Il Risveglio Anarchico: differenze tra le versioni
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In realtà, già verso la fine del [[1912]], l'organo [[anarchico]] aveva lanciato la parola d'ordine «lo sciopero generale prima della guerra», perché - affermava - «una volta la mobilitazione annunciata, la generale battuta, l'allarme dato, gli ordini di marcia spediti, l'opinione pubblica soggiogata, il proletariato non sarà più in grado di riparare al mal fatto». <ref>''La Guerra'', n. 344, del 26 ottobre 1912.</ref> | In realtà, già verso la fine del [[1912]], l'organo [[anarchico]] aveva lanciato la parola d'ordine «lo sciopero generale prima della guerra», perché - affermava - «una volta la mobilitazione annunciata, la generale battuta, l'allarme dato, gli ordini di marcia spediti, l'opinione pubblica soggiogata, il proletariato non sarà più in grado di riparare al mal fatto». <ref>''La Guerra'', n. 344, del 26 ottobre 1912.</ref> | ||
Scoppiato il conflitto, ''Le Réveil'' - uscito in quel periodo nella sola edizione francese - lanciò il manifesto '''''Au Prolétariat International''''' (''Al Proletariato Internazionale'') <ref>Numeri 397 e 398, del 14 e 28 novembre 1914</ref>, perché alla guerra che è «la rottura borghese della legalità interstatale», questi opponesse «la Rivoluzione, la rottura proletaria internazionale contro tutte le leggi del privilegio e dell'oppressione in nome della giustizia, nell'interesse di tutti». | Scoppiato il conflitto, ''Le Réveil'' - uscito in quel periodo nella sola edizione francese - lanciò il manifesto '''''Au Prolétariat International''''' (''Al Proletariato Internazionale'') <ref>Numeri 397 e 398, del 14 e 28 novembre 1914.</ref>, perché alla guerra che è «la rottura borghese della legalità interstatale», questi opponesse «la Rivoluzione, la rottura proletaria internazionale contro tutte le leggi del privilegio e dell'oppressione in nome della giustizia, nell'interesse di tutti». | ||
La posizione di intransigente antibellicismo (non neutralismo, come è sovente precisato, «perché il neutralismo [[statale]] non è e non può essere che una menzogna, e poi perché abbiamo in mediocre stima quei pacifisti che non vogliono colpita la guerra nelle sue due profonde cause: il [[capitale]] e lo [[Stato]]») venne sostenuta, senza tentennamenti, durante tutti gli anni in cui perdurò il conflitto. | La posizione di intransigente antibellicismo (non neutralismo, come è sovente precisato, «perché il neutralismo [[statale]] non è e non può essere che una menzogna, e poi perché abbiamo in mediocre stima quei pacifisti che non vogliono colpita la guerra nelle sue due profonde cause: il [[capitale]] e lo [[Stato]]») venne sostenuta, senza tentennamenti, durante tutti gli anni in cui perdurò il conflitto. |