Olimpiada Evgrafovna Kutuzova: differenze tra le versioni

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Dopo il trasferimento di [[Bakunin]] a Lugano e di [[Carlo Cafiero|Cafiero]] in [[Italia]], Olimpiada ritorna in [[Russia]] grazie al passaporto svizzero procuratogli da [[Bakunin]], dove prima lavora come insegnante a Pietroburgo, poi come aiuto-infermiera nel governatorato di Simbirsk. Evidentemente in [[patria]] prosegue nella sua attività  rivoluzionaria visto che nel [[1877]] viene tratta in arresto per un breve periodo. Si assume da volontaria il compito di alfabetizzare i contadini aprendo una [[scuola]] gratuita e si attiva propagandisticamente in favore di [[Zemlja i Volja]]. Nel giugno [[1879]] subisce un nuovo arresto. Espulsa ancora una volta dalla [[Russia]], raggiunge Parigi, Nizza, poi Ginevra. In questo periodo ha oramai posto fine alla sua relazione con [[Carlo Cafiero]].   
Dopo il trasferimento di [[Bakunin]] a Lugano e di [[Carlo Cafiero|Cafiero]] in [[Italia]], Olimpiada ritorna in [[Russia]] grazie al passaporto svizzero procuratogli da [[Bakunin]], dove prima lavora come insegnante a Pietroburgo, poi come aiuto-infermiera nel governatorato di Simbirsk. Evidentemente in [[patria]] prosegue nella sua attività  rivoluzionaria visto che nel [[1877]] viene tratta in arresto per un breve periodo. Si assume da volontaria il compito di alfabetizzare i contadini aprendo una [[scuola]] gratuita e si attiva propagandisticamente in favore di [[Zemlja i Volja]]. Nel giugno [[1879]] subisce un nuovo arresto. Espulsa ancora una volta dalla [[Russia]], raggiunge Parigi, Nizza, poi Ginevra. In questo periodo ha oramai posto fine alla sua relazione con [[Carlo Cafiero]].   


Ritornata clandestinamente in [[Russia]] nel febbraio [[1881]], a Pietroburgo incontra la rivoluzionaria [[Ol'ga Spiridonovna Ljubatovic]], alla quale offre la propria disponibilità  per aiutarla nella difficile impresa di liberare dal [[carcere]] il [[populismo russo|populista russo]] Morozov. Non potrà  mai mettere in atto il suo progetto perché sarà  arrestata poco dopo.
Ritornata clandestinamente in [[Russia]] nel febbraio [[1881]], a Pietroburgo incontra la rivoluzionaria [[Ol'ga Spiridonovna Ljubatovic]], alla quale offre la propria disponibilità  per aiutarla nella difficile impresa di liberare dal [[carcere]] il [[populismo russo|populista russo]] Morozov. Non potrà  mai mettere in atto il suo progetto perché sarà  arrestata poco dopo.


Viene nuovamente arrestata il mese seguente, condotta prima a Pietroburgo, poi a Mosca nel febbraio [[1882]] ed infine a maggio è deportata in via amministrativa ad Isim (gorvernatorato di Tobolsk, Siberia occidentale). Il [[25 luglio]] [[1883]] riesce ad evadere e dopo un viaggio lungo tre mesi raggiunge la sorella a Clarens ([[Svizzera]]). Avendo saputo che il marito [[Carlo Cafiero]] era stato ricoverato nel manicomio di San Bonifacio a Firenze, Olimpiada si reca in [[Italia]] per prendersene cura. Nel [[1886]] ne ottiene il trasferimento ad Imola. Nel novembre [[1888]] ne ottiene le dimissioni e l'affido. Quando il marito sceglie di trasferirsi a Barletta, nel [[1889]] Olimpiada abbandona Bologna e nel maggio [[1890]] è nuovamente a Clarens prima di rientrare in [[Russia]], nel suo paese natale, dove il governo zarista le concede di stabilirsi ma con il vincolo di tre anni di [[libertà ]] vigilata.
Viene nuovamente arrestata il mese seguente, condotta prima a Pietroburgo, poi a Mosca nel febbraio [[1882]] ed infine a maggio è deportata in via amministrativa ad Isim (gorvernatorato di Tobolsk, Siberia occidentale). Il [[25 luglio]] [[1883]] riesce ad evadere e dopo un viaggio lungo tre mesi raggiunge la sorella a Clarens ([[Svizzera]]). Avendo saputo che il marito [[Carlo Cafiero]] era stato ricoverato nel manicomio di San Bonifacio a Firenze, Olimpiada si reca in [[Italia]] per prendersene cura. Nel [[1886]] ne ottiene il trasferimento ad Imola. Nel novembre [[1888]] ne ottiene le dimissioni e l'affido. Quando il marito sceglie di trasferirsi a Barletta, nel [[1889]] Olimpiada abbandona Bologna e nel maggio [[1890]] è nuovamente a Clarens prima di rientrare in [[Russia]], nel suo paese natale, dove il governo zarista le concede di stabilirsi ma con il vincolo di tre anni di [[libertà ]] vigilata.