Voline: differenze tra le versioni

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===La domenica di sangue del 1905===
===La domenica di sangue del 1905===
Inizialmente si occupa di organizzare corsi e formare culturalmente i militanti rivoluzionari: <ref name="anarchia">Sylvain Boulouque, ''Voline, Itinéraire, une vie, une pensée'', n° 13, 1996, pp. 3-10.</ref>  
Inizialmente si occupa di organizzare corsi e formare culturalmente i militanti rivoluzionari: <ref name="anarchia">Sylvain Boulouque, ''Voline, Itinéraire, une vie, une pensée'', n° 13, 1996, pp. 3-10.</ref>  
:«Voline investe tutta la forza della sua natura idealista nella nuova causa. Organizza gruppi di studi per i lavoratori, fonda una biblioteca ed elabora un programma di formazione, guadagnandosi da vivere dando lezioni private» ([[Paul Avrich]]). <ref name="cedema">John Simkin, ''Vsevolod Eikhenbaum (Volin), Spartacus Educational'', 1997, [http://archive.is/svJnj testo integrale (in francese)].</ref>  
:«Voline investe tutta la forza della sua natura idealista nella nuova causa. Organizza gruppi di studi per i lavoratori, fonda una biblioteca ed elabora un programma di formazione, guadagnandosi da vivere dando lezioni private» ([[Paul Avrich]]). <ref name="cedema"></ref>  


Il [[21 gennaio]] [[1905]] è insieme ai 30.000 manifestanti, in maggioranza operai, che marciano sul Palazzo d'Inverno reclamando la liberazione di tutti i rivoluzionari imprigionati, migliori condizioni di lavoro, la cessione delle terre ai contadini e la soppressione della censura. L'esercito, per paura di violenze popolari, apre il fuoco sui manifestanti: le cifre ufficiali parlano di 96 morti e 333 feriti (quelle non ufficiali riportano invece il numero di 4.000 morti). Questa repressione passerà alla storia come «[[domenica di sangue]]», contribuendo comunque allo sviluppo di uno spirito rivoluzionario che esploderà poi nel [[1917]].
Il [[21 gennaio]] [[1905]] è insieme ai 30.000 manifestanti, in maggioranza operai, che marciano sul Palazzo d'Inverno reclamando la liberazione di tutti i rivoluzionari imprigionati, migliori condizioni di lavoro, la cessione delle terre ai contadini e la soppressione della censura. L'esercito, per paura di violenze popolari, apre il fuoco sui manifestanti: le cifre ufficiali parlano di 96 morti e 333 feriti (quelle non ufficiali riportano invece il numero di 4.000 morti). Questa repressione passerà alla storia come «[[domenica di sangue]]», contribuendo comunque allo sviluppo di uno spirito rivoluzionario che esploderà poi nel [[1917]].
