Franchismo: differenze tra le versioni

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Ispirandosi alle idee di [[José Antonio Primo de Rivera]], il franchismo nel [[1940]] creò il [[Sindicato Vertical]], unico sindacato legale in [[Spagna]] durante il regime, che raggruppava lavoratori e proprietari (cioè [[proletariato|proletari]] e [[capitalismo|capitalisti]]) secondo i principi del [[corporativismo|corporativismo fascista]] che anteponeva gli interessi dello Stato a quelli delle classi sociali. Concordemente ai principi nazionalisti, solo il castigliano (lo Spagnolo) venne riconosciuto come lingua ufficiale e l'uso delle altre lingue (catalano, basco, galiziano, ecc.) fu scoraggiato o espressamente proibito.
Ispirandosi alle idee di [[José Antonio Primo de Rivera]], il franchismo nel [[1940]] creò il [[Sindicato Vertical]], unico sindacato legale in [[Spagna]] durante il regime, che raggruppava lavoratori e proprietari (cioè [[proletariato|proletari]] e [[capitalismo|capitalisti]]) secondo i principi del [[corporativismo|corporativismo fascista]] che anteponeva gli interessi dello Stato a quelli delle classi sociali. Concordemente ai principi nazionalisti, solo il castigliano (lo Spagnolo) venne riconosciuto come lingua ufficiale e l'uso delle altre lingue (catalano, basco, galiziano, ecc.) fu scoraggiato o espressamente proibito.


Pur dichiarandosi monarchico, Franco aveva un pessimo rapporto con Don Juan de Borbón y Battemberg, l'erede al trono designato, e quindi decise di lasciare vacante lo stesso. Di fatto però fu lui a porsi come reggente al trono: nel [[1947]], con la ''Ley de Sucesión en la Jefatura del Estado'', proclamò la [[Spagna]] una [[monarchia]] ma senza designare alcun Re, anche se con questa legge pose le basi per la sua successione e il ritorno in auge della monarchia dopo la sua morte. [[Franco]] si comportava come un vero e proprio monarca: vestiva l'uniforme di Capitano Generale (tradizionalmente riservata al re), risiedeva al Palazzo Pardo, si appropriò del privilegio reale di camminare sotto un baldacchino e ci si riferiva a lui come ''Caudillo de España por la gracia de Dios'' (Guida di Spagna per grazia di Dio) o più semplicemente ''Caudillo'' (Guida).
Pur dichiarandosi monarchico, Franco aveva un pessimo rapporto con Don Juan de Borbón y Battemberg, l'erede al trono designato, e quindi decise di lasciare vacante lo stesso. Di fatto però fu lui a porsi come reggente al trono: nel [[1947]], con la ''Ley de Sucesión en la Jefatura del Estado'', proclamò la [[Spagna]] una [[monarchia]] ma senza designare alcun Re, anche se con questa legge pose le basi per la sua successione e il ritorno in auge della monarchia dopo la sua morte. [[Franco]] si comportava come un vero e proprio monarca: vestiva l'uniforme di Capitano Generale (tradizionalmente riservata al re), risiedeva al Palazzo Pardo, si appropriò del privilegio reale di camminare sotto un baldacchino e ci si riferiva a lui come ''Caudillo de España por la gracia de Dios'' (Guida di Spagna per grazia di Dio) o più semplicemente ''Caudillo'' (Guida).


==Cartteristiche del franchismo==
==Cartteristiche del franchismo==
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[[File:Bandera CNT-AIT.png|250 px|left|thumb|Bandiera della [[Confederación Nacional del Trabajo|CNT-AIT]].]]
[[File:Bandera CNT-AIT.png|250 px|left|thumb|Bandiera della [[Confederación Nacional del Trabajo|CNT-AIT]].]]


