo il nome dal luogo nel quale si riuniscono, hanno svolto una continua critica all'operato del governo provvisorio e hanno organizzato i tentativi rivoluzionari del 31 ottobre del 1870 e del 23 gennaio. Con il 18 marzo il loro numero aumenta e si spostano nei quartieri centrali. Spesso requisiscono le chiese per tenervi riunioni serali: « i preti vi potranno officiare durante il giorno, e il popolo vi verrà  istruito la sera », e gli oratori intervengono dal pulpito e si cantano canzoni patriottiche accompagnati dall'organo.   
Se il Consiglio e il Comitato centrale sono le organizzazione di vertice, la base dell'attività  politica dei parigini che danno il loro appoggio più attivo alla Comune si concentra nei clubs. Nati alla caduta dell'Impero soprattutto nelle periferie della città, prendendo il nome dal luogo nel quale si riuniscono, hanno svolto una continua critica all'operato del governo provvisorio e hanno organizzato i tentativi rivoluzionari del 31 ottobre del 1870 e del 23 gennaio. Con il 18 marzo il loro numero aumenta e si spostano nei quartieri centrali. Spesso requisiscono le chiese per tenervi riunioni serali: « i preti vi potranno officiare durante il giorno, e il popolo vi verrà  istruito la sera », e gli oratori intervengono dal pulpito e si cantano canzoni patriottiche accompagnati dall'organo.   


Alcuni clubs hanno un'organizzazione rudimentale, altri ne hanno una più articolata: quello di Nicholas-des-Champs, per esempio, ha un esecutivo eletto ogni due settimane, i membri hanno una tessera e devono impegnarsi per la rivoluzione, pena l'espulsione. Alla fine d'aprile viene proposta una federazione di tutti i clubs della capitale e il [[15 maggio]] 1871 si riunisce per la prima volta il Comitato della federazione dei clubs.
Alcuni clubs hanno un'organizzazione rudimentale, altri ne hanno una più articolata: quello di Nicholas-des-Champs, per esempio, ha un esecutivo eletto ogni due settimane, i membri hanno una tessera e devono impegnarsi per la rivoluzione, pena l'espulsione. Alla fine d'aprile viene proposta una federazione di tutti i clubs della capitale e il [[15 maggio]] 1871 si riunisce per la prima volta il Comitato della federazione dei clubs.
Riga 201: Riga 201:
[[File:Affiche_commune_Paris_(1871).jpg|thumb|left|190px|L'[[Appello alle operaie (Parigi, 1871)|appello alle operaie]] del 17 maggio]]
[[File:Affiche_commune_Paris_(1871).jpg|thumb|left|190px|L'[[Appello alle operaie (Parigi, 1871)|appello alle operaie]] del 17 maggio]]
[[File:Nathalie Lemel.jpg|thumb|130px|Nathalie Lemel]]
[[File:Nathalie Lemel.jpg|thumb|130px|Nathalie Lemel]]
Nello statuto, le aderenti, che si distinguevano nell'abito indossando una sciarpa e un bracciale rosso, si impegnavano a riunirsi tutti i giorni e di presentare un rapporto scritto degli avvenimenti della giornata. Si prevedeva anche l'uso delle armi in caso di necessità , l'acquisto di petrolio - da qui, come è noto, l'appellativo di ''petroleuses'' dato a molte comunarde - il rifornimento per i combattenti delle barricate e l'assistenza ai feriti. In effetti, molte furono le donne che combatterono in prima fila sulle barricate: [[André Léo]] scrive di « molte migliaia », [[Louise Michel]] di circa duemila.  
Nello statuto, le aderenti, che si distinguevano nell'abito indossando una sciarpa e un bracciale rosso, si impegnavano a riunirsi tutti i giorni e di presentare un rapporto scritto degli avvenimenti della giornata. Si prevedeva anche l'uso delle armi in caso di necessità, l'acquisto di petrolio - da qui, come è noto, l'appellativo di ''petroleuses'' dato a molte comunarde - il rifornimento per i combattenti delle barricate e l'assistenza ai feriti. In effetti, molte furono le donne che combatterono in prima fila sulle barricate: [[André Léo]] scrive di « molte migliaia », [[Louise Michel]] di circa duemila.  


