Mazzini Society: differenze tra le versioni

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[[File:Il martello.jpg|350 px|thumb|Testata dello storico giornale di [[Carlo Tresca]] attraverso cui denunciò le "malefatte" dei fascisti riciclati]]La '''Mazzini Society''' é stata un'associazione di [[antifascismo|antifascisti]] italo-americani, fondata a New York nel [[1939]], che si oppose al [[Fascismo|fascismo]] partendo da principi social-liberali.
[[File:Il martello.jpg|350 px|thumb|Testata dello storico giornale di [[Carlo Tresca]] attraverso cui denunciò le "malefatte" dei fascisti riciclati]]La '''Mazzini Society''' è stata un'associazione di [[antifascismo|antifascisti]] italo-americani, fondata a New York nel [[1939]], che si oppose al [[Fascismo|fascismo]] partendo da principi social-liberali.


==Fondazione e principi==
==Fondazione e principi==
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Inizialmente la Mazzini Society si occupa soprattutto della raccolta di fondi per i fuoriusciti [[antifascismo|antifascisti]] italiani, caratterizzandosi come semplice aggregazione di intellettuali della "sinistra" più o meno moderata. In seguito diventa un vero e proprio organismo di aggregazione delle [[antifascismo|forze antifasciste]] italo-americane e di indirizzo di queste verso i “principi democratici”: il cambiamento sostanziale si ha a partire dal [[14 giugno]] [[1940]], quando Max Ascoli entra nella "società ", divenendone presidente qualche mese dopo, e si impegna per trasformarla in un gruppo di collegamento tra [[antifascismo|antifascisti]] e governo americano. Per questo, dalla fine del [[1940]], la Mazzini Society penetra negli ambienti [[sindacalismo|sindacali]] italo-americani che sono allineati alla linea poliitca di Roosvelt, tra questi Luigi Antonini che poi ritroveremo più avanti quale acerrimo "nemico" di [[Carlo Tresca]].
Inizialmente la Mazzini Society si occupa soprattutto della raccolta di fondi per i fuoriusciti [[antifascismo|antifascisti]] italiani, caratterizzandosi come semplice aggregazione di intellettuali della "sinistra" più o meno moderata. In seguito diventa un vero e proprio organismo di aggregazione delle [[antifascismo|forze antifasciste]] italo-americane e di indirizzo di queste verso i “principi democratici”: il cambiamento sostanziale si ha a partire dal [[14 giugno]] [[1940]], quando Max Ascoli entra nella "società ", divenendone presidente qualche mese dopo, e si impegna per trasformarla in un gruppo di collegamento tra [[antifascismo|antifascisti]] e governo americano. Per questo, dalla fine del [[1940]], la Mazzini Society penetra negli ambienti [[sindacalismo|sindacali]] italo-americani che sono allineati alla linea poliitca di Roosvelt, tra questi Luigi Antonini che poi ritroveremo più avanti quale acerrimo "nemico" di [[Carlo Tresca]].


'''Per Ascoli, e quindi anche per il governo federale, l'associazione é solo un mezzo propagandistico da usare tra gli italo-americani per diffondere la politica roosveltiana e far accettare gli obiettivi che si prefiggono gli americani con l'entrata in guerra'''  
'''Per Ascoli, e quindi anche per il governo federale, l'associazione è solo un mezzo propagandistico da usare tra gli italo-americani per diffondere la politica roosveltiana e far accettare gli obiettivi che si prefiggono gli americani con l'entrata in guerra'''  
(a partire dal [[1941]] la Mazzini Society si doterà  anche di un periodico propagandistico, ''Nazioni unite'').
(a partire dal [[1941]] la Mazzini Society si doterà  anche di un periodico propagandistico, ''Nazioni unite'').


'''Un'altra "corrente"''' importante della Mazzini Society é quella che '''fa capo a Carlo Sforza''', il quale invece '''vorrebbe usarla come un mezzo per giungere poi alla nascita di un Consiglio nazionale e di un'unità  di combattimento che affiancasse i nuovi alleati nella campagna di liberazione dell'[[Italia]]'''. La "linea Sforza", che sarà  poi rilanciata al "congresso di Montevideo" (agosto [[1942]]) che vede la presenza degli [[antifascismo|antifascisti]] italiani del sud america, non sarà  mai accolta favorevolmente dal governo americano e si rivelerà  mera [[utopia]].
'''Un'altra "corrente"''' importante della Mazzini Society è quella che '''fa capo a Carlo Sforza''', il quale invece '''vorrebbe usarla come un mezzo per giungere poi alla nascita di un Consiglio nazionale e di un'unità  di combattimento che affiancasse i nuovi alleati nella campagna di liberazione dell'[[Italia]]'''. La "linea Sforza", che sarà  poi rilanciata al "congresso di Montevideo" (agosto [[1942]]) che vede la presenza degli [[antifascismo|antifascisti]] italiani del sud america, non sarà  mai accolta favorevolmente dal governo americano e si rivelerà  mera [[utopia]].


