Storia del movimento libertario in Italia: differenze tra le versioni

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Purtroppo al [[movimento anarchico]] non venne risparmiata la [[violenza]] [[fascista]]: durante la marcia su Roma la sede di ''[[Umanità Nova]]'' venne distrutta; molti [[anarchici]] - tra cui [[Attilio Fellini]], segretario della Camera del lavoro di Carrara, [[Raffaele Virgulti]] di Imola, [[Filippo Filippetti]] e [[Gilberto Catarsi]] di Livorno, [[Cesare Rossi]], cassiere della Camera del lavoro di Sestri Ponente, [[Pietro Ferrero]], segretario FIOM a Torino - negli anni '20 furono trucidati (da segnalare anche la morte, in seguito alle feroci persecuzioni, del comunista [[Antonio Gramsci]] e del giovanissimo [[Piero Gobetti]], fondatore de ''La Rivoluzione Liberale'' e fautore dell'iniziativa libera e priva da ogni influenza [[autoritaria]]).
Purtroppo al [[movimento anarchico]] non venne risparmiata la [[violenza]] [[fascista]]: durante la marcia su Roma la sede di ''[[Umanità Nova]]'' venne distrutta; molti [[anarchici]] - tra cui [[Attilio Fellini]], segretario della Camera del lavoro di Carrara, [[Raffaele Virgulti]] di Imola, [[Filippo Filippetti]] e [[Gilberto Catarsi]] di Livorno, [[Cesare Rossi]], cassiere della Camera del lavoro di Sestri Ponente, [[Pietro Ferrero]], segretario FIOM a Torino - negli anni '20 furono trucidati (da segnalare anche la morte, in seguito alle feroci persecuzioni, del comunista [[Antonio Gramsci]] e del giovanissimo [[Piero Gobetti]], fondatore de ''La Rivoluzione Liberale'' e fautore dell'iniziativa libera e priva da ogni influenza [[autoritaria]]).


Per sfuggire alla [[repressione]], molti anarchici scelsero l'esilio volontario all'estero (per es. [[Luce Fabbri]], [[Armando Borghi]]ecc.), pur mantenendo il contatto con i compagni italiani, molti altri invece vennero condannati al confino (tra cui [[Malatesta]]), prevalentemente a Ventotene (il direttore delle guardie a Ventotene fu un certo [[Marcello Guida]] che nel [[1969]] diventò questore di Milano, fu lui che mentendo dichiarò suicida il defenestrato [[Giuseppe Pinelli]]), ma anche nelle altre isolette del Mediterraneo (Ustica, Tremiti...) adibite a tale scopo; altri furono "costretti" all'esilio (sin dal [[1922]] l'anarchico [[Severino Di Giovanni]] fu costretto ad emigrare in [[Argentina]]. Coloro che invece scelsero di spostarsi in [[Francia]] si raggrupparono intorno alla [[Federazione Anarchica dei Profughi Italiani]]), riscoprendo l'[[internazionalismo|internazionalismo anarchico]]: durante [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)]], molti anarchici italiani, tra cui il già citato Berneri che morì nella Barcellona rivoluzionaria per mano probabilmente di un sicario stalinista, aderirono alla resistenza antifranchista.
Per sfuggire alla [[repressione]], molti [[anarchici]] scelsero l'esilio volontario all'estero (tra questi [[Luce Fabbri]] e [[Armando Borghi]]), pur mantenendo il contatto con i compagni italiani, molti altri (tra cui [[Malatesta]]) vennero invece condannati al confino, prevalentemente a Ventotene (il direttore delle guardie a Ventotene fu un certo Marcello Guida, che nel [[1969]] diventò questore di Milano, fu lui che mentendo dichiarò suicida il defenestrato [[Giuseppe Pinelli]]), ma anche nelle altre isolette del Mediterraneo (Ustica, Tremiti ecc.) adibite a tale scopo; altri furono "costretti" all'esilio (sin dal [[1922]] l'[[anarchico]] [[Severino Di Giovanni]] fu costretto ad emigrare in [[Argentina]]). Coloro che invece scelsero di spostarsi in [[Francia]] si raggrupparono intorno alla '''[[Federazione Anarchica dei Profughi Italiani]]''', riscoprendo l'[[internazionalismo|internazionalismo anarchico]]: durante [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)]], molti anarchici italiani, tra cui il già citato [[Camillo Berneri|Berneri]], che morì nella Barcellona [[rivoluzionaria]] per mano probabilmente di un sicario stalinista, aderirono alla resistenza antifranchista.


===Gli anarchici dopo l'8 settembre===
===Gli anarchici dopo l'8 settembre===