Prospettiva Marxista: differenze tra le versioni

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Con Marx ed Engels, il partito della classe operaia diventa il partito dell'ipotesi scientifica. Per tutte le altre classi sociali il partito è sempre stato uno strumento per la conquista del potere finalizzata alla gestione dell'esistente. Anche per la borghesia nella sua fase rivoluzionaria, il problema della conquista del potere si è posto essenzialmente come adeguamento delle istituzioni, dello Stato a rapporti di produzione già  esistenti, a rapporti di classe già  emersi nel corso dei secoli nel tessuto della società  feudale. Con le sue rivoluzioni, la borghesia ottiene il riconoscimento nella sfera politica di quel ruolo dominante che aveva già  in una certa misura acquisito sul terreno economico e sociale, ponendosi così nelle condizioni per imprimere definitivamente il segno dei rapporti capitalistici sull'intero organismo sociale. Condizioni venutesi a creare in un processo secolare hanno fatto sì che la conquista del potere politico da parte della borghesia si sia realizzata senza un partito rivoluzionario pienamente cosciente della natura di classe della propria azione. Le rivoluzioni borghesi hanno portato a termine un processo di affermazione di una classe senza pervenire ad una comprensione scientifica di quelle stesse dinamiche che questa affermazione hanno consentito. I rivoluzionari borghesi hanno potuto vincere senza gli strumenti di una scienza sociale perché la loro rivoluzione non li richiedeva, perché la portata della loro rivoluzione si risolveva ormai sostanzialmente nella sanzione politica dell'esistente.  
Con Marx ed Engels, il partito della classe operaia diventa il partito dell'ipotesi scientifica. Per tutte le altre classi sociali il partito è sempre stato uno strumento per la conquista del potere finalizzata alla gestione dell'esistente. Anche per la borghesia nella sua fase rivoluzionaria, il problema della conquista del potere si è posto essenzialmente come adeguamento delle istituzioni, dello Stato a rapporti di produzione già  esistenti, a rapporti di classe già  emersi nel corso dei secoli nel tessuto della società  feudale. Con le sue rivoluzioni, la borghesia ottiene il riconoscimento nella sfera politica di quel ruolo dominante che aveva già  in una certa misura acquisito sul terreno economico e sociale, ponendosi così nelle condizioni per imprimere definitivamente il segno dei rapporti capitalistici sull'intero organismo sociale. Condizioni venutesi a creare in un processo secolare hanno fatto sì che la conquista del potere politico da parte della borghesia si sia realizzata senza un partito rivoluzionario pienamente cosciente della natura di classe della propria azione. Le rivoluzioni borghesi hanno portato a termine un processo di affermazione di una classe senza pervenire ad una comprensione scientifica di quelle stesse dinamiche che questa affermazione hanno consentito. I rivoluzionari borghesi hanno potuto vincere senza gli strumenti di una scienza sociale perché la loro rivoluzione non li richiedeva, perché la portata della loro rivoluzione si risolveva ormai sostanzialmente nella sanzione politica dell'esistente.  
=== Il proletariato cerca il sovvertimento dell'esistente ===
=== Il proletariato cerca il sovvertimento dell'esistente ===
Per il proletariato non può essere così. Il partito, per la classe, è sì lo strumento per la presa del potere, ma questa è finalizzata al sovvertimento dell'esistente. Le condizioni per questo sovvertimento devono essere presenti già  nella società  capitalistica, ma storicamente la classe operaia può porsi consapevolmente il problema di una conquista del potere politico per rivoluzionare gli esistenti rapporti di produzione. La rivoluzione proletaria può possedere questa natura proprio grazie alla possibilità , storicamente acquisita dalla classe, di pervenire ad un partito basato su un metodo scientifico, un partito, quindi, che affronti la realtà  in movimento con la formulazione, il confronto, la selezione di ipotesi.
Per il proletariato non può essere così. Il partito, per la classe, è sì lo strumento per la presa del potere, ma questa è finalizzata al sovvertimento dell'esistente. Le condizioni per questo sovvertimento devono essere presenti già  nella società  capitalistica, ma storicamente la classe operaia può porsi consapevolmente il problema di una conquista del potere politico per rivoluzionare gli esistenti rapporti di produzione. La rivoluzione proletaria può possedere questa natura proprio grazie alla possibilità , storicamente acquisita dalla classe, di pervenire ad un partito basato su un metodo scientifico, un partito, quindi, che affronti la realtà  in movimento con la formulazione, il confronto, la selezione di ipotesi.
Il sovvertimento dell'esistente non è qualcosa che possa essere fatto in qualunque momento, ma si devono verificare combinazioni di situazioni particolari, combinazioni di fattori, di condizioni politiche ed economiche. Il sovvertimento dell'esistente richiede molto di più della valutazione, talvolta sufficiente per una battaglia riformistica nel quadro della società  borghese, di uno specifico rapporto di forza tra classi e frazioni di classe. Una contingente situazione storica che veda la classe operaia in condizioni di forza rispetto alla classe antagonista, in una fase di "attacco" sul terreno della lotta economica e politica, non rappresenta di per sé un momento "rivoluzionario", in cui è effettivamente possibile il sovvertimento dell'esistente.  
Il sovvertimento dell'esistente non è qualcosa che possa essere fatto in qualunque momento, ma si devono verificare combinazioni di situazioni particolari, combinazioni di fattori, di condizioni politiche ed economiche. Il sovvertimento dell'esistente richiede molto di più della valutazione, talvolta sufficiente per una battaglia riformistica nel quadro della società  borghese, di uno specifico rapporto di forza tra classi e frazioni di classe. Una contingente situazione storica che veda la classe operaia in condizioni di forza rispetto alla classe antagonista, in una fase di "attacco" sul terreno della lotta economica e politica, non rappresenta di per sé un momento "rivoluzionario", in cui è effettivamente possibile il sovvertimento dell'esistente.  
La definizione di questo momento richiede una visione spaziale e temporale infinitamente superiore a una visione di un semplice e diretto rapporto di forza. Lo sviluppo capitalistico, basandosi sull'internazionalizzazione del capitale, ha come conseguenza anche l'internazionalizzazione della politica, determinando così una estensione ed una complicazione dei rapporti di forza che necessitano uno studio continuo e profondo dell'evoluzione del capitalismo stesso. Da questo ne deriva la necessità  dell'innalzamento del livello del partito, che deve, pena non essere partito, dominare scientificamente la realtà  capitalistica in evoluzione.
La definizione di questo momento richiede una visione spaziale e temporale infinitamente superiore a una visione di un semplice e diretto rapporto di forza. Lo sviluppo capitalistico, basandosi sull'internazionalizzazione del capitale, ha come conseguenza anche l'internazionalizzazione della politica, determinando così una estensione ed una complicazione dei rapporti di forza che necessitano uno studio continuo e profondo dell'evoluzione del capitalismo stesso. Da questo ne deriva la necessità  dell'innalzamento del livello del partito, che deve, pena non essere partito, dominare scientificamente la realtà  capitalistica in evoluzione.