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===Ritorno in Russia: critiche al bolscevismo e lotta a fianco della [[Makhnovščina]] ===
===Ritorno in Russia: critiche al bolscevismo e lotta a fianco della [[Makhnovščina]] ===
Il [[4 gennaio]] [[1917]], a Parigi, nasce il terzo dei suoi figli, '''Léo Eichenbaum''' ([[Léo Voline]]), che seguirà la stessa strada libertaria del padre. <ref>Sposatosi due volte, con Tatiana Solopova (deceduta nel [[1915]]) poi con Anna Grigorieva (deceduta il [[15 dicembre]] [[1939]]), Voline ha avuto due figli: [[Léo Voline|Léo]] (nato il [[4 gennaio]] [[1917]]) e Alexandre (nato il [[4 marzo]] [[1919]]). Nel gennaio [[1937]], entrambi raggiungeranno, in [[Spagna]], una colonna della [[CNT spagnola|CNT]]. Nel febbraio del [[1938]], l'unità di Léo viene accerchiata e decimata dai franchisti. Nel [[1940]], raggiunge suo padre a Marsiglia.</ref> Nello stesso anno, dopo la caduta dello Zar, Voline ritorna in [[Russia]], dove con [[Alexandre Schapiro]] fa ricomparire il [[stampa anarchica|settimanale]] ''[[Golos Trouda]]''. Con questo ed altri organi manifesta criticamente l'operato del [[bolscevismo]], denunciando, per esempio, che lo slogan «Tutto il potere ai soviet» era stato in sostanza trasformato in «Tutto il potere ai dirigenti del partito»: <ref name="cedema">John Simkin, ''Vsevolod Eikhenbaum (Volin), Spartacus Educational'', 1997, [http://archive.is/svJnj testo integrale (in francese)].</ref>
Il [[4 gennaio]] [[1917]], a Parigi, nasce il terzo dei suoi figli, '''Léo Eichenbaum''' ([[Léo Voline]]), che seguirà la stessa strada libertaria del padre. <ref>Sposatosi due volte, con Tatiana Solopova (deceduta nel [[1915]]) poi con Anna Grigorieva (deceduta il [[15 dicembre]] [[1939]]), Voline ha avuto due figli: [[Léo Voline|Léo]] (nato il [[4 gennaio]] [[1917]]) e Alexandre (nato il [[4 marzo]] [[1919]]). Nel gennaio [[1937]], entrambi raggiungeranno, in [[Spagna]], una colonna della [[CNT spagnola|CNT]]. Nel febbraio del [[1938]], l'unità di Léo viene accerchiata e decimata dai franchisti. Nel [[1940]], raggiunge suo padre a Marsiglia.</ref> Nello stesso anno, dopo la caduta dello Zar, Voline ritorna in [[Russia]], dove con [[Alexandre Schapiro]] fa ricomparire il [[stampa anarchica|settimanale]] ''[[Golos Trouda]]''. Con questo ed altri organi manifesta criticamente l'operato del [[bolscevismo]], denunciando, per esempio, che lo slogan «Tutto il potere ai soviet» era stato in sostanza trasformato in «Tutto il potere ai dirigenti del partito»: <ref>John Simkin, ''Vsevolod Eikhenbaum (Volin), Spartacus Educational'', 1997, [http://archive.is/svJnj testo integrale (in francese)].</ref>
:«I bolscevichi, una volta consolidato e legalizzato il potere, come tutti i socialisti statalisti che credono nella direzione centralizzata e autoritaria, cominciano a dirigere la vita del paese e del popolo dall'alto [...] I bolscevichi hanno sviluppato un'autorità politica e un apparato statale che schiaccerà ogni opposizione col pugno di ferro».
:«I bolscevichi, una volta consolidato e legalizzato il potere, come tutti i socialisti statalisti che credono nella direzione centralizzata e autoritaria, cominciano a dirigere la vita del paese e del popolo dall'alto [...] I bolscevichi hanno sviluppato un'autorità politica e un apparato statale che schiaccerà ogni opposizione col pugno di ferro».
Violentemente contrario al [[Ucraina_libertaria#L.27uscita_dalla_guerra:_le_conseguenze_della_Pace_di_Brest-Litovosk|trattato di Brest-Litovsk]], trascorre qualche tempo a Mosca, dove declina l'offerta dei bolscevichi di prendere la direzione nazionale dell'istruzione. <ref name="vol"></ref> Tornato in Ucraina, partecipa alla fondazione della [[Nabat (organizzazione anarchica)|Confederazione anarcosindacalista del Nabat]] e del suo omonimo organo propagandistico.
Violentemente contrario al [[Ucraina_libertaria#L.27uscita_dalla_guerra:_le_conseguenze_della_Pace_di_Brest-Litovosk|trattato di Brest-Litovsk]], trascorre qualche tempo a Mosca, dove declina l'offerta dei bolscevichi di prendere la direzione nazionale dell'istruzione. <ref name="vol"></ref> Tornato in Ucraina, partecipa alla fondazione della [[Nabat (organizzazione anarchica)|Confederazione anarcosindacalista del Nabat]] e del suo omonimo organo propagandistico.