Ma l'<nowiki></nowiki>''Unione'' e in generale le donne di Parigi si occupano soprattutto dei problemi sociali e politici: il [[3 maggio]] una petizione redatta da Octavie Tardif, firmata da 85 operaie e indirizzata alla commissione lavoro della Comune chiede di lavorare, in ottemperanza della circolare della stessa commissione, datata [[10 aprile]], che prevedeva l'apertura in ogni ''arrondissement'' di una fabbrica espressamente adibita al lavoro femminile. Va comunque rilevato, a dimostrazione che i pregiudizi delle vecchie forme etiche e sociali non si cancellano di colpo, che il [[10 aprile]] una circolare del Consiglio stabiliva che « per la morale e per i suoi princìpi, le donne dovranno eseguire il lavoro affidato nelle loro case e non nelle aziende ».  
Ma l'<nowiki></nowiki>''Unione'' e in generale le donne di Parigi si occupano soprattutto dei problemi sociali e politici: il [[3 maggio]] una petizione redatta da Octavie Tardif, firmata da 85 operaie e indirizzata alla commissione lavoro della Comune chiede di lavorare, in ottemperanza della circolare della stessa commissione, datata [[10 aprile]], che prevedeva l'apertura in ogni ''arrondissement'' di una fabbrica espressamente adibita al lavoro femminile. Va comunque rilevato, a dimostrazione che i pregiudizi delle vecchie forme etiche e sociali non si cancellano di colpo, che il [[10 aprile]] una circolare del Consiglio stabiliva che « per la morale e per i suoi princìpi, le donne dovranno eseguire il lavoro affidato nelle loro case e non nelle aziende ».  
Riga 227: Riga 227:
Il problema del pagamento delle cambiali in scadenza, problema particolarmente sentito da artigiani e piccoli commercianti messi in difficoltà  dal crollo dei consumi verificatosi durante l'assedio, fu preso in considerazione dal [[19 marzo]] con l'emanazione di un decreto di rinvio delle scadenze, e il [[18 aprile]] fu stabilito che i pagamenti dovevano essere effettuati dal [[15 luglio]], in tre anni e senza interessi.   
Il problema del pagamento delle cambiali in scadenza, problema particolarmente sentito da artigiani e piccoli commercianti messi in difficoltà  dal crollo dei consumi verificatosi durante l'assedio, fu preso in considerazione dal [[19 marzo]] con l'emanazione di un decreto di rinvio delle scadenze, e il [[18 aprile]] fu stabilito che i pagamenti dovevano essere effettuati dal [[15 luglio]], in tre anni e senza interessi.   


Quello del pignoramento degli oggetti depositati al Monte di Pietà  era un altro problema che assillava gran parte della popolazione che, vivendo in generale povertà , era usa impegnare le poche cose di valore nei momenti di particolare difficoltà . Il direttore del Monte di Pietà  aveva annunciato, il [[20 marzo]], la vendita all'asta, a partire dal [[1° aprile]], degli oggetti pignorati. Sulla questione ci furono delle divisioni tra coloro che volevano abolire immediatamente i Monti di Pietà sia per l'immoralità del principio che li regge, sia per l'assoluta inefficacia del loro funzionamento economico »,<ref>''Journal officiel'', 1° maggio 1871.</ref> e chi, come il proudhoniano [[Francis Jourde]], rilevava come « distruggere il Monte di Pietà  sarebbe attentare alla proprietà , cosa che non abbiamo mai fatto ». Dopo un decreto di sospensione delle aste emanato il [[29 marzo]], fu deciso il [[7 maggio]] di concedere la restituzione gratuita degli oggetti impegnati di prima necessità  di un valore pari o inferiore ai 20 franchi: la Comune si assumeva l'onere di rimborsare il Monte, per una spesa che superava i 300.000 franchi.   
Quello del pignoramento degli oggetti depositati al Monte di Pietà  era un altro problema che assillava gran parte della popolazione che, vivendo in generale povertà, era usa impegnare le poche cose di valore nei momenti di particolare difficoltà . Il direttore del Monte di Pietà  aveva annunciato, il [[20 marzo]], la vendita all'asta, a partire dal [[1° aprile]], degli oggetti pignorati. Sulla questione ci furono delle divisioni tra coloro che volevano abolire immediatamente i Monti di Pietà sia per l'immoralità del principio che li regge, sia per l'assoluta inefficacia del loro funzionamento economico »,<ref>''Journal officiel'', 1° maggio 1871.</ref> e chi, come il proudhoniano [[Francis Jourde]], rilevava come « distruggere il Monte di Pietà  sarebbe attentare alla proprietà, cosa che non abbiamo mai fatto ». Dopo un decreto di sospensione delle aste emanato il [[29 marzo]], fu deciso il [[7 maggio]] di concedere la restituzione gratuita degli oggetti impegnati di prima necessità  di un valore pari o inferiore ai 20 franchi: la Comune si assumeva l'onere di rimborsare il Monte, per una spesa che superava i 300.000 franchi.   


