Movimento comunalista: differenze tra le versioni

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Il movimento comunalista fu l'affermazione dell'individuo entro una società, come quella medioevale, organizzata in una fitta rete di libere associazioni (chiamate anche "fratellanze, corporazioni o gilde") tra loro federate. Il comune nacque nelle città  e si diffuse nelle campagne, negando, in entrambi i casi, lo spirito autoritario e accentratore dell'Impero Romano.  
Il movimento comunalista fu l'affermazione dell'individuo entro una società, come quella medioevale, organizzata in una fitta rete di libere associazioni (chiamate anche "fratellanze, corporazioni o gilde") tra loro federate. Il comune nacque nelle città  e si diffuse nelle campagne, negando, in entrambi i casi, lo spirito autoritario e accentratore dell'Impero Romano.  


Le sue origini risalgono al momento in cui alcuni cittadini cominciarono a “fare da sé”, associandosi ed esercitando pressioni, talvolta anche violente, sulle [[autorità ]] locali e giurando di sostenersi vicendevolmente. I termini “congiura”, “cospirazione” e “Comune”, comparvero fin dalla fine del X secolo, a rappresentare queste associazioni di cittadini che, seppur limitatamente, intendevano [[autogestione | autogestirsi]].
Le sue origini risalgono al momento in cui alcuni cittadini cominciarono a “fare da sé”, associandosi ed esercitando pressioni, talvolta anche violente, sulle [[autorità]] locali e giurando di sostenersi vicendevolmente. I termini “congiura”, “cospirazione” e “Comune”, comparvero fin dalla fine del X secolo, a rappresentare queste associazioni di cittadini che, seppur limitatamente, intendevano [[autogestione | autogestirsi]].


Le pretese autonomiste dei comuni furono osteggiate dai sovrani dell'epoca che talvolta concedevano volontariamente ampie [[libertà ]], nella speranza di limitarne le ambizioni autogestionarie. A volte invece i sovrani cercarono di fermare con la forza lo sviluppo del movimento: in Alta  Italia i comuni dovettero fronteggiare, e sconfiggere (battaglia di Legnano del 1176), le truppe imperiali di Federico I Barbarossa che intendevano ”rimettere in riga” i comuni ribelli.  
Le pretese autonomiste dei comuni furono osteggiate dai sovrani dell'epoca che talvolta concedevano volontariamente ampie [[libertà]], nella speranza di limitarne le ambizioni autogestionarie. A volte invece i sovrani cercarono di fermare con la forza lo sviluppo del movimento: in Alta  Italia i comuni dovettero fronteggiare, e sconfiggere (battaglia di Legnano del 1176), le truppe imperiali di Federico I Barbarossa che intendevano ”rimettere in riga” i comuni ribelli.  


A volte il Comune procedette all'affrancamento dei servi della gleba, versando indennità  per il loro riscatto. In questo modo i rustici liberati andarono a costituire nuove località  dai nomi altisonanti, ma eloquenti: Villanova, Villafranca, Borgofranco, Castelfranco ecc.
A volte il Comune procedette all'affrancamento dei servi della gleba, versando indennità  per il loro riscatto. In questo modo i rustici liberati andarono a costituire nuove località  dai nomi altisonanti, ma eloquenti: Villanova, Villafranca, Borgofranco, Castelfranco ecc.
Spesso, i contadini si ripresero con la forza le terre dai latifondisti, cacciarono i preti, i giudici e le [[autorità ]] che limitavano le loro [[libertà ]]. I comuni pian piano imposero il proprio ambito territoriale sia con spedizioni armate che con quelle pacifiche, ma sempre a danno dei grandi feudatari del contado che spesso dovettero accettare la “legge” del Comune: si realizzò la trasformazione in senso contrattuale dei vecchi rapporti feudali, nonché il passaggio di una gran parte della proprietà  fondiaria nelle mani dei cittadini.
Spesso, i contadini si ripresero con la forza le terre dai latifondisti, cacciarono i preti, i giudici e le [[autorità]] che limitavano le loro [[libertà]]. I comuni pian piano imposero il proprio ambito territoriale sia con spedizioni armate che con quelle pacifiche, ma sempre a danno dei grandi feudatari del contado che spesso dovettero accettare la “legge” del Comune: si realizzò la trasformazione in senso contrattuale dei vecchi rapporti feudali, nonché il passaggio di una gran parte della proprietà  fondiaria nelle mani dei cittadini.