Nonostante gli sforzi, la strategia di Max Ascoli é per ammissione sua e del governo federale decisamente non penetrante tra gli italo-americani, che vedono la Mazzini Society come un'aggregazione di intellettuali distante dalla comunità  italo-americani. Da questo momento l'amministrazione americana decide di conseguenza di disinteressarsi un pò della Mazzini Society e di affidarsi a vecchi personaggi "pro-fascismo" improvvisamente e incredibilmente convertitisi all'[[antifascismo]] e ai "principi democratici" americani. <ref name="sfroza">L'articolo [http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mat_0769-3206_2000_num_60_1_403235 Le rôle de la Mazzini Society dans l'émigration démocratique antifasciste italienne aux Etats-Unis, 1940-1943] cita come fonte di questo cambiamento di strategia del governo federale il libro "''Carlo Sforza''", di J.A. Miller, pag 839-841. L'articolo non riferimento direttamente a Generoso Pope, tuttavia bisogna ricordarsi che Pope é editore di alcuni giornali molto diffusi negli ambienti italo-americani (Il Progresso italo-americano, Corriere d'America) inoltre si era pubblicamente allontanato dal [[Fascismo|fascismo]] nel settembre [[1941]].</ref>
Nonostante gli sforzi, la strategia di Max Ascoli è per ammissione sua e del governo federale decisamente non penetrante tra gli italo-americani, che vedono la Mazzini Society come un'aggregazione di intellettuali distante dalla comunità  italo-americani. Da questo momento l'amministrazione americana decide di conseguenza di disinteressarsi un pò della Mazzini Society e di affidarsi a vecchi personaggi "pro-fascismo" improvvisamente e incredibilmente convertitisi all'[[antifascismo]] e ai "principi democratici" americani. <ref name="sfroza">L'articolo [http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mat_0769-3206_2000_num_60_1_403235 Le rôle de la Mazzini Society dans l'émigration démocratique antifasciste italienne aux Etats-Unis, 1940-1943] cita come fonte di questo cambiamento di strategia del governo federale il libro "''Carlo Sforza''", di J.A. Miller, pag 839-841. L'articolo non riferimento direttamente a Generoso Pope, tuttavia bisogna ricordarsi che Pope è editore di alcuni giornali molto diffusi negli ambienti italo-americani (Il Progresso italo-americano, Corriere d'America) inoltre si era pubblicamente allontanato dal [[Fascismo|fascismo]] nel settembre [[1941]].</ref>


== I "Comitati per la Vittoria" e la "questione comunista"==
== I "Comitati per la Vittoria" e la "questione comunista"==
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Dal [[1943]] la Mazzini Society si divise su quale strada dovesse prendere l'[[Italia]] una volta liberatasi da Mussolini. Carlo Sforza auspicava una via diplomatica che portasse al riconoscimento degli sforzi italiani da parte degli anglo-americani e alla nascita di un paese libero ma direttamente rapportato agli alleati. [[Gaetano Salvemini]] invece riteneva necessaria una "rivoluzione democratica", indipendentemente dalle scelte degli anglo-americani, e l'epurazione dei collaborazionisti dalla nuova [[Italia]], temendo che si giungesse a formare un governo [[Fascismo|fascista]] senza Mussolini. Questa nuova divisione segnò l'inizio di una serie di contrasti che portarono ad una crisi definitiva e irreversibile all'interno dell'associazione.
Dal [[1943]] la Mazzini Society si divise su quale strada dovesse prendere l'[[Italia]] una volta liberatasi da Mussolini. Carlo Sforza auspicava una via diplomatica che portasse al riconoscimento degli sforzi italiani da parte degli anglo-americani e alla nascita di un paese libero ma direttamente rapportato agli alleati. [[Gaetano Salvemini]] invece riteneva necessaria una "rivoluzione democratica", indipendentemente dalle scelte degli anglo-americani, e l'epurazione dei collaborazionisti dalla nuova [[Italia]], temendo che si giungesse a formare un governo [[Fascismo|fascista]] senza Mussolini. Questa nuova divisione segnò l'inizio di una serie di contrasti che portarono ad una crisi definitiva e irreversibile all'interno dell'associazione.


Tanto le idee di Sforza, quanto quelle di Salvemini, non furono mai ben accolte dagli americani, d'altronde é bene ricordare che gli statunitensi si mostrarono sempre ostili a qualsiasi progetto che propugnasse la nascita di "Consigli Nazionali" o di "governi in esilio" che dessero dignità  all'[[Italia]] liberata e la ponessero in condizione di trattare da pari a pari con gli alleati anglo-americani.
Tanto le idee di Sforza, quanto quelle di Salvemini, non furono mai ben accolte dagli americani, d'altronde è bene ricordare che gli statunitensi si mostrarono sempre ostili a qualsiasi progetto che propugnasse la nascita di "Consigli Nazionali" o di "governi in esilio" che dessero dignità  all'[[Italia]] liberata e la ponessero in condizione di trattare da pari a pari con gli alleati anglo-americani.
== Note ==
== Note ==
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