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L'anarchico [[Bakunin]] nel suo ''[[Stato e anarchia]]'' individua nel Mir la predisposizione naturale e storica del popolo russo verso l'[[autogestione]] e la [[collettivismo|collettivizzazione]] delle terre: «Tutta la terra appartiene al popolo...il diritto di godimento non appartiene all'individui ma al Mir...l'autogoverno comune del Mir...''[dimostra...]...''la palese ostilità della comunità nei confronti dello Stato...» <ref name="bakunin">''Stato e anarchia'', da pag. 242 a pag 243, edizione Feltrinelli </ref>. | L'anarchico [[Bakunin]] nel suo ''[[Stato e anarchia]]'' individua nel Mir la predisposizione naturale e storica del popolo russo verso l'[[autogestione]] e la [[collettivismo|collettivizzazione]] delle terre: «Tutta la terra appartiene al popolo...il diritto di godimento non appartiene all'individui ma al Mir...l'autogoverno comune del Mir...''[dimostra...]...''la palese ostilità della comunità nei confronti dello Stato...» <ref name="bakunin">''Stato e anarchia'', da pag. 242 a pag. 243, edizione Feltrinelli </ref>. | ||
Il Mir assunse maggiore importanza con l'abolizione della servitù della gleba (decreto dello Zar Alessandro II del [[3 marzo]] [[1861]]), risultato di un lungo processo storico che ebbe il suo culmine nelle ribellioni del XIX secolo. | Il Mir assunse maggiore importanza con l'abolizione della servitù della gleba (decreto dello Zar Alessandro II del [[3 marzo]] [[1861]]), risultato di un lungo processo storico che ebbe il suo culmine nelle ribellioni del XIX secolo. | ||
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==Limiti e potenzialità rivoluzionarie del mir== | ==Limiti e potenzialità rivoluzionarie del mir== | ||
[[Bakunin]] vedeva nel mir un organismo con enormi potenzialità rivoluzionarie, anche se il limite che individuò in questa struttura era «l'isolamento e la separazione dei contadini [del mir]. L'anarchico russo riteneva prioritario operare per «collegare tra essi i mir isolati», affinché i contadini «non si sentano più isolati ma sappiano invece che dietro di loro...c'è l'immenso, sterminato mondo delle masse operaie che si preparano allo scoppio universale» <ref name="bako">''Stato e anarchia'', da pag 246 a pag 253, edizioni Feltrinelli</ref>. | [[Bakunin]] vedeva nel mir un organismo con enormi potenzialità rivoluzionarie, anche se il limite che individuò in questa struttura era «l'isolamento e la separazione dei contadini [del mir]. L'anarchico russo riteneva prioritario operare per «collegare tra essi i mir isolati», affinché i contadini «non si sentano più isolati ma sappiano invece che dietro di loro...c'è l'immenso, sterminato mondo delle masse operaie che si preparano allo scoppio universale» <ref name="bako">''Stato e anarchia'', da pag. 246 a pag. 253, edizioni Feltrinelli</ref>. | ||
Egli pensava quindi che affinché il mir potesse adempiere a queste funzioni sarebbe stato quindi indispensabile contrastare le derive [[autorità |antiautoritarie]] e [[patriarcato|patriarcali]], che infettavano tanto il mir (diritto di voto ai soli uomini e agli anziani) quanto il resto della società zarista, di modo che l'assemblea popolare potesse finalmente assumere un ruolo guida sia nella fase pre-rivoluzionaria che nell'ambito della vera e propria [[rivoluzione sociale]]. | Egli pensava quindi che affinché il mir potesse adempiere a queste funzioni sarebbe stato quindi indispensabile contrastare le derive [[autorità |antiautoritarie]] e [[patriarcato|patriarcali]], che infettavano tanto il mir (diritto di voto ai soli uomini e agli anziani) quanto il resto della società zarista, di modo che l'assemblea popolare potesse finalmente assumere un ruolo guida sia nella fase pre-rivoluzionaria che nell'ambito della vera e propria [[rivoluzione sociale]]. |