Foibe e fascismo: differenze tra le versioni

Jump to navigation Jump to search
m (Sostituzione testo - ", ecc." con "ecc.")
m (Sostituzione testo - "dopo guerra" con "dopoguerra")
Riga 24: Riga 24:
Otto anni dopo Cobolli Gigli riprenderà la tematica scrivendo in un articolo: «La musa istriana ha chiamato Foiba degno posto di sepoltura per chi nella provincia d'Istria minaccia le caratteristiche nazionali dell'Istria» <ref> Sergio Fumich, ''Il Pozzo e le parole'', p 148, Ambrosiana, 200</ref>
Otto anni dopo Cobolli Gigli riprenderà la tematica scrivendo in un articolo: «La musa istriana ha chiamato Foiba degno posto di sepoltura per chi nella provincia d'Istria minaccia le caratteristiche nazionali dell'Istria» <ref> Sergio Fumich, ''Il Pozzo e le parole'', p 148, Ambrosiana, 200</ref>


La Prima guerra mondiale e il primo dopo guerra furono propedeutici alle politiche poi messe in atto dal [[fascismo|regime fascista]]: la persecuzione, la [[discriminazione]] [[Razzismo|razziale]] e la criminalizzazione degli "slavi" <ref name="ante">[http://archive.is/15Of8 Antefatti foibe]</ref>.
La Prima guerra mondiale e il primo dopoguerra furono propedeutici alle politiche poi messe in atto dal [[fascismo|regime fascista]]: la persecuzione, la [[discriminazione]] [[Razzismo|razziale]] e la criminalizzazione degli "slavi" <ref name="ante">[http://archive.is/15Of8 Antefatti foibe]</ref>.


La guerra costò molto all'[[Italia]]: oltre alle notevoli perdite umane ed economiche occupò il Trentino-Alto Adige (Sudtirolo), Trieste, la Venezia-Giulia e l'Istria (Litorale Austriaco), ma non la Dalmazia (che, secondo gli accordi segreti del Patto di Londra del [[1915]] <ref>[https://storicamente.org/riosa_confine_orientale_link1 Trattato di Londra del 1915]</ref>, sarebbe dovuta essere spartita tra Italia nella parte settentrionale, da Zara a Sebenico, e Serbia, nella parte meridionale da Spalato a Ragusa/Dubrovnik) né Fiume (la cui [[Impresa di Fiume|questione]] restò aperta ancora per alcuni anni), territori che, secondo il censimento austriaco del [[1910]]-[[1911|11]], non erano a maggioranza italofona. Tali rilevazioni furono apparentemente smentite dal censimento italiano del [[1921]], che evidenziò invece una maggioranza italiana, ma si trattava comunque di un censimento avvenuto dopo l'inizio dell'opera di italianizzazione coatta attraverso l'invio di coloni provenienti dall'Italia centro-meridionale incaricati di rilevare, soprattutto in Istria, le proprietà fondiarie e le imprese di rilievo espropriate a sloveni e croati. Non essendo però stata avviata, dai governi liberali del Regno d'Italia, una politica ufficiale volta a conculcare i diritti degli "slavi in quanto tali" (ciò appare ancora evidente se si considera che, per esempio, alla fine della Prima guerra mondiale, nella neo-costituita "Provincia della Venezia Giulia", esistevano 541 scuole slovene e croate con circa 80.000 studenti), l'accusa principale con la quale si procedeva sommariamente ad espropri ed internamenti, era quella di essere "austriacanti", fedeli al precedente governo asburgico, e quindi nemici dei "liberatori" italiani.
La guerra costò molto all'[[Italia]]: oltre alle notevoli perdite umane ed economiche occupò il Trentino-Alto Adige (Sudtirolo), Trieste, la Venezia-Giulia e l'Istria (Litorale Austriaco), ma non la Dalmazia (che, secondo gli accordi segreti del Patto di Londra del [[1915]] <ref>[https://storicamente.org/riosa_confine_orientale_link1 Trattato di Londra del 1915]</ref>, sarebbe dovuta essere spartita tra Italia nella parte settentrionale, da Zara a Sebenico, e Serbia, nella parte meridionale da Spalato a Ragusa/Dubrovnik) né Fiume (la cui [[Impresa di Fiume|questione]] restò aperta ancora per alcuni anni), territori che, secondo il censimento austriaco del [[1910]]-[[1911|11]], non erano a maggioranza italofona. Tali rilevazioni furono apparentemente smentite dal censimento italiano del [[1921]], che evidenziò invece una maggioranza italiana, ma si trattava comunque di un censimento avvenuto dopo l'inizio dell'opera di italianizzazione coatta attraverso l'invio di coloni provenienti dall'Italia centro-meridionale incaricati di rilevare, soprattutto in Istria, le proprietà fondiarie e le imprese di rilievo espropriate a sloveni e croati. Non essendo però stata avviata, dai governi liberali del Regno d'Italia, una politica ufficiale volta a conculcare i diritti degli "slavi in quanto tali" (ciò appare ancora evidente se si considera che, per esempio, alla fine della Prima guerra mondiale, nella neo-costituita "Provincia della Venezia Giulia", esistevano 541 scuole slovene e croate con circa 80.000 studenti), l'accusa principale con la quale si procedeva sommariamente ad espropri ed internamenti, era quella di essere "austriacanti", fedeli al precedente governo asburgico, e quindi nemici dei "liberatori" italiani.
Riga 166: Riga 166:
== Considerazioni finali ==
== Considerazioni finali ==