Per affrontare il problema della disoccupazione, aumentata a seguito della fuga da Parigi dei proprietari di aziende grandi e piccole, il [[16 aprile]] la commissione lavoro istituisce una commissione d'inchiesta, a cura delle camere sindacali, che faccia un elenco delle officine inattive, inventari i loro beni e provveda a costituire cooperative di lavoratori che ne prendano possesso. Un tribunale arbitrale avrebbe poi commisurato l'entità  degli indennizzi spettanti ai proprietari.   
Per affrontare il problema della disoccupazione, aumentata a seguito della fuga da Parigi dei proprietari di aziende grandi e piccole, il [[16 aprile]] la commissione lavoro istituisce una commissione d'inchiesta, a cura delle camere sindacali, che faccia un elenco delle officine inattive, inventari i loro beni e provveda a costituire cooperative di lavoratori che ne prendano possesso. Un tribunale arbitrale avrebbe poi commisurato l'entità  degli indennizzi spettanti ai proprietari.   
Riga 246: Riga 246:
Quella di concedere sovvenzioni a intermittenza fu una politica suggerita ai governatori della Banca direttamente da Thiers, il quale temeva che in caso di resistenze essa fosse nazionalizzata. Versailles, nello stesso tempo, ottenne sovvenzioni per più di 257 milioni, una somma superiore di più di dieci volte a quella percepita da Parigi. La responsabilità  di non aver controllato direttamente il maggior organismo finanziario della Francia va assegnata ai due commissari [[Charles Beslay]] e [[Francis Jourde]], ma più in generale al « timore sacro » provato da gran parte degli uomini della Comune di fronte all'istituzione finanziaria.
Quella di concedere sovvenzioni a intermittenza fu una politica suggerita ai governatori della Banca direttamente da Thiers, il quale temeva che in caso di resistenze essa fosse nazionalizzata. Versailles, nello stesso tempo, ottenne sovvenzioni per più di 257 milioni, una somma superiore di più di dieci volte a quella percepita da Parigi. La responsabilità  di non aver controllato direttamente il maggior organismo finanziario della Francia va assegnata ai due commissari [[Charles Beslay]] e [[Francis Jourde]], ma più in generale al « timore sacro » provato da gran parte degli uomini della Comune di fronte all'istituzione finanziaria.


Con risorse modeste, la Comune deve provvedere a mantenere in funzione i servizi pubblici, dai quali erano scomparsi i tre quarti degli impiegati, gli ospedali, svuotati delle attrezzature dal governo di Versailles e dove il personale, composto in gran parte da suore, aveva scarsa volontà  di collaborare, le poste. Un altro problema è rappresentato dal tentativo di Thiers di affamare la città , impedendo che i treni merci raggiungano Parigi.
Con risorse modeste, la Comune deve provvedere a mantenere in funzione i servizi pubblici, dai quali erano scomparsi i tre quarti degli impiegati, gli ospedali, svuotati delle attrezzature dal governo di Versailles e dove il personale, composto in gran parte da suore, aveva scarsa volontà  di collaborare, le poste. Un altro problema è rappresentato dal tentativo di Thiers di affamare la città, impedendo che i treni merci raggiungano Parigi.


