Indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi: differenze tra le versioni

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La [[Mazzini Society]], fondata da Gaetano Salvemini <ref>[http://www.storiaxxisecolo.it/antifascismo/biografie%20antifascisti39.html  Biografia G. Salvemini]</ref> si costituì nel [[1939]] a New York. Ne furono promotori un gruppo di repubblicani appartenenti a [[Giustizia e Libertà ]]; tra i militanti si possono citare Lionello Venturi, Randolfo Pacciardi, Michele Cantarella, Aldo Garosci, Carlo Sforza, Alberto Tarchiani, Max Ascoli, Roberto Bolaffio,  Renato Poggi e  Giuseppe Antonio Borgese.  
La [[Mazzini Society]], fondata da Gaetano Salvemini <ref>[http://www.storiaxxisecolo.it/antifascismo/biografie%20antifascisti39.html  Biografia G. Salvemini]</ref> si costituì nel [[1939]] a New York. Ne furono promotori un gruppo di repubblicani appartenenti a [[Giustizia e Libertà ]]; tra i militanti si possono citare Lionello Venturi, Randolfo Pacciardi, Michele Cantarella, Aldo Garosci, Carlo Sforza, Alberto Tarchiani, Max Ascoli, Roberto Bolaffio,  Renato Poggi e  Giuseppe Antonio Borgese.  


'''Quale obiettivi si poneva l'organizzazione italo-americana?''' Partendo da posizioni unitariamente anticomuniste e [[antifascismo|antifasciste]], si erano sviluppate tendenze diverse : per '''Max Ascoli''', intimamente legato al governo federale, l'associazione era un mezzo propagandistico della politica roosveltiana tra gli italo-americani; per '''Carlo Sforza''' invece la "Mazzini" era vista come un mezzo per giungere poi alla nascita di un Consiglio nazionale e di un'unità  di combattimento che affiancasse i nuovi alleati nella campagna di liberazione dell'[[Italia]].  
'''Quale obiettivi si poneva l'organizzazione italo-americana?''' Partendo da posizioni unitariamente anticomuniste e [[antifascismo|antifasciste]], si erano sviluppate tendenze diverse: per '''Max Ascoli''', intimamente legato al governo federale, l'associazione era un mezzo propagandistico della politica roosveltiana tra gli italo-americani; per '''Carlo Sforza''' invece la "Mazzini" era vista come un mezzo per giungere poi alla nascita di un Consiglio nazionale e di un'unità  di combattimento che affiancasse i nuovi alleati nella campagna di liberazione dell'[[Italia]].  
[[File:Il martello.jpg|350 px|left|thumb|Testata dello storico giornale di [[Carlo Tresca]] attraverso cui denunciò le "malefatte" dei fascisti riciclati]]
[[File:Il martello.jpg|350 px|left|thumb|Testata dello storico giornale di [[Carlo Tresca]] attraverso cui denunciò le "malefatte" dei fascisti riciclati]]
Uno degli esponenti più importanti di quest'organizzazione fu comunque l'anarchico [[Carlo Tresca]], promotore soprattutto della costituzione di "comitati antifascisti" («Comitati della Vittoria») interni alla [[Mazzini Society]], che secondo alcuni avrebbero  agevolare l'imminente caduta del [[Fascismo|fascismo]] e preparare il futuro senza la dittatura del "Duce". Tresca era favorevole all'entrata nella [[Mazzini Society]] dei [[comunismo|comunisti]] come [[Vittorio Vidali]] (inizalmente era contrario ma cambiò idea solo sul finire del [[1942]]), con cui si era anche duramente scontrato in passato, ma era ostile agli [[antifascismo|antifascisti]] dell'ultima ora, come Generoso Pope (editore di giornali italo-americani, rooslveltiano e [[Fascismo|fascista]] poi pubblicamente e "ufficialmente" allontanatosi dal regime), che provavano ambiguamente ad entrare nei "comitati". Dalle pagine del suo [[stampa anarchica|giornale]], ''[[Il Martello]]'', Tresca portò avanti una campagna contro Generoso Pope e i [[Fascismo|fascisti]] camuffatti da antifascisti per convenienza e per provocazione.  
Uno degli esponenti più importanti di quest'organizzazione fu comunque l'anarchico [[Carlo Tresca]], promotore soprattutto della costituzione di "comitati antifascisti" («Comitati della Vittoria») interni alla [[Mazzini Society]], che secondo alcuni avrebbero  agevolare l'imminente caduta del [[Fascismo|fascismo]] e preparare il futuro senza la dittatura del "Duce". Tresca era favorevole all'entrata nella [[Mazzini Society]] dei [[comunismo|comunisti]] come [[Vittorio Vidali]] (inizalmente era contrario ma cambiò idea solo sul finire del [[1942]]), con cui si era anche duramente scontrato in passato, ma era ostile agli [[antifascismo|antifascisti]] dell'ultima ora, come Generoso Pope (editore di giornali italo-americani, rooslveltiano e [[Fascismo|fascista]] poi pubblicamente e "ufficialmente" allontanatosi dal regime), che provavano ambiguamente ad entrare nei "comitati". Dalle pagine del suo [[stampa anarchica|giornale]], ''[[Il Martello]]'', Tresca portò avanti una campagna contro Generoso Pope e i [[Fascismo|fascisti]] camuffatti da antifascisti per convenienza e per provocazione.