Premesso che una vicenda storica complessa come quella delle foibe, intrecciata con il [[fascismo]] e le due guerre mondiali (come s'é visto tutto parte dal primo dopo guerra), è difficilmente sintetizzabile in un articolo senza rischiare di essere approssimativi, è bene sottolineare che in questa sede è stato trattato principalmente il tema degli infoibamenti (anzi, dei presunti tali) e non degli scomparsi o dei morti nei campi prigionieri. Con quest'articolo inoltre non si intende negare che nel [[1943]] e nel maggio [[1945]] ci furono atti di violenza o di rappresaglia contro [[Fascismo|fascisti]], ex-fascisti e/o collaborazionisti, poiché questi fatti si accompagnano sempre e comunque ad ogni dopo guerra, e nemmeno si intende esaltare la violenza vendicativa contro gli sconfitti, quanto evidenziare alcuni aspetti su quelle vicende:
Premesso che una vicenda storica complessa come quella delle foibe, intrecciata con il [[fascismo]] e le due guerre mondiali (come s'é visto tutto parte dal primo dopoguerra), è difficilmente sintetizzabile in un articolo senza rischiare di essere approssimativi, è bene sottolineare che in questa sede è stato trattato principalmente il tema degli infoibamenti (anzi, dei presunti tali) e non degli scomparsi o dei morti nei campi prigionieri. Con quest'articolo inoltre non si intende negare che nel [[1943]] e nel maggio [[1945]] ci furono atti di violenza o di rappresaglia contro [[Fascismo|fascisti]], ex-fascisti e/o collaborazionisti, poiché questi fatti si accompagnano sempre e comunque ad ogni dopoguerra, e nemmeno si intende esaltare la violenza vendicativa contro gli sconfitti, quanto evidenziare alcuni aspetti su quelle vicende:
#All'origine di questo dramma ci sono le [[Razzismo|politiche razziste]] antislave iniziate nel primo dopoguerra e culminate poi nella cieca e insensata violenza del [[fascismo]];
#All'origine di questo dramma ci sono le [[Razzismo|politiche razziste]] antislave iniziate nel primo dopoguerra e culminate poi nella cieca e insensata violenza del [[fascismo]];
#Il [[nazionalismo]], il [[militarismo]] e il [[patriottismo]] generano sempre violenza;
#Il [[nazionalismo]], il [[militarismo]] e il [[patriottismo]] generano sempre violenza;