== Associazioni e federalismo ==
== Associazioni e federalismo ==
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L'associazione, chiamata anche "fratellanza o corporazione o gilda", fu il cardine attorno al quale ruotava la vita politico-sociale della città  medioevale. Ci si associava, legandosi con un patto giurato detto ''Coniuratio'', per scopi religiosi, per difesa, per lavoro, tra artisti ecc... Era lo stesso vescovo a legittimare l'associazione privata e a farla entrare nell'ordinamento cittadino in maniera quasi “illegale” e comunque all'ombra dell'ordinamento vescovile.
L'associazione, chiamata anche "fratellanza o corporazione o gilda", fu il cardine attorno al quale ruotava la vita politico-sociale della città  medioevale. Ci si associava, legandosi con un patto giurato detto ''Coniuratio'', per scopi religiosi, per difesa, per lavoro, tra artisti ecc... Era lo stesso vescovo a legittimare l'associazione privata e a farla entrare nell'ordinamento cittadino in maniera quasi “illegale” e comunque all'ombra dell'ordinamento vescovile.


Inizialmente quindi il comune non fu una cosa sola con la città, rappresentandone solo un frammento (quello che aveva firmato il patto associativo). Il Comune vero e proprio, trasformato da associazione privata in associazione pubblica, si realizzò con l'estensione del patto di fedeltà  (''coniuratio'') a tutti gli abitanti della città  (nell'Alta Italia accadde alla fine dell'XI secolo), affermandosi talvolta in violento contrasto con l'[[autorità ]] dell'epoca (vescovo-conte o feudatario laico) e, altre volte, in sintonia con quelle stesse autorità.  
Inizialmente quindi il comune non fu una cosa sola con la città, rappresentandone solo un frammento (quello che aveva firmato il patto associativo). Il Comune vero e proprio, trasformato da associazione privata in associazione pubblica, si realizzò con l'estensione del patto di fedeltà  (''coniuratio'') a tutti gli abitanti della città  (nell'Alta Italia accadde alla fine dell'XI secolo), affermandosi talvolta in violento contrasto con l'[[autorità]] dell'epoca (vescovo-conte o feudatario laico) e, altre volte, in sintonia con quelle stesse autorità.  


All'interno delle mura cittadine le fratellanze non furono strutture a se stanti, isolate e tese esclusivamente a difendere gli interessi di parte, al contrario spesso si federavano, sostenendosi vicendevolmente. Il [[federalismo| principio federalista]] permise lo sviluppo di strette relazioni di [[mutualismo| mutuo appoggio]] tra i cittadini, tra le fratellanze e anche tra i comuni.
All'interno delle mura cittadine le fratellanze non furono strutture a se stanti, isolate e tese esclusivamente a difendere gli interessi di parte, al contrario spesso si federavano, sostenendosi vicendevolmente. Il [[federalismo| principio federalista]] permise lo sviluppo di strette relazioni di [[mutualismo| mutuo appoggio]] tra i cittadini, tra le fratellanze e anche tra i comuni.
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== Comune consolare e comune podestarile ==
== Comune consolare e comune podestarile ==
   
   
In una prima fase, tra la fine del XI e la prima metà  del XII secolo, il comune si organizzò in una forma definita consolare. I suoi organismi politici furono: un consiglio, ovvero l'assemblea dei cittadini, che eleggeva i magistrati; i consoli (formati dai cittadini maggiormente influenti, ma dovettero farne parte anche elementi popolari giacché tra gli stessi consoli si trovano nomi di semplici artigiani) da 2 a 20, con incarico annuale, che esercitavano funzioni di governo e quelle tipiche di ogni [[Stato]] sovrano:fare leggi, amministrare la giustizia, imporre tasse, battere moneta, arruolare cittadini ecc.. Gli imperatori spesso concedevano autonomie nella speranza di limitare le pretese comunali, tuttavia essi riuscivano ad ottenere molto di più strappando le [[libertà ]] con la forza popolare.
In una prima fase, tra la fine del XI e la prima metà  del XII secolo, il comune si organizzò in una forma definita consolare. I suoi organismi politici furono: un consiglio, ovvero l'assemblea dei cittadini, che eleggeva i magistrati; i consoli (formati dai cittadini maggiormente influenti, ma dovettero farne parte anche elementi popolari giacché tra gli stessi consoli si trovano nomi di semplici artigiani) da 2 a 20, con incarico annuale, che esercitavano funzioni di governo e quelle tipiche di ogni [[Stato]] sovrano:fare leggi, amministrare la giustizia, imporre tasse, battere moneta, arruolare cittadini ecc.. Gli imperatori spesso concedevano autonomie nella speranza di limitare le pretese comunali, tuttavia essi riuscivano ad ottenere molto di più strappando le [[libertà]] con la forza popolare.


