Luce Fabbri: differenze tra le versioni
Jump to navigation
Jump to search
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - "[à][\s\s]" con "à ") |
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - "[à][\s][,]" con "à,") |
||
Riga 13: | Riga 13: | ||
In seguito la famiglia Fabbri si trasferisce ad Ambres (Belgio) e da là si imbarca verso l'[[Uruguay]], giungendo a Montevideo, capitale del paese, il [[18 maggio]] del [[1929]]. In [[Uruguay]] i Fabbri frequentano l'ambiente del Circolo Napolitano, l'unica delle società italiane di Montevideo che non avesse o non stesse per aderire al [[fascismo]]; in seguito, [[Luigi Fabbri]] fonda la [[stampa anarchica|rivista]] di resistenza [[antifascismo|antifascista]] «Studi Sociali» avvalendosi della preziosa collaborazione di Luce, che dal [[1935]] (data di morte del padre) sino al [[1946]] dirigerà lei stessa. | In seguito la famiglia Fabbri si trasferisce ad Ambres (Belgio) e da là si imbarca verso l'[[Uruguay]], giungendo a Montevideo, capitale del paese, il [[18 maggio]] del [[1929]]. In [[Uruguay]] i Fabbri frequentano l'ambiente del Circolo Napolitano, l'unica delle società italiane di Montevideo che non avesse o non stesse per aderire al [[fascismo]]; in seguito, [[Luigi Fabbri]] fonda la [[stampa anarchica|rivista]] di resistenza [[antifascismo|antifascista]] «Studi Sociali» avvalendosi della preziosa collaborazione di Luce, che dal [[1935]] (data di morte del padre) sino al [[1946]] dirigerà lei stessa. | ||
: «La rivista non morì. Dopo una lunga malattia (una cortico-pleurite) e durante una lunghissima convalescenza - ebbi sei mesi di licenza nel mio lavoro d'insegnante - preparai il primo numero della nuova serie, non senza molti dubbi e molti scambi di lettere coi compagni. Non credo nell'al di là , e far uscire ancora la rivista era l'unica maniera di rimanere in contatto con lui, quella parte di lui che la morte non poteva toglierci: il suo pensiero» (''Luigi Fabbri. Storia d'un uomo libero'') <ref>[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/266/28.htm Luce Fabbri, una grande lezione di pensiero e volontà ]</ref>. | : «La rivista non morì. Dopo una lunga malattia (una cortico-pleurite) e durante una lunghissima convalescenza - ebbi sei mesi di licenza nel mio lavoro d'insegnante - preparai il primo numero della nuova serie, non senza molti dubbi e molti scambi di lettere coi compagni. Non credo nell'al di là, e far uscire ancora la rivista era l'unica maniera di rimanere in contatto con lui, quella parte di lui che la morte non poteva toglierci: il suo pensiero» (''Luigi Fabbri. Storia d'un uomo libero'') <ref>[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/266/28.htm Luce Fabbri, una grande lezione di pensiero e volontà ]</ref>. | ||
Luce Fabbri si impegna attivamente nel movimento anarchico uruguayano, scrive articoli, libri (es. ''I Canti dell'attesa'', [[1932]], da lei definito: «Libro di esilio e solitudine»), tiene conferenze e si impegna in svariati ambiti. | Luce Fabbri si impegna attivamente nel movimento anarchico uruguayano, scrive articoli, libri (es. ''I Canti dell'attesa'', [[1932]], da lei definito: «Libro di esilio e solitudine»), tiene conferenze e si impegna in svariati ambiti. |