==== La politica culturale ====
==== La politica culturale ====
Riga 261: Riga 261:
La Comune si occupò anche della gestione dei teatri. Numerosi a Parigi, gli spettacoli teatrali rappresentavano la forma di svago più popolare,<ref>In una misura quasi impensabile, dopo che il teatro è stato quasi soppiantato dal cinema prima e dalla televisione poi.</ref> specialmente quelli « leggeri », come le riviste, le operette, la ''pochade'' e il ''grand-guignol''. Nella seduta del [[19 maggio]] il Consiglio della Comune si rifece alla legge del 17 germinale dell'anno II della I Repubblica - il 6 marzo 1793 - che aveva affidato il controllo dei teatri alla commissione della pubblica istruzione, sottraendolo alle iniziative private degli impresari.  
La Comune si occupò anche della gestione dei teatri. Numerosi a Parigi, gli spettacoli teatrali rappresentavano la forma di svago più popolare,<ref>In una misura quasi impensabile, dopo che il teatro è stato quasi soppiantato dal cinema prima e dalla televisione poi.</ref> specialmente quelli « leggeri », come le riviste, le operette, la ''pochade'' e il ''grand-guignol''. Nella seduta del [[19 maggio]] il Consiglio della Comune si rifece alla legge del 17 germinale dell'anno II della I Repubblica - il 6 marzo 1793 - che aveva affidato il controllo dei teatri alla commissione della pubblica istruzione, sottraendolo alle iniziative private degli impresari.  


Nel decreto, alla cui base vi è l'idea che il teatro sia un istituto di istruzione collettiva, il Consiglio stabilisce che « I teatri sono trasferiti sotto la competenza della delegazione all'insegnamento. Viene soppressa qualunque sovvenzione e monopolio dei teatri. La delegazione è incaricata di far cessare per i teatri il regime dello sfruttamento tramite un direttore e una società , e di sostituirvi al più presto il regime dell'associazione ». Il decreto fu pubblicato il [[21 maggio]], il giorno in cui le truppe di Thiers entravano in Parigi per la battaglia decisiva.
Nel decreto, alla cui base vi è l'idea che il teatro sia un istituto di istruzione collettiva, il Consiglio stabilisce che « I teatri sono trasferiti sotto la competenza della delegazione all'insegnamento. Viene soppressa qualunque sovvenzione e monopolio dei teatri. La delegazione è incaricata di far cessare per i teatri il regime dello sfruttamento tramite un direttore e una società, e di sostituirvi al più presto il regime dell'associazione ». Il decreto fu pubblicato il [[21 maggio]], il giorno in cui le truppe di Thiers entravano in Parigi per la battaglia decisiva.


==== La politica religiosa ====
==== La politica religiosa ====
Riga 304: Riga 304:
Martedì [[23 maggio]] i versagliesi superano le difese di Batignolles e attaccano da sud e da nord la collina di Montmartre, conquistandola nel primo pomeriggio. Festeggiano la vittoria fucilando 49 persone, tra cui tre donne e quattro bambini, nello stesso luogo dove il 18 marzo i comunardi avevano fucilato i generali Thomas e Lecomte. Si combatte ai piedi della collina, dove a place Pigalle si distinguono per valore le donne, mentre nella vicina barricata di rue Myrtha il miglior comandante della Comune, Dombrowski, viene ferito mortalmente.
Martedì [[23 maggio]] i versagliesi superano le difese di Batignolles e attaccano da sud e da nord la collina di Montmartre, conquistandola nel primo pomeriggio. Festeggiano la vittoria fucilando 49 persone, tra cui tre donne e quattro bambini, nello stesso luogo dove il 18 marzo i comunardi avevano fucilato i generali Thomas e Lecomte. Si combatte ai piedi della collina, dove a place Pigalle si distinguono per valore le donne, mentre nella vicina barricata di rue Myrtha il miglior comandante della Comune, Dombrowski, viene ferito mortalmente.