La [[repressione]] franchista contro il movimento [[anarco-sindacalista]] fu molto dura sin dopo il [[1939]], ma l'elezione di nuovi quadri di comando e la riorganizzazione del sindacato ricominciò immediatamente nei campi di internamento politico. L'arresto dei leader anarchici comportò enormi difficoltà  organizzative, legate anche al passaggio di alcuni anarchici nel campo dei sostenitori di [[Francisco Franco]], i cosiddetti ''cincopuntistas''. Infatti, nel [[1947]], diversi anarchici entrarono nel sindacato unico nazionale ma partendo da punti di vista diverse: alcuni abbandonarono l'[[anarchismo]] per paura e salirono sul carro dei vincitori, altri invece - come Lorenzo àñigo e Francisco Royano, che a causa della militanza anarchica avevano passato molto tempo in [[carcere]] - trovarono convergenze con alcuni leader franchisti in nome dell'[[anticomunismo]], anche se poi non riuscirono a legare mai del tutto con l'apparato del regime. Molti di questi poi ruppero ogni rapporto con i franchisti e di tanti di loro non si seppe più nulla.  
La [[repressione]] franchista contro il movimento [[anarco-sindacalista]] fu molto dura sin dopo il [[1939]], ma l'elezione di nuovi quadri di comando e la riorganizzazione del sindacato ricominciò immediatamente nei campi di internamento politico. L'arresto dei leader anarchici comportò enormi difficoltà  organizzative, legate anche al passaggio di alcuni anarchici nel campo dei sostenitori di [[Francisco Franco]], i cosiddetti ''cincopuntistas''. Infatti, nel [[1947]], diversi anarchici entrarono nel sindacato unico nazionale ma partendo da punti di vista diverse: alcuni abbandonarono l'[[anarchismo]] per paura e salirono sul carro dei vincitori, altri invece - come Lorenzo àñigo e Francisco Royano, che a causa della militanza anarchica avevano passato molto tempo in [[carcere]] - trovarono convergenze con alcuni leader franchisti in nome dell'[[anticomunismo]], anche se poi non riuscirono a legare mai del tutto con l'apparato del regime. Molti di questi poi ruppero ogni rapporto con i franchisti e di tanti di loro non si seppe più nulla.  


Durante il regime (1939-1975), la [[CNT-AIT]] operò clandestinamente in [[Spagna]] più o meno concordemente con gli altri antifranchisti (comunisti, socialisti, alcune frange cattoliche, intelletuali, ecc.), sviluppando anche attività  “''cenetistas''” (cioè attività  della [[CNT]]) in esilio e continuando la lotta contro [[Francisco Franco]] attraverso le azioni dei partigiani (''maquistas''). In città  come Barcellona e Valencia essa proseguì ad agire clandestinamente mantenendo una forte opposizione al franchismo. Quasi sino alla fine dell'esilio, divergenze tra i militanti fecero perdere loro influenza tra la popolazione, che sembrò ricrescere nuovamente tra gli anni '60 e '70, grazie alla penetrazione [[anarco-sindacalista]] in organizzazioni operaie cattoliche antifranchiste come [[Hermandad Obrera de Acción Católica]] (HOAC) e [[Juventud Obrera Católica]] (JOC). In quegli anni la [[Confederación Nacional del Trabajo|CNT]] organizzò diverse conferenze in esilio e partecipò come sezione dell'[[AIT]] ai lavori dell'[[AIT-anarcosindacalista|internazionale anarco-sindacalista]] <ref>[http://anarcosindicalistas.blogspot.it/2007/08/la-cnt-durante-el-franquismo.html La CNT durante il franchismo]</ref>.
Durante il regime (1939-1975), la [[CNT-AIT]] operò clandestinamente in [[Spagna]] più o meno concordemente con gli altri antifranchisti (comunisti, socialisti, alcune frange cattoliche, intelletuali, ecc.), sviluppando anche attività  “''cenetistas''” (cioè attività  della [[CNT]]) in esilio e continuando la lotta contro [[Francisco Franco]] attraverso le azioni dei partigiani (''maquistas''). In città  come Barcellona e Valencia essa proseguì ad agire clandestinamente mantenendo una forte opposizione al franchismo. Quasi sino alla fine dell'esilio, divergenze tra i militanti fecero perdere loro influenza tra la popolazione, che sembrò ricrescere nuovamente tra gli anni '60 e '70, grazie alla penetrazione [[anarco-sindacalista]] in organizzazioni operaie cattoliche antifranchiste come [[Hermandad Obrera de Acción Católica]] (HOAC) e [[Juventud Obrera Católica]] (JOC). In quegli anni la [[Confederación Nacional del Trabajo|CNT]] organizzò diverse conferenze in esilio e partecipò come sezione dell'[[AIT]] ai lavori dell'[[AIT-anarcosindacalista|internazionale anarco-sindacalista]] <ref>[http://anarcosindicalistas.blogspot.it/2007/08/la-cnt-durante-el-franquismo.html La CNT durante il franchismo]</ref>.