La seconda fase, che gli storici chiamano Comune podestarile, si caratterizzò per la presenza del podestà : un'[[autorità ]] straniera la cui funzione era quella di reggere il governo del comune, rispondendo severamente del proprio operato al Consiglio. Si ricorse al podestà  come ad un arbitro imparziale, superiore alle fazioni nobiliari, che spesso si contendevano i privilegi, e libero di amministrare e giudicare senza alcun preconcetto. Alcuni podestà  ebbero l'onore di vedere il proprio ritratto dipinto a spese del Comune, adornare l'aula municipale. Altri, a torto o a ragione, furono multati, incarcerati o costretti a fuggire.  
La seconda fase, che gli storici chiamano Comune podestarile, si caratterizzò per la presenza del podestà : un'[[autorità]] straniera la cui funzione era quella di reggere il governo del comune, rispondendo severamente del proprio operato al Consiglio. Si ricorse al podestà  come ad un arbitro imparziale, superiore alle fazioni nobiliari, che spesso si contendevano i privilegi, e libero di amministrare e giudicare senza alcun preconcetto. Alcuni podestà  ebbero l'onore di vedere il proprio ritratto dipinto a spese del Comune, adornare l'aula municipale. Altri, a torto o a ragione, furono multati, incarcerati o costretti a fuggire.  
== La fine del movimento comunalista ==
== La fine del movimento comunalista ==
   
   
Lentamente cominciarono ad emergere ceti privilegiati, spesso in conflitto tra loro, che mal sopportavano i principi associativi e [[federalismo|federativi]] dei Comuni. Queste nuove classi privilegiate iniziarono ad ottenere l'appoggio del clero e anche di molti proletari che venivano adeguatamente ricompensati per la loro fedeltà  verso i nuovi padroni.
Lentamente cominciarono ad emergere ceti privilegiati, spesso in conflitto tra loro, che mal sopportavano i principi associativi e [[federalismo|federativi]] dei Comuni. Queste nuove classi privilegiate iniziarono ad ottenere l'appoggio del clero e anche di molti proletari che venivano adeguatamente ricompensati per la loro fedeltà  verso i nuovi padroni.
Si andò in questo modo a delineare l'embrione di uno [[Stato]] nascente che non poteva tollerare un altro «[[Stato]] nello [[Stato]]», quali erano i liberi comuni, ritenendosi l'unica [[autorità ]], oltre alla [[Chiesa]], ad avere il diritto di servire da unione tra gli individui.  
Si andò in questo modo a delineare l'embrione di uno [[Stato]] nascente che non poteva tollerare un altro «[[Stato]] nello [[Stato]]», quali erano i liberi comuni, ritenendosi l'unica [[autorità]], oltre alla [[Chiesa]], ad avere il diritto di servire da unione tra gli individui.  


Lo [[Stato]] nascente mediante assalti, saccheggi e devastazioni varie trasformò le città, oltre alle loro associazioni e federazioni, da luoghi prosperi e ricchi d'opere d'arte, di Università, scuole e ospedali, in luoghi desolati in cui l'industria e il commercio, posti sotto il rigido controllo burocratico dei funzionari istituzionali, divennero affari privati e non più pubblici come un tempo.  
Lo [[Stato]] nascente mediante assalti, saccheggi e devastazioni varie trasformò le città, oltre alle loro associazioni e federazioni, da luoghi prosperi e ricchi d'opere d'arte, di Università, scuole e ospedali, in luoghi desolati in cui l'industria e il commercio, posti sotto il rigido controllo burocratico dei funzionari istituzionali, divennero affari privati e non più pubblici come un tempo.