A sera scoppiano gli incendi che distruggono le Tuileries, la Corte dei Conti, il ministero delle Finanze, il Consiglio di Stato, il palazzo della Legion d'onore e molte case di abitazione. Nasce così la leggenda delle ''pétroleuses'', creata e alimentata dalla storiografia reazionaria, secondo la quale « orde di donne vagabondavano a caso con un secchio di petrolio in mano »,<ref>Colonel Rousset, ''Trente ans d'histoire (1871-1900)'', I, Paris, Jules Tallandier, 1912, p. 87.</ref> ad appiccare il fuoco. In realtà , fin dal tempo dell'assedio, il petrolio aveva sostituito a Parigi l'introvabile carbone, e alle donne serviva per tutti gli usi domestici: gli incendi furono pertanto provocati sia dai comunardi che dalle artiglierie versagliesi.
A sera scoppiano gli incendi che distruggono le Tuileries, la Corte dei Conti, il ministero delle Finanze, il Consiglio di Stato, il palazzo della Legion d'onore e molte case di abitazione. Nasce così la leggenda delle ''pétroleuses'', creata e alimentata dalla storiografia reazionaria, secondo la quale « orde di donne vagabondavano a caso con un secchio di petrolio in mano »,<ref>Colonel Rousset, ''Trente ans d'histoire (1871-1900)'', I, Paris, Jules Tallandier, 1912, p. 87.</ref> ad appiccare il fuoco. In realtà, fin dal tempo dell'assedio, il petrolio aveva sostituito a Parigi l'introvabile carbone, e alle donne serviva per tutti gli usi domestici: gli incendi furono pertanto provocati sia dai comunardi che dalle artiglierie versagliesi.


[[File:Louis Charles Delescluze.jpg|right|thumb|140px|Charles Delescluze]]
[[File:Louis Charles Delescluze.jpg|right|thumb|140px|Charles Delescluze]]
Riga 329: Riga 329:
Il maresciallo Mac-Mahon, che ha colto la vittoria più importante di una carriera disastrosa, proclama il ritorno dell'« ordine, del lavoro e della sicurezza », e lo scrittore Edmond de Goncourt registra con cinico compiacimento come, « per la prima volta, si fa fatica ad aprirsi il varco tra il vuoto bighellonare degli uomini e la prostituzione delle donne » nell'elegante boulevard des Italiens. Il poeta Rimbaud coglie meglio la ristabilita atmosfera che si respira in città :<ref>Arthur Rimbaud, ''L'orgia parigina o Parigi si ripopola'', maggio 1871: — Société, tout est rétabli: les orgies / Pleurent leur ancien râle aux anciens lupanars: / Et les gaz en délire aux murailles rougies / Flambent sinistrement vers les azurs blafards!</ref>  
Il maresciallo Mac-Mahon, che ha colto la vittoria più importante di una carriera disastrosa, proclama il ritorno dell'« ordine, del lavoro e della sicurezza », e lo scrittore Edmond de Goncourt registra con cinico compiacimento come, « per la prima volta, si fa fatica ad aprirsi il varco tra il vuoto bighellonare degli uomini e la prostituzione delle donne » nell'elegante boulevard des Italiens. Il poeta Rimbaud coglie meglio la ristabilita atmosfera che si respira in città :<ref>Arthur Rimbaud, ''L'orgia parigina o Parigi si ripopola'', maggio 1871: — Société, tout est rétabli: les orgies / Pleurent leur ancien râle aux anciens lupanars: / Et les gaz en délire aux murailles rougies / Flambent sinistrement vers les azurs blafards!</ref>  


: - Società , tutto è in ordine: - le antiche gozzoviglie<br>Rantolano di nuovo nei vecchi lupanari:<br>E i gas in delirio, contro i muri arrossati,<br>Fiammeggiano sinistri verso quel cielo squallido.
: - Società, tutto è in ordine: - le antiche gozzoviglie<br>Rantolano di nuovo nei vecchi lupanari:<br>E i gas in delirio, contro i muri arrossati,<br>Fiammeggiano sinistri verso quel cielo squallido.


