Banda Bonnot: differenze tra le versioni

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: «I principali imputati erano Raymond Callemin, André Soudy, il giardiniere Monier, il falegname Eugéne Dieudonné, negavano tutto, e avevano, in via puramente astratta, il gioco facile; in realtà, gli indizi inconfutabili li uccidevano, salvo Dieudonné che era realmente innocente, non di tutto, ma di quello di cui lo si accusava, per una somiglianza dei suoi occhi neri con altri occhi più neri che erano nella tomba. Lui solo gridava la sua innocenza, senza stancarsi con frenesia, formando un contrasto impressionante con i colpevoli insolenti e beffardi che dicevano calmi con tutto il loro contegno “Vi sfidiamo a darne le prove!”. Siccome tutti sapevano la verità, la prova diventava superflua, lo sentivano e continuavano a fare il loro mestiere di desperados. Sorridenti, aggressivi, prendendo degli appunti, Raymond “negava il diritto di giudicare“, ma si inchinava dinanzi alla forza, rivolgeva al presidente delle frasi spiritose; Soudy, interrogato a lungo sulla proprietà di una carabina, rispondeva tranquillamente: “Non è mia, ma, come sapete, Proudhon ha detto che la proprietà è un furto”». <ref>[[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e\o, pag. 50</ref>  
: «I principali imputati erano Raymond Callemin, André Soudy, il giardiniere Monier, il falegname Eugéne Dieudonné, negavano tutto, e avevano, in via puramente astratta, il gioco facile; in realtà, gli indizi inconfutabili li uccidevano, salvo Dieudonné che era realmente innocente, non di tutto, ma di quello di cui lo si accusava, per una somiglianza dei suoi occhi neri con altri occhi più neri che erano nella tomba. Lui solo gridava la sua innocenza, senza stancarsi con frenesia, formando un contrasto impressionante con i colpevoli insolenti e beffardi che dicevano calmi con tutto il loro contegno “Vi sfidiamo a darne le prove!”. Siccome tutti sapevano la verità, la prova diventava superflua, lo sentivano e continuavano a fare il loro mestiere di desperados. Sorridenti, aggressivi, prendendo degli appunti, Raymond “negava il diritto di giudicare“, ma si inchinava dinanzi alla forza, rivolgeva al presidente delle frasi spiritose; Soudy, interrogato a lungo sulla proprietà di una carabina, rispondeva tranquillamente: “Non è mia, ma, come sapete, Proudhon ha detto che la proprietà è un furto”». <ref>[[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e\o, pag. 50</ref>  
 
[[File:Soudy_1911.jpg|thumb|200 px|[[André Soudy]] nel 1911]]
[[Rirette Maitrejean]] e [[Victor Serge]] non solo si difesero strenuamente, respinsero i tentativi di trasformarli in delatori e da accusati si trasformarono in accusatori:
[[Rirette Maitrejean]] e [[Victor Serge]] non solo si difesero strenuamente, respinsero i tentativi di trasformarli in delatori e da accusati si trasformarono in accusatori:
: «L'accusa [...] mi aveva attribuito la parte dell'ideologo, ma dovette abbandonare questo disegno fin dalla seconda udienza [...] nessuna responsabilità né diretta né indiretta mi incombeva in quei drammi [...] non ero là che a causa del mio rifiuto categorico di parlare, cioè di farmi delatore. Distruggevo l'accusa su alcuni punti di dettaglio e questo era facile; difendevo la dottrina – libero esame, solidarietà, rivolta – e questo era molto più difficile e scontentavo i colpevoli “innocenti” dimostrando che la società fabbrica il crimine e i criminali, le idee disperate, i suicidi e il denaro-veleno... » ([[Victor Serge]] in ''[[Memorie di un rivoluzionario]]'' <ref>[[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e\o, pag. 50 e 51</ref>).
: «L'accusa [...] mi aveva attribuito la parte dell'ideologo, ma dovette abbandonare questo disegno fin dalla seconda udienza [...] nessuna responsabilità né diretta né indiretta mi incombeva in quei drammi [...] non ero là che a causa del mio rifiuto categorico di parlare, cioè di farmi delatore. Distruggevo l'accusa su alcuni punti di dettaglio e questo era facile; difendevo la dottrina – libero esame, solidarietà, rivolta – e questo era molto più difficile e scontentavo i colpevoli “innocenti” dimostrando che la società fabbrica il crimine e i criminali, le idee disperate, i suicidi e il denaro-veleno... » ([[Victor Serge]] in ''[[Memorie di un rivoluzionario]]'' <ref>[[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e\o, pag. 50 e 51</ref>).
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*[[Judith Thollon]]: 4 anni;
*[[Judith Thollon]]: 4 anni;
*'''Personaggi minori''' ([[Jean Dettweiller]], [[David Bellonie|Bellonie]], [[Crozat de Fleury]], [[Kléber Bénard|Benard]], ecc.): tra i 4 e i 6 anni.
*'''Personaggi minori''' ([[Jean Dettweiller]], [[David Bellonie|Bellonie]], [[Crozat de Fleury]], [[Kléber Bénard|Benard]], ecc.): tra i 4 e i 6 anni.
[[File:Soudy_1911.jpg|thumb|140 px|[[André Soudy]]]]


===Le esecuzioni===
===Le esecuzioni===