Alceste De Ambris: differenze tra le versioni

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Il [[28 luglio]] [[1914]] l'[[Austria]] dichiara guerra alla Serbia. Inizia la Prima guerra mondiale. Molti esponenti della sinistra prendono posizione per un intervento dell'[[Italia]] nel conflitto. La [[Germania]] e l'Austria-Ungheria erano paesi guidati da regimi reazionari e autocratici e un conflitto internazionale avrebbe potuto abbatterli e favorire una evoluzione in senso democratico di quelle società. Scrive Serventi Longhi: «Le ragioni profonde che li muovevano risiedevano...[nella] opportunità di utilizzare il fatto bellico come potente acceleratore di quel processo rivoluzionario inscritto nella modernità e reso esplicito dagli scioperi operai e contadini e dalla Settimana rossa». <ref>Enrico Serventi Longhi. ''Alceste De Ambris. l'utopia concreta di un rivoluzionario sindacalista''. Franco Angeli. Milano 2011.</ref> De Ambris condivide queste posizioni e si schiera con i fautori dell'intevento che diventeranno un vero e proprio movimento. Egli, che si era formato alla scuola di [[Sorel]], sembra avvertire l'insufficienza del mito dello [[sciopero generale]], che non era ancora sfociato nel rovesciamento dell'ordine esistente e concepisce la guerra come un superiore "fatto" di emancipazione morale e militare del proletariato. Il Popolo D'Italia inizia il [[15 novembre]] [[1914]] le sue pubblicazioni, sotto la guida di Mussolini, che in un commento al manifesto lanciato dagli interventisti romani, sancisce la definitiva rottura col pacifismo socialista.
Il [[28 luglio]] [[1914]] l'[[Austria]] dichiara guerra alla Serbia. Inizia la Prima guerra mondiale. Molti esponenti della sinistra prendono posizione per un intervento dell'[[Italia]] nel conflitto. La [[Germania]] e l'Austria-Ungheria erano paesi guidati da regimi reazionari e autocratici e un conflitto internazionale avrebbe potuto abbatterli e favorire una evoluzione in senso democratico di quelle società. Scrive Serventi Longhi: «Le ragioni profonde che li muovevano risiedevano...[nella] opportunità di utilizzare il fatto bellico come potente acceleratore di quel processo rivoluzionario inscritto nella modernità e reso esplicito dagli scioperi operai e contadini e dalla Settimana rossa». <ref>Enrico Serventi Longhi. ''Alceste De Ambris. l'utopia concreta di un rivoluzionario sindacalista''. Franco Angeli. Milano 2011.</ref> De Ambris condivide queste posizioni e si schiera con i fautori dell'intevento che diventeranno un vero e proprio movimento. Egli, che si era formato alla scuola di [[Sorel]], sembra avvertire l'insufficienza del mito dello [[sciopero generale]], che non era ancora sfociato nel rovesciamento dell'ordine esistente e concepisce la guerra come un superiore "fatto" di emancipazione morale e militare del proletariato. Il Popolo D'Italia inizia il [[15 novembre]] [[1914]] le sue pubblicazioni, sotto la guida di Mussolini, che in un commento al manifesto lanciato dagli interventisti romani, sancisce la definitiva rottura col pacifismo socialista.


Il primo Fascio interventista ad essere formato è quello romano il [[24 novembre]] [[1914]], mentre il Fascio rivoluzionario intervenzionista di Milano, primo nucleo del Fascio D'azione rivoluzionaria, nasce il [[30 novembre]] [[1914]] a Via degli Eustachi, nella pensione-cenacolo-vendita di De Ambris. Infine la sera dell'[[11 dicembre]] [[1914]] nasce ufficialmente il Fascio D'Azione Rivoluzionaria Interventista con una assemblea aperta solo ai tesserati dell'Unione Sindacale, della Camera del Lavoro e delle Sezioni Socialista e Repubblicana di Milano. Su ''Il Popolo D'Italia'' si legge che i Fasci non costituiscono un partito ma "liberi raggruppamenti di quei sovversivi di tutte le scuole e dottrine politiche che ritengono di trovare nell'attuale momento, e in quello che immediatamente a questo succederà, un campo propizio alla fecondazione delle idealità rivoluzionarie e non intendono però lasciare sfuggire la occasione di un movimento in comune". È un documento che risente dello stile e dell'impostazione movimentista del sindacalismo rivoluzionario di De Ambris. <ref> Serventi Longhi. Op.cit.</ref>
Il primo Fascio interventista ad essere formato è quello romano il [[24 novembre]] [[1914]], mentre il Fascio rivoluzionario intervenzionista di Milano, primo nucleo del Fascio D'azione rivoluzionaria, nasce il [[30 novembre]] [[1914]] a Via degli Eustachi, nella pensione-cenacolo-vendita di De Ambris. Infine la sera dell'[[11 dicembre]] [[1914]] nasce ufficialmente il Fascio D'Azione Rivoluzionaria Interventista con una assemblea aperta solo ai tesserati dell'Unione Sindacale, della Camera del Lavoro e delle Sezioni Socialista e Repubblicana di Milano. Su ''Il Popolo D'Italia'' si legge che i Fasci non costituiscono un partito ma "liberi raggruppamenti di quei sovversivi di tutte le scuole e dottrine politiche che ritengono di trovare nell'attuale momento, e in quello che immediatamente a questo succederà, un campo propizio alla fecondazione delle idealità rivoluzionarie e non intendono però lasciare sfuggire la occasione di un movimento in comune". È un documento che risente dello stile e dell'impostazione movimentista del sindacalismo rivoluzionario di De Ambris. <ref> Serventi Longhi. Op.cit.</ref>


== De Ambris e la guerra ==
== De Ambris e la guerra ==