Dario Cagno: differenze tra le versioni

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Liberato condizionalmente nel novembre del [[1942]], si rende irreperibile e torna a Torino dopo l'armistizio dell'[[8 settembre]] [[1943]], dove si stabilì in via Accademia Albertina 38 e quasi subito iniziò la militanza nella [[Anarchici e Resistenza|Resistenza]] in una formazione [[gappista]] di [[anarco-comunismo|anarcocomunisti]].
Liberato condizionalmente nel novembre del [[1942]], si rende irreperibile e torna a Torino dopo l'armistizio dell'[[8 settembre]] [[1943]], dove si stabilì in via Accademia Albertina 38 e quasi subito iniziò la militanza nella [[Anarchici e Resistenza|Resistenza]] in una formazione [[gappista]] di [[anarco-comunismo|anarcocomunisti]].


Nella Torino industriale, l'attività  armata andò di pari passo con la riorganizzazione di classe attraverso la creazione di commissioni sindacali clandestine e comitati d'agitazione di fabbrica che, a partire dai grandi scioperi del marzo [[1943]], furono affiancati da nuclei "gappisti" impegnati in sabotaggi ed eliminazioni di aguzzini [[Fascismo|fascisti]].
Nella Torino industriale, l'attività  armata andò di pari passo con la riorganizzazione di classe attraverso la creazione di commissioni sindacali clandestine e comitati d'agitazione di fabbrica che, a partire dai grandi scioperi del marzo [[1943]], furono affiancati da nuclei "gappisti" impegnati in sabotaggi ed eliminazioni di aguzzini [[Fascismo|fascisti]].


Successivamente, sempre nella zona di Torino, durante l'insurrezione dell'aprile [[1945]] alle "Ferriere Piemontesi", combatté anche il raggruppamento anarchico denominato "33° battaglione SAP "[[Pietro Ferrero]]"" e negli scontri cadde [[Ilio Baroni]].
Successivamente, sempre nella zona di Torino, durante l'insurrezione dell'aprile [[1945]] alle "Ferriere Piemontesi", combatté anche il raggruppamento anarchico denominato "33° battaglione SAP "[[Pietro Ferrero]]"" e negli scontri cadde [[Ilio Baroni]].
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Il colpo era riuscito, ma la polizia si scatenò immediatamente sulle tracce dei "giustizieri". Non passarono 48 ore e i due gappisti vengono entrambi catturati. Due mesi dopo, il [[23 dicembre]], Garemi e Cagno furono torturati e fucilati nella caserma Monte Grappa. È questa la prima azione della [[Anarchici e Resistenza|Resistenza]] [[antifascismo|antifascista]] a Torino ad opera dei [["Gruppi d'azione patriottica"(GAP)]].  
Il colpo era riuscito, ma la polizia si scatenò immediatamente sulle tracce dei "giustizieri". Non passarono 48 ore e i due gappisti vengono entrambi catturati. Due mesi dopo, il [[23 dicembre]], Garemi e Cagno furono torturati e fucilati nella caserma Monte Grappa. È questa la prima azione della [[Anarchici e Resistenza|Resistenza]] [[antifascismo|antifascista]] a Torino ad opera dei [["Gruppi d'azione patriottica"(GAP)]].  


Dario Cagno è ricordato con Aldo Gagnor in un'altra lapide dedicata ai dipendenti Cimat caduti per la [[libertà ]], collocata all'interno della cancellata della azienda scomparsa, in corso Trapani 95/a.
Dario Cagno è ricordato con Aldo Gagnor in un'altra lapide dedicata ai dipendenti Cimat caduti per la [[libertà ]], collocata all'interno della cancellata della azienda scomparsa, in corso Trapani 95/a.


== Riferimenti ==
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