Il secondo dopoguerra in Italia: corpi di polizia e repressione della lotta antifascista: differenze tra le versioni

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Dopo il [[1945]], furono arruolati molti ex-nazifascisti in Europa da parte dell'[[OSS]], divenuta poi CIA a partire dal [[1947]]. Questo dà un'idea delle pesantissime intrusioni nella vita politico e sociale italiana dei servizi segreti, prima anglo-statunitensi (a questo proposito è importantissimo tutto quel che si è venuto a sapere rispetto ai tragici fatti della [[Brigata Osoppo]] e dopo esclusivamente statunitensi, dal periodo della caduta del [[Fascismo|fascismo]] in poi, in cui fu prioritario contrastare con ogni metodo il presunto "pericolo comunista". In sostanza, lasciando perdere le strumentali collocazioni politiche, si volle impedire che le rivendicazioni e le rivolte delle classi sociali meno abbienti giungessero a risultati concreti.
Dopo il [[1945]], furono arruolati molti ex-nazifascisti in Europa da parte dell'[[OSS]], divenuta poi CIA a partire dal [[1947]]. Questo dà un'idea delle pesantissime intrusioni nella vita politico e sociale italiana dei servizi segreti, prima anglo-statunitensi (a questo proposito è importantissimo tutto quel che si è venuto a sapere rispetto ai tragici fatti della [[Brigata Osoppo]] e dopo esclusivamente statunitensi, dal periodo della caduta del [[Fascismo|fascismo]] in poi, in cui fu prioritario contrastare con ogni metodo il presunto "pericolo comunista". In sostanza, lasciando perdere le strumentali collocazioni politiche, si volle impedire che le rivendicazioni e le rivolte delle classi sociali meno abbienti giungessero a risultati concreti.


Il [[PCI]] d'altronde "lavorò" non poco per spegnere i sogni rivoluzionari di molti partigiani ancora attivi politicamente, e riallinearli così alle direttive del partito, rivoluzionario a parole ma per niente nei fatti, espellendo ed ostracizzando anche quelle fazioni che non accettavano gli "ordini". Emblematico il caso locale genovese di [[Lotta Comunista]], formazione fuoriuscita dalla dissoluzione dei [[Gruppi Anarchici di Azione Proletaria]], quello dei Gruppi Leninisti della Sinistra Comunista ed altre formazioni di matrice internazionalista, bordighista e [[Lev Trotzkij|trotskijsta]].  
Il [[PCI]] d'altronde "lavorò" non poco per spegnere i sogni rivoluzionari di molti partigiani ancora attivi politicamente, e riallinearli così alle direttive del partito, rivoluzionario a parole ma per niente nei fatti, espellendo ed ostracizzando anche quelle fazioni che non accettavano gli "ordini". Emblematico il caso locale genovese di ''Lotta Comunista'', formazione fuoriuscita dalla dissoluzione dei [[Gruppi Anarchici di Azione Proletaria]], quello dei Gruppi Leninisti della Sinistra Comunista ed altre formazioni di matrice internazionalista, bordighista e [[Lev Trotzkij|trotskijsta]].  


Tutte queste "manovre" permisero il reale inserimento di molti ex(?) [[Fascismo|fascisti]] nella vita pubblica, tuttavia, anche se molti furono ben introdotti negli apparati dello [[Stato]] (militari, politici e sociali), era da escludere la presa totale del potere, sia per gli equilibri (squilibri?) internazionali vigenti allora, sia per il forte [[antifascismo]] della società italiana, ben saldo anche nei partiti avversi alla sinistra in genere e al [[PCI]] in particolare, che in quel periodo docilmente piegato alle direttive di Mosca.  
Tutte queste "manovre" permisero il reale inserimento di molti ex(?) [[Fascismo|fascisti]] nella vita pubblica, tuttavia, anche se molti furono ben introdotti negli apparati dello [[Stato]] (militari, politici e sociali), era da escludere la presa totale del potere, sia per gli equilibri (squilibri?) internazionali vigenti allora, sia per il forte [[antifascismo]] della società italiana, ben saldo anche nei partiti avversi alla sinistra in genere e al [[PCI]] in particolare, che in quel periodo docilmente piegato alle direttive di Mosca.