== La repressione ==
== La repressione ==
Riga 335: Riga 335:
Gli scrittori alla moda sono tutti per la reazione, come Flaubert e Alexandre Dumas figlio, il quale fin da aprile si augurava « che si stermini una buona volta le canaglie e gli imbecilli »,<ref>''Correspondance'', XXII, p. 364.</ref> e in giugno questo cantore delle cortigiane esprime la sua ricetta per risolvere le questioni sociali, scrivendo che « bisogna che coloro che lavorano facciano lavorare quelli che non lavorano oppure li sterminino senza pietà  ».<ref>''Une lettre sur les choses du jour'', Paris, M. Lévy frères, 1871, p. 28.</ref> ricevendo le congratulazioni, dalla sua lussuosa villa di Nohant, della pseudo-progressista George Sand, per la quale i comunardi sono « stupidi banditi ».
Gli scrittori alla moda sono tutti per la reazione, come Flaubert e Alexandre Dumas figlio, il quale fin da aprile si augurava « che si stermini una buona volta le canaglie e gli imbecilli »,<ref>''Correspondance'', XXII, p. 364.</ref> e in giugno questo cantore delle cortigiane esprime la sua ricetta per risolvere le questioni sociali, scrivendo che « bisogna che coloro che lavorano facciano lavorare quelli che non lavorano oppure li sterminino senza pietà  ».<ref>''Une lettre sur les choses du jour'', Paris, M. Lévy frères, 1871, p. 28.</ref> ricevendo le congratulazioni, dalla sua lussuosa villa di Nohant, della pseudo-progressista George Sand, per la quale i comunardi sono « stupidi banditi ».


Giudizio condiviso dall'« illustre » critico Paul de Saint-Victor, mentre per Théophile Gautier la Comune è « una galera e un manicomio », e Feydeau, che di mestiere fa ridere i bravi borghesi con le sue innocue ''pochades'', s'incattivisce improvvisamente: « quel che mi occorre e subito, è un buon bastone, una frusta solida e tagliente, maneggiata da una mano ferma, che faccia a brandelli, senza respiro e pietà , tutti i furfanti che pretendono, come i socialisti di ogni colore, di voler fare il bene dell'umanità  ».<ref>Ernest Feydeau, ''Consolation'', Paris, 1872.</ref> L'eccezione è Victor Hugo, che pur senza aver appoggiato esplicitamente la Comune, offre la sua casa di Bruxelles ai fuggiaschi, si attira l'odio dei reazionari e viene espulso dal Belgio.
Giudizio condiviso dall'« illustre » critico Paul de Saint-Victor, mentre per Théophile Gautier la Comune è « una galera e un manicomio », e Feydeau, che di mestiere fa ridere i bravi borghesi con le sue innocue ''pochades'', s'incattivisce improvvisamente: « quel che mi occorre e subito, è un buon bastone, una frusta solida e tagliente, maneggiata da una mano ferma, che faccia a brandelli, senza respiro e pietà, tutti i furfanti che pretendono, come i socialisti di ogni colore, di voler fare il bene dell'umanità  ».<ref>Ernest Feydeau, ''Consolation'', Paris, 1872.</ref> L'eccezione è Victor Hugo, che pur senza aver appoggiato esplicitamente la Comune, offre la sua casa di Bruxelles ai fuggiaschi, si attira l'odio dei reazionari e viene espulso dal Belgio.


Se questi sono i commenti degli « intellettuali », quelli dei gazzettieri non possono essere da meno. ''Le Figaro'' scrive a giugno che « i parigini devono subire le leggi di guerra, per quanto terribili possano essere. Oggi la clemenza sarebbe demenza», e poiché « i repubblicani sono belve », bisogna finirla « con questo putridume democratico internazionale ». Naturalmente Thiers e soci non avevano bisogno di consigli. I fucilieri di marina, ascoltati in place Voltaire il 28 maggio, riferivano di avere « l'ordine di non fare prigionieri »,<ref>Prosper Lissagaray, ''Storia della Comune'', cit., p. 444.</ref> e questi « erano ordini tassativi », conferma il marchese Victor de Grandpré, un noto esploratore arruolatosi nelle truppe di Versailles.<ref>Victor de Grandpré, ''Souvenirs d'un versaillais'', in « Le Correspondant », 10 agosto 1875, p. 617.</ref>  
Se questi sono i commenti degli « intellettuali », quelli dei gazzettieri non possono essere da meno. ''Le Figaro'' scrive a giugno che « i parigini devono subire le leggi di guerra, per quanto terribili possano essere. Oggi la clemenza sarebbe demenza», e poiché « i repubblicani sono belve », bisogna finirla « con questo putridume democratico internazionale ». Naturalmente Thiers e soci non avevano bisogno di consigli. I fucilieri di marina, ascoltati in place Voltaire il 28 maggio, riferivano di avere « l'ordine di non fare prigionieri »,<ref>Prosper Lissagaray, ''Storia della Comune'', cit., p. 444.</ref> e questi « erano ordini tassativi », conferma il marchese Victor de Grandpré, un noto esploratore arruolatosi nelle truppe di Versailles.<ref>Victor de Grandpré, ''Souvenirs d'un versaillais'', in « Le Correspondant », 10 agosto 1875, p. 617.</ref>  
Riga 362: Riga 362:
''La guerra civile in Francia'' contiene il manifesto approvato dall'Internazionale in favore della Comune. Tale manifesto non fu però sottoscritto da due delegati inglesi, George Odger e Benjamin Lucraft, per i quali la Comune era stata un'esperienza « troppo » rivoluzionaria. Diedero così le dimissioni dal Consiglio dell'Internazionale e provocarono una scissione nella sezione inglese. Nell'Internazionale seguirà  poi, per diversi motivi, la scissione dei seguaci di [[Bakunin]].
''La guerra civile in Francia'' contiene il manifesto approvato dall'Internazionale in favore della Comune. Tale manifesto non fu però sottoscritto da due delegati inglesi, George Odger e Benjamin Lucraft, per i quali la Comune era stata un'esperienza « troppo » rivoluzionaria. Diedero così le dimissioni dal Consiglio dell'Internazionale e provocarono una scissione nella sezione inglese. Nell'Internazionale seguirà  poi, per diversi motivi, la scissione dei seguaci di [[Bakunin]].


L'Internazionale fu particolarmente presa di mira subito dopo i fatti della Comune. Per Thiers, « la sua stessa esistenza è un crimine, dal momento che il suo obbiettivo è di associare malfattori stranieri e malfattori francesi » e il ministro Jules Favre si appella ai governi europei perché la sopprimano, guadagnandosi l'approvazione del papa e di Bismarck.<ref>Samuel Bernstein, ''First International and Great Powers'', in Science and Society, 1, XVII, 1953, pp. 247-272.</ref> Poi, con legge presentata dal ministro della Giustizia Armand Dufaure e approvata dall'Assemblea reazionaria il [[14 marzo]] [[1872]], il governo francese ne vieta la costituzione: « Qualunque associazione internazionale che, sotto qualsivoglia denominazione e soprattutto sotto quella di Associazione internazionale dei lavoratori, si proponga di provocare la sospensione del lavoro, l'abolizione del diritto di proprietà , della famiglia, della patria, della religione o del libero esercizio dei culti, costituisce, per la sua esistenza e per le sue ramificazioni sul territorio francese, un attentato alla pace pubblica ».
L'Internazionale fu particolarmente presa di mira subito dopo i fatti della Comune. Per Thiers, « la sua stessa esistenza è un crimine, dal momento che il suo obbiettivo è di associare malfattori stranieri e malfattori francesi » e il ministro Jules Favre si appella ai governi europei perché la sopprimano, guadagnandosi l'approvazione del papa e di Bismarck.<ref>Samuel Bernstein, ''First International and Great Powers'', in Science and Society, 1, XVII, 1953, pp. 247-272.</ref> Poi, con legge presentata dal ministro della Giustizia Armand Dufaure e approvata dall'Assemblea reazionaria il [[14 marzo]] [[1872]], il governo francese ne vieta la costituzione: « Qualunque associazione internazionale che, sotto qualsivoglia denominazione e soprattutto sotto quella di Associazione internazionale dei lavoratori, si proponga di provocare la sospensione del lavoro, l'abolizione del diritto di proprietà, della famiglia, della patria, della religione o del libero esercizio dei culti, costituisce, per la sua esistenza e per le sue ramificazioni sul territorio francese, un attentato alla pace pubblica ».


== La Comune anarchica ==
== La Comune anarchica ==