L'obbedienza non è mai stata una virtù (di Pino Bertelli): differenze tra le versioni

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La decostruzione delle teocrazie mercantili però non è impossibile e occorre respingere — con ogni mezzo necessario — la casta tutta intera della politica dell'impostura. Solo se l'uomo planetario si riprenderà la libertà di dire no! e non permetterà a chicchessia di calpestare la dignità e la memoria storica di intere generazioni, potrà tornare a sognare un mondo più giusto e diverso per l'intera umanità. Si impara più in una notte a incendiare i simulacri del potere che in tutti i proclami politici che sostengono il trionfo illimitato dell'industria. Il pianeta blu muore. L'ecologia prezzolata è un affare e una metafora dell'ignoranza. Il ghetto delle “anime buone” è da rifiutare. E soltanto là dove impera il ribellismo e decreta la fine delle indulgenze, si realizza la salvezza dell'ecosfera, l'abolizione di ogni autoritarismo e il ritrovamento di un'innocenza primitiva, autentica. La tirannia del gusto distrugge la fantasia e la gioia si arma dappertutto dove i discendenti dei ghigliottinati respingono ogni ciarlatano che trionfa in qualsiasi campo. Un'epoca è finita quando i bambini cominciano a tirare i sassi alla luna.
La decostruzione delle teocrazie mercantili però non è impossibile e occorre respingere — con ogni mezzo necessario — la casta tutta intera della politica dell'impostura. Solo se l'uomo planetario si riprenderà la libertà di dire no! e non permetterà a chicchessia di calpestare la dignità e la memoria storica di intere generazioni, potrà tornare a sognare un mondo più giusto e diverso per l'intera umanità. Si impara più in una notte a incendiare i simulacri del potere che in tutti i proclami politici che sostengono il trionfo illimitato dell'industria. Il pianeta blu muore. L'ecologia prezzolata è un affare e una metafora dell'ignoranza. Il ghetto delle “anime buone” è da rifiutare. E soltanto là dove impera il ribellismo e decreta la fine delle indulgenze, si realizza la salvezza dell'ecosfera, l'abolizione di ogni autoritarismo e il ritrovamento di un'innocenza primitiva, autentica. La tirannia del gusto distrugge la fantasia e la gioia si arma dappertutto dove i discendenti dei ghigliottinati respingono ogni ciarlatano che trionfa in qualsiasi campo. Un'epoca è finita quando i bambini cominciano a tirare i sassi alla luna.
Il Sessantotto non è mai morto, ha disseminato disobbedienze, confessioni e anatemi dove l'imperialismo ha ammazzato le bandiere che sventolavano nelle strade, ma i dannati della terra sono sempre lì, a contare i giorni per riprendere un'ondata internazionale del rifiuto e del rancore e riportare tra le genti nuovi sorrisi e nuove utopie mai vinte. Da nessuna parte è il vero, e le grandi verità s'incontrano sulla soglia dell'esistenza liberata. Un potere sensato è un potere abortito. Nulla eguaglia la bellezza di sé e l'oblìo che l'accompagna. L'amore per la libertà ci aiuta vivere come si deve e a ben morire.
Il Sessantotto non è mai morto, ha disseminato disobbedienze, confessioni e anatemi dove l'imperialismo ha ammazzato le bandiere che sventolavano nelle strade, ma i dannati della terra sono sempre lì, a contare i giorni per riprendere un'ondata internazionale del rifiuto e del rancore e riportare tra le genti nuovi sorrisi e nuove utopie mai vinte. Da nessuna parte è il vero, e le grandi verità s'incontrano sulla soglia dell'esistenza liberata. Un potere sensato è un potere abortito. Nulla eguaglia la bellezza di sé e l'oblìo che l'accompagna. L'amore per la libertà ci aiuta vivere come si deve e a ben morire.
I Passatori dell'utopia si riconoscono nel rispetto delle differenze, nelle diversità di pensiero, nella distruzione di un'oggettività del dolore che non può essere un'eredità o un destino... la disobbedienza non è mai stata una virtù.  La barbarie dal volto umano mortifica desideri e speranze... la gioia, il piacere, la felicità sono calpestate insieme ai diritti più elementari dell'uomo e le disuguaglianze sociali sono i nuovi roghi: “''Siate risoluti a non più servire, ed eccovi liberi''” ([[Etienne de La Boetie|Étienne de La Boétie]]). Motto di spirito — Si ottiene molto di più da un politico, un ricco, un generale o un papa, prendendolo a calci in culo che baciandogli la mano —. La sola epoca che ci commuove è quella dei maglioni inzuppati d'amore e di sangue lasciati sui marciapiedi della vita a venire... ma ritorneranno le cicogne a nidificare sui tetti rossi e neri dell'Utopia possibile. Al di là del bene e del male, l'uguaglianza degli uomini e delle donne è la ricerca del diverso, del molteplice, del noi che si fa storia. Quando gli uomini e le donne si accorgeranno della fame di bellezza che c'è ai quattro venti della terra, ci sarà la rivolta nelle strade.
I Passatori dell'utopia si riconoscono nel rispetto delle differenze, nelle diversità di pensiero, nella distruzione di un'oggettività del dolore che non può essere un'eredità o un destino... la disobbedienza non è mai stata una virtù.  La barbarie dal volto umano mortifica desideri e speranze... la gioia, il piacere, la felicità sono calpestate insieme ai diritti più elementari dell'uomo e le disuguaglianze sociali sono i nuovi roghi: “''Siate risoluti a non più servire, ed eccovi liberi''” ([[Étienne de La Boétie|Étienne de La Boétie]]). Motto di spirito — Si ottiene molto di più da un politico, un ricco, un generale o un papa, prendendolo a calci in culo che baciandogli la mano —. La sola epoca che ci commuove è quella dei maglioni inzuppati d'amore e di sangue lasciati sui marciapiedi della vita a venire... ma ritorneranno le cicogne a nidificare sui tetti rossi e neri dell'Utopia possibile. Al di là del bene e del male, l'uguaglianza degli uomini e delle donne è la ricerca del diverso, del molteplice, del noi che si fa storia. Quando gli uomini e le donne si accorgeranno della fame di bellezza che c'è ai quattro venti della terra, ci sarà la rivolta nelle strade.


17 volte